Salute

Puntura ragno: in base al tipo di aracnide può portare conseguenze anche gravi

Come si riconosce, sintomi e come prevenirla

La puntura di ragno è una lesione causata dall’incontro ravvicinato con un aracnide.
Per l’uomo, si tratta di un’evenienza accidentale che si verifica quando il ragno viene toccato o schiacciato inavvertitamente. Nella maggior parte dei casi, gli effetti non sono gravi. Di solito, infatti, il morso di ragno provoca disturbi lievi, del tutto simili a quelli delle punture di insetti: arrossamento, gonfiore e prurito localizzati. Più raramente, possono manifestarsi però anche dolore intenso, tossicità sistemica, reazioni allergiche e la ferita può divenire necrotica. Molto dipende dal tipo di ragno con cui si è venuto a contato e dalla quantità di veleno inoculata.

Puntura ragno: in base al tipo di aracnide può portare conseguenze anche gravi

Puntura ragno: di cosa si tratta

Tecnicamente nota come aracnidismo, la puntura di ragno può verificarsi quando l’aracnide si trova a stretto contatto con la pelle della sua vittima.

L’uomo, infatti, non rientra tra le potenziali prede di questi animali. Di solito, la maggior parte dei morsi inferti all’uomo accadono quando il ragno viene calpestato per sbaglio a piedi nudi oppure quando si introduce una mano in un tessuto (lenzuola o capo di vestiario), dove è rintanato l’animale.

Nella stragrande maggioranza dei casi, le punture dei ragnetti domestici sono innocue. Tuttavia, ci sono anche casi che, seppur, rari, possono comportare ferite necrotiche, tossicità sistemica e, nei casi estremi, la morte.

Perché ci sono i ragni in casa?

Nelle nostre case, i ragni cercano tepore, riparo e i luoghi ideali dove tessere la tela per attirare le loro prede. I ragni sono una sorta di “spazzini”: il loro obiettivo è infatti quello di fare pulizia di zanzare, cimici, mosche e scarafaggi.

Dove vivono i ragni in casa?

Cercano riparo negli angoli più nascosti e impensabili, ma sono anche attratti da fonti di luce come finestre e vetrate.

Cosa attira i ragni?

La vegetazione attira i ragni perché è un ottimo nascondiglio. In casa, le scatole contenenti oggetti e vestiti sono uno dei loro luoghi preferiti.

Quanto vivono i ragni?

Di media, i ragni vivono 1 o 2 anni. Ma è opportuno fare alcune precisazioni. Anzitutto, le femmine sono più longeve dei maschi perché, dopo aver raggiunto la maturità sessuale, continuano a crescere e ad effettuare mute.

I ragni in cattività, sono poi più longevi. Alcune tarantole hanno addirittura superato i 20 anni. Infine, anche habitat e clima influiscono. Nelle zone dove si registra una maggiore escursione termica, i ragni sono più longevi rispetto a quelli che vivono nei Paesi dal clima umido e tropicale.

Come morde il ragno?

I ragni non hanno denti, ma due cheliceri, costituiti da due segmenti ciascuno:

  • Zanna o aculeo: è tagliente e acuminata per penetrare nella pelle o nell’esoscheletro della preda
  • Porzione basale: include le ghiandole velenifere e i muscoli costrittori che le avvolgono. Questi vengono contratti volontariamente dal ragno per provocare la fuoriuscita del veleno

Puntura ragno: tipologie

Anzitutto, è bene specificare che i ragni morsicano per attacco o difesa. E, in genere, non attaccano l’uomo né i grandi mammiferi.

Premesso ciò, è altresì utile specificare che, durante il morso, il ragno sa controllare la quantità di veleno inoculata nella vittima, ed è quindi in grado di regolare la quantità in base alle circostanze. Molto spesso, i morsi di ragno all’uomo sono spesso “dry bite” (letteralmente “morsi a secco”), ovvero senza veleno. L’aracnide attacca quindi più che altro per far allontanare la sua preda.

Se invece il ragno inocula del veleno, questo può essere:

  • neurotossico: attacca il sistema nervoso, inducendo la paralisi della preda
  • necrotossico: colpisce i tessuti attorno alla ferita e gli organi interni, innescando una parziale digestione della parte coinvolta

Nel caso specifico dell’uomo, gli effetti del veleno inoculato nella ferita durante il morso, rappresenta l’elemento più significativo in ambito medico.

Alcuni ragni sono considerati molto pericolosi perché possiedono veleni particolarmente dannosi per l’uomo, già in piccole quantità.

Puntura ragno: sintomi

La gravità del morso di ragno dipende dalla specie di aracnide e dalla dose di veleno inoculata. In genere, la puntura di ragno non viene avvertita immediatamente. Nel giro di 2-6 ore dal morso, le conseguenze più comuni che si manifestano nell’area colpita sono:

  • dolore localizzato di tipo urente
  • gonfiore
  • arrossamento
  • diminuzione della sensibilità

Nella maggior parte dei casi, i suddetti fastidi risultano autolimitanti ed innocui.

Talvolta, le manifestazioni locali possono associarsi anche a sintomi sistemici, tra cui:

  • senso di malessere generalizzato
  • nausea
  • febbre
  • cefalea
  • vertigini
  • sudorazione
  • rash cutaneo diffuso e pruriginoso.

Quanto ci mette a guarire un morso di ragno?

I sintomi sistemici regrediscono di solito nel giro di 24-48 ore, mentre quelli locali tendono a risolversi in 2-3 giorni.
Nei casi più gravi, invece, spasmi, parestesie, agitazione e debolezza residui possono durare per settimane o mesi.

Come capire se si è stati punti da un ragno?

Di solito, l’area attorno al morso di un ragno si presenta dolente, arrossata, calda, tumefatta e circondata da un pallido alone tendente al rosso-bluastro o violaceo. Nella sede della puntura e nei tessuti limitrofi si avvertono anche prurito, alterazioni della sensibilità e croste scure.

La Vedova Nera provoca sintomi gravi ed è facilmente riconoscibile per la presenza di due fori.

È curioso sapere che le punture di molti insetti, come vespe e api, sono ben più dolorose di quelle dei ragni.

puntura ragno

Puntura ragno: conseguenze gravi

Se a pungere è un ragno che inietta veleno necrotossico (è il caso del ragno violino e dalla malmignatta), si può scatenare una reazione sistemica che si manifesta con:

  • nausea, vomito e dolore addominale
  • febbre alta
  • dolori articolari e muscolari
  • spasmi e crampi muscolari
  • emolisi (rottura dei globuli rossi)
  • riduzione delle piastrine
  • irrequietezza
  • insonnia
  • difficoltà respiratorie

Nei casi più gravi:

  • debolezza
  • faringite
  • aritmie cardiache
  • scialorrea (abbondante salivazione)
  • crisi ipertensive
  • dolore ai linfonodi

Puntura ragno: allergia

Nelle persone precedentemente sensibilizzate, la puntura di ragno può provocare una reazione allergica locale, caratterizzata da:

  • eritema
  • edema esteso
  • dolore acuto

Talvolta, la reazione allergica al morso di ragno può coinvolgere anche altri apparati dell’organismo ed indurre quindi manifestazioni sistemiche, come:

  • orticaria generalizzata
  • angioedema
  • palpitazioni
  • difficoltà respiratorie
  • nausea
  • crampi addominali

Nei casi estremi, si può addirittura sviluppare uno shock anafilattico. Questo è caratterizzato da una riduzione della pressione arteriosa, marcata e persistente, che può condurre a intorpidimento o perdita di coscienza, vertigini ed arresto cardiocircolatorio.

Ulteriori complicanze

Oltre ad inoculare il veleno, tramite la puntura, il ragno può veicolare anche batteri anaerobi nei tessuti che, sviluppandosi, possono complicare il decorso della lesione con possibili fasciti necrotizzanti progressive.

Puntura ragno: rimedi

Premesso che, i morsi di ragno non dovrebbero mai essere sottovalutati, nella maggior parte dei casi, i morsi di ragno (soprattutto quelli domestici che possiamo quindi trovare in casa) non sono pericolosi e si risolvono nel giro di qualche giorno senza particolari trattamenti. In caso invece di reazioni allergiche e necrosi della ferita, è inevitabile il tempestivo intervento medico.

Ma vediamo come comportarsi nel caso si venga punti.

Nei casi di lieve entità, lavare la ferita con acqua e sapone, fare impacchi freddi, comprimere la zona interessata e, nel caso ad esempio di un arto, mantenerla sollevata.

Evitare invece di manipolare o incidere la ferita. Non applicare neppure disinfettanti aggressivi.

Prestare attenzione all’evoluzione e alla comparsa di eventuali altri sintomi. Potrebbe essere utile documentare la lesione con una serie di fotografie.

Se i sintomi della puntura di ragno tendono a persistere, è necessario consultare il medico, che potrà indicare l’impiego di analgesici per alleviare il dolore o l’applicazione di creme a base cortisonica per ridurre prurito e infiammazione).

Se invece i sintomi del morso di ragno appaiono fin da subito gravi, chiamare immediatamente il 118 o un centro antiveleni. In base al tipo di ragno che ha provocato il morso, potrebbe infatti essere necessaria la somministrazione di un antidoto specifico che blocchi l’azione della tossina.

Puntura ragno: bambini

Il decorso della puntura di ragno su un un bambino è del tutto simile a quello di un adulto. Inizialmente, il morso non provoca dolore. Nel giro di 4-8 ore, si noterà una lesione localizzata arrossata, ed entro 2-3 giorni si potrebbero formare delle vesciche. Di solito, la parte centrale appare infossata e assumere un colore bluastro. Infine, si forma una crosta nerastra che cade nel giro di qualche giorno, a volte anche di settimane.

Vediamo qui di seguito come comportarsi nelle varie evenienze.

Puntura di ragno domestico

Applicare subito un cubetto di ghiaccio o fare impacchi con acqua fredda. Nel frattempo, ripulire il letto e la camera del bimbo in maniera molto accurata. Consultare il medico se compaiono vesciche o macchie violacee e se la ferita fatica a guarire

Morso di ragno violino

Contattare immediatamente il medico. Intanto, lavate la zona del morso con acqua e sapone ed applicare localmente del ghiaccio. Se possibile, catturare il ragno per mostrarlo al medico.

Morso di Tarantola

Contattare subito il medico o un centro antiveleno. Lavare la ferita con acqua e sapone ed applicare del ghiaccio.

Morso di Vedova nera

Portare immediatamente il bambino al Pronto Soccorso, dove valuteranno l’opportunità di somministrare l’antidoto specifico e verrà anche attuata la terapia di supporto in base ai sintomi accusati dal bambino. Nel frattempo, applicare del ghiaccio sulla zona della puntura.

Come si presenta la puntura del ragno violino?

Il ragno violino (Loxosceles rufescens) è un aracnide molto piccolo (misura al massimo 9 mm). È un animale prevalentemente notturno che esce dalla tana solo nelle ore buie. Molto schivo, punge raramente, soprattutto come difesa se si sente minacciato e in pericolo.

In genere, la puntura del ragno violino è indolore e l’area colpita, inizialmente, può non presentare alcuna alterazione.

Dopo qualche ora, però, cominciano a manifestarsi i primi sintomi, che variano in base alla quantità di veleno inoculata.

Nei casi più frequenti, si rilevano sintomi lievi:

  • Irritazione
  • Arrossamento
  • Gonfiore
  • Eritema
  • Bruciore e parestesie
  • Prurito

Anche se i sintomi non sono particolarmente gravi, la lesione cutanea provocata dal morso di ragno violino può impiegare parecchio tempo per guarire.

Puntura ragno violino e loxoscelismo

In alcuni casi, possono invece comparire sintomi più severi. La puntura del ragno violino provoca infatti una malattia denominata loxoscelismo. Gli effetti del morso si diffondono anche a livello sistemico.

Localmente, si può notare la comparsa di:

  • Dolore di tipo urente
  • Gonfiore
  • Arrossamento
  • Prurito
  • Bruciore e formicolio
  • Diminuzione della sensibilità nell’area colpita
  • Formazione di una vescicola circondata da un’area di cute livida o biancastra, a sua volta circondata da un’area di cute eritematosa. Se la vescica si rompe, si forma un’ulcera.

A livello sistemico, in concomitanza coi sintomi sopra descritti, compaiono anche:

  • Febbre alta
  • Nausea e vomito
  • Brividi
  • Mialgia e artralgia
  • Cefalea
  • Emolisi e trombocitopenia

Nei casi più gravi, il loxoscelismo può portare anche alla comparsa di aritmie cardiache, insufficienza renale, crisi ipertensive, confusione, perdita di coscienza, coma e morte.

Puntura ragno violino, cosa fare

In generale, il morso di un ragno non va mai sottovalutato. Possono infatti essere messi in atto alcuni comportamenti per ridurre la sintomatologia e la comparsa di eventuali complicanze. Nel caso si riesca ad identificare l’animale, cercare di catturarlo e conservarlo, anche morto, per rendere possibile l’identificazione.

Se si è certi di essere stati punti da un ragno, contattare un servizio sanitario o, meglio ancora, un Centro Antiveleni, specie se la zona centrale della lesione, inizialmente più arrossata, diventa più scura col passare delle ore.

Ecco qui di seguito le primissime azioni da mettere in atto:

  • lavare bene la ferita con acqua e sapone
  • non applicare disinfettanti aggressivi
  • comprimere l’area del morso
  • mantenere l’arto sollevato
  • evitare di manipolare o incidere il punto in cui è presente il morso
  • monitorare l’evoluzione della lesione e prestare attenzione all’eventuale comparsa di sintomi di qualsiasi tipo

Cosa fa il morso della Vedova nera?

La puntura di una Vedova Nera provoca spesso dolore istantaneo e si distingue da quelle di altri insetti per i due fori che incide sulla pelle. La ferita diventa rossa, si infiamma e si gonfia. Attraverso il morso, la Vedova Nera può inoculare nell’uomo un potente veleno neurotossico. Prestare quindi molta attenzione ad effetti collaterali gravi, come crampi muscolari intensi (specie all’addome), sudorazione eccessiva in prossimità della ferita, nausea, mal di testa, brividi e ipertensione. Sono tutti sintomi riconducibili a reazioni al veleno neurotossico del ragno.

Se la puntura di Vedova Nera provoca molto dolore e sintomi gravi, è disponibile un antidoto che un medico inietta nella coscia o per via intravenosa.

Quali ragni mordono in Italia?

Oltre ai ragnetti domestici, vediamo quali sono i ragni che possono mordere in Italia.

Segestria florentina

Tecnicamente, non si tratta di un ragno ‘pericoloso’ in quanto il suo veleno è dotato di scarse proprietà neurotossiche. Tuttavia, si tratta di un aracnide molto aggressivo e il cui morso provoca un fortissimo dolore. La Segestria florentina è la specie più grande in Europa; le femmine possono arrivare a 2,2 centimetri di lunghezza, escluse le zampe.
Si riconosce facilmente: è nero e costruisce una tipica ragnatela tubulare. A differenza del maschio, la femmina ha possenti cheliceri di colore iridescente. È possibile trovarla in cantine, fessure e vecchie abitazioni, specie quelle con mura non lisce. In Italia è presente in tutte le regioni.

Ragno dal sacco giallo

Il ragno dal sacco giallo (Cheiracanthium punctorium) predilige gli spazi aperti, come prati e terreni incolti, dove costruisce tra foglie e arbusti una particolare sacca di seta, usata principalmente per scopi riproduttivi. Anche il veleno di questa specie ha effetti blandi sull’essere umano. Tuttavia, i soggetti predisposti possono manifestare nausea, mal di testa e senso di oppressione toracica, associati al bruciore della zona colpita, che si gonfia e si arrossa. Seppur non pericoloso, la puntura del Ragno dal sacco giallo è molto dolorosa per i poderosi cheliceri. Come suggerisce il suo nome, questo ragno presenta testa e torace di color rosso-arancio; mentre la parte posteriore (opistosoma) è di colore giallo-ambrato, solcato da una linea bruna trasversale. In Italia si trova su tutto il territorio, ma in Sicilia non è mai stato osservato.

Falsa tarantola, Lycosa tarentula

Nonostante il nome, la falsa tarantola (nome scientifico Lycosa tarentula) non è una vera e propria tarantola. Non è aggressiva e vive negli spazi aperti, soprattutto in Italia centro-meridionale, e in particolare in Puglia, dove scava buche nel terreno profonde anche una ventina di centimetri. Il suo nome deriva proprio dalla città di Taranto. Il suo morso è piuttosto doloroso ma quasi del tutto privo di effetti, che comunque sono locali e svaniscono in poco tempo.
Si tratta del più grande ragno italiano; la femmina può arrivare a misurare 7 cm con le zampe.
Questa specie è inoltre nota per un dettaglio folkloristico: la famosa ‘danza’ del tarantolato scatenata dal morso, da cui poi sarebbe derivata la tarantella o pizzica. In realtà, secondo gli scienziati, il vero responsabile del tarantismo sarebbe il morso della Vedova Nera (Latrodectes tredecimguttatus).

Ragno violino

Ecco uno dei due ragni più pericolosi presenti in Italia per via del suo potente veleno responsabile del loxoscelismo. Questa specie inietta il suo veleno solo nel 40% dei morsi, e gli effetti più gravi emergono di solito solo nei soggetti molto sensibili.
Di piccole dimensioni, è marrone e ha zampe lunghe e sottili. Entra facilmente in casa alla ricerca di prede o insetti morti. Non ama la luce e, per questo, spesso si infila sotto i vestiti, nel letto o dentro le calzature. Tendenzialmente non è aggressivo e tende a fuggire. Morde per difendersi quando si sente aggredito o in pericolo.

Vedova nera

Indubbiamente il ragno più pericoloso presente sul territorio italiano. Chiamata anche malmignatta, la Vedova Nera (Latrodectus tredecimguttatus) deve il suo nome al fatto che la femmina, dopo l’accoppiamento, uccide il maschio. Il suo morso può avere effetti letali, specie su bambini, anziani o soggetti debilitati fisicamente. La femmina si riconosce per l’addome globoso e nero con tredici caratteristiche macchie rosse. Ha dimensioni piccole (la femmina misura circa 15 mm); per questo, il morso non è immediatamente doloroso, ma poi provoca nausea, vomito, dolori addominali e sensazione di morte imminente, con possibili squilibri a livello cardiaco e di pressione. Nei soggetti più sensibili può sfociare anche in uno shock anafilattico. In Italia si trova principalmente nel meridione e nelle zone centrali, specie lungo la costa tirrenica. Presente anche in Sardegna, vive nei terreni brulli o vicino a sassi e muretti. Raramente costruisce la sua tana vicino alle abitazioni.

Dove ci sono i ragni pericolosi in Italia?

I ragni pericolosi in Italia sono diffusi praticamente in tutti gli ambienti, dalle alte fasce montane alle zone retrodunali, dalle campagne alle città. Le specie che che possono provocare un morso grave, considerabile di rilevanza medica, ricordiamo le specie Latrodectus tredecimguttatus e Loxosceles.

Quali ragni sono pericolosi per l’uomo?

I ragni più pericolosi per la salute umana appartengono ai gruppi Latrodectus, Atrax e Phoneutria. Questi tipi di ragni hanno infatti un veleno che può causare rilevanti sofferenze, danni permanenti o, addirittura, avere esiti fatali.
Eecco alcuni dei essi.

Ragno dei Cunicoli

noto anche come ragno di Sidney (specie Atrax robustus), si trova soprattutto in Australia ed è considerato uno dei più pericolosi al mondo nonché il più letale per l’uomo. Il suo livello di tossicità è letale anche per le persone adulte in buona salute. Il suo morso, inizialmente provoca prurito nella zona colpita, formicolio in bocca, nausea e febbre. In un secondo momento, può portare a spasmi muscolari, disorientamento ed edema cerebrale. A seconda dell’età e dallo stato fisico della vittima, può portare alla morte in un tempo compreso tra i 15 minuti e i 3 giorni.

Ragno delle Banane

Dalla specie Phoneutria nigriventer, è uno dei più velenosi al mondo. Originario del Sud America, si trova in tutte quelle zone con maggiore percentuale di foresta e umidità.
Il ragno delle Banane è marrone con peli rossi. Il suo veleno è mortale anche per l’uomo. I sintomi della sua puntura possono provocare bruciore intenso, nausea, vista appannata e diminuzione della pressione.

La Vedova Nera

Della specie Latrodectus mactans, vive soprattutto negli Stati Uniti sudorientali.
Con dimensioni che vanno dagli 8 ai 40 mm, la Vedova nera è facilmente riconoscibile per la macchia rossa a forma di clessidra sull’addome. I maschi presentano invece solo un piccolo punto rosso sull’addome, più difficile da notare. La Vedova Nera è un animale solitario e attacca solo quando provocata. Quando morde, rilascia un potente veleno che contiene la neurotossina a-latrotossina, che si diffonde rapidamente nel corpo e, se non si interviene tempestivamente, può essere letale, soprattutto negli anziani o nelle persone immunodepresse.

Ragno dal dorso rosso

Nativo dell’Australia, appartiene alla specie Latrodectus hasseltii e spesso viene scambiato con la Vedova Nera perché hanno aspetto simile. Rispetto alla Vedova Nera, il ragno dal dorso rosso ha però una striscia rossa sulla schiena. Il suo morso, oltre a provocare un forte dolore nella zona colpita, può causare sintomi come nausea, tremori, febbre e diarrea. In assenza di appropriate e tempestive cure mediche, i sintomi possono peggiorare fino a causare la morte.

Ragno Eremita marrone

Grande circa 2 cm, e con una macchia a forma di violino sul torace, il ragno eremita marrone fa parte della specie Loxosceles reclusa. Dotato di tre paia di occhi, riesce a vedere a 360º gradi. Punge solo se attaccato. Il suo veleno, in base alla quantità inoculata, può essere mortale. Tra i sintomi più comuni, ci sono febbre, brividi, stordimento, nausea e vomito.

Dove si trovano i ragni più velenosi del mondo?

Su oltre 42.000 specie di ragni esistenti, quelle considerate pericolose per l’uomo sono circa 200. Tra queste, sono potenzialmente letali, il ragno delle banane e la vedova nera.

Il primo, lo Phoneutria nigriventer, è il ragno più velenoso al mondo. È molto diffuso in Sud America dove si nasconde tra i bananeti.

Puntura ragno: prevenire

concentrandoci ora sui ragnetti domestici, che sono quelli con cui per fortuna possiamo avere a che fare, vediamo alcuni comportamenti per minimizzare il rischio di punture da ragno.

  • Prestare sempre massima cautela quando si vuole rimuovere una ragnatela, utilizzando una scopa dal manico lungo
  • Mai toccare o manipolare i ragni a mani nude
  • Indossare maglie a maniche lunghe, guanti, cappelli e stivali in caso di attività a rischio (giardinaggio, taglio o raccolta della legna, pulizia e riordino di capanni nel giardino, cantine, soffitte, garage etc…)
  • Controllare e scuotere bene i guanti, gli stivali e gli abiti da giardino se non li si indossano da parecchio tempo
  • Spruzzare su abiti e calzature del repellente contro gli insetti

Come si possono eliminare i ragni in casa?

Vediamo ora alcuni accorgimenti per prevenire le punture di ragno.

  • chiudere tutti le aperture, anche le più minuscole, che mettono in comunicazione gli interni con l’ambiente esterno: stuccare ogni tipo di spiraglio
  • installare zanzariere molto fitte
  • eliminare dallo spazio domestico eventuali cartoni contenenti abiti e oggetti che non si usano più
  • tenere accesa la luce di patii e giardini solo se necessario
  • passare molto bene l’aspirapolvere, utile anche per eliminare ragnatele ed eventuali uova

Rimedi naturali contro i ragni

Prima di contattare un professionista delle disinfestazioni o di utilizzare insetticidi chimici, esistono vari rimedi per provare ad eliminare i ragni in maniera naturale.

  • oli essenziali: i migliori sono quello di menta piperita, quello d’eucalipto e il tea tree oil. Basta diluirne 15-20 gocce in uno spruzzino pieno d’acqua e vaporizzare nei punti dove potrebbero annidarsi. Per una maggior efficacia, inumidire un batuffolo di cotone con l’olio essenziale non diluito e posizionarlo in prossimità delle fessure e degli angoli della casa
  • frutta a guscio, soprattutto le noci, infastidiscono i ragni. Potrebbe quindi essere utile lasciare qualche noce in più punti della casa
  • aceto: preparare una soluzione di acqua e aceto di vino e spruzzarla sui nidi o direttamente sul ragno. L’acido acetico li uccide al contatto
  • farina fossile: si tratta di una polvere ottenuta dalla lavorazione di una roccia sedimentaria. Va sparsa in prossimità di spiragli e fessure, oppure lungo tutto il perimetro della casa

Qual è il ragno più innocuo al mondo?

Gli opilionidi (holcus phalangioides) non hanno alcun tipo di veleno e sono del tutto innocui.

Qual è il ragno più grande al mondo?

La tarantola golia (Theraphosa blondi) può arrivare a pesare fino a 170 g.

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Valerio Guiggi

Classe 1988. Laureato in Veterinaria e abilitato alla professione, si è sempre interessato alla branca della veterinaria che si occupa di Sicurezza Alimentare e Ispezione degli Alimenti, discipline per le quali a fine 2016 diventa specialista. Nella vita si occupa di consulenza sanitaria e normativa ad aziende che producono alimenti. Da sempre appassionato di scrittura, diventa articolista parlando di tematiche tecnologiche nel 2011 per unire la sua passione alla sua professione dopo la laurea. Scrive su Tuttogreen da giugno 2015, occupandosi di tematiche inerenti la sicurezza e la qualità alimentare.

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