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Tutto sulla mela, informazioni e curiosità su questo frutto

Dalle ricette alle proprietà e alle corrette modalità di conservazione

La mela è un frutto antico, la cui storia affonda le radici addirittura nel Neolitico quando l’uomo cominciò a cibarsene. Contrariamente a quel che si pensa, le sue origini sono asiatiche e non mediterranee, nonostante solo in Italia ne esistano circa 1000 qualità diverse. L’albero del melo, infatti, è una pianta rustica che si adatta praticamente a qualsiasi tipo di suolo e clima, perfino a quelli più ostili e rigidi delle zone montane. Ma scopriamo insieme tutto quello che c’è da sapere su questo frutto che ha accompagnato l’evoluzione dell’uomo anche nella Bibbia.

Tutto sulla mela, informazioni e curiosità su questo frutto

Come mangiarla

Chiunque conosce il famoso detto ‘Una mela al giorno toglie il medico di torno‘. Già, perché le numerose proprietà della mele e il perfetto equilibrio tra zuccheri, fibre, vitamine e sali minerali ne fanno il frutto del benessere per eccellenza.

Il modo migliore di mangiare una mela è consumare il frutto a crudo nella sua interezza. Ma per godere a pieno dei benefici e del sapore autentico di una buona mela appena colta, la prima cosa da tenere a mente è il periodo di maturazione di questo frutto.

Alle nostre latitudini, infatti, le mele raggiungono la maturazione ideale da agosto ad ottobre. In alcune regioni, la raccolta si protrae fino a gennaio per via del clima più fresco che ne rallenta il processo di maturazione. Nel resto dell’anno quelle che troviamo sui banchi dei supermercati sono mele conservate in atmosfera modificata.

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Come detto, esistono centinaia di varietà di mele, tutte con peculiarità strettamente connesse al territorio di appartenenza. Ecco perché la seconda regola per gustare al meglio questo frutto è scegliere la varietà della zona in cui si vive o quella della regione più vicina.

Abbiamo de tto che il miglior modo per mangiare una mela è cruda, con la buccia. Questo è possibile solo se si ha la certezza che il frutto provenga da colture biologiche e che sia totalmente privo di pesticidi e cere. In tutti gli altri casi è bene sbucciarlo. Nella buccia, tuttavia, sono contenute alcune tra le più nobili proprietà organolettiche, oltre alla gran parte delle fibre.

Contrariamente a ciò che si pensa, infatti, la mela è un frutto quasi totalmente edibile. Si stima che la maggior parte delle persone getti il 30% della parte commestibile del pomo.

A parte il picciolo, infatti anche il torsolo della mela è commestibile, compresa la cavità leggermente più coriacea in cui è inserito. I semi, infine, contengono una piccolissima quantità di cianuro ma a livelli così bassi per l’intestino da non destare alcuna preoccupazione.

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Mela come addensante nelle marmellate

Nella preparazione delle marmellate, molto spesso si utilizza la pectina, un addensante che consente di raggiungere la giusta consistenza durante la cottura. Tuttavia, non è necessario ricorrere a questo derivato, ma si può utilizzare una mela con la buccia per ottenere il medesimo risultato. Basta aggiungere 1 mela tagliata a pezzetti ogni 500 grammi di frutta.

La mela, infatti, contiene al suo interno molte molecole presenti nella pectina. Con l’aggiunta di un po’ di succo di limone, inoltre, la vostra marmellata manterrà anche un colore brillante e la sua freschezza per diversi giorni. Il risultato sarà una marmellata completamente naturale e priva di addensanti industriali che potrete gustare nelle vostre ricette preferite.

Quale mela contiene più pectina?

Come abbiamo visto, la pectina si trova naturalmente nella buccia e nella polpa di tutta la frutta, in particolare delle mele. Ad esclusione degli agrumi, la mela è il frutto che ne contiene di più con una percentuale pari al 1-1,5% rapportata al peso specifico. La quantità più significativa di pectina è concentrata nella buccia del frutto. La varietà che ne contiene di più in assoluto è la mela cotogna.

Quale mela scegliere

Dunque, una mela al giorno toglie il medico di torno. Già, ma quali sono le mele migliori  per il nostro benessere? Abbiamo detto che le mele dovrebbero essere mangiate intere, con la buccia e nel periodo che va da agosto a ottobre. Inoltre, l’ideale sarebbe scegliere mele del territorio provenienti da agricolture biologiche.

Un’ altra nozione fondamentale riguarda le proprietà benefiche di questo frutto ed il modo in cui tali proprietà interagiscono con il nostro metabolismo. Non tutte le mele sono uguali, insomma, e  seconda della varietà si possono ottenere specifici benefici. Studi scientifici hanno dimostrato che mele di qualità diverse interferiscono in maniera diversa nel processo di assorbimento di glucosio e colesterolo.

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Per quanto riguarda il glucosio, pare che gli estratti della buccia della Red Delicius siano i migliori per regolare i livelli di zuccheri nel sangue. Ma la mela che vince su tutte per le sue virtù è la annurca , la regina delle mele per la nostra salute.

Una ricerca americana condotta su un campione di soggetti affetti da ipercolesterolemia, ha dimostrato che il consumo di 2 mele Annurca al giorno per due mesi comporta una riduzione del colesterolo totale apri all’ 8,3% . A seguire con il 4,4% le Granny Smith, le Red Delicious, le Fuji e le Golden Delicious con l’1,3%.

Oltre che per il colesterolo, pare che la Annurca sia molto efficace le calvizie: i ricercatori hanno perfino realizzato un preparato a base di estratto polifenolico di mela Annurca per utilizzarlo nella cura di questa patologia.

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Al di là dell’aspetto nutrizionale del valore benefico, la mela può essere scelta anche in base al proprio gusto.

  • Fuji, Pink Lady, Golden Delicious, Red Chief e Red Delicious sono le mele più adatte a chi ama la frutta dolce.
  • Breaburn, Granny Smith, Pinova, Royal Gala e Staiman Winesap si addicono a chi cerca consistenza e croccantezza.
  • Granny Smith, Breaburn e Jonagold sono più acidule e si prestano a molte ricette cotte.

Mela cosa contiene

Come tutta la frutta e la verdura, anche la mela è ricca di sali minerali (ferro, calcio, potassio, fosforo, magnesio), fruttosio e vitamine A eindispensabili per sostenere il sistema immunitario.

Decisamente rilevante è anche la quantità di pectina, fibra alimentare solubile contenuta quasi solo nella buccia. Basti pensare che per ogni 100 grammi di mele si introducono nell’organismo 2 grammi di fibre. Questa caratteristica fa si che sia facilmente assorbita e favorisca la motilità del tratto intestinale.

Altra peculiarità della mela a livello organolettico è la presenza di acidi organici, tra cui quello citrico e l’acido malico.

mela

Mangiare mele con regolarità, dunque, significa aiutare il nostro corpo a mantenere in forma i tessuti intestinali preservando il benessere generale dell’organismo.

Quale mela contiene meno zucchero

Nonostante sia ricca di fruttosio, la mela può essere consumata con moderazione anche da chi soffre di diabete o iperglicemia. La varietà consigliata, in questi casi, è la Granny  Smith, la mela verde anche nota con il nome di ‘mela per diabetici’ riconoscibile dal sapore leggermente acidulo e meno dolce.

Se amate abbinare dolce e salato, provate ad accompagnare delle fettine di mela con del formaggio stagionato, meglio ancora se piuttosto sapido. In alternativa provatela in abbinamento con arachidi, frutta a guscio e semi di girasole. Sentirete che bontà!

Calorie mela

La mela è notoriamente un frutto poco calorico ma dall’elevato potere saziante: 100 gr di mele apportano circa 52 kcal. Dunque, un frutto di medie dimensioni (150 gr) equivale a circa 80 kcal. L’ideale in caso di diete o di regimi alimentari ipocalorici controllati.

mela verde

Quale mela è meno calorica

La mela verde (che non significa acerba) è la varietà in assoluto meno calorica tra le tante disponibili sul mercato. Oltre ad essere ricche di fibre e a tenere sotto controllo il livello di zuccheri e colesterolo cattivo nel sangue, queste mele sono rinfrescanti, dissetanti e indicatissime in caso di diete.

L’apporto calorico in questo caso è ridotto a 38 kcal ogni 100 grammi di frutto consumato fresco e con la buccia. La Granny Smith, anche in questo caso, è la varietà preferibile anche per chi vuol perdere peso, oltre che per chi soffre di diabete.

Quale mela per la dieta

Se vi state domandando quale relazione ci sia tra mele e dieta dimagrante, la risposta potrebbe non essere così scontata. Come abbiamo visto, questo frutto ha un ridotto apporto calorico, specie la varietà Granny, che rimane la migliore da integrare in un regime alimentare finalizzato alla perdita di peso corporeo.

Ma attenzione alla quantità. Se è vero che le calorie sono poche, è anche vero che mangiare una mela significa abbassare il deficit calorico a 200 kCal. Questo vuol dire che se per perdere 1 kg impiegavate 23 giorni con la mela e ne serviranno 35.

Come per il resto dei cibi, indipendentemente se vegetali o animali, anche le mele devono essere integrate attentamente nella dieta. Mangiare una mela al giorno tutti i giorni, dunque, è sbagliato. Introducendola in maniera armonica, e senza eccessi, nel piano alimentare vi aiuterà a perdere i chili in eccesso e rimanere in forma.

Mela come spuntino

Perfetta come spuntino, è un’alternativa salutare a merendine, succhi e snack vari. Magari abbinata ad un frutto più aspro come il kiwi, aiuta a controllare la fame così da arrivare con più serenità al pasto successivo.

L’ideale, come sempre, è consumarla fresca, ma si possono sperimentare anche delle golose varianti. Una di queste è la mousse, che è molto semplice da fare e si può portare anche a scuola o in ufficio. Se siete alla ricerca di ispirazione, provate a dare un’occhiata alle nostre ricette con le mele.

Quale mela per lo svezzamento

Oltre ad essere un formidabile alleato per la salute di tutto l’organismo e per l’intestino, è perfetta per dare inizio allo svezzamento. È anche il primo alimento che i pediatri consigliano di introdurre dopo il latte. Grattugiata, in effetti, è un classico della dieta dei più piccoli. I motivi sono tanti:

  • poco allergizzante
  • facilmente digeribile e in poco tempo
  • non appesantisce lo stomaco
  • protegge la mucosa gastrica e intestinale

Svolge un’azione vitalizzante, antianemica e fortificante davvero formidabile per il corretto sviluppo del bambino e delle sue funzioni metaboliche.

La varietà più indicata per lo svezzamento è la Golden Delicius che è molto zuccherina. Seguono la Stark, dal sapore più delicato e la Pink Lady che è profumata e succosa.

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Quale mela è più dolce

Chi ama le varietà dalla polpa più dolce non avrà che l’imbarazzo delle scelta tra le tante a disposizione. Le più zuccherine sono queste:

  • Golden Delicius
  • Fuji
  • Pink Lady
  • Red Chief
  • Red Delicious

Per scegliere la migliore tra le Golden, c’è un trucco. Optate per quelle che presentano su un lato una piccola sfumatura rossastra. È la prova che il frutto è maturato al sole e che la polpa si è mantenuta dolce e profumata fino al banco del vostro supermercato.

Come grattugiare la mela per il neonato

Per i bimbi in fase di svezzamento rappresenta il primo sapore dopo il latte materno. E nella maggior parte dei casi viene offerta grattugiata, ottenendo così una pappetta dalla consistenza ideale sia per il neonato che per la mamma, visto che potrà utilizzare un semplice cucchiaino di gomma.

Per semplificare ancora di più la somministrazione di questo alimento, la scelta deve ricadere su qualità con polpa farinosa e dolce. 

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inutile dire che la mela dovrà essere preventivamente lavata e sbucciata. Lo strumento migliore è la grattugia di vetro. A differenza dell’acciaio, infatti, questo materiale non attiverà il processo di ossidazione del frutto con il suo conseguente annerimento.

Il consiglio dei pediatri è di grattugiare, appunto, mai frullare! Nel frullatore, infatti, si incorpora una buona quantità di aria, che può favorire le temute coliche dei neonati.

Conservazione

La cosa migliore è gustarle subito, sena far trascorrere troppi giorni in frigo o nel cesto della frutta. Di solito trascorsi 2 giorni, iniziano a perdere gradualmente la loro freschezza. In questo caso si possono adottare alcuni stratagemmi che manterranno inalterato il gusto per un periodo più lungo. Ad esempio:

  • Riporre in frigo
  • Conservare in un sacchetto a parte in modo da isolarla ed evitare che faccia marcire altra frutta e altre mele con l’etilene prodotto, che accelera la maturazione.

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  • Conservare in un luogo fresco, buio e umido.
  • Mangiare subito se non ha picciolo.
  • Coprire le ceste con dei fogli di plastica forati

Come conservare mela tagliata o grattugiata

Se in tavola sono avanzati degli spicchi o sezioni di mela, l’unico modo di conservarli è riporli in frigorifero. Qualche goccia di succo di limone, inoltre, eviterà che la polpa scurisca velocemente.

La mela grattugiata, invece, è un classico dell’alimentazione del bambino durante lo svezzamento. A volte ne avanza sempre un po’ nel piattino.

Altre non si ha la possibilità di prepararla ogni giorno. In questo caso l’ideale è surgelarla in modo da poterla riutilizzare per tutto il mese successivo.

Utilizzate sempre vasetti in vetro con tappo ermetico precedentemente sterilizzati e ricordate di apporre un’etichetta per annotare la data di preparazione.

Come sbucciare mela

Anche se può sembrare il gesto più semplice del mondo, sbucciare la mela è una piccola arte che richiede una grande abilità.

Il punto, infatti, non è semplicemente privare il frutto della sua buccia, ma farlo in modo da no sacrificare anche la polpa sottostante.

Il consiglio è di procedere con un coltellino (il classico pelino) a lama corta e ben affilata, quelli che si usano anche per pelare i pomodori. In commercio ce ne sono tanti, ma i migliori sono quelli con lama in ceramica.

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La ceramica fa in modo che la polpa della mela conservi il suo colore bianco più a lungo.

Alcuni preferiscono utilizzare il pelapatate, che in effetti è una valida alternativa al coltello, se non altro per praticità e sicurezza.

Ricordate, però, che è nella buccia che si trovano le principali virtù della mela, quindi cercate sempre di comprare frutta biologica non trattata che possa essere consumata senza sbucciarla.

Mela: cosa cura

Se nel corso dei secoli la mela si è guadagnata il titolo di ‘frutto della salute’ un motivo ci sarà. Anzi, più di uno. Parliamo del frutto consumato a crudo, che è una fonte eccezionale di principi benefici per la salute di adulti, bambini e anziani.

Il complesso fitobiologico della mela, infatti comprende sostanze antiossidanti e protettive davvero eccellenti. Studi scientifici ne hanno dimostrato il valore anche per la prevenzione di alcune forme di tumore.

In generale, la mela fa bene in caso di:

  • colite
  • diarrea
  • ritenzione idrica
  • stitichezza
  • gastrite
  • reflusso gastroesofageo 
  • dolori reumatici

Inoltre è una formidabile alleata per prevenire l’azione ossidante dei radicali liberi responsabili dell’invecchiamento dei tessuti.

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Mela per la diarrea

Quando si combatte contro la diarrea, ci si può affidare ai benefici dell’alimentazione naturale per guarire più in fretta. In questo caso, le mele sono un vero toccasana per l’intestino irritato e possono essere consumate sia crude che cotte. Si digeriscono facilmente e in breve tempo, apportano un quantitativo notevole di fibre solubili che vengono assorbite dall’intestino sostenendo il suo regola funzionamento. Abbinate ad una porzione di avena, per esempio, contribuiscono ad accelerare il processo di guarigione e creano una barriere protettiva sulla mucosa intestinale.

Mela per la stitichezza

Un frutto di medie dimensioni completa della sua buccia fornisce circa 4 grammi di fibre in gran parte solubili in acqua, e sono anche un addensante naturale utilizzato nella preparazione delle marmellate.

La pectina regola transito intestinale e contribuisce a regolare i livelli di colesterolo e glucosio nel sangue. Così facendo, ‘nutre’ la flora batterica intestinale, contribuendo al benessere generale dell’organismo. È considerata un potente lassativo naturale: ammorbidisce le feci e ne accelera l’espulsione attraverso il tratto intestinale.

Mela per gastrite

Chi soffre di gastrite sa perfettamente che l’alimentazione è un fattore fondamentale per tenere a bada questo fastidiosissimo disturbo, sia di natura cronica o acuta. Si tratta di un’infiammazione delle mucose dello stomaco che provoca forti dolori e bruciori, a lungo andare davvero debilitante.

Alcuni cibi possono attenuarne i sintomi e dare sollievo alle mucose gastriche. Le mele sono consigliate per il trattamento della gastrite e dell’acidità di stomaco a patto che siano dolci e ben mature.

Il modo migliore di consumarle in questi casi è cotte, per abbattere la carica acida del frutto e renderle ancora più digeribili. Sempre bene non aggiungere zuccheri in modo da limitare in processi fermentativi e non infiammare ulteriormente lo stomaco.

mela cotogna

Mela per reflusso

La varietà di mele più indicata in caso di reflusso gastrico o delle principali affezioni gastro-intestinali è la mela cotogna. Poco acida, digeribile e particolarmente ricca di pectina, questa mela è un toccasana anche per chi vuole alleviare i sintomi di questo fastidioso disturbo. Per prevenire l’insorgenza del reflusso, l’aceto può essere una valida alternativa a quello di vino.

Mela per cani

Fonte di vitamine e fibre anche per la salute del vostro cane, è gradita molto per il suo sapore zuccherino e la consistenza morbida e succosa. I principali benefici di questo frutto per i cani sono collegati agli antiossidanti, all’apporto di vitamina A, K e vitamina C .

Inoltre, per un cane, sgranocchiare una mela è un gran divertimento. Senza considerare che aiutano a mantenere i denti puliti e rinfrescano l’alito.

Attenzione, però, alle quantità: i cani non devono mangiare mele più di una volta a settimana. Consumate in modo appropriato, le mele aiuteranno il sistema immunitario del cucciolo a contrastare malattie ossee e infezioni e miglioreranno l’aspetto della pelle e del pelo dell’animale.

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Varietà di mela

Tra più di 7000 varietà di mele, di cui un migliaio reperibili facilmente in Italia, di mele non c’è che l’imbarazzo della scelta. A seconda dei gusti, delle ricette in cui si vogliono impiegare e delle esigenze nutrizionali di ciascuno di noi, si può dire ‘a ognuno la sua mela‘.

Ecco un elenco di alcune delle mele comuni presenti nel nostro Paese:

  • Annurca
  • Ambrosia
  • Blanche Nège
  • Braeburn
  • Elstar
  • Fuji
  • Golden Delicious
  • Granny Smith
  • Pink lady
  • Golden Delicious
  • Red Delicious
  • Renetta
  • Royal Gala
  • Seuka
  • Stark
  • Stark Delicious
  • Stayman Winesap

Mela cotogna

In realtà è un frutto autunnale ingiustamente assimilato alla mela o alla pera, oggi  caduto in disuso. Si tratta invece del frutto de cotogno (Cydonia oblonga), forse la più antica pianta fra quelle conosciute. Già nel 2.000 aC, infatti, i Babilonesi si dedicavano alla sua coltivazione, mentre greci e romani la consideravano una pianta sacra.

I cotogni, di forma più allungata, sono utilizzati per la preparazione di marmellate, gelatine, mostarde, distillati e liquori e per la famosa ‘cotognata’, una gelatina semi-solida in pezzi tipica del ragusano. La cotogna è un concentrato di proprietà benefiche, minerali e fibre. Poco calorica e ricca di mucillagini, aiuta a preservare il benessere del sistema cardiovascolare.

Quando raccogliere mela cotogna

I fiori del cotogno compaiono a inizio primavera e lasciano il posto ai profumatissimi frutti qualche mese più tardi. La raccolta delle mele cotogne avviene in corrispondenza del periodo di maturazione che va da settembre a ottobre.

Mela Annurca

La Aannurca è una varietà pregiata di mela della Campania, ed è considerata una delle mele più nobili sotto il profilo organolettico. Dalla polpa croccante, compatta, bianca, gradevolmente acidula e succosa, con aroma caratteristico e profumo, questa mela di dimensioni medio-piccole, di forma appiattita, presenta due varietà: la “Sergente” e la “Caporale”.

La raccolta di questi frutti, ancora acerbi, deve iniziare intorno alla metà di settembre onde evitare che si decompongano cadendo al suolo. Subito dopo, inizia la fase di maturazione detta “arrossaménto” con l’esposizione al sole per 10-15 giorni.

Dove trovare mela Annurca

Il Comune di Giugliano è uno dei maggiori centri di questa produzione ed è noto, per questo motivo, come Città della mela annurca. A partire dal Novecento, la Melannurca Campana IGP è stata coltivata nel casertano, nel beneventano e nel salernitano.

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Dove comprare liquore mela Annurca

Nei negozi di liquori specializzati, in alcuni supermercati, negli empori di tipicità eno-gastronomiche e su diversi siti online è possibile acquistare il liquore di Annurca. Si tratta di una bevanda alcolica fresca, profumata e molto gradevole al palato, perfetta per accompagnare dolci e dessert. Su Amazon trovate questo liquore.

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Mela Ambrosia

La varietà Ambrosia è un cultivar canadese nato quasi casualmente alla fine degli anni Ottanta grazie ad una mutazione naturale del tutto spontanea. Per questo l’Ambrosia non può essere considerata un vero e proprio ibrido,l èerché risultato dell’incrocio fortuito tra la Red Delicious, Gold Delicious e Jonagold. La sua peculiarità distintiva è l’acidità molto bassa e il sapore dolce e fresco.
mela pink lady

Aromatica, fresca e… rosa! Non c’è che dire: questa mela cattura l’attenzione con il suo inconfondibile colore vivace. La coltivazione della varietà è approdata in Italia nel Novecento e si è consolidata con successo soprattutto in Trentino Alto Adige, Emilia Romagna e Veneto. Attenzione però ai falsi: l’autentica Pink Lady ha un bollino di controllo sulla buccia con il simbolo di un cuore rosso e la scritta ‘Pink Lady’ in bianco.

Dove nasce la mela Pink Lady

Pink Lady è il nome commerciale della Cripps Pink, una mela realizzata nel 1973 in Australia da John Cripps che ottenne questa varietà ibridando la Lady Williams e la Golden Delicious. Ancora oggi, i diritti sono di proprietà del Ministero dell’Agricoltura dell’Australia Occidentale.

Caco-mela

Può sembrare bizzarro, ma la caco-mela o kaki-mela è un frutto di origine asiatica che sembra (ma non è) l’incrocio di una mela e di un caco. In effetti questo frutto autunnale si riconosce dal colore arancione tipico del cachi ma la compattezza ricorda decisamente quella della mela.

L’altra caratteristica di questo stranissimo frutto è che può essere consumato quando non è ancora perfettamente maturo. Il suo impiego, oltre che fresco, è consigliato per produrre confetture e marmellate, dolci e dessert.

caco-mela

Caco-mela dove si coltiva

Come detto, è una pianta originaria della Cina ma la sua coltivazione è ormai estesa a varie zone del mondo, compresa l’Italia. Alcune delle coltivazioni più estese della nostra Penisola si trovano in Romagna.

Curiosità sulla mela

Perché la mela diventa nera?

Tutta colpa dell’ossidazione. Quando la sbucciamo il contatto della polpa con l’aria attiva istantaneamente una reazione chimica che comporta proprio l’annerimento del frutto. I responsabili di questa reazione sono l’ossigeno presente nell’aria e i polifenoli contenuti nelle molecole della polpa.

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Quale mela si raccoglie per prima?

Il periodo di raccolta è molto lungo e cambia a seconda della varietà. Ci sono varietà estive, autunnali e vernine proprio perché raggiungono la maturazione ideale in queste stagioni. Le Gala, le Gravenstein e le  Ozark Gold sono le più precoci e si raccolgono già in estate, già nei mesi di luglio e agosto.

Tra le varietà autunnali, invece, le Golden Delicius, le Granny Smith, le Renette e le Elstar sono tra le prime ad esser pronte in settembre e ottobre.

Le mele tardive, che maturano a fine ottobre-inizio novembre sono la Pink Lady e la Fuji.

Perché la mela è un falso frutto?

Nonostante la credenza comune, mele e pere tecnicamente non sono veri frutti! Appartengono in realtà alla strana famiglia dei falsi-frutti o frutti composti. Un frutto, infatti, è il risultato della fecondazione dell’ovario del fiore dove si trovano gli ovuli e i principali nutrienti della pianta (semi).

Nei falsi frutti non è solo l’ovario a contenere i nutrienti, ma anche  il ricettacolo (polpa) come nel caso delle mele e delle pere. Ci significa che il frutto vero e proprio è effettivamente il torsolo.

Perché le mele fanno maturare la frutta

Durante il processo di maturazione, producono etilene, un ormone vegetale che accelera la maturazione della frutta, anche di quella vicina. Ecco perché è bene conservare ogni mela in un sacchetto a parte in modo da isolarla ed evitare che la marcisca in fretta.

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Perché New York è chiamata grande mela

La paternità di questo termine è da attribuire al cronista sportivo John J. Fitzgerald che negli anni Venti, dopo aver sentito chiamare così l’ippodromo di New York da alcuni scommettitori di corse di cavalli, decise di chiamare così la sua rubrica: Around the Big Apple. ‘Big Apple’ indicava dunque le grandi vincite sulle scommesse.

Cosa rappresenta la mela nella Bibbia

Il significato simbolico della mela nelle Sacre Scritture è quello del peccato. Il sapore dolce, l’aspetto avvenente e  seducente della mela ne fanno il frutto della tentazione, quello che Eva chiede ad Adamo di cogliere dall’albero della vita. Anche l’etimologia della parola rafforza questa teoria: malus malum significano cattivo, malvagio. E il prezzo del peccato originale è la morte.

Nonostante questa diffusa convinzione, è poco probabile che il destino dell’uomo fu legato ad una mela.  Non ci sono evidenze né riferimenti precisi all’albero o alle caratteristiche del frutto, ma si parla solo di ‘frutto proibito’. Molto probabilmente tale frutto potrebbe essere stato un fico, le cui foglie venivano utilizzate dai due abitanti dell’Eden anche per coprire le parti intime.

Altre informazioni

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Ultimo aggiornamento il 30 Ottobre 2024 da Rossella Vignoli

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Erika Facciolla

Giornalista pubblicista e web editor free lance. Nata nel 1980, si trasferisce a Bologna dove si laurea in Scienze della Comunicazione. Dal 2005 è pubblicista e cura una serie di collaborazioni con redazioni locali, uffici stampa e agenzie editoriali. Nel 2011 approda alla redazione di tuttogreen.it per occuparsi di bellezza e cosmetica naturale, fonti rinnovabili e medicine dolci.

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