Piante e fiori

Hoya, detta anche fiore di cera: una pianta dal grande potenziale decorativo

Scopriamo questa pianta dai fiori ad ombrello e dall'odore dolciastro

L’Hoya o fiori di cera è un genere di piante davvero suggestivo, con i suoi caratteristici fiori che sembrano fatti proprio di cera. Ideali per abbellire e profumare gli interni, ecco una guida con alcuni suggerimenti per coltivarli al meglio.

Hoya, detta anche fiore di cera: una pianta dal grande potenziale decorativo

Hoya: descrizione della pianta

La pianta dei fiori di cera appartiene alla famiglia delle Apocynaceae ed è originaria del continente asiatico e dell’Australia. Si tratta di un genere molto vasto, che comprende al suo interno circa 200 specie tutte diverse.

Vi troviamo dunque piante striscianti, rampicanti, perenni e arbusti. La caratteristica principale è quella di avere fiori e foglie che sembrano quasi finti, grazie al loro aspetto ceroso.

Lo stelo è di forma cilindrica e molto lungo e da qui si sviluppano dei peduncoli da cui parte l’infiorescenza. I fiori – che si schiudono in primavera – sono raggruppati ad ombrella ed ognuno di essi ha 5 petali. Hanno una corolla doppia a forma di stella ed i colori cambiano in base alla varietà. Emanano un gradevole profumo dolciastro, che si acuisce soprattutto di sera.

In seguito lasciano il posto a bacelli contenenti semi ricoperti da peluria. Le foglie sono invece di colore verde, più o meno scuro e di forma lanceolata.

Proviamo a conoscere ora alcune delle varietà più diffuse.

Varietà di hoya

  • Hoya carnosa: è sicuramente una delle più note, a portamento rampicante. Viene spesso scelta come pianta da interni, date le sue esigenze colturali. Fiorisce da primavera all’autunno producendo fiori bianchi con la parte centrale rossa o rosata. Le foglie sono lunghe fino a 7 cm e sono molto carnose.
  • H. bella: fiorisce in estate ed è a portamento ricadente, quindi i fiori sono pendenti. La parte centrale è viola, mentre i petali sono bianchi. Le foglie sono ovali e a punta, di colore verde. È tra le più piccine.
  • Hoya Keriii: anch’essa molto diffusa per le sue foglie cuoriformi da cui anche il nome di “Lucky-heart“. Del tipo rampicante, è originaria del sud-est asiatico e cresce in tempi davvero rapidi.
Hoya kerrii
Hoya kerrii
  • H. purpurea fusca: i fiori sono color porpora o marroncini, mentre la parte centrale è rosa. Le foglie sembrano picchiettate di colore argento. Si tratta di una pianta rampicante, originaria dell’Indonesia e della Malesia.
  • Hoya lacunosa: rampicante, si distingue per le sue foglie lucide e i fiori color crema, dalla parte centrale gialla.
  • Hoya multiflora: i fiori sono di un giallo molto chiaro e dalla peculiare forma di freccia, mentre le foglie sono di colore verde scuro. Anche questa varietà proviene dalla Malesia.
Hoya multiflora
Hoya multiflora
  • H. pubicalyx: i fiori possono essere rosa o viola e sono ricoperti di peluria, tratto caratteristico della specie. La pianta è del tipo sempreverde e può essere coltivata come ricadente, anche se in realtà cresce sugli alberi.
  • Hoya wayetii: per chi ama il colore viola, questa è la varietà adatta. Le foglie si presentano con una punta pronunciata e i bordi marroni.
  • H. sigillatis: apprezzata più per le foglie che per i fiori, che raramente compaiono nelle nostre zone, questa pianta può essere coltivata a portamento ricadente. Le foglie sono davvero suggestive, verdi con screziature rossastre.

Hoya come si coltiva

Se vi state chiedendo quanto sia difficile prendersi cura dei fiori di cera, potete subito rasserenarvi, in quanto si tratta di un genere abbastanza rustico. L’importante è saper scegliere il luogo adatto.

Terreno e posizione

Scegliete un terreno ben drenato e sabbioso, mescolandolo a del comune terriccio per piante.

Le temperature dovrebbero essere comprese tra i 10° in inverno e i 27-30° in estate. In Italia quindi è ideale coltivarla all’aperto se si vive nel meridione.

Se la coltivate in casa, scegliete una zona luminosa ma non esposta ai raggi diretti del sole.

Irrigazione

Questo forse è uno dei punti più delicati, in quanto la Hoya marcisce se si esagera con le irrigazioni, ma può seccare per la troppa siccità. Dosate l’acqua con regolarità nel periodo vegetativo, quindi dalla primavera all’autunno. Nebulizzate anche le foglie.

D’inverno poi attendete almeno due settimane tra una irrigazione e l’altra, accertandovi che il terriccio sia sempre umido.

Concimazione

La pianta va concimata solo in primavera e in estate, all’incirca una volta al mese, poi sospendete le operazioni.

Come riprodurre l’hoya

L’hoya viene riprodotta spesso per talea. Si procede tagliando una talea di almeno di 10 cm, utilizzando forbici pulite e disinfettate. Va subito piantata in un contenitore con terriccio e sabbia che andremo a ricoprire con una busta di plastica.

Ogni giorno bisogna pulire la condensa dalla plastica e controllare anche il terriccio che dovrà essere umido. Quando compaiono i primi germogli si può passare alla messa a dimora definitiva.

Quando rinvasare la hoya

Questa pianta in realtà non richiede troppi rinvasi, a meno che abbiate scelto un vaso troppo piccolo e la pianta inizi a mostrare segni di sofferenza.

Hoya carnosa

Malattie e parassiti

La pianta, come anticipato, soffre i ristagni idrici e la siccità. Inoltre non tollera i raggi diretti del sole e le foglie potrebbero bruciarsi. Bisogna prestare attenzione anche agli afidi e alla cocciniglia.

Curiosità

Il rivestimento ceroso ha una sua spiegazione scientifica: aiuta la pianta a non deperire durante le frequenti piogge o sotto i raggi potenti del sole. Questo è un espediente che la natura ha trovato per garantirle la giusta sopravvivenza nelle zone d’origine.

Curiosità e altre informazioni 

Scoprite le nostre schede monografiche sui fiori ad ombrello, proprio come la Hoya:

  • Agapanto, cura e coltivazione
  • Ortensia: la guida pratica
  • Achillea, come coltivarla
  • Sambuco, il fiore digestivo!
  • Verbena, una pianta che cura dai bellissimi fiori ad ombrello
  • Clivia, come curare questa pianta da appartamento dai bei fiori arancioni

Alessia Fistola

Nata in Abruzzo nel 1982, si trasferisce a Roma per conseguire una laurea e un master in psicologia, ma dopo una decina d'anni rientra nel suo piccolo paese ai piedi della Majella, fuggendo dalla vita metropolitana. Attualmente coniuga l'attività di psicologa libero professionista con la passione per la scrittura, un hobby coltivato sin dalle scuole superiori. Collabora con la redazione di Tuttogreen dal 2011, cura un blog personale di taglio psicologico e scrive articoli per un mensile locale. Nel tempo libero ama passeggiare nei boschi e visitare i piccoli borghi, riscoprendo le antiche tradizioni d'un tempo.

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