Non tutti conoscono la differenza tra pollo e gallina, ma non solo: pollo, gallo, gallina… Oppure anche pulcino, pollastro, cappone… Spesso utilizziamo questi termini indistintamente. Ma ciò è sbagliato. Certo, siamo sempre in ambito avicolo, ma ogni vocabolo indica un animale ben preciso e differente dagli altri.
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Che differenza c’è tra pollo, gallina e gallo? Ecco una domanda che qualche volta ci sarà capitato di esserci posti, dato che spesso vengono utilizzati come sinonimi, anche se non è proprio corretto. Iniziamo col precisare che, di base, la differenza tra tutti questi animali dipende fondamentalmente da due fattori: sesso ed età.
Proviamo ad andare un po’ più a fondo della questione, e cerchiamo di chiarire qual è la differenza tra pollo e gallina.
Se non si è esperti del settore, si tende spesso a fare una gran confusione. E si usano in maniera impropria sia il termine “pollo” che “gallina”. I due termini vengono infatti spesso usati in maniera interscambiabile, quasi fossero sinonimi.
Pollo e gallina appartengono entrambi alla stessa specie, quella del Gallus gallus domesticus. Tuttavia, tra di loro esistono, in realtà, differenze dovute perlopiù a:
Prima di entrare nel dettaglio dei singoli animali, vediamo le principali differenze tra pollo, gallo e gallina.
Come si può vedere, col variare dell’età e del sesso, cambiano anche le finalità per cui questi animali vengono allevati.
Il termine “pollo” indica gli esemplari – sia maschi che femmine – che non hanno ancora raggiunto la maturità sessuale e che pesano, di media, 1,5 kg, non di più.
Si tratta di soggetti giovani (3 mesi). Il vocabolo deriva infatti dal latino pullus, che vuol dire “animale giovane”.
Più genericamente, il termine “pollo” viene usato anche per riferirsi agli esemplari della specie, che vengono allevati appositamente per:
Altro non sono che il maschio e la femmina di una stessa specie. Si differenziano per caratteristiche specifiche. Entriamo più nel dettaglio.
È l’animale maschio che ha raggiunto la maturità sessuale. Viene infatti allevato a scopo principalmente riproduttivo.
È facilmente distinguibile per specifiche caratteristiche fisiche:
La gallina è un volatile domestico, di genere femminile, che ha raggiunto la maturità sessuale e la capacità di produrre uova. Fin dai secoli più remoti, viene infatti allevata per questo scopo. Nel suo periodo di vita migliore, una gallina riesce a produrre anche fino a 300 uova in un anno!
Si distingue facilmente dal gallo perché ha una cresta molto meno evidente ed è un po’ più paffutella rispetto al maschio che ha invece una corporatura un po’ più slanciata.
La vita media di una gallina è attorno ai 10/12 anni.
Fin dall’inizio abbiamo detto che l’età e il sesso sono i fattori fondamentali per cui si differenziano gallo, gallina e pollo. Andiamo allora ancora un po’ più nello specifico e analizziamo le varie fasi di sviluppo di questi volatili.
Da quanto finora detto, è abbastanza chiaro che stabilire se un pollo è di genere maschile o femminile è piuttosto difficile. O, quantomeno, bisogna aspettare qualche mese dalla nascita.
Poiché gli allevatori hanno bisogno di individuare il sesso degli animali rapidamente, per poter stabilire lo scopo di allevamento di un volatile piuttosto che di un altro, si affidano ad esperti professionisti denominati “sessatori”. Questi sono infatti in grado di stabilire già il sesso dei pulcini. La miglior scuola di formazione per diventare sessatore si trova in Giappone.
Senza arrivare a tali sofisticazioni, in genere, gli allevatori avicoli, hanno una certa dimestichezza per poter capire se i pulcini appena nati si trasformeranno in polli o galline. Ecco i principali parametri da considerare.
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