L’unione tra lampone e mora ha dato vita al tayberry, un frutto rosso molto gustoso e dissetante, ideale per realizzare marmellate e confetture ma anche per guarnire dolci e dessert.
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C’è da sapere che la pianta del tayberry è facilmente coltivabile, sia in piena terra che in vaso. Ecco una serie di consigli per poter far crescere la pianta a casa propria ed avere così a disposizione i suoi gustosissimi frutti!
La pianta del tayberry è una perenne appartenente alla famiglia delle Rosaceae, la stessa di more e lamponi.
Si tratta di un ibrido ottenuto dall’incrocio del lampone e della mora.
Ha portamento arbustivo e, nel pieno del suo sviluppo vegetativo, diventa una bellissima rampicante che può arrivare a 2-3 metri di altezza.
Vediamo come si presenta:
Medio-tardiva, avviene nella primavera, da metà maggio a inizio giugno.
Ne esiste una cultivar priva di spine: si tratta della cosiddetta “Buckingham”.
Questo ibrido è stato brevettato in Scozia nel 1979. Il suo nome deriva dal Tay, il fiume scozzese che bagna la regione inferiore delle Highlands.
A metà strada tra la mora e il lampone, i frutti del tayberry sono di modeste dimensioni (3-4 cm di lunghezza), hanno forma allungata e sono di un bel colore rosso variabile a seconda del grado di maturazione.
Dolci e un po’ aciduli, sono molto profumati, rinfrescanti ed aromatici.
Crescono e maturano da luglio a fine settembre, con una produzione costante e regolare. Si raccolgono “a scalare”, man mano che maturano, durante le ore meno calde della giornata.
Come molti altri frutti di bosco, hanno poche calorie e sono ricchi di fibre e di antiossidanti.
Possono essere consumati freschi, al naturale, oppure essere utilizzati per preparare succhi, marmellate e gelatine. Ed ancora, come guarnizione su yogurt, panna, gelati, torte e dessert in genere.
I frutti freschi si conservano al massimo per un paio di giorni. Per una conservazione più lunga si possono surgelare o mettere sotto vuoto, in modo da averli sempre a disposizione per preparare marmellate, gelatine, gelati e sciroppi.
100 gr di prodotto fresco apportano soltanto 5 calorie. Può pertanto essere consumato senza troppe preoccupazioni anche da chi è a dieta.
Contiene sia le proprietà del lampone che quelle della mora. Di conseguenza, è ricco di sali minerali, vitamine, fibre e antiossidanti.
Grazie a tali nutrienti, è assai benefico per la salute in quanto:
È un frutto abbastanza raro da trovare sul mercato, anche perché non esiste la produzione industriale a causa della delicatezza dei frutti che rende molto difficile la raccolta tramite macchinari. Si presta invece perfettamente alla coltivazione negli orti familiari.
Ecco quindi una piccola guida per coltivare la pianta del tayberry.
È una pianta che può essere coltivata sia in piena terra che in vaso. In qualsiasi modalità, ecco una serie di consigli e accorgimenti da adottare per farla crescere vigorosa e in buona salute.
Vegeta bene sia in pieno sole che a mezz’ombra. Non teme il caldo e neppure il freddo invernale, se ben protetto con apposita pacciamatura. Il luogo di coltivazione deve essere riparato dai venti ed è preferibile metterlo a dimora con l’apparato radicale all’ombra, soprattutto nelle regioni del sud.
Riesce ad adattarsi a qualsiasi tipo di terreno, tranne a quello calcareo. Il terreno ideale è leggero, ricco di sostanza organica, areato e ben drenato, e leggermente acido (pH intorno ai 6,5).
Se coltivato in piena terra, sono sufficienti le acque piovane. Le irrigazioni vanno quindi effettuate soltanto in estate e durante i periodi di prolungata siccità. Attenzione a non creare ristagni idrici o a bagnare le foglie e i frutti.
Prima dell’impianto, nel terreno, a una profondità di circa 30 cm, va incorporato del letame maturo (almeno 4 kg per mq).
Per le piante coltivate nell’orto o in vaso, diluire il concime nell’acqua delle irrigazioni seguendo le dosi consigliate sulla confezione.
A fine inverno, eliminare tutti i rami che hanno già fruttificato e lasciare solamente quelli più vigorosi (3-5 al massimo) cimandoli ad una lunghezza di 40-50 cm dal terreno.
Anche se non si possiede un giardino o un orto, è possibile coltivare il tayberry: in vaso, da posizionare sul balcone o in terrazza. Ecco come procedere:
Procedere con questa operazione soltanto quando le radici del tayberry fuoriescono dai fori del vaso. Utilizzare un nuovo contenitore più grande del precedente e nuovo terriccio sempre a pH leggermente acido.
La moltiplicazione della pianta avviene per via agamica mediante talee di polloni, ossia i getti che crescono ai piedi della pianta stessa.
Ecco come procedere:
Procedere in autunno o in primavera.
Se coltivate in piena terra, le piante di tayberry possono essere messe a dimora tutto l’anno. L’ideale sarebbe optare per l’autunno nelle regioni con clima invernale mite e per la primavera perle zone caratterizzate da inverni piuttosto rigidi.
In entrambi i casi le piante vanno inserite in buche profonde 20 cm, con il pane di terra che avvolge le radici e interrate fino all’altezza del colletto.
Disporre le piante a 40 cm l’una dall’altra, e mantenere una distanza di 2- 2,5 m tra le file.
Il tayberry è una pianta molto resistente; solo in casi di clima eccessivamente umido, viene attaccata da afidi e cocciniglia.
Tra le malattie fungine, soffre il marciume delle radici provocato dai ristagni idrici ed è inoltre molto sensibile alla muffa grigia dei frutti, la cosiddetta Botrytis cinerea.
Nelle regioni con inverni molto rigidi e in quelle con estati molto calde, si consiglia di effettuare una pacciamatura di paglia (o altro materiale naturale) alla base della pianta.
Per le piante di tayberry coltivate in filari, meglio fissarle a dei supporti in modo da evitare che i rami fruttiferi possano toccare, per prevenire le malattie fungine e anche per migliorare il ricircolo dell’aria tra i tralci.
Viene usato come pianta ornamentale per coprire muri e/o realizzare siepi di recinzione.
Grazie al loro gradevolissimo sapore, dolce e con la nota acidula, i frutti del tayberry sono molto apprezzati in cucina, sia come ingrediente che come mera guarnizione decorativa:
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