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Cos’è la transient electronics: l’elettronica che si dissolve quando è stata usata

Sapere cos’è la transient electronics è importamte, perché potrebbe essere lo standard futuro degli oggetti elettronici, ossia la capacità di autodistruggersi a fine vista, invece di inquinare come rifiuti – spesso pericolosi – l’ambiente.

Cos’è la transient electronics: l’elettronica che si dissolve quando è stata usata

C’è un aspetto dello smaltimento che ancora causa problemi, ed è sicuramente quello relativo ai rifiuti ingombranti, ma presto, dagli USA potrebbero giungere prodotti in grado di autodistruggersi, e noi potremmo avere cellulari, tablet e grandi elettrodomestici capaci di ‘morire’ allo scadere del tempo senza inquinare l’ambiente: si tratta della transient electronics.

Si tratta di uno studio portato avanti dall’Università dell’Illinois per creare prodotti elettronici più sostenibili; il gruppo di ricercatori ha messo appunto un dispositivo capace di dissolversi in acqua, simile a quello creato nel 2013 dalla DARPA, l’Agenzia Militare americana che si occupa di progetti di ricerca avanzata.

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Un dispositivo di transient technology è capace di vivere solo entro un determinato periodo di tempo, sia esso un giorno oppure 10 anni. Tutto ciò che serve è un componente realizzato in un materiale biocompatibile ed un ambiente capace di fungere da ospite e al tempo stesso da conduttore di uno stimolo che avvii la distruzione.

LO SAI Dove vanno i rifiuti elettronici di tutto il mondo?

Una ricerca pubblicata su Advanced Materials ha spiegato come sia possibile dissolvere un polimero, semplicemente innalzando la temperatura dell’acqua. Gli scienziati dell’Università dell’Illinois hanno integrato in un circuito delle minuscole gocce di un acido debole avvolte in una capsula di cera; una volta esposta al calore, la cera si scioglie liberando l’acido. Un processo che gli studiosi hanno saputo riprodurre anche a distanza, utilizzando un dispositivo che emana onde radio.

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Cos’è la transient electronics? Un dispositivo che si dissolve a comando

I primi a parlare di transient electronics furono gli scienziati dell’American Chemical Society (ACS), giunti nel 2013 a New Orleans per il 245esimo meeting dell’associazione; i ricercatori hanno mostrato ai convenuti la possibilità di creare impianti medicali per combattere le infezioni o per la cura del dolore, che una volta terminato il loro dovere, sono in grado di autoeliminarsi senza provocare alcun danno all’organismo e senza richiedere un nuovo intervento chirurgico per estrarli.

LEGGI QUI PER SAPERE Come smaltire i rifiuti ingombranti

courtesy John Rogers
Cos’è la transient electronics: per esempio un circuito in grado di svanire in acqua

Secondo l’ONU, nel 2018 saremo capaci di produrre ben 50 milioni di tonnellate di rifiuti elettronici; nel 2014 ne sono stati contati già 42 milioni. Nello stesso anno, gli scienziati della Iowa State University hanno sviluppato uno speciale blend di polimeri in grado di svanire a comando, utilizzando una sostanza organica. Il mix è stato utilizzato per creare un’antenna funzionante, il cui processo di dissoluzione è stato provocato da del semplice glucosio.

Il futuro dell’elettronica è pronto per la sua più grande rivoluzione ambientalista?

La Ica

Web editor freelance per portali e siti che si occupano di viaggi, lifestyle, moda e tecnologia. Districatrice di parole verdi per TuttoGreen dal maggio 2012, nello stesso anno ha dattiloscritto anche per ScreenWeek. Oggi, pontifica su Il Ruggito della Moda, scribacchia di cinema su La Vie En Lumière, tiene traccia delle sue trasvolate artistiche su she)art. e crea Le Maglie di Tea, una linea di magliette ecologiche.

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