Kuzu: che cos’è, quali benefici apporta e come usarlo in cucina
Dall’amido del kuzu viene prodotta una fecola che presenta importanti proprietà alcalinizzanti e curative, un vero e proprio alleato naturale che aiuta a prevenire l’influenza e agisce come gastroprotettore. Scopriamo più da vicino questa pianta e qualche modo per introdurla nel nostro regime alimentare.
Sommario
Kuzu, cos’è
Detto anche kudzu (nome scientifico Pueraria lobata) è una pianta rampicante proveniente dal Giappone e utilizzata nella tradizione medica ed erboristica come rimedio naturale per svariati problemi di salute.
Può vivere in condizioni estreme, crescendo anche sulle rocce. Non a caso è molto utile per contrastare l’erosione dei terreni, grazie alle sue radici sterminate, che possono arrivare addirittura ai cento metri di lunghezza.
L’altra caratteristica che colpisce è che si tratta di una pianta leguminosa assai longeva, che può vivere fino a cento anni.
Presenta dei particolari fiori sulla tonalità dal viola al blu.
Kuzu radice
Vengono utilizzate le radici per produrre un amido di qualità. Sono assai apprezzate le radici di kuzu di montagna, particolarmente ricche di sali minerali.
Kuzu e umeboshi
L’umeboshi fa parte della famiglia delle albicocche, è una piccola prugna giapponese dal sapore acido e salato insieme. Nella tradizione giapponese si prepara con sale e foglie di shiso (che conferiscono un colore rossastro e apportano sali minerali e vitamina C).
Ha un effetto alcalinizzante e mineralizzante (ricca di ferro, che fissa il calcio nelle ossa). Aiuta in caso di bruciore di stomaco, indigestione, nausea da gravidanza, alito pesante. Inoltre, riequilibra la flora intestinale e pulisce il fegato dalle tossine.
Kuzu benefici
Dalle radici si estrae l’amido, con cui si realizza la fecola, che presenta un’elevata concentrazione di isoflavoni come la daidzeina, una sostanza dalle notevoli proprietà antinfiammatorie, antimicotiche e antitumorali naturali.
Questa fecola, inoltre, esercita anche una notevole azione alcalinizzante in grado di prevenire l’acidosi a livello di sangue e succhi gastrici.
Non solo, è anche ricca di sali minerali, come ferro, calcio e fosforo, e di carboidrati.
Kuzu a cosa serve
In cucina
Nella cucina tradizionale giapponese, è l’equivalente della fecola di patate o amido di mais nei piatti salati, e della gelatina nei piatti dolci. Viene infatti utilizzato come addensante e vellutante per zuppe, minestre e passati di verdure. La sua consistenza cremosa, quando è diluito nell’acqua, rende le pietanze facilmente assimilabili.
Il suo gusto neutro lo rende adatto alla preparazione anche di dolci, come le gelatine di frutta e di soia, i dolcetti giapponesi chiamati mochi. Cosparso sulle verdure e sul tofu prima di friggerle, le fa diventare ancora più croccanti.
Per legare una salsa, bisogna diluire la polvere in un liquido freddo (acqua, latte, brodo) e aggiungerla alla preparazione verso la fine della cottura.
Per la salute
La radice è considerata una delle 50 erbe fondamentali della medicina cinese ed è usato per i problemi intestinali (diarrea, iperacidità, infezioni), e come regolatore dellivello di zucchero nel sangue.
Viene raccomandato anche in caso di disintossicazione da alcol, dipendenza da alool, da cibi zuccherati e dal fumo. Risulta efficace anche per la menopausa.
In generale svolge il suo effetto terapeutico soprattutto a livello dello stomaco.
È indicato per la prevenzione di infiammazioni a carico dell’apparato digerente, in quanto rafforza e regola il processo digestivo, rivelandosi così un gastroprotettore naturale.
La sua efficacia si rivela soprattutto in caso di acidità di stomaco, reflusso gastroesofageo, stitichezza, dissenteria, febbre e stanchezza.
Per assumerlo a scopo terapeutico basta versare 1-2 cucchiaini di amido in un bicchiere d’acqua, portando ad ebollizione per farlo sciogliere.
Questa soluzione va consumata sorseggiandolo nel corso della giornata.
Kuzu: ricette
Té al kuzu o Oume-syo-kuzu
Il tè al kuzu detto anche oume-syo-kuzu è un rimedio tradizionale per i disturbi intestinali acuti: in particolare diarrea, e contro il raffreddore.
Sciogliete 1 cucchiaino di amido in poca acqua fredda e aggiungete 250 ml d’acqua. Fate bollire fino a quando la preparazione diventa trasparente. Salate leggermente con la tamari.
Questo tè può essere utilizzato anche in caso di febbre leggera (non più di 38°), per il mal di testa, e perl’influenza.
Tè Kakkon
Kakkon è il nome cinese del legno di kuzu. Questo tè può essere acquistato in bustine con l’80% di kakkon e il 20% di erbe selvatiche.
Mettete in infusione una bustina di tè in 1/2 l d’acqua fino. Il tè kakkon può essere utilizzato per gli stessi sintomi del tè al kuzu.
Crema di kuzu
Diluite 1 cucchiaino di polvere in poca acqua fredda. Aggiungete ad una tazza di acqua fredda e portate ad ebollizione mescolando. Fate bollire fino a quando la preparazione diventa trasparente. Aggiungete un po’ di salsa di soia o tamari o un pizzico di sale marino.
Prendete la crema per colazione, o nella zuppa o come spuntino la sera. Non più di 2 tazze al giorno. In caso di diarrea, aggiungete alla crema un po’ di gomasio o kombu carbonizzato.
Kuzu dove comprarlo
Ecco, come di consueto, alcune offerte online che riteniamo utile segnalare, si tratta di prodotti genuini. Tutti rispecchiano l’identità tradizionale di questo alimento:
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Ultimo aggiornamento il 19 Aprile 2019 da Rossella Vignoli