La dopamina è un neurotrasmettitore che media il piacere nel cervello, stimolandoci a cercare un’attività o un’occupazione piacevole che ci renda felici. Tra queste il cibo, il sesso e… come vedremo, le droghe. Si tratta di un arma a doppio taglio, in quanto l’equilibrio della dopamina nel nostro organismo è fondamentale. Quando è troppa, ci spinge a ricercare continuamente ed in maniera quasi compulsiva emozioni, senza paura delle conseguenze. Questa situazione di squilibrio può degenerare nell’assunzione di droghe e problemi di dipendenza.
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Se siamo invece in deficit di dopamina, questa potrebbe facilmente farci scivolare in uno stato di depressione, rendendoci apatici e stanchi.
Questo neurotrasmettitore ha molte funzioni di notevole importanza. Le principali sono relative alla regolazione del movimento, del piacere, dell’attenzione e dell’umore.
Quando c’è una carenza di questo neurotrasmettitore nel cervello, i movimenti possono essere in ritardo e non coordinati. Se c’è un eccesso di questa sostanza, il cervello induce l’organismo a fare i movimenti inutili, come i tic ripetitivi. Dunque, la regolazione del rilascio di dopamina è fondamentale affinché l’organismo possa si muovere correttamente, eseguendo gesti coordinati e alla giusta velocità.
Adeguati livelli di dopamina possono essere un alleato prezioso nel migliorare la nostra memoria. In particolare, ne risulta condizionata la cosiddetta memoria di lavoro, cioè la capacità di manipolare e ricordare informazioni mentre si eseguono altre azioni.
A seconda dei livelli di dopamina, la nostra memoria e concentrazione può aumentare o diminuire.
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Le capacità di interazione sociale normale ed equilibrata è estremamente influenzata da questa sostanza. Infatti bassi livelli di questo neurotrasmettitore sono stati evidenziati in persone affette da fobia sociale.
Un basso livello favorisce l’isolamento, il ritiro dai rapporti sociali, la capacità di trovare appagamento e piacere dal contatto con gli altri. Nel caso opposto, alti livelli sono caratteristici di chi soffre di disturbi bipolari, sfociando in uno stato di eccitazione incontrollata che coinvolge più sfere della personalità.
Le alterazioni dei livelli e del funzionamento della dopamina e dei neuroni che la producono e la utilizzano, sono presenti in diverse malattie neurologiche e psichiatriche. Tra queste la malattia di Parkinson, depressione, psicosi, schizofrenia, tossicodipendenza e sindrome da deficit di attenzione e iperattività. Non è un caso che tra i farmaci usati nel trattamento della malattia di Parkinson ve ne siano diversi che aumentano la produzione di dopamina nel cervello.
È possibile aiutare in maniera naturale il nostro organismo a mantenere il giusto livello di questa sostanza. Ad esempio praticando quotidianamente attività fisica.
Ma anche l’alimentazione ha un ruolo importante: soprattutto grazie a cibi quali frutta a guscio come mandorle e noci. Sono utili anche alcuni semi come sesamo, girasole e semi di zucca. Fanno al caso nostro anche avocado, banane, cacao e cioccolato.
Si trovano in commercio integratori che, secondo quanto riportato da diverse fonti in rete, contribuirebbero ad aumentare i livelli di dopamina nel cervello. Tuttavia, è importante ricordare che l’efficacia di questi integratori non è stata ancora ben stabilita dalla ricerca scientifica. Inoltre, l’uso di integratori di dopamina può comportare effetti collaterali indesiderati se assunti in dosi eccessive.
Alcuni integratori che potrebbero aumentare i livelli di dopamina includono:
In ogni caso, è importante notare che l’integrazione con questi prodotti non è raccomandata senza la supervisione di un medico o di un professionista sanitario esperto. Inoltre, l’uso di integratori non dovrebbe sostituire un trattamento medico adeguato per disturbi specifici che richiedono la supervisione di un medico.
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