La cheratosi è una alterazione della pelle provocata da un disturbo dei processi di cheratinizzazione. Ne esistono di vari tipi, alcune assolutamente innocue ed altre invece che possono sfociare in tumori maligni. È bene quindi osservare regolarmente la cute di tutto il corpo per riscontrare eventuali anomalie da far presente al proprio medico.
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Andiamo ad esaminare più nel dettaglio le varie tipologie.
La cheratosi è un’alterazione patologica della pelle caratterizzata da un ispessimento dello strato corneo.
Si presenta come una chiazza più in rilievo rispetto alla cute circostante. Spesso ha forma irregolare ed è di color bruno-grigiastro. Talvolta, si manifesta anche con un aspetto verrucoso, con superficie desquamante e margini arrossati.
L’affezione può essere isolata e circoscritta, oppure multipla e diffusa su diverse aree cutanee.
Possiamo distinguere 3 sottogruppi di cheratosi:
La cheratosi seborroica è una forma tumorale della pelle assolutamente benigna. Si presenta con delle macchioline marroni-brunastre di solito in rilievo, che tendono a squamarsi e talvolta a staccarsi. Si manifesta in prevalenza sul volto e sul tronco di soggetti di età medio-avanzata.
Indistintamente per quanto riguarda il genere (uomo o donna), si tratta di un disturbo dermatologico tipico della razza caucasica. Raro nei neri e gli orientali.
Ne esistono vari sottotipi:
In genere, la cheratosi seborroica esordisce con la comparsa di papule giallastre (simili alle verruche) che con il passare del tempo diventano più scure e si desquamano.
Presenti per lo più su tronco e volto, queste papule possono avere dimensioni diverse (la dimensione media di solito va da 1 millimetro a 1 centimetro).
In genere si tratta di lesioni asintomatiche che non provocano alcun fastidio. Tuttavia, in alcuni casi, soprattutto in base a dove sono posizionate, possono irritarsi e causare prurito e/o sanguinamento.
Piatte o in rilievo rispetto al resto della cute, a seguito di un trauma, tendono a staccarsi, parzialmente o completamente.
Si tratta di formazioni assolutamente benigne, che non sono né contagiose né infettive.
La causa certa non si conosce. Ci sono tuttavia alcuni elementi ricorrenti in chi manifesta questo tipo di lesione cutanea:
Una visita dermatologica è fondamentale per diagnosticare correttamente il disturbo per evitare eventuali equivoci (altre malattie cutanee come melanoma piano, carcinoma spinocellulare e basocellulare…).
Se la diagnosi viene confermata, l’asportazione non è essenziale; è consigliata solo nel caso in cui il disturbo arrechi fastidio al soggetto interessato per la posizione in cui si trova (ad es. in zone spesso sottoposte a sfregamento) oppure se la lesione venga vista come un serio problema dal punto di vista estetico).
Come già accennato, l’asportazione non è necessaria, se non per meri motivi di ordine estetico.
In tal caso, si può operare attraverso
Il trattamento porta ad una rimozione permanente della lesione. Ciò non impedisce tuttavia la comparsa di nuove cheratosi seborroiche in altre parti del corpo.
Chiamata anche “cheratosi solare”, la cheratosi attinica è una lesione cutanea precancerosa. Appare soprattutto dopo i 40 anni a causa dell’effetto cumulativo dell’esposizione solare.
Inizialmente la lesione appare come una piccola placca eritematosa ricoperta da squame o croste ruvide bruno-rossastre.
Spesso si tratta di lesioni multiple che crescono lentamente (diametro medio di 1-2,5 cm) e compaiono in prevalenza sulle aree del corpo maggiormente esposte al sole: viso, orecchie, cuoio capelluto, labbra, dorso delle mani, avambracci, spalle e collo.
In genere provocano fastidio e prurito. Ma possono anche essere asintomatiche.
È stato stimato che il 26% delle cheratosi attiniche regredisce spontaneamente; mentre circa il 60%, purtroppo, evolve in carcinomi cutanei squamo-cellulari.
La causa principale è da ricondurre alla prolungata esposizione alla luce solare e alle lampade abbronzanti.
I soggetti più a rischio sono le persone con fototipo basso (pelle chiara e chiarissima, capelli biondi o rossi, occhi verdi o azzurri o verdi), quelle che lavorano o fanno sport all’aperto per molte ore, gli immunodepressi e i soggetti che hanno soggiornato in Paesi tropicali o equatoriali.
Prevenire l’insorgere di questa patologia è fondamentale in quanto spesso genera in forme tumorali maligne. Il modo più efficace è proteggersi dal sole seguendo queste semplici regole:
Il dermatologo è in grado di riconoscere tale patologia senza grandi difficoltà. Nel caso lo ritenesse necessario, farà altresì effettuare una biopsia per assicurarsi che la lesione non sia già tramutata in tumore.
La cheratosi attinica va curata affinché non evolva in carcinoma squamo-cellulare. Il trattamento è quindi mirato per prevenire lo sviluppo di neoplasie. Le opzioni disponibili sono:
Nota anche come cheratosi follicolare o ipercheratosi follicolare, la cheratosi pilare rappresenta un disturbo cutaneo piuttosto diffuso. È un’affezione che altera la cheratinizzazione a livello dei follicoli piliferi e può colpire sia gli adulti che i bambini in zone diverse: cosce, braccia e glutei negli adulti, guance e tempie nei bambini.
Si tratta di una patologia sgradevole a livello estetico ma non pericolosa e neppure contagiosa.
Esistono quattro tipologie di cheratosi pilare:
Le zone colpite da questa patologia presentano un aspetto ruvido e puntiforme, con estensione granulare palpabile al tatto. Molto efficace per rendere l’idea è l’espressione volgare con cui la patologia viene comunemente indicata: “pelle di gallina” o “pelle di pollo”.
Tale aspetto ruvido e puntiforme provocato dalla formazione di papule cheratinizzate (1-2 millimetri circa di diametro), provocate dall’ostruzione degli orifizi follicolari a causa di tappi cheratinici.
La cheratina è una proteina prodotta dal nostro organismo per proteggere la cute da agenti esterni e batteri.
Queste lesioni, normalmente, non provocano alcun dolore né prurito, e la malattia non genera conseguenze maligne.
Gli adulti vengono maggiormente colpiti su braccia, gambe e glutei; i bambini prevalentemente sul volto.
Resta ancora sconosciuta la causa della cheratosi pilare.
Statistiche scientifiche hanno tuttavia rilevato che la patologia appare più evidente in inverno, mentre si attenua nella stagione estiva.
Alcuni esperti hanno inoltre individuato una relazione tra intolleranza al glutine e manifestazione della patologia epidermica. Non ci sono comunque dati scientifici oggettivi certi a riguardo.
Come tutti i tipi di cheratosi, anche questa viene riconosciuta senza difficoltà dal dermatologo e dal medico curante.
Non esiste una cura definitiva per risolvere il problema. In genere questo disturbo si risolve spontaneamente con l’avanzare dell’età, dopo i 30 anni, ed inoltre è stato osservato che migliora in primavera/estate, mentre si ripresenta nei mesi più freddi dell’anno.
Pur non esistendo una cura risolutiva, è comunque possibile alleviare il problema soprattutto se questo genera complessi a livello psicologico per il fattore estetico.
Ecco i rimedi che possono essere adottati:
L’asportazione laser della cheratosi ha costi che variano in base a vari fattori: il tipo di lesione, il numero e l’estensione delle lesioni e, non da ultimo, la struttura a cui ci si rivolge.
Il prezzo medio presso una struttura privata si aggira attorno ai 150,00 euro.
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