Orto e giardino

Guida al compostaggio a caldo

Cos'è e come si fa il compost ad alte temperature

Se disponete di una grossa quantità di rifiuti organici da compostare vi consigliamo il metodo del compostaggio a caldo, per il quale è necessario un quantitativo di materiale di scarto di circa un metro cubo.

Guida al compostaggio a caldo

Cos’è il compostaggio a caldo

Parliamo di un processo di decomposizione biologica dei materiali organici, come scarti alimentari, sfalci di giardino e foglie, che avviene a temperature elevate. In questo metodo, i materiali organici vengono mescolati insieme per farne del compost.

Bisogna scegliere un ambiente ampio, come orti o piccoli appezzamenti di terreno, mentre non andranno bene terrazzi e piccoli quadrati di giardino. In effetti, serve spazio perché il compostatore o una pila di compost possano decomporsi in modo efficiente.

Nel compostaggio a caldo, l’attività microbica è molto intensa e richiede condizioni specifiche per funzionare correttamente. Le temperature variano dai 49° ai 77° a seconda del tipo di materiale e del processo utilizzato. E servono a favorire una rapida decomposizione dei materiali organici, accelerando così la produzione di fertilizzante maturo.

Sono i batteri termofili, che prosperano ad alte temperature, a convertire i rifiuti organici in compost stabile e ricco di nutrienti, decomponendo i materiali organici.

compostaggio a caldo

Come fare il compostaggio a caldo

Per fare il compost a caldo sono necessari alcuni step:

  • Composizione: raccolti di scarti alimentari, come avanzi di frutta e verdura, gusci d’uovo, fondi di caffè e tè, insieme a sfalci di giardino, foglie, erba tagliata e ramaglie da potatura di piante e arbusti. È importante avere una buona miscela di materiali ricchi di azoto (come scarti alimentari) e materiali ricchi di carbonio (come foglie secche) per ottenere un rapporto carboni-/azoto equilibrato. La composizione è fondamentale per favorire l’ossigenazione, altrimenti si producono solo dei batteri anaerobi, responsabili del cattivo odore e dei composti tossici.
  • Aree di aerazione: è utile avere un sistema di aerazione nel contenitore del compost per permettere un flusso d’aria adeguato. Ciò può essere ottenuto attraverso l’utilizzo di fori di aerazione o tramite il mescolamento regolare dei materiali. Data la grossa quantità di rifiuti, è bene che lo strato superiore e quello inferiore siano costituito da rami e foglie tritati molto grossolanamente. Per migliorare l’areazione del cumulo vi consigliamo di rivoltare la massa almeno 2-3 volte nei primi mesi della fase di compostaggio.
  • Umidità: serve un giusto livello di umidità per sostenere l’attività microbica del cumulo. Potete equilibrare la quantità di scarti umidi e meno umidi, oppure innaffiare il cumulo. Se, infatti, si essiccasse troppo, i batteri responsabili della decomposizione morirebbero. Per controllare il grado di umidità, potete prendere una manciata di materiale e, se vi lascia il palmo della mano umido, potete stare tranquilli. Ricordate che non deve essere eccessivamente bagnato. Se il compost risulta troppo asciutto, potrebbe essere necessario aggiungere acqua. Se è troppo umido, potrebbe essere necessario aggiungere materiali secchi per assorbire l’umidità in eccesso.
  • Rimescolamento: per ottenere un compost efficace, è importante mescolare regolarmente i materiali. Questo favorisce l’ossigenazione e contribuisce a distribuire uniformemente il calore e l’umidità nel cumulo di compost.
  • Tempo e temperatura: il processo richiede tempo e temperature adeguate (temperatura ideale è 60°) per il raggiungimento dei risultati ottimali. Potrebbe essere necessario controllare la temperatura utilizzando un termometro per compostaggio. È importante scegliere una posizionare in cui il cumulo resti in una zona ricca d’ombra, per non seccare o scaldare troppo, così come per evitare che si raffreddi è bene posizionarlo su un terreno ricoperto di rami di piante caducifoglie.

Cosa serve per fare il compost a caldo

Per fare il compost a caldo, sono necessari alcuni elementi e materiali di base. Il contenitore per il compost, o una pila di compost, per contenere i materiali organici, in cui dovrete garantire una buona ventilazione per favorire l’ossigenazione.

Se poi volete accelerare il processo potete mescolare insieme ai rifiuti degli enzimi, che trovate tranquillamente in commercio, e che se aggiunti al cumulo, non solo ne favoriscono la decomposizione, ma evitano anche i cattivi odori. Tale acceleratore sarà utile per avviare il processo e velocizzarlo. Si tratta di enzimi naturali che spingono l’attività aerobica dei microorganismi responsabili della decomposizione del materiale organico.

Ricorda che il metodo richiede un po’ di attenzione e del controllo costante, per garantire che le condizioni siano ottimali. Seguite le linee guida specifiche e le pratiche corrette per ottenere un compost di alta qualità in modo efficiente.

Ci sono diversi manuali e guide per imparare a fare il compost a caldo, e una compostiera specifica:

Compost in spazi limitati: il bokashi

ll bokashi è un metodo di compostaggio anaerobico che utilizza un mix di microorganismi benefici per decomporre i rifiuti organici. La parola giapponese significa ‘materia organica fermentata’.

Il processo prevede un contenitore ermetico in cui vengono mescolati i rifiuti organici, come gli scarti alimentari domestici, e una aggiunta di batteri lattici e lieviti noti come EM (Effettivi Microorganismi) o attivatore del compostaggio. Questi microorganismi aiutano a fermentare e decomporre rapidamente la materia organica, creando un prodotto il bokashi.

Qui la fermentazione anaerobica avviene in un ambiente privo di ossigeno, che è diverso dalla decomposizione aerobica tipica del compostaggio tradizionale a caldo. I microorganismi presenti producono acidi organici, come acido lattico e acido acetico, che abbassano il pH del cumulo e inibiscono la crescita di batteri nocivi.

Può includere una varietà di scarti alimentari come guscio d’uovo, avanzi di frutta e verdura e altro cibo, caffé in cialde o macinato, fondi di caffè, bustine di tè e carta alimentare sporca. Tuttavia, non vengono inclusi nel materiali come carne, pesce o prodotti lattiero-caseari, che potrebbero causare odori sgradevoli o attrarre animali indesiderati.

Una volta completato il ciclo, il materiale non è ancora completamente decomposto come nel processo del compostaggio tradizionale. Si può usare direttamente il bokashi nel terreno come fertilizzante o sepellirlo per completarne la decomposizione.

Il metodo è molto usato perché può essere impiegato in spazi limitati, appartamenti o case senza un ampio giardino o in terrazza. Inoltre, può aiutare a ridurre gli odori sgradevoli associati ai rifiuti alimentari e a recuperare nutrienti preziosi dalla materia organica.

Quali sono i benefici del compostaggio a caldo

Questo metodo definito a caldo proprio perché decomponendosi i rifiuti producono calore: al centro del cumulo si raggiungono temperature fino a 60°, offre diversi vantaggi. Permette di:

  • ottenere rapidamente del compost maturo, che può essere utilizzato come fertilizzante per il terreno.
  • uccide molti patogeni e semi di erbe infestanti presenti nei materiali di partenza per via delle temperature elevate
  • ridurre il rischio di malattie delle piante nel compost finale

Quali svantaggi del compostaggio a caldo

Tuttavia, richiede attenzione e cura per mantenere le temperature ottimali e garantire l’ossigenazione adeguata del cumulo di compost.

È importante seguire le linee guida specifiche e avere familiarità con il processo per ottenere risultati ottimali.

Altre informazioni

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Rossella Vignoli

Fondatrice e responsabile editoriale, è esperta di bioedilizia, design sostenibile e sistemi di efficienza energetica, essendo un architetto e da sempre interessata al tema della sostenibilità. Pratica con passione Hatha yoga, ed ha approfondito vari aspetti dello yoga. Inoltre, è appassionata di medicina dolce e terapie alternative. Dopo la nascita dei figli ha sentito l’esigenza di un sito come tuttogreen.it per dare delle risposte alla domanda “Che mondo stiamo lasciando ai nostri figli?”. Si occupa anche del sito in francese toutvert.fr, e di designandmore.it, un magazine di stile e design internazionale.

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