Piante e fiori

Come curare un’orchidea in casa e in balcone: consigli e idee

Ecco come avere splendide fioriture ripetute e piante in salute

Sapere come curare un’orchidea non è sempre scontato e facile. Spesso una volta che ne abbiamo in casa una, finita la fioritura, sebbene sia tenuta al caldo e alla luce, ci ritroviamo una pianta senza fiori, e purtroppo spesso perdiamo interesse. Vi diamo alcuni consigli che si riveleranno molto utili per avere splendide fioriture ripetute e piante in piena salute per anni.

Come curare un’orchidea in casa e in balcone: consigli e idee

Colori meravigliosi

Il fascino intramontabile delle orchidee resta uno dei doni più preziosi che la Natura sia in grado di offrire. Ogni fiore è un favoloso mix di colori, di eleganti geometrie e morbide forme di bellezza ineguagliabile. Sono apprezzate come piante decorative per il loro portamento elegante, il fogliame verdissimo e carnoso e i fiori variopinti declinati in varie tonalità del giallo, del rosa, dell’arancio, del viola e perfino del rosso.

Eppure dopo le fioriture iniziali non si sa come curarle, ed è un gran dispiacere, visti i fiori superbi che ci possono regalare anno dopo anno senza sforzo.

Si tratta infatti di piante raffinate, ma estremamente fragili. Possono riservare grandi soddisfazioni, ma anche amari fallimenti. Ecco alcuni consigli pratici e delle regole di base per approcciare la coltivazione di queste piante erbacee perenni.

Un po’ di storia…

Con 20.000 specie raggruppate in ben 650 generi differenti, sono le piante erbacee perenni più variegate per numero di esemplari e apprezzate in tutto il mondo grazie ai fiori meravigliosi che sono in grado di sviluppare.

La maggior parte sono originarie delle zone tropicali e sub-tropicali dell’Asia, Centro America e Sud America. Crescono abbarbicate ai tronchi d’albero o alle rocce. Solo il 15% di esse cresce spontaneamente nelle zone temperate e fredde.

Il nome della più conosciuta e diffusa orchidea al mondo, la phalaenopsis, deriva dalla caratteristica forma ‘a farfalla’ del fiore (‘phalaena= farfalla e ‘opsis= simile) ed è stato coniato nel 1752 dal botanico Carl Ludwig Blumead che ammirò un esemplare di orchidea nell’isola di Giava, in Indonesia. La scoperta della pianta, però, risale al 1600 per merito di George E. Rumphis, un botanico tedesco che per primo descrisse e disegnò la bellissima pianta dell’Herbarium Amoinense’ assegnandole il nome di Angraecum album majus.

La cura dell’orchidea: i nostri consigli

Per prosperare e regalarci splendide  fioriture, magari per molte settimane all’anno, ha bisogno di molte cure e attenzioni. Non basta amare il giardinaggio, bisogna avere un po’ di nozioni sulle varietà che abbiamo deciso di avere con noi. È possibile tenerle in casa, in serra. Laddove sia possibile e il clima lo permetta staranno benone anche in giardino.

Ogni varietà ha delle peculiarità e delle specificità che la rendono più o meno sensibile alla luce del sole, agli sbalzi di temperatura e alla quantità di umidità presente nell’aria e nel substrato.

Il tipo di terriccio più adatto

La scelta del terriccio è un altro passaggio fondamentale. Prima di invasare la pianta, infatti, il substrato deve essere accuratamente miscelato. Mai optare per un terriccio comune poiché le orchidee hanno bisogno di un terriccio che lasci passare molta più aria e che prevenga i ristagni di umidità.

In generale il mix deve essere poroso e può essere assemblato combinando pezzi di corteccia o di guscio di cocco, carbone o perfino polistirolo. Anche in questo caso, la varietà di orchidea selezionata determinerà il giusto mix da adottare.

Sono indicati:

  • materiali di origine vegetale ad alta assorbenza che trattengano bene l’umidità come lo sfagno, la torba, l’osmunda, le foglie di faggio, la corteccia di sughero
  • materiali di origine minerale come la pietra pomice, l’argilla espansa, la perlite

La scelta varia in funzione della specie e della tecnica di coltivazione adottata (sospesa o a terra).

orchidea cattleya
E’ importante la scelta del tipo di terriccio più adatto alla varietà di orchidea

Se avete ancora dubbi sul mix di terriccio da preparare per la vostra orchidea potete basarvi su due tipologie di base che andranno bene per quasi tutte le varietà di orchidea comune:

  • terriccio a grana sottile, consiste in una miscela di 4 parti di corteccia di abete o gusci di cocco tritati, 1 parte di carbone a pezzetti, 1 parte di perlite. È adatto al rinvaso, ideale per le Oncidium, Scarpetta di Venere, Miltonie e in generale per tutte le orchidee a radici sottili che amano l’umidità.
  • mix medio composto da 4 parti di corteccia di abete, 1 parte di carbone in pezzi medi e 1 parte di perlite. È adatto ai cultivar cattleye, phalaenopsis e altre orchidee ‘mature’.

La scelta del vaso per orchidea

Per il vaso bisogna tenere presente che le foglie (in genere 2-6 grandi, carnose e di colore verde scuro) sono importantissime per la vita della pianta. Non avendo un vero bulbo sfrutta il fogliame per immagazzinare l’acqua.

Le caratteristiche del vaso devono essere funzionali al tipo di orchidea (alcune varietà prosperano in vasi dove e le radici rimangono molto strette e compresse fra loro), la ventilazione e l‘umidità dell’ambiente esterno.

In ogni caso, il vaso deve essere forato in modo da assicurare un buon drenaggio e deve essere abbastanza lungo per permettere lo sviluppo radicolare della pianta (in particolare per la varietà cymbidium).

Dal momento che l’ambiente ottimale per l’orchidea è umido (70%) e tendenzialmente caldo, l’ideale sarebbe sistemare il vaso su un sottovaso con dell’argilla espansa o ghiaia. 

Bagnate periodicamente per evitare che le radici entrino a diretto contatto con l’acqua. Eviterete pericolosi ristagni che potrebbero dar vita a marciumi.

cymbidium
La scelta del vaso, è molto importante e funzionale al tipo di orchidea, alla ventilazione e all’umidità dell’ambiente esterno. Il vaso deve essere forato e lungo per lo sviluppo radicolare.

La propagazione

Se desiderate propagare la vostra orchidea preferita per seme, ricordate che ambiente e mani devono essere sterili e mettete a dimora solo due semi per volta, appena sotto la superficie del vaso e in un terriccio di eccellente qualità.

Potete stimolare la germogliazione con del fertilizzante appositamente formulato ma in generale occorrerà tempo e pazienza per vedere i primi risultati.

Le orchidee seguono uno sviluppo lento e graduale. Se avete optato per la propagazione via seme potrebbero volerci mesi prima di veder spuntare qualcosa, mentre per la prima fioritura potrebbero passare anni.

Il rinvaso

L’apparato radicale è molto fitto e ramificato, consente un’adesione perfetta al substrato, ma anche estremamente vulnerabile. Per questo, quando si esegue un trapianto, bisogna fare molta attenzione a non danneggiar le radici. 

Si ripulisce la pianta dalle radici morte o che stanno per marcire con un paio di forbici, dividendole in più sezioni prima di mettere a dimora la pianta nel nuovo vaso.

Non eccedete con il terriccio e il mix preparato per il substrato, ma limitatevi a coprire appena le radici facendo in modo che quelle più sviluppate e mature aderiscano alle pareti del vaso stesso.

La temperatura ideale

Far vivere la pianta alla giusta temperatura è un altro presupposto fondamentale. Sono piante di origine tropicale, quindi amano i climi miti e caldi (18°-25c°), gli ambienti ventilati e luce a volontà, ma quasi mai diretta.

In genere la temperatura degli appartamenti (22-23°), soprattutto d’inverno, è ideale per le esigenze della pianta.

A temperature superiori ai 35°, le orchidee possono prosperare purché posizionate in una zona d’ombra, ventilatasufficientemente umida e non soggetta ad escursioni termiche o correnti d’aria che potrebbero danneggiare la pianta.

Una volta individuato il posto giusto desistete dal trasferirla all’aperto con l’inizio della bella stagione.

phalenopsys
La quantità di luce per l’orchidea deve essere mai eccessiva e diretta.

La luce

L’illuminazione è fondamentale per vedere sbocciare i fiori. La quantità di luce deve però essere adeguata, mai eccessiva e diretta. Troppa luce danneggerebbe le foglie facendole addirittura bruciare, poca luce non permetterebbe la fioritura.

Controllando l’aspetto delle foglie, dunque, la quantità di luce può essere facilmente dosata. La loro colorazione deve essere sempre intensa e brillante, mai marroncina o rossastra (in questo caso la pianta riceve troppa illuminazione).

Il posto ideale è dietro una tenda o persiana, dove la luce arriva moderatamente e indiretta.

L’annaffiatura

Ricordate sempre di non esagerare! Meglio poca acqua che troppa, poiché rischiereste di uccidere la pianta. In generale limitatevi ad un’annaffiatura ogni 5-12 giorni, un po’ più abbondante durante l’estate.

Controllate sempre che il substrato non sia né troppo umido, né troppo secco.

Alcune varietà, specie durante il periodo di crescita, amano essere tenute umide (paphiopedilum, miltonia, cymbidium e odontoglosso). Altre, invece, prediligono un terreno ben asciutto tra un’annaffiatura e l’altra (phalaenopsis, vanda e ascocenda).

Ricordate: più spesse e carnose sono le foglie, più la pianta avrà bisogno di acqua.

Soluzioni nutritive

La soluzione nutritiva ottimale deve essere composta dal doppio dell’azoto rispetto a fosforo e potassio, cambiata con una frequenza che va dai 7-15 giorni alle 3-4 settimane, a seconda della specie e della stagione.

Se le condizioni di umidità, luce e temperatura risulteranno idonee, la pianta vi regalerà fioriture durature e colorate per diverse settimane, anche 2-3 volte all’anno e soprattutto nei mesi invernali (da dicembre ad aprile).

Per stimolare la fioritura l’orchidea ha bisogno di ‘sentire’ un leggero sbalzo termico notturno per almeno due settimane (intorno ai 16°) e una luce leggermente meno intensa del solito.

La scelta della varietà

Sono piante di origine equatoriale, che però riescono ad adattarsi anche ad altri climi e ambienti molto diversi da quello di provenienza. La selezione della specie più adatta al clima, alla luce e alla nostra abilità è il primo, fondamentale passaggio per la buona riuscita del progetto.

Esistono alcuni tipi comuni che ben si adattano ai meno esperti. Le cultivar più raccomandate, in tale senso, sono la phalaenopsisil dendrobium e la oncidium. Spesso ogni varietà include centinaia di sottospecie diverse, quindi chiedete sempre al vostro vivaista di fiducia per quale pianta optare.

Ecco le 10 varietà più facili da curare.

Phalaenopsis

Poco costosa, facile da trovare e abbastanza robusta, questa orchidea regala lunghe fioriture (fino a quattro mesi) e grandi fiori nei toni del bianco, rosa, rosso, verde, giallo, arancione e viola.

Collocare la pianta in basso, a media esposizione solare e umidificare le radici una volta ogni due settimane. Per stimolare la fioritura utilizzate una volta al mese del fertilizzante naturale appositamente formulato per le orchidee.

La temperatura ideale è di circa 27°-30°, ma attenzione: i brevi, e non eccessivi, sbalzi di temperatura accelerano la fioritura!

La phalaenopsis, l'orchidea 'falena'
La phalaenopsis, l’orchidea ‘falena’

Dendrobium

Predilige le esposizioni in piena luce solare dove regala fioriture abbastanza lunghe (circa un mese) in bellissime gradazioni di colore che vanno dal bianco immacolato, al rosa tenue, viola, rossa e lilla. Si trovano soprattutto nella colorazione bianca e mantengono un fogliame verde intenso per tutto l’anno.

L’irrigazione deve avvenire solo in caso di eccessiva secchezza (una volta a settimana oppure ogni due settimane) e lo sviluppo della pianta va sostenuto con un fertilizzante vegetale appositamente formulato. Anche in questo caso, la temperatura deve aggirarsi intorno ai 25-27°.

L'orchidea dendrobium
L’orchidea dendrobium

Oncidium

Soprannominata anche ‘ballerina’ o ‘Venere danzante’ per via della particolare forma dei suoi fiori. Ha una fioritura coloratissima e vivace che si sviluppa in gruppi di 40-50 fiori di piccole dimensioni dai colori fiammeggianti, nelle tonalità del viola, rosso, giallo e arancio.

Ama i climi molto caldi, predilige un’esposizione diretta e intensa deve essere bagnata una volta ogni due settimane. Nutrite la pianta mensilmente con del fertilizzante adatto.

Curiosità: i fiori di oncidium, oltre che coloratissimi, sono anche particolarmente odorosi.

orchidea venere danzante
L’orchidea oncidium: la Venere danzante

Cymbidium

Ha un fogliame verde scuro, i lunghi steli e i fiori dall’aspetto vellutato, quasi ‘ceroso’. Facile da coltivare e bisognosa di poca manutenzione, è una delle piante d’appartamento più popolari e apprezzate.

L’annaffiatura in questo caso deve essere settimanale, in modo che le radici non secchino, e in estate la pianta può essere anche trasferita all’esterno in un posto all’ombra. Gradisce temperature più fresche, sotto i 24°, e fiorisce anche in inverno.

L'orchidea cymbidium
L’orchidea cymbidium

Paphiopedilum

Originaria dell’Asia tropicale e della Malesia, ha una forma a ‘pantofola‘ che assume il suo meraviglioso fiore una volta sbocciato. Il nome deriva dal greco “paphie” la dea di Paphos Afrodite e “pedilon” che vuol dire sandalo, ed infatti è chiamata anche ‘sandalo di Afrodite’ o ‘scarpetta di Venere’. Il fogliame è variegato e carnoso, il ché aumenta il valore estetico della pianta anche quando non è in fiore.

Cresce bene lontano dalla luce diretta del sole o in penombra, mentre le innaffiature devono limitarsi a quando il substrato diventa troppo secco.

orchidea
Le orchidee appartenenti al genere paphiopedium sono dette anche ‘sandalo di Venere’ per via della caratteristica forma a pantofola del loro fiore.

Cattleya

E’ una delle orchidee più facili da coltivare. Oltre a dare generose fioriture spesso profumate nelle tinte del giallo, arancio, rosso e rosa acceso, cresce fino a 50 cm sviluppando un bel fogliame carnose di colore verde intenso. Deve essere a luce diretta e innaffiatura settimanale.

Le piacciono i climi temperati (21-27 °) e una buona concimazione mensile grazie alla quale regalano due fioriture all’anno destinate a durare per alcune settimane. Evitare accuratamente i ristagni d’acqua nel vaso!

Come coltivare orchidee
L’orchidea cattleya e la sua splendida fioritura.

Ludisia discolor

Apprezzata non tanto per il fiore, quanto per la bellezza del suo fogliame viola a strisce rosa, è perfetta come pianta da appartamento perenne. I piccoli fiori bianchi o rosa tenue puntati di giallo si sviluppano su lunghe spighe erette e sbocciano soprattutto in tarda estate o in autunno.

Non ama la luce diretta del sole, deve essere innaffiata una sola volta a settimana e non sopporta il freddo e le escursioni termiche.

come coltivare orchidee
La Ludisia Discolor, l’orchidea ‘gioello’

Phaius tankervilleae

Originaria della Cina, dell’India e della Nuova Guinea ha uno sviluppo verticale e può raggiungere i 2 m. Ogni stelo, inoltre, può ospitare fino a 16 fiori di colore bianco e marrone o viola.

Prospera a luce intensa e necessita di un’innaffiatura settimanale in estate, primavera e autunno, una ogni due settimane in inverno. Non tollera i climi troppo secchi: in questo caso, i bordi delle foglie scuriscono e diventano frastagliati.

cura dell'orchidea
Una delle più spettacolari varietà di Orchidea phaius tankervilleae.

Encyclia cochleata

Sviluppa dei fiori piccoli, di colore viola a forma di ‘vongola’ che crescono sui lunghi steli della pianta in forma tentacolare. In condizioni ottimali, le fioriture durano per tutto l’anno, meglio se riparate dalla luce diretta.

Per le annaffiature, limitarsi a inumidire il substrato solo in caso di bisogno, con 1-2 bicchieri di acqua.

Cura dell'orchidea
Varietà encyclia cochleata

Ma quali sono le più belle al mondo? Una serie di foto vi farà scoprire che non esiste solo la classica phalenopsis da supermercato ma una miriade di varietà splendide o insolite.

Le orchidee più belle al mondo

Ne abbiamo selezionato 7 tra le più belle e rare del mondo. Ammiratele in tutta la loro bellezza e lasciatevi stupire dalle bizzarre forme e sembianze ‘umane’ che sembrano assumere talvolta i loro fiori.

Orchidea Sofronite

Appartiene ad una varietà sempreverde originaria del Sud America che sboccia in inverno con bellissimi colori vivaci declinati nelle diverse tonalità del rosso e dell’arancio, ma anche bianco. Essendo sia epifita che litofita, l’orchidea Sofronite cresce prevalentemente sulla corteccia degli alberi e sulle rocce e si caratterizza per un apparato radicolare abbastanza ridotto.

Orchis Italica

Detta anche ‘uomo nudo’, è una particolarissima varietà di orchidea selvatica tra le più diffuse in Italia. Deve il suo nome alla bizzarra forma del labello del fiore che sembra imitare le fattezze di un uomo nudo, sesso compreso. Fiorisce tra marzo e maggio e oltre all’Italia è particolarmente diffusa in tutti i paesi del Mediterraneo.

cura orchidea
Orchis Italica, l’orchidea dell’uomo nudo.

Ophrys Bombyflora

Detta anche ‘ape sorridente’, è un’orchidea diffusa sul versante settentrionale del Mediterraneo il cui fiore si caratterizzata per la particolare forma del labello e delle macchie che ricordano vividamente il visetto di un coleottero sorridente. E’ facile incontrarla in Europa Meridionale, nelle Isole Canarie e in molte regioni dell’Asia Minore.

Dracula Simia

Detta anche Monkey Orchid  è una varietà di orchidea doppiamente interessante: il suo fiore è del tutto simile al viso di una scimmia e i petali molto allungati alla base ricordano i canini di un vampiro (da qui il nome ‘dracula’).

Originaria della foresta pluviale peruviana, la Dracula Simia è considerato uno dei fiori più rari al mondo, e solo pochissimi individui hanno avuto il privilegio di ammirarla dal vivo.

cura dell'orchidea
Dracula Simia, Monkey Orchid: l’orchidea che sembra una scimmia.

Restrepia Guttulata

Un’orchidea in miniatura appartenente all’omonimo genere che comprende una sessantina di specie di orchidee di rara bellezza, tutte originarie delle Ande.

In condizioni climatiche favorevoli (ama gli ambienti freschi) e in presenza di un substrato idoneo e mai completamente asciutto, le orchidea del genere Restrepia sanno regalare fioriture generose e molto durature.

Habenaria Radiata

Conosciuta anche con il nome di orchidea airone, ha una fioritura decisamente scenografica che perdura per tutta l’estate. Si tratta di una rara specie di orchidea asiatica che sviluppa sui suoi tuberi due o tre fiori candidi di forma simile a quella di un airone in volo.

cura dell'orchidea
Habenaria Radiata: un fiore che sembra un airone in volo.

Odontoglossum

Le orchidee appartenenti a questo genere sono circa 300, tutte originarie dell’America Centrale e chiamate così per la particolare forma del loro labello che sembra proprio un dente. Non a caso, la parola Odontoglossum deriva dal greco odontos =dente e glossos =lingua per via del labello che presenta nel centro una callosità che ricorda proprio un dente.

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Una delle tante e splendide varietà di Odontoglossum.

Kit da giardinaggio

Qualche strumento che vi possa aiutare per curare al meglio fiori e piante.

Altri consigli per le vostre piante

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Tanti suggerimenti per avere piante belle e rigogliose.

  • Dalia: varietà, consigli e cure
  • Ortensia: la guida pratica
  • Crocus: cura e caratteristiche di questa pianta
  • Surfinia, cura e coltivazione
  • Pervinca pianta dalle numerose proprietà: come coltivarla
  • Lobelia: coltivazione e cose da sapere
  • Fucsia: consigli per coltivarla e curarla
  • Calla: consigli e cure
  • Giglio: consigli e cure
  • Azalea, significato, varietà, come curarla
  • Crisantemo: cura e coltivazione
  • Gladiolo: consigli e cure
  • Mimosa: varietà, coltivazione e fioritura
  • Rose: la guida pratica
  • Camelia: benefici e come coltivarla
  • Ciclamino: cura e coltivazione in casa, in giardino e in terrazzo

Ultimo aggiornamento il 19 Dicembre 2023 da Rossella Vignoli

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Erika Facciolla

Giornalista pubblicista e web editor free lance. Nata nel 1980, si trasferisce a Bologna dove si laurea in Scienze della Comunicazione. Dal 2005 è pubblicista e cura una serie di collaborazioni con redazioni locali, uffici stampa e agenzie editoriali. Nel 2011 approda alla redazione di tuttogreen.it per occuparsi di bellezza e cosmetica naturale, fonti rinnovabili e medicine dolci.

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