Medicina antroposofica cos’è e quali benefici
Sommario
Avete mai sentito parlare di medicina antroposofica? Scopriamo con alcuni concetti espressi in maniera chiara di cosa si tratta.
La medicina antroposofica è un’estensione della medicina tradizionale, che individua l’origine delle malattie nello squilibrio tra l’entità fisica e spirituale dell’individuo, la cui guarigione è determinata dalla volontà. Ma vediamo meglio come nasce questo approccio.
Medicina antroposofica cos’è
Quello della medicina antroposofica è un approccio filosofico, olistico e spirituale. Si basa su di una maggiore attenzione nei confronti del paziente, e nella convinzione che la guarigione sia data dall’importanza, donata in egual misura, a corpo e mente. Se ne deve la creazione a Rudolf Steiner, un austriaco vissuto alla fine del XIX secolo.
Questa disciplina è diffusa in 67 Paesi del mondo. In Italia, esistono diversi ambulatori e centri terapeutici aderenti alla Società Italiana di Medicina Antroposofica (SIMA).
Essa risponde alla legge sulle medicine non convenzionali. Eppure il suo approccio viene spesso utilizzato presso ospedali e centri del Sistema Sanitario Nazionale, per integrazione alle pratiche classiche.
La medicina antroposofica, non vede la malattia solo in qualità di agente patogeno. Ma più come un fenomeno caratteristico della vita terrena. Una condizione imprescindibilmente e continuamente intrecciata alla guarigione, le cui leggi sono insite nella biografia del paziente.
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Medicina antroposofica: principi
I parametri fisiologici dell’essere umano non sono dunque soggetti solo alla sua dimensione fisico-materiale. Per la medicina antroposofica, l’Uomo è composto anche da una dimensione interiore e dai legami che gli apparati hanno tra loro e con il mondo esterno.
Il legame tra le diverse entità non è però statico. Genera infatti dei giochi di forza che si compenetrano e influenzano. Il risultato è una costante polarità tra forze costruttive e distruttive.
Il medico antroposofico si sforza dunque di cogliere il significato della malattia. Analizzando ciò che essa concerne rispetto all’evoluzione fisica, biologica, psichica e spirituale del paziente.
I rimedi vengono realizzati prestando attenzione sia alle caratteristiche del fenomeno patologico, che all’Uomo, e alla sua stretta affinità con la natura. Ma anche alla storia personale e alla biografia epidemiologica dell’Umanità.
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Medicina antroposofica benefici
Questa branca della medicina alternativa si rivolge a soggetti con disturbi agli organi interni, dell’apparato locomotore, della vista, dell’udito e del linguaggio. Secondo la medicina antroposofica, guarire significa sostenere il paziente e condividere con lui un percorso; il suo approccio si rivela importante per malattie di entità grave e lungo decorso.
Se l’Uomo è l’insieme di sistema neuro-funzionale, sistema ritmico (principalmente apparato respiratorio e cardiocircolatorio), e sistema del ricambio e delle membra (apparato energetico e locomotore), il processo di guarigione non può che essere, in parte, anche intrinseco.
Il ruolo fondamentale è svolto dall’infermiere. Che tramite misure terapeutiche esterne come impacchi, pratiche termiche, applicazioni di oli e bagni medicati, ha effetto sulla patologia. Ma la sua presenza non si limita alla medicazione del corpo, bensì anche a trasmettere al malato, attraverso un percorso di autoeducazione e disciplina interiore, comprensione, vicinanza e forza.
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Medicina antroposofica: metodi di cura
In particolare, l’ambito della produzione dei farmaci antroposofici, sottende ai criteri indicati dallo stesso Rudolf Steiner. L’applicazione di metodologie di preparazione originali e specifiche (come decozione, distillazione, infusione, macerazione) sono state recepite in gran parte dalla Farmacopea Omeopatica Tedesca (HAB).
Si fa riferimento a preparati con base vegetale, animale e minerale per diluizione differenziata. Diverse sono anche le modalità di somministrazione (per iniezione, inalazione, uso interno ed esterno), a seconda del problema e della biologia del paziente.
Molto spesso però, alla terapia farmacologica vengono accompagnati trattamenti alternativi. Un esempio è rappresentato dall’euritmia curativa, dall’arte della parola, da musicoterapia, pittura, modellaggio e pedagogia creativa, pensata per i bambini e i portatori di handicap.
Queste pratiche prevedono la collaborazione multidisciplinare con diverse figure sanitarie, come psicologici, fisioterapisti, massaggiatori ritmici e terapeuti.
Ultimo aggiornamento il 18 Marzo 2024 da Rossella Vignoli