Yoga e mente

Paura: cos’è e come imparare a gestirla

L'emozione primigenia indispensabile per la sopravvivenza, ma che può degenerare in patologia

Chi più e chi meno, tutti ci ritroviamo almeno una volta nella vita ad avere paura. Di per sé, la paura è un’emozione positiva, Già i nostri antenati la provavano, ed era la sensazione che permetteva loro di mettersi in salvo, scegliendo come affrontare una situazione pericolosa oppure di evitarla. Tutto quindi dipende da come reagiamo di fronte alla paura: la possiamo evitare, fuggendo. Oppure la possiamo affrontare, divenendo così coraggiosi. Se invece si cerca di scappare dalle paure, allora questa può aggravarsi fino a diventare una vera e propria forma patologica.

Paura: cos’è e come imparare a gestirla

Che cos’è la paura

Si tratta di una emozione che viene definita “primaria”, ossia “universale”, perché è comune a tutti gli esseri viventi.

Svolge una funzione vitale molto importante perché è quell’emozione che si manifesta come risposta ad un pericolo (reale o percepito). A quindi a che fare con la sopravvivenza: serve quindi a salvarci. Un vero e proprio strumento evolutivo che accomuna la nostra specie a tante altre.

Cosa vuol dire avere paura

È uno stato emotivo che fa accusare forte ansia, senso di insicurezza o di smarrimento, quando ci si trova in una situazione che ci turba o in presenza di un pericolo, che può essere effettivamente reale o solo immaginario.

La paura può manifestarsi all’improvviso, e può essere più o meno intensa.

Come già spiegato, è un’emozione che preserva la nostra sopravvivenza. Nei tempi primordiali, gli uomini avevano paura, ad esempio, degli animali feroci o delle invasioni da parte dei nemici.

Oggi, tutti gli uomini continuano ad avere paura, anche se sono cambiate le cause e i contesti. Oggi, ad esempio, a farci paura e a metterci ansia sono i problemi della quotidianità che si sommano o i cambiamenti radicali che si è costretti ad affrontare.

Indipendentemente dalle cause, questa emozione provoca dei sintomi ben specifica che si manifestano attraverso cambiamenti corporei e reazioni nel comportamento.

Nonostante la funzione della paura sia qualcosa di benefico, perché rappresenta una sorta di scudo protettivo che ci induce alla sopravvivenza, può diventare un problema nel momento in cui viene vissuta in modo eccessivo.

Quali sono i sintomi della paura

Quando ci troviamo di fronte ad uno stimolo pauroso, indotto ad esempio da un pericolo (reale o non reale che sia), possiamo reagire in modi diversi.

  • Attacco: affronto e combatto l’ostacolo/il problema
  • Fuga: abbandono la situazione prima che diventi troppo minacciosa per la sopravvivenza

Con riferimento ad uno stato primordiale, e al tipo di paure che potevano provare i nostri antenati, possiamo riconoscere altri 2 tipi di reazione.

  • Immobilità tonica (freezing): mi immobilizzo come fossi, appunto, congelato, per non farmi notare dal nemico e, nel mentre, valuto la strategia migliore da adottare per quel contesto specifico
  • Finta morte (faint): reazione estrema che consiste nel fingersi morti. Questa reazione è automatica e non consapevole, e si manifesta con la riduzione del tono muscolare, associata ad una disconnessione fra i centri superiori e quelli inferiori

All’atto pratico della nostra quotidianità, la paura può manifestarsi con una serie di cambiamenti corporei, psicologici e comportamentali, che ci servono per fronteggiare lo stress e garantirci al tempo stesso la sopravvivenza.

Cambiamenti corporei

  • Aumento della frequenza cardiaca
  • Bocca asciutta
  • Aumento della frequenza respiratoria
  • Tensione muscolare
  • Motilità intestinale
  • Sudorazione

Più il senso di paura è intenso e più queste sensazioni corporee saranno amplificate, degenerando in:

  • malessere generalizzato
  • sensazione di gambe deboli
  • nausea
  • sintomi gastrointestinali
  • respiro affannoso
  • mancanza di respiro
  • visione offuscata
  • fischi alle orecchie

Cambiamenti psicologici

Di fronte a stimoli avvertiti come pericolosi, siamo portati a cambiare il modo di pensare e di agire, adattando il nostro pensiero a quello specifico contesto. Inoltre, avvertiremo specifiche emozioni.

  • Maggiore concentrazione sul problema
  • Incremento delle capacità di problem-solving
  • Maggior tensione
  • Irritabilità

Focalizzandosi solo su ciò di cui si ha timore, magari estremizzando la situazione e ritenendo che non sia possibile trovare un soluzione al problema, si va a generare un “pensiero negativistico”, da cui consegue un atteggiamento sospettoso verso il mondo circostante, percependo minacce ovunque ed ingigantendo qualsiasi tipo di problema.

Entrando nel loop del “pensiero negativo”, lo stress resta a livelli sempre elevati, con un conseguente aumento del disagio e delle preoccupazioni.

Cambiamenti comportamentali

Di fronte alla paura, ognuno può manifestare reazioni comportamentali diverse da un altro.

Quando si è molto stressati o si è un preda all’ansia e alle preoccupazioni, molte persone tendono a mangiare di più e in maniera non equilibrata, oppure, nel caso dei fumatori, aumentano il numero di sigarette fumate al giorno. Tali comportamenti, oltre a non essere salutari, costituiscono a loro volta una ulteriore fonte di stress, andando così ad aumentare le difficoltà.

Un altro atteggiamento comune di fronte ai problemi che impauriscono, è il cercare di evitare tali stimoli. Tuttavia, oltre al fatto che questo tipo di reazione può solo essere temporanea, non fa altro che aumentare il senso di sfiducia personale.

Cosa succede nel cervello quando si ha paura

In presenza di una situazione di pericolo, si attiva anzitutto l’amigdala, un agglomerato di nuclei nervosi posta nell’area interna dei lobi temporali del cervello. L’attivazione dell’amigdala, che è una sorta di “sistema d’allarme”, comporta l’attivazione delle reazioni di “attacco o fuga”, le reazioni fisiologiche utili per affrontare l’ostacolo o per salvarsi, abbandonando la situazione.

Nel contempo, l’ippocampo e la corteccia prefrontale si attivano in modo da recepire le informazioni sensoriali, ed interpretare il tipo di minaccia, così da chiarire se ci si trova effettivamente in presenza di una reale minaccia oppure di un “falso allarme”.

paura: cosa succede nel nostro cervello?
Cosa succede nel nostro cervello quando si prova paura?

Qual è l’ormone che attiva la paura

Il cortisolo, che è l’ormone dello stress.

Che differenza c’è tra tra paura e fobia

Quando le paure diventano esagerate, spropositate e spesso immotivate, allora si degenera nella fobia.

La fobia viene infatti definita come una paura sproporzionata nei confronti di qualcosa che, oggettivamente, non costituisce alcun tipo di pericolo effettivo e reale. Nonostante ciò, però, la persona fobica percepisce una forte ansia non controllabile e spesso mette in atto strategie comportamentali per far fronte alla situazione.

In genere, la fobia viene avvertita per qualcosa di specifico. Quando si ha una fobia, si prova una paura molto intensa, persistente e duratura.

I sintomi della fobia

Dal punto di vista fisiologico, chi soffre di fobia manifesta sintomi molto forti, come:

  • tachicardia
  • nausea
  • disturbi gastrici e urinari
  • senso di soffocamento
  • sudorazione eccessiva
  • vertigini
  • forte tremito
  • spossatezza

Tutti sintomi che si manifestano alla vista, o addirittura al solo pensiero, della cosa temuta.

Le persone fobiche tendono a evitare le situazioni che provocano loro crisi di paura. L’evitamento, però, non è la soluzione per risolvere il problema alla base.

Quali sono i tipi di paure

Le paure e le fobie sono numerosissime e delle più varie. Possono essere generalizzate, come ad esempio la fobia sociale e la paura di parlare in pubblico, e specifiche.

Ecco quindi seguito le principali categorie di paure.

  • Situazionali: paure provocata da situazioni specifiche (usare l’ascensore, percorrere un tunnel o un ponte, usare i mezzi pubblici, volare, guidare… Trovarsi in luoghi molto ampi e aperti (agorafobia) o in luoghi piccoli e chiusi (claustrofobia)
  • Per l’ambiente e la natura: paura del buio (scotofobia), dei temporali (brontofobia), dell’acqua (idrofobia)…
  • Di alcuni animali: ragni (aracnofobia), uccelli o piccioni (ornitofobia), cani (cinofobia), insetti, topi, etc…
  • Del sangue e delle iniezioni: fobia del sangue, degli aghi, di una ferita…

Quali sono le paure più diffuse

Le fobie più comuni e diffuse sono:

  • acrofobia: paura delle altezze
  • glossofobia: paura di parlare in pubblico
  • aracnofobia: paura di parlare in pubblico
  • claustrofobia: paura degli spazi chiusi e angusti
  • agorafobia: paura degli spazi molto aperti
  • aerofobia: paura di volare
  • ofidiofobia: paura dei serpenti

Quali sono le paure degli adulti

Altre fobie abbastanza diffuse sono:

  • afefobia: paura del contatto
  • amaxofobia: paura di guidare l’auto
  • bacillofobia: paura dei microbi
  • nictofobia: paura del buio
  • agliofobia: paura di provare dolore fisico

Come nascono le paure

In genere, le paure derivano da un evento traumatico, vissuto in prima persona o a cui si è assistito,

Molte paure e fobie, poi, sono causate da chi ci sta vicino, attraverso un processo di condizionamento. Un esempio tipico è all’interno del rapporto tra genitori e figli, in cui i genitori trasmettono al figlio una loro paura.

Come combattere la paura

Nel momento in cui si affrontano e si superano le proprie paure, si diventa coraggiosi.

Ecco qui di seguito alcuni consigli utili per vincere la paura.

  • Riconoscere la propria paura ed accettarla, per non farla divenire un limite
  • Affrontare le proprie sensazioni e imparare a domarle, evitando di negarle o di reprimerle
  • Non evitare il problema: così facendo, non si fa altro che rafforzare le proprie paure

Cosa prendere per combattere le paura

In situazioni particolarmente critiche, con forti crisi di ansia, quasi di panico, la natura può venirci in aiuto con dei prodotti da assumere sotto forma di infusi e tisane.

Molto indicate per le loro proprietà calmanti, rilassanti e sedative sono:

Agiscono come tranquillanti e rilassanti anche gli integratori di triptofano, un amminoacido essenziale, precursore della serotonina e della melatonina.

Quando la paura diventa patologica

Nel momento in cui la paura (o le paure) è bloccante: non ci permette di realizzare le nostre capacità né di vivere in maniera serena e consapevole la nostra quotidianità e la vita sociale, allora si parla di paura patologica.

Quando la paura diventa limitante, si è di fronte ad una vera e propria patologia che, come tale, va trattata, cercando il supporto di un professionista.

Possiamo distinguere tra 3 diversi livelli di gravità.

  • Lieve: in specifiche situazioni la persona subisce la paura ma senza andare ad invalidare le sue normali attività
  • Media: in determinati contesti, la persona viene completamente travolta dal terrore; tuttavia, al di là della situazione specifica, poi vive in maniera del tutto normale
  • Grave: la persona non riesce a gestire la paura e rimane bloccata. In questo caso, è frequente la degenerazione in panico

Paura: affrontare il problema con l’aiuto della psicologia

Quando la paura diventa patologica, e in presenza di vere e proprie fobie, è necessario il supporto professionale di uno psicologo per affrontare il disturbo e risolverlo.

Molto efficace è la terapia cognitivo-comportamentale, basata sull’analisi delle situazioni in cui, in automatico, si attivano determinate paure e determinati pensieri, da cui conseguono specifiche emozioni.
Una volta individuati i pensieri disfunzionali, viene messo in discussione tutto ciò che, automaticamente, pensiamo o facciamo.

Dopo una prima fase di lavoro sul versante cognitivo, si passa poi a lavorare sul piano comportamentale, tramite l’esposizione graduale del paziente allo stimolo da lui considerato pericoloso.

Un’altra terapia strategica molto valida per superare la paura patologica, ritenuta la best practice per il trattamento dei disturbi fobici e ansiosi, è la “Worst Fantasy”. La persona viene accompagnata ad imparare a guardare la sua paura e a trasformarla in coraggio. Con questo esercizio, vengono azzerate le sensazioni di paura, e la persona impara a gestirle.

Qual è la paura più rara

Rara e assai curiosa è la “Hexakosioihexekontahexafobia”, ovvero la fobia per il numero “666” e verso tutto ciò che è relazionato a questa cifra.

E quali le paure più strane

Concludiamo questo approfondimento sulla paura, citando alcune delle paure/fobie fra le più strane e curiose.

  • Optofobia: la paura irrazionale di aprire gli occhi, una condizione molto debilitante
  • Deipnofobia: il disturbo d’ansia sociale, ovvero l’ansia di prender parte a momenti di socialità e convivialità, così come di esporsi in situazioni pubbliche
  • Fobofobia: la fobia dell’aver paura. Un disturbo che, in genere, si manifesta in individui affetti da altre problematiche, quali ansia e attacchi di panico
  • Arachibutirofobia: la paura del burro di arachidi, o meglio, che l’alimento resti appiccicato sul palato. In genere, questo tipo di timore, piuttosto raro, riguarda il burro di arachidi ed anche tutti quei cibi dalla consistenza analoga
  • Omfalofobia: il disagio per gli ombelichi
  • Coulrofobia: la paura dei pagliacci, un disturbo che riguarda molti bambini
  • Clinofobia: la paura di andare a letto. In genere, chi soffre di questa fobia, teme di poter morire durante il sonno
  • Ablutofobia: la fobia dello sporco
  • Chrometofobia: la paura di toccare i soldi perché ritenuti sporchi e quindi portatori di malattie

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Federica Ermete

Nata a Busto Arsizio nel 1982, dopo il diploma si trasferisce a Cremona – dove vive tutt’ora – per conseguire la laurea in ambito umanistico. Sia per formazione professionale che per passione personale, i suoi ambiti di specializzazione sono l’alimentazione, la salute, il fitness di cui è appassionata anche nella vita quotidiana, ed il benessere naturale. Collabora con entusiasmo con la redazione di Tuttogreen dal giugno 2020.

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