Il mandarino Satsuma Miyagawa è oggi piuttosto comune anche sulle nostre tavole. Lo troviamo sempre più spesso tra le primizie invernali, insieme ad altri agrumi ben più noti. Simili ad altri agrumi per le caratteristiche organolettiche, hanno un aspetto simile un mandarino per dimensioni ma con buccia liscia di colore giallo-verde, più simile a un lime. Il suo sapore è fresco, tendente all’acidulo, la sua polpa arancio e senza semi. Ricchissimo di vitamine, sali minerali e fibre è un toccasana per la salute. Questo frutto ha origini orientali, tra Cina e Giappone, ed è arrivato in Occidente sono a fine ‘800. In Italia è diffuso da poco più di dieci anni. Tra i principali coltivatori è la Sicilia, grazie al clima caldo che ne favorisce la maturazione già a fine settembre.
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Conosciamo meglio il Satsuma Miyagawa.
Il nome scientifico del cosiddetto mandarino giapponese in botanica è Citrus unshiu o Satsuma Miyagawa, appartiene alla famiglia delle Rutacee, come gli agrumi. Si può definire una specie di agrume, simile a un mandarino ma senza semi e con buccia liscia e tendente al verde.
Di origine cinese è però stato introdotto in Occidente da Giappone.
Originario della Cina e del Giappone, questa specie di agrumi è conosciuto in Italia da appena una decina di anni. La storia vuole che lo satsuma arrivi in Occidente sono nel XVIII secolo in particolare un gruppo di gesuiti sembra aver iniziato una coltivazione di questo frutto in Nord America nelle terre della Louisiana. Qui a New Orleans, infatti, i gesuiti avevano dei terreni con anche frutteti, e il mandarino giapponese veniva coltivato con facilità visto il clima favorevole.
Il frutto è diventato molto comune negli Stati Uniti, dalla fine del XIX secolo. In particolare, tra il 1908 e il 1911 un milione di alberi di questo mandarino furono importati dal Giappone in tutti gli stati della bassa costa del Golfo del Messico, con il nome di satsuma in onore della regione di provenienza.
Si pensi che nel 1920 Jackson County fu proclamata la “Satsuma Capital of the World” ed ancora oggi in Florida vi sono coltivazioni del mandarino satsuma anche se il clima spesso burrascoso e stravolto da uragani non è completamente favorevole a questo tipo di coltivazione.
Oggi i principali paesi coltivatori sono
In Europa viene coltivato con successo in Spagna e in Italia – in particolare in Sicilia, Puglia, Basilicata e Calabria.
La pianta ha portamento espanso, una forma arborea di bassa statura, con chioma fitta ma di produttività elevata.
La raccolta dei satsuma Miyagawa avviene di solito da fine settembre a fine ottobre, ma il frutto resiste sulla pianta anche fino a fine febbraio, ma perde quasi tutto il suo sapore.
La coltivazione biologica dei mandarini cinesi non ha bisogno di particolari cure, cresce bene al naturale. La pianta teme la mosca, che soprattutto nella stagione più calda, colpisce i frutti di colorazione più gialla, un problema tipico degli agrumi.
Ma scopriamo quali sono i valori nutrizionali di questo frutto e quali benefici apporta.
Il mandarino satsuma è un frutto ricchissimo di proprietà nutrizionali grazie al suo alto contenuto di:
Resta invece basso il contenuto di
Dato il contenuto il satsuma è ipocalorico, appena 53 Kcal ogni 100 g di frutto e quindi è indicato nelle diete ipocaloriche dimagranti.
Essendo il mandarino satsuma ricco di vitamina C, B1, B2, B3 ,beta carotene ed anche di potassio, magnesio, calcio, fibre ed acido folico possiamo dire che mangiare satsuma aiuta a
Infine, la sua buccia è ricca di una sostanza chiamata nobiletina che favorisce la lotta all’obesità ed indicata per i diabetici.
Sembra aiutare anche il sistema nervoso grazia alla presenza di potassio, calcio e fosforo che hanno la capacità di distendere i nervi e aiutare a conciliare il sonno.
Il mandarino satsuma miyagawa è un frutto e come tale può essere semplicemente consumato al naturale. Lo si trova infatti nelle nostre tavole tra i frutti di stagione, in autunno ed è ottimo con il suo sapore un po’ aspro, aiuta la digestione.
Inoltre, il frutto si presta molto bene nella preparazione di marmellate, confetture, dolci ma anche per preparare sciroppi e liquori grazie al suo sapore intenso e agro.
Oltre alla polpa succosa, simile appunto ad altri agrumi, si utilizza molto spesso in cucina semplicemente la buccia sia nella preparazione di piatti sia per insaporire cocktail e bevande. Va utilizzata la scorza del mandarino, lavata, asciugata ed essiccata.
In Giappone la buccia del satsuma viene seccata e tritata e fa parte del mix di sette spezie chiamate Shicimi Togarashi o Nanami Togarashi.
Si raccolgono e quindi si trovano sul mercato ad ottobre fino a tutto l’inverno. Si possono conservare fuori dal frigo se consumati in breve tempo oppure in frigorifero fino a sei settimane.
Come utilizzare in cucina la polpa e la buccia di satsuma? Ecco alcune ricette per apprezzarne il succo, la polpa e la buccia profumata.
Ingredienti
Preparazione. Tagliare i mandarini a pezzetti e posizionarli in un contenitore di vetro con chiusura ermetica. Quindi aggiungere l’ alcool etilico puro al 95% e lasciare per una ventina di giorni al chiuso e al buio ricordandosi di agitare ogni giorno. Dopo i 20 giorni filtrare il liquido ottenuto. Intanto mettere sul fuoco il latte, la panna e lo zucchero e cuocere a fuoco basso mescolando fino ad amalgamare gli ingredienti. Aggiungere il liquido ottenuto dal succo di mandarino nell’alcool e mescolare bene. Imbottigliare e conservare in frigorifero.
Ingredienti
Preparare. Pulire la mela e sbucciare il satsuma. Frullarli insieme e poi unire tutti gli altri ingredienti. Mescolare bene fino ad ottenere un composto omogeneo. Aggiungere cannella e uvetta alla fine e depositare in una toriera o stampo per plum-cake. Cuocere nel forno preriscaldato a 180° C per 20 minuti.
Ingredienti
Preparazione. Pelare i satsuma a vivo, cioè eliminando la parte bianca, e tagliarli a pezzetti. Metterli sul fuoco unendo zucchero e aceto, mescolare a fuoco basso. Tritare i cranberry e unire in padella insieme al miele di zagara di arancio e al peperoncino. Mescolare fino a ottenere una composta densa e lasciare a raffreddare.
Gli effetti collaterali causati dal mandarino cinese, o giapponese, o satsuma non sono moltissimi. Possono essere:
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