Come riutilizzare i tappi di plastica? Esistono tanti modi dalla beneficenza al riciclo creativo per creare qualcosa di bello e utile a partire da questa risorsa: il presupposto è la raccolta dei tappi di plastica. Vediamo come farla e a cosa serve.
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I tappi di plastica fanno parte della nostra vita quotidiana da molti anni. Sono impiegati per chiudere bottiglie di acqua minerale, di olio e anche medicinali, per via delle loro proprietà sigillanti e perché proteggono efficacemente liquidi e altre sostanze dagli agenti esterni e l’ossodazione.
I più diffusi sono i tappi per bottiglie, realizzati in polietilene tereftalato. Si tratta di una resina polimerica termoplastica appartenente alla famiglia dei poliesteri, che è ampiamente utilizzato nei contenitori per alimenti e bevande.
A seconda del metodo di lavorazione, questo polimero può essere trasparente, opaco o colorato.
In particolare, la maggioranza degli oggetti di plastica è realizzata con plastiche riciclabili, quattro delle quali sono le più comuni:
I tappi sono generalmente in PE (polietilene ad alta o bassa densità) e le bottiglie in PET, polietienete tereftalato.
Riciclare i tappi delle bottiglie permette di abbattere la quantità di CO2 emessa in atmosfera e limitare le risorse energetiche che servono per la sua produzione (1 kg di HDPE comporta 1,75 kg di petrolio in termini di energia e di materia prima).
I tappi, invece, possono essere completamente riciclati in impianti dedicati, perché non è possibile mischiarli e smaltirli in un unico impianto con altri tipi di plastiche. I tappi sono soprattutto in PE, mentre le bottiglie sono in PET ed hanno bisogno di macchinari diversi.
iI processo prevede prima il compattamento poi il conferimento ad un impianto, dove vengono suddivisi per tipologia e quindi lavorati. Prima lavati in grande lavatrice ad acqua e poi ridotti prima in scaglie e infine in granuli o chips per essere riutilizzati per di nuovi prodotti.
Va ricordato che pur essendo una plastica, i tappi oggi non devono essere gettati nel sacchetto della raccolta differenziata della plastica e dei metalli tipo alluminio.
I rifiuti destinati al conferimento di materiali plastici sono solo gli imballi, i flaconi e le vaschette di alimenti e prodotti destinati all’igiene di corpo e casa, piatti di plastica, e poco altro, mentre i tappi, pur essendo riciclabili, non possono seguire lo stesso iter del riciclo della plastica.
I simboli della plastica che contrassegnano i vari prodotti permettono poi di farsi un’idea di quali sono riciclabili e quali non lo sono. Tutto quello che va dal numero 1 al numero 6 racchiusi in un triangolo con frecce può essere riciclato.
Quindi i tappi vanno gettati separatamente dal resto dei rifiuti plastici, in appositi punti di raccolta che si trovano spesso in scuole, uffici, nei Comuni, nei centri sportivi o in discarica. Se portati ai centri di raccolta principali, sono pagati 10 euro al quintale di polietilene, ma anche conferiti direttamente alle aziende che riciclano la plastica e che possono pagare fino a 25 euro per quintale. Oppure possono essere donati ad associazioni che fanno raccolta a fini di beneficenza.
È possibile raccogliere tutti i tappi di plastica di questi prodotti, l’unica limitazione è che non contengano parti metalliche o cartone:
La maggior parte dei tappi è prodotta con un procedimento di stampaggio a iniezione che permette di dare forma alle plastiche e agli elastomeri. Ecco come è fatta la lavorazione.
Lo stampaggio a iniezione è molto conveniente per le grandi produzioni. Offre un’elevata ripetibilità, per cui non ci saranno praticamente variazioni di dimensioni, forma o finitura superficiale tra un tappo e l’altro o tra un lotto e l’altro.
Raccogliere i soli tappi che vengono poi avviati al riciclo separatamente rispetto ad altre materie plastiche è anche un modo di guadagnare. Per capirci, portare ad un centro di raccolta 1 tonnellata di tappi (circa 400.000 tappi) rende 150 euro di rimborso. Per questo la raccolta dei tappi di plastica rappresenta un modo per organizzazioni ed enti benefici di raccogliere dei fondi.
Per dare evidenza e arrivare alla maggior quantità possibile di tappi, questi enti e associazioni mettono i loro punti di raccolta in molti luoghi dove è presente un elevato numero di persone, così che tutti i cittadini potranno depositare i tappi.
L’organizzazione benefica si accolla il conferimento in un centro di raccolta per farli pesare e qui, per ogni kg, ricevono un rimborso, che è poi usato per le attività benefiche e di assistenza dell’associazione.
Una delle più grandi e attive in questo campo è l’associazione francese Bouchons d’Amour che nel 2022 è riuscita a raccoglie, grazie ad un centinaio di postazioni sparse sul territorio, fino a 335.500 tonnellate di tappi. Questo ha permesso di raccogliere fondi che l’associazione utilizza per progetti in Madagascar e iniziative a favore di portatori di handicap.
Anche in Italia esistono diverse realtà che si occupano della racconta dei tappi per finanziare progetti benefici rivolti ai più deboli:
Così quando non si ha né l’energia né la volontà di creare qualcosa di nuovo è sempre possibile consegnare i nostri tappi a chi può, e vuole, concretamente aiutare il prossimo. Anche in questo caso basta un piccolo gesto: ci vuole veramente poco per cambiare le cose.
Si può dare una mano all’ambiente attraverso una creativa attività di riciclo della plastica e riuso di quei materiali che altrimenti andrebbero buttati.
Premesso che l’inquinamento prodotto dall’uomo non può essere eliminato – per farlo si dovrebbe eliminare l’uomo, cosa alquanto dispendiosa e al limite del criminale – meglio adoperarsi con consigli creativi da parte di tutte quelle persone e associazioni amiche dell’ambiente che cercano alternative e riusi ecocompatibili.
In tanti giorni di festa, avremo sicuramente tappato e stappato tante bottiglie: di tutta questa plastica una parte sarà andata a incrementare la raccolta differenziata, una parte trasmigrata verso gli inceneritori e un’altra parte sarà ancora in giacenza presso le nostre dispense.
Ma vediamo qualche stuzzicante idea di riciclo creativo.
Bene, se avete tappi di plastica a disposizione prima di buttarli via pensate a quante cose interessanti si possono fare. È possibile, ad esempio, bucarli e creare collane e braccialetti molto trendy. E perché no, anche deliziosi portachiavi, magari con la scritta del nome del destinatario o delle porte che aprono.
I designer li utilizzano anche per rivestire piccoli tavoli o armadietti un po’ vecchiotti, il risultato finale è sicuramente d’impatto.
La plastica fra l’altro si incolla molto bene, grazie alla vinavil, con rivestimenti in legno.
Graziose cornici, con tappi tutti color rosa e le foto della vostra bambina, appoggiate alla scrivania o al tavolo del soggiorno sono un’idea davvero alternativa alle tradizionali cornici in silver; ovviamente, nessuno ci impedisce di creare la variante coi tappi blu per i cuccioli di sesso maschile.
Tante idee graziose le fornisce anche internet con siti specializzati in prodotti creati con materiali di recupero.
Uno di questi è matrec.it, la prima banca dati italiana gratuita di ecodesign dedicata ai materiali riciclati e al loro impiego nel mondo della produzione e del design. Chiaramente i prodotti non sono riproducibili facilmente, ma le idee che ne derivano sono tante e molte davvero simpatiche.
Per ridurre la quantità, enorme, di plastica in circolazione sarebbe innanzitutto utile optare per dei piccoli cambiamenti allo stile di vita che, in fin dei conti, tanto male non fanno.
Come ad esempio, evitare di comprare grandi quantità di acqua in bottiglia e bere invece l’acqua del rubinetto, utilizzando una semplice caraffa filtrante.
Il motivo è semplice e ce lo fornisce la statistica: una famiglia di quattro persone spende ogni anno da 320 a 720 euro e fa bruciare almeno 32 litri di combustibili fossili per bere acqua in bottiglie di plastica invece dell’acqua potabile (fonte WWF).
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