Salute

Cheratosi: un problema della pelle molto diffuso

Tipologie, cause, sintomi e trattamenti

La cheratosi è una alterazione della pelle provocata da un disturbo dei processi di cheratinizzazione. Ne esistono di vari tipi, alcune assolutamente innocue ed altre invece che possono sfociare in tumori maligni. È bene quindi osservare regolarmente la cute di tutto il corpo per riscontrare eventuali anomalie da far presente al proprio medico.

Cheratosi: un problema della pelle molto diffuso

Andiamo ad esaminare più nel dettaglio le varie tipologie.

Cheratosi: cos’è

La cheratosi è un’alterazione patologica della pelle caratterizzata da un ispessimento dello strato corneo.

Si presenta come una chiazza più in rilievo rispetto alla cute circostante. Spesso ha forma irregolare ed è di color bruno-grigiastro. Talvolta, si manifesta anche con un aspetto verrucoso, con superficie desquamante e margini arrossati.

L’affezione può essere isolata e circoscritta, oppure multipla e diffusa su diverse aree cutanee.

Tipi di cheratosi

Possiamo distinguere 3 sottogruppi di cheratosi:

  • Cheratosi seborroiche: neoformazioni benigne epidermiche, variabili per forma, dimensioni e colore, che compaiono principalmente su volto e tronco
  • Cheratosi attiniche (o solari): lesioni cutanee precancerose in rilievo. I soggetti maggiormente colpiti sono i fototipi bassi (carnagione chiara, capelli biondi, occhi azzurri). Sono localizzate nelle zone di fotoesposizione ‘obbligatoria’ (volto, padiglione auricolari, dorso delle mani, decolletè…)
  • Cheratosi pilari: assolutamente innocue, si tratta di alterazioni della pelle caratterizzate da ispessimenti e piccoli foruncoli, bianchi o rossi, su braccia, cosce, guance e glutei

Cheratosi seborroica

La cheratosi seborroica è una forma tumorale della pelle assolutamente benigna. Si presenta con delle macchioline marroni-brunastre di solito in rilievo, che tendono a squamarsi e talvolta a staccarsi. Si manifesta in prevalenza sul volto e sul tronco di soggetti di età medio-avanzata.

Indistintamente per quanto riguarda il genere (uomo o donna), si tratta di un disturbo dermatologico tipico della razza caucasica. Raro nei neri e gli orientali.

Ne esistono vari sottotipi:

  • Cheratosi seborroica acantosica: la forma più comune che si manifesta con una pigmentazione diffusa dal nocciola al marrone scuro, con formazioni simili a cisti che tendono al giallastro
  • Cheratosi seborroica acroposta o stucco cheratosi: lesioni multiple diffuse prevalentemente sugli arti inferiori
  • Cheratosi seborroica ipercheratosica: manifestazione cheratosica che ha la tendenza a sfaldarsi
  • Cheratosi seborroica pigmentata o melanoacantoma: presenta molteplici e abbondanti pigmentazioni
  • Cheratosi seborroica irritata (o invertita): i classici sintomi sono accompagnati da irritazioni della pelle, con rossori e sanguinamenti delle parti lese
cheratosi
Biopsia di una cheratosi

Sintomi della cheratosi seborroica

In genere, la cheratosi seborroica esordisce con la comparsa di papule giallastre (simili alle verruche) che con il passare del tempo diventano più scure e si desquamano.
Presenti per lo più su tronco e volto, queste papule possono avere dimensioni diverse (la dimensione media di solito va da 1 millimetro a 1 centimetro).

In genere si tratta di lesioni asintomatiche che non provocano alcun fastidio. Tuttavia, in alcuni casi, soprattutto in base a dove sono posizionate, possono irritarsi e causare prurito e/o sanguinamento.
Piatte o in rilievo rispetto al resto della cute, a seguito di un trauma, tendono a staccarsi, parzialmente o completamente.

Si tratta di formazioni assolutamente benigne, che non sono né contagiose né infettive.

Cause

La causa certa non si conosce. Ci sono tuttavia alcuni elementi ricorrenti in chi manifesta questo tipo di lesione cutanea:

  • genetica e famigliarità
  • età (è diffusa nei soggetti di età medio-avanzata)
  • alterazioni ormonali (compare spesso in concomitanza con la menopausa)
  • raggi UV (tipica nelle persone che per lunghi periodi si sono esposti al sole)

Diagnosi

Una visita dermatologica è fondamentale per diagnosticare correttamente il disturbo per evitare eventuali equivoci (altre malattie cutanee come melanoma piano, carcinoma spinocellulare e basocellulare…).
Se la diagnosi viene confermata, l’asportazione non è essenziale; è consigliata solo nel caso in cui il disturbo arrechi fastidio al soggetto interessato per la posizione in cui si trova (ad es. in zone spesso sottoposte a sfregamento) oppure se la lesione venga vista come un serio problema dal punto di vista estetico).

Cura

Come già accennato, l’asportazione non è necessaria, se non per meri motivi di ordine estetico.
In tal caso, si può operare attraverso

  • laser
  • diatermocoagulazione
  • crioterapia
  • curettage
  • elettrocauterizzazione

Il trattamento porta ad una rimozione permanente della lesione. Ciò non impedisce tuttavia la comparsa di nuove cheratosi seborroiche in altre parti del corpo.

Cheratosi attinica

Chiamata anche “cheratosi solare”, la cheratosi attinica è una lesione cutanea precancerosa. Appare soprattutto dopo i 40 anni a causa dell’effetto cumulativo dell’esposizione solare.

Sintomi della cheratosi attinica

Inizialmente la lesione appare come una piccola placca eritematosa ricoperta da squame o croste ruvide bruno-rossastre.

Spesso si tratta di lesioni multiple che crescono lentamente (diametro medio di 1-2,5 cm) e compaiono in prevalenza sulle aree del corpo maggiormente esposte al sole: viso, orecchie, cuoio capelluto, labbra, dorso delle mani, avambracci, spalle e collo.

In genere provocano fastidio e prurito. Ma possono anche essere asintomatiche.

È stato stimato che il 26% delle cheratosi attiniche regredisce spontaneamente; mentre circa il 60%, purtroppo, evolve in carcinomi cutanei squamo-cellulari.

Cause

La causa principale è da ricondurre alla prolungata esposizione alla luce solare e alle lampade abbronzanti.
I soggetti più a rischio sono le persone con fototipo basso (pelle chiara e chiarissima, capelli biondi o rossi, occhi verdi o azzurri o verdi), quelle che lavorano o fanno sport all’aperto per molte ore, gli immunodepressi e i soggetti che hanno soggiornato in Paesi tropicali o equatoriali.

Come prevenire la cheratosi attinica

Prevenire l’insorgere di questa patologia è fondamentale in quanto spesso genera in forme tumorali maligne. Il modo più efficace è proteggersi dal sole seguendo queste semplici regole:

  • esporsi al sole in modo responsabile utilizzando abiti protettivi, occhiali da sole e cappelli
  • applicare sempre una protezione solare adatta al proprio fototipo (almeno 15 minuti prima dell’esposizione diretta al sole e provvedere ad applicarla nuovamente ogni 2 ore)
  • evitare di esporsi ai raggi solari nelle ore più calde dei mesi estivi (tra le 11 e le 16)
  • stare attenti a non scottarsi
  • evitare l’abbronzatura artificiale (lettini e docce solari)
  • esaminare regolarmente l’intera superficie del corpo e segnalare al medico eventuali escrescenze o cambiamenti di chiazze, lentiggini, protuberanze… Meglio ancora, effettuare una visita dermatologica per il controllo di pelle e nei una volta l’anno

Diagnosi

Il dermatologo è in grado di riconoscere tale patologia senza grandi difficoltà. Nel caso lo ritenesse necessario, farà altresì effettuare una biopsia per assicurarsi che la lesione non sia già tramutata in tumore.

Cura

La cheratosi attinica va curata affinché non evolva in carcinoma squamo-cellulare. Il trattamento è quindi mirato per prevenire lo sviluppo di neoplasie. Le opzioni disponibili sono:

  • terapie ablative (curettage, diatermocoagulazione), adatte per trattare lesioni singole o comunque in numero limitato
  • congelamento o crioterapia
  • terapia fotodinamica topica, adatta per lesioni multiple e sparse
  • terapie topiche a base di farmaci immunomodulanti. Adatte anch’esse per più lesioni e collocate in più zone dl corpo

Cheratosi pilare

Nota anche come cheratosi follicolare o ipercheratosi follicolare, la cheratosi pilare rappresenta un disturbo cutaneo piuttosto diffuso. È un’affezione che altera la cheratinizzazione a livello dei follicoli piliferi e può colpire sia gli adulti che i bambini in zone diverse: cosce, braccia e glutei negli adulti, guance e tempie nei bambini.
Si tratta di una patologia sgradevole a livello estetico ma non pericolosa e neppure contagiosa.

Esistono quattro tipologie di cheratosi pilare:

  • Cheratosi pilare rossa atrofizzante: gote e orecchie vengono colpite da rossore e infiammazione
  • Cheratosi follicolare spinulosa decalvante di Siemens: malattia genetica rara che colpisce prevalentemente gli uomini. Porta all’ispessimento della cute, alla perdita di capelli (alopecia) e delle sopracciglia
  • Cheratosi pilare acquisita sintomatica: collegata in genere ad altre forme di dermatosi di tipo infiammatorio
  • Cheratosi pilare bambini: si manifesta soprattutto su guance e tempie

Sintomi della cheratosi pilare

Le zone colpite da questa patologia presentano un aspetto ruvido e puntiforme, con estensione granulare palpabile al tatto. Molto efficace per rendere l’idea è l’espressione volgare con cui la patologia viene comunemente indicata: “pelle di gallina” o “pelle di pollo”.
Tale aspetto ruvido e puntiforme provocato dalla formazione di papule cheratinizzate (1-2 millimetri circa di diametro), provocate dall’ostruzione degli orifizi follicolari a causa di tappi cheratinici.

La cheratina è una proteina prodotta dal nostro organismo per proteggere la cute da agenti esterni e batteri.

Queste lesioni, normalmente, non provocano alcun dolore né prurito, e la malattia non genera conseguenze maligne.

Gli adulti vengono maggiormente colpiti su braccia, gambe e glutei; i bambini prevalentemente sul volto.

Cause

Resta ancora sconosciuta la causa della cheratosi pilare.

Statistiche scientifiche hanno tuttavia rilevato che la patologia appare più evidente in inverno, mentre si attenua nella stagione estiva.

Alcuni esperti hanno inoltre individuato una relazione tra intolleranza al glutine e manifestazione della patologia epidermica. Non ci sono comunque dati scientifici oggettivi certi a riguardo.

Diagnosi

Come tutti i tipi di cheratosi, anche questa viene riconosciuta senza difficoltà dal dermatologo e dal medico curante.

Cura

Non esiste una cura definitiva per risolvere il problema. In genere questo disturbo si risolve spontaneamente con l’avanzare dell’età, dopo i 30 anni, ed inoltre è stato osservato che migliora in primavera/estate, mentre si ripresenta nei mesi più freddi dell’anno.

Pur non esistendo una cura risolutiva, è comunque possibile alleviare il problema soprattutto se questo genera complessi a livello psicologico per il fattore estetico.

Ecco i rimedi che possono essere adottati:

  • scrub delicati con bicarbonato di sodio e acqua tiepida, oppure olio di mandorle e sale marino
  • creme o idratanti cutanei appositi a base di urea e α-idrossiacidi, quali l’acido glicolico o l’acido lattico
  • laser a luce pulsata (per i casi più estremi)

Cheratosi, costi asportazione

L’asportazione laser della cheratosi ha costi che variano in base a vari fattori: il tipo di lesione, il numero e l’estensione delle lesioni e, non da ultimo, la struttura a cui ci si rivolge.

Il prezzo medio presso una struttura privata si aggira attorno ai 150,00 euro.

Altro

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Federica Ermete

Nata a Busto Arsizio nel 1982, dopo il diploma si trasferisce a Cremona – dove vive tutt’ora – per conseguire la laurea in ambito umanistico. Sia per formazione professionale che per passione personale, i suoi ambiti di specializzazione sono l’alimentazione, la salute, il fitness di cui è appassionata anche nella vita quotidiana, ed il benessere naturale. Collabora con entusiasmo con la redazione di Tuttogreen dal giugno 2020.

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