Tra i tuberi esotici, il taro o colocasia esculenta si caratterizza per la consistenza croccante della sua polpa bianca, tale da assomigliare molto alla comune patata.
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Colocasia esculenta è il nome scientifico di una pianta originaria delle isole del Pacifico, meglio nota come taro. I tuberi della pianta sono simili alla patata e dai rizomi si produce una farina. Rappresenta un ingrediente basilare nella dieta delle popolazioni di Oceania, Africa e Isole Hawaii.
In Italia è poco conosciuto per gli usi alimentari, mentre è più diffuso per l’aspetto ornamentale della pianta. Per le dimensioni delle sue grandi foglie viene chiamata “orecchie d’elefante”.
Questi tuberi esotici di piccole dimensioni è ricoperto da una buccia scura e da polpa bianca e di consistenza croccante.
Dai rizomi si ricava una farina e un amido rinomato per le sue proprietà lenitive Dal punto di vista nutrizionale, è interessante per la concentrazione di fenoli insieme a vitamine e sali minerali.
Tra queste si trovano, in particolare, vitamina E e B6 e minerali come manganese, fosforo, potassio e zinco. Il taro, inoltre, è rinomato anche come ricca fonte di proteine vegetali.
Questo tubero va sottoposto a cottura prima di consumarlo. Da crudo, infatti, contiene sostanze tossiche. Occorre infatti prestare attenzione anche al contatto con gli occhi quando si maneggia la polpa del taro a causa delle possibili irritazioni.
Una volta cotta, invece, presenta proprietà nutritive simili a quelle della patata. Per la preparazione di pietanze etniche il taro viene stufato o cotto alla brace oppure utilizzato come contorno.
Si può friggere come avviene con le normali patatine o, ancora, lessarlo e renderlo un purè. A volte viene, inoltre, impiegato anche come dessert, fritto e zuccherato.
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