Il Cactus di Pasqua è una delle piante da appartamento che non passa di certo inosservata per la bellezza dei suoi fiori rossi. Di origini sudamericane, è perfetta da coltivare in casa, dove costituisce un importante elemento d’arredo ed è una delle piante grasse fiorite più spettacolari e decorative. Come il nome stesso suggerisce, la fioritura cade proprio in prossimità delle feste pasquali. Scopriamo insieme come poterla coltivare e come prendercene cura.
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L’Hatiora gaertneri, questo il suo nome in botanica, è una spettacolare genere di piante grasse di origini sudamericane, e precisamente del Brasile sud-orientale, Paranà e Santa Catarina.
Si tratta di una pianta epifita, ossia che cresce sugli alberi che vengono sfruttati come sostegno, e talvolta anche sulle rocce.
L’habitat è dunque la foresta pluviale, tuttavia, possiamo coltivare queste piante sempreverdi tropicali anche nel nostro Paese.
Si sviluppano come un arbusto senza foglie e hanno portamento cespuglioso e semi-pendulo e strisciante. I loro rami, verdi e nodosi, tendono a scendere ai lati del vaso. Sono quindi perfette per essere coltivate in vasi appesi.
Vediamo nel dettaglio i vari elementi da cui è composta questa pianta succulenta fiorita.
Come il nome stesso suggerisce, comincia a fiorire ai primi di marzo, regalando piacevoli sfumature di colore proprio nel periodo delle festività pasquali.
La fioritura è abbondante con fiori rossi che possono assumere anche altre tonalità. Sono multipli, imbutiformi e presentano petali appuntiti.
Questa forma particolare va ad alleggerire l’aspetto della pianta, rendendola più raffinata rispetto al classico cactus.
Vive bene a temperature moderate, 20°-25° di giorno, e di notte 15°-20°. Per stimolare la produzione di boccioli, nei mesi più freddi, esponete la pianta a 7°-12,5°.
Evitate invece l’esposizione diretta ai raggi solari, che danneggerebbe le sue ramificazioni carnose bruciandole, come avviene anche per altre succulente che amano la mezz’ombra come la Lewisia, la Gasteria, il Cactus di Natale ed il Kalanchoe.
Pianta poco esigente, si tratta di una specie non adatta ad essere coltivata in piena terra. Sia per la sua natura di pianta epifita, sia perché è molto difficile ricreare le condizioni del suo habitat di origine.
Vediamo ora nel dettaglio i fattori da tenere presenti per una cura adeguata.
Procedete con le annaffiature ogni volta che la parte superficiale del terriccio è asciutta fino ad una profondità di 2,5 cm. Il substrato va tenuto costantemente umido, ma non saturo.
Alla fine della fioritura, le irrigazioni vanno diminuite, per poi ricominciare quando la pianta avrà ripreso il processo di crescita attiva. Pur essendo una succulenta, non fa parte delle piante resistenti al sole e che richiedono poca acqua: ama molto gli ambienti umidi. Se l’ambiente è troppo secco, effettuate delle nebulizzazioni d’acqua sulla pianta un paio di volte a settimana.
In alternativa, è possibile anche posizionare il vaso in una bacinella contenente acqua e ghiaia. In questo caso, però, il vaso deve rimanere leggermente sopraelevato e non essere immerso direttamente nell’acqua.
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Nelle zone con clima particolarmente mite, come il Meridione d’Italia, è possibile coltivarlo in giardino, all’esterno.
In questo caso, a inizio autunno, è fondamentale somministrare alla pianta del concime a base di potassio, sostanza che rende le piante grasse più resistenti a freddo e umidità.
Questa pianta viene spesso attaccata da parassiti. Tra gli attacchi più frequenti, è da menzionare quello della cocciniglia.
Altro problema frequente è il marciume radicale, causato da abbondanti e frequenti annaffiature. In questo caso, bisogna regolarizzare le annaffiature e creare sul fondo del vaso uno strato drenante.
Infine, vi sono anche alcune malattie che possono interessare la specie Hatiora gaertneri, e che sono causate da funghi.
Il fungo Fusarium oxysporum, ad esempio, fa apparire macchie scure e lesioni sui bordi delle foglie, mentre la Drechslera cladophyll provoca lesioni circolari sulle foglie. In questi casi è necessario ricorrere a specifici fungicidi.
Perseveranza e forza per l’eternità. Per il suo significato nonché per la sua bellezza e durabilità nel tempo, è un dono molto ben augurale.
Il Cactus di Pasqua non è pericoloso per l’uomo. Tuttavia, se ingerita, potrebbe provocare disturbi intestinali a cani o gatti.
Fa parte delle piante studiate da Wolverton nel suo celebre libro How to Grow Fresh Air: 50 House Plants that Purify Your Home or Office, sulle piante che purificano l’aria di casa.
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