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Serendipity: che cos’è e come utilizzarla per avere una vita migliore

Una gioia inconsapevole derivata da una scoperta non cercata: è la serendipity. Vediamo quando accade e se e come è possibile utilizzarla nella vita per migliorarla.

Serendipity: che cos’è e come utilizzarla per avere una vita migliore

Serendipity significato

La serendipità è la definizione di ‘casuale e felice scoperta’. Il termine è stato coniato in inglese da Horace Walpole, uno scrittore del XVIII secolo che fece una scoperta inaspettata mentre analizzava un dipinto del maestro Giorgio Vasari.

Serendipity traduzione

In realtà, la parola deriva da una fiaba persiana intitolata ‘Tre prìncipi di Serendippo’: da Serendib, il nome antico dello Sri Lanka.

Cosa è la serendipity

Sono tutti quegli incontri o manifestazioni piacevoli capitate per caso. Si può tradurre così: “non ti cercavo, non ti aspettavo, ma sono stato fortunato a incontrarti”.

Cosa fa la serendipità

Imbattersi in un incontro o una scoperta fortuita e piacevole, ci provoca felicità. Ma per sfruttarla appieno, è necessario essere aperti alle novità, avere una vita attiva, cercare, anche nelle più piccole cose, la soluzione creativa, e sviluppare una disciplina che non sia routinaria.

Serendipity significato in amore

Il concetto di serendipità in amore si collega un po’ a quello della legge dell’attrazione: l’incontro tra due persone, che da frutto del caso diventa fortunata coincidenza.

Molto spesso, dalla serendipity, si finisce a parlare di soul mate, cioè anime gemelle, individui che, insieme, sono capaci di innescare un processo di espansione e crescita, valido per entrambi.

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Come funziona la serendipità

Lo scrittore W. S. Lewis lo spiega così:

«È stato una volta che lessi una favoletta dal titolo I tre prìncipi di Serendippo. Quando le loro altezze viaggiavano, continuavano a fare scoperte, per accidente e per sagacia, di cose di cui non erano in cerca: per esempio, uno di loro scoprì che un mulo cieco dall’occhio destro era passato da poco per la stessa strada, dato che l’erba era stata mangiata solo sul lato sinistro, dove appariva ridotta peggio che sul destro – ora capisce la serendipità?»

Quando accade la serendipità

Vi è mai capitato di trovare un oggetto che avevate perso giorni prima mentre stavate cercando il cellulare o le chiavi? La serendipity accade, dunque, quando incappiamo in qualcosa mentre stavamo cercando altro.

A ben guardare, tutta la nostra vita è costellata di piccoli-grandi eventi fortuiti, ma piacevoli. La scoperta di un angolo di verde durante una deviazione verso casa o un conoscente, incontrato per caso, che ci offre un nuovo lavoro proprio quando ne avevamo bisogno.

Serendipità dizionario

Per il Garzanti è ‘lo scoprire qualcosa di inatteso e importante che non ha nulla a che vedere con quanto ci si proponeva o si pensava di trovare’ o ‘fortuna strepitosa nel trovare cose di valore senza cercarle’.

Google, invece, si orienta più sul concetto di serendipity nella scienza, affermando che è: ‘la capacità di rilevare e interpretare correttamente un fenomeno occorso in modo del tutto casuale durante una ricerca scientifica orientata verso altri campi d’indagine’.

serendipity

Serendipity sinonimo

La serendipità viene spesso associata a termini come colpo di fortuna o coincidenza, mentre fato e sorte sono due concetti molto diversi.

Serendipity e kismet, sono la stessa cosa?

Per i Turchi, il kismet (o qismet) è qualcosa di ineluttabile e voluto da Dio. Nei racconti popolari prende il significato di ‘rassegnazione alle sventure’ o fatalità.

Fato e serendipità sono uguali?

Il destino esclude il concetto di libero arbitrio e di autodeterminazione. Inoltre, il fato comprende anche gli incontri o gli avvenimenti spiacevoli, mentre la serendipità si focalizza solo su quelli utili e piacevoli.

Come la serendipità è connessa allo yoonmin

Yoomin è un termine diventato di uso comune di recente, nella cultura Angloamericana, per definire un amore intenso e sconfinato.

La parola è un neologismo dato dalla fusione tra Yoongi (Min Yun-gi) e Jimin (Park Ji-min), due giovani rapper del gruppo sudcoreano BTS.

Serendipity in Wikipedia

Per Wikipedia, serendipity è ‘fare felici scoperte per puro caso’.

Serendipità: esempi

La storia è piena di esempi di serendipità. Cristoforo Colombo scoprì l’America involontariamente, mentre cercava di andare nelle Indie Orientali.

La penicillina, per cui Alexander Fleming vinse il Premio Nobel per la Medicina nel 1945, fu una conseguenza di un errore di pulizia di un provino. Lo stesso Nobel diventò inventore per caso: della dinamite.

E poi ancora la cottura al microonde, il viagra, i neuroni specchio, la Tarte Tatin, i raggi X e tanto altro ancora. Altrettanto famosa è la storia di Isaac Newton che, si dice, scoprì la gravità quando gli cadde una mela in testa durante un esperimento.

Come la serendipità si relaziona alla scienza

In campo scientifico, la serendipità è spesso una coincidenza che viene aiutata. Dal background di nozioni ed esperienze che ogni scienziato o ricercatore porta con sé e che gli consente di giungere all’intuizione geniale.

Fu il fisiologo americano Walter Bradford Cannon a inserire il concetto anche nel mondo medico e scientifico, nel 1945. Per lui, la serendipity era: “la facoltà di trovare le prove a sostegno di un’ipotesi in modo del tutto inaspettato, o la capacità di scoprire nuovi fenomeni o relazioni tra fenomeni diversi senza avere avuto l’esplicita intenzione di scoprirli”.

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Quali sono gli elementi della serendipità

Secondo la scienza, le scoperte inattese arrivano quando il cervello non se l’aspetta. Nel 2015, un gruppo di ricercatori dell’Università La Sapienza di Roma ha ipotizzato quali siano i meccanismi che facilitano la serendipity.

Innazitutto, la casualità del fenomeno (lo stimolo a cui si viene sottoposti non deve cioè presentarsi in maniera regolare), ela totale mancanza di aspettative nei confronti dell’accadimento.

Quando siamo in preda a una ricerca vigile e attiva, ma senza uno scopo preciso, il cervello rimane ‘spiazzato’ da ciò che vede e ciò consente all’informazione di rimanere impressa più a lungo nella corteccia visiva.

Serendipity in psicologia

Questa predisposizione all’accoglimento della sorpresa è, per la psicologia, una condizione che può essere facilitata da alcuni elementi e stati d’animo.

Ad esempio, la lentezza, la calma interiore, la saggezza e l’apertura mentale. Di contro, stress, ansia, una vita frenetica e la tendenza a controllare gli eventi, non la facilitano.

La serendipità non si può controllare, ma si può agevolare, tramite l’abilità di pensare ‘outside the box‘. È il concetto alla base del brainstorming, che incoraggia un approccio sperimentale e meno metodico ai problemi.

Perché abbiamo bisogno della serendipity

Allenando il pensiero laterale (o creativo), quello stimolato, ad esempio, dagli indovinelli, ci si esercita a non pensare solo secondo logica.

Facendo sì che emozioni e sensazioni entrino nei ragionamenti, si rende la mente elastica, si sviluppano immaginazione ed intuizione, necessari al problem solving.

Serendipità Osimo

A Osimo, in provincia di Ancona, c’è una “scuola-comunità”. Ovvero un nuovo modo di educare nato nel 2009, che rende anche i genitori, partecipanti attivi nella crescita dei bambini.

Attraverso sostegno e formazione per genitori e insegnanti, e attività educative permanenti, spesso all’aperto, per bambini, la scuola serendipity aiuta i genitori a risolvere le dinamiche errate, e spesso inconsce, che possono provocare danni nella psicologia evolutiva dei piccoli.

Pensata per i bimbi dai 3 ai 12 anni, è il risultato di diversi metodi educativi acquisiti dopo mesi di viaggi-scoperta in USA e India. In collaborazione con l’associazione Lilliput, promuove un modello volto alla costruzione di una guida positiva.

Obiettivo è generare consapevolezza nel bambino, sia delle dinamiche relazionali che delle scelte di vita, secondo il concetto per cui ogni azione influenza la comunità circostante.

Dal 2018, è stato avviato un progetto educativo anche per i ragazzi della scuola secondaria primaria. Oltre alla parte puramente didattica e nozionistica, la scuola di Osimo si occupa di sviluppare anche l’aspetto esistenziale, curando creatività, espressione personale, cura di sè e avviamento pratico al lavoro.

La serendipità si può usare?

In Giappone, l’imprenditore Ikujiro Nonaka ha, nel 1991, spiegato come la serendipità sia spesso usata, da manager e direttori del Paese, come capacità di utilizzare le riflessioni, intuizioni, impressioni personali dei singoli lavoratori per lo sviluppo d’impresa.

Cos’è la serendipity walk

La serendipity walk è la classica camminata che aiuta a ‘schiarire le idee’. Negli Stati Uniti, questo concetto è applicato anche in campo imprenditoriale.

Un’azienda che segue i precetti del cosiddetto business o agricoltura sociale, è volta a ottenere il benessere per la collettività, ed è qui che la serendipità entra in gioco. Come?

Tramite la intranet e tool specifici chiamati activity stream che consentono a tutto lo staff di conoscere le attività di ciascun impiegato, si rende la conoscenza di ciascuno disponibile a tutti.

Con il flusso di attività trasparente, si creano collaborazioni, si scoprono diverse fonti di informazione, talenti nascosti, nuove conoscenze, e si ricevono aiuti inaspettati, che permettono il progresso dell’individuo e della società.

Un concetto che può essere portato anche al di là, attraverso l’uso dei social media. Se usati in forma ‘aperta’, i social possono consentire l’interazione dell’azienda con i propri consumatori, per la scoperta e risoluzione delle criticità.

Serendipità frasi

Una frase esplicativa è quella di un ricercatore americano Julius H. Comroe, che dice: «La serendipità è cercare un ago in un pagliaio e trovarci la figlia del contadino» o quella dell’autore italiano Andrea Zanzotto: «Quando si scrive una poesia è frequente la serendipità: miri a conquistare le Indie e raggiungi l’America»

In realtà il concetto ricorre spesso nella cultura di massa. Nel 1964, Richard Benson, interpretato dall’attore William Holden, ne spiega a Gabrielle (Audrey Hepburn), nel film Insieme a Parigi: «L’abilità di trovare piacere, eccitazione e felicità in tutto ciò che accade, non importa quanto inatteso».

Paulo Coehlo sostiene che è il mondo che cospira per darti ciò che cerchi. Per Henri-Marie de Lubac «È sempre trionfo dell’improbabile e miracolo dell’imprevisto», mentre secondo John Lennon è ovunque («La vita è ciò che ti accade mentre sei impegnato a fare altri progetti»).

Il film “Serendipity” è costellato di frasi simili, come: «Sembrava che tutto l’universo girasse con l’unico scopo di unirci» o «Forse l’assenza di segni è un segno», dove il concetto di serendipità si unisce a quelli di ‘telepatia’ o connessione dei cuori.

«A volte le strade più panoramiche della vita sono le deviazioni che non si aveva intenzione di prendere»: lo spiega benissimo Angela N. Blount, infatti per Gertrude Stein la serendipità arriva quando «stai troppo attento» perché «sei così occupato a stare attento che inciampi sicuramente su qualcosa». E poi ancora Umberto Eco, Carlo Ginzburg e Massimo Mongai, anche loro si sono occupati di serendipità.

Serendipity film

“Serendipity” è infatti anche il titolo originale del film Quando l’amore è magia con John Cusack, dove la casualità dà il via a una storia d’amore. Prima ancora, nel 1999, Kevin Smith gira “Dogma”. Nella pellicola, Alanis Morrisette rappresenta Dio e Salma Hayek la serendipità.

Ma se n’è parlato anche in Mangia Prega Ama, dove viene chiamata ‘fisica dell’anima’. Infine, nel 2019, è uscito Il sole è anche una stella, un’altra storia d’amore e separazione.

Serendipità contrario

Il contrario di serendipità è zemblanità. Sembra che zamblanity sia stato coniato dal romanziere scozzese William Boyd, che ha collocato, sotto questa etichetta, tutti gli eventi infelici, sfortunati e prevedibili della vita.

Il termine deriva da Novaja Zemlja, un arcipelago russo collocato oltre il Circolo Polare Artico. Un luogo freddo, spoglio e remoto. Sembra infatti che presso i suoi 82.600 km² ci siano a malapena 2.700 abitanti, soprattutto militari, tecnici, operai e le loro famiglie.

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Alessia Fistola

Nata in Abruzzo nel 1982, si trasferisce a Roma per conseguire una laurea e un master in psicologia, ma dopo una decina d'anni rientra nel suo piccolo paese ai piedi della Majella, fuggendo dalla vita metropolitana. Attualmente coniuga l'attività di psicologa libero professionista con la passione per la scrittura, un hobby coltivato sin dalle scuole superiori. Collabora con la redazione di Tuttogreen dal 2011, cura un blog personale di taglio psicologico e scrive articoli per un mensile locale. Nel tempo libero ama passeggiare nei boschi e visitare i piccoli borghi, riscoprendo le antiche tradizioni d'un tempo.

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