L’Hoya o fiori di cera è un genere di piante davvero suggestivo, con i suoi caratteristici fiori che sembrano fatti proprio di cera. Ideali per abbellire e profumare gli interni, ecco una guida con alcuni suggerimenti per coltivarli al meglio.
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La pianta dei fiori di cera appartiene alla famiglia delle Apocynaceae ed è originaria del continente asiatico e dell’Australia. Si tratta di un genere molto vasto, che comprende al suo interno circa 200 specie tutte diverse.
Vi troviamo dunque piante striscianti, rampicanti, perenni e arbusti. La caratteristica principale è quella di avere fiori e foglie che sembrano quasi finti, grazie al loro aspetto ceroso.
Lo stelo è di forma cilindrica e molto lungo e da qui si sviluppano dei peduncoli da cui parte l’infiorescenza. I fiori – che si schiudono in primavera – sono raggruppati ad ombrella ed ognuno di essi ha 5 petali. Hanno una corolla doppia a forma di stella ed i colori cambiano in base alla varietà. Emanano un gradevole profumo dolciastro, che si acuisce soprattutto di sera.
In seguito lasciano il posto a bacelli contenenti semi ricoperti da peluria. Le foglie sono invece di colore verde, più o meno scuro e di forma lanceolata.
Proviamo a conoscere ora alcune delle varietà più diffuse.
Se vi state chiedendo quanto sia difficile prendersi cura dei fiori di cera, potete subito rasserenarvi, in quanto si tratta di un genere abbastanza rustico. L’importante è saper scegliere il luogo adatto.
Scegliete un terreno ben drenato e sabbioso, mescolandolo a del comune terriccio per piante.
Le temperature dovrebbero essere comprese tra i 10° in inverno e i 27-30° in estate. In Italia quindi è ideale coltivarla all’aperto se si vive nel meridione.
Se la coltivate in casa, scegliete una zona luminosa ma non esposta ai raggi diretti del sole.
Questo forse è uno dei punti più delicati, in quanto la Hoya marcisce se si esagera con le irrigazioni, ma può seccare per la troppa siccità. Dosate l’acqua con regolarità nel periodo vegetativo, quindi dalla primavera all’autunno. Nebulizzate anche le foglie.
D’inverno poi attendete almeno due settimane tra una irrigazione e l’altra, accertandovi che il terriccio sia sempre umido.
La pianta va concimata solo in primavera e in estate, all’incirca una volta al mese, poi sospendete le operazioni.
L’hoya viene riprodotta spesso per talea. Si procede tagliando una talea di almeno di 10 cm, utilizzando forbici pulite e disinfettate. Va subito piantata in un contenitore con terriccio e sabbia che andremo a ricoprire con una busta di plastica.
Ogni giorno bisogna pulire la condensa dalla plastica e controllare anche il terriccio che dovrà essere umido. Quando compaiono i primi germogli si può passare alla messa a dimora definitiva.
Questa pianta in realtà non richiede troppi rinvasi, a meno che abbiate scelto un vaso troppo piccolo e la pianta inizi a mostrare segni di sofferenza.
La pianta, come anticipato, soffre i ristagni idrici e la siccità. Inoltre non tollera i raggi diretti del sole e le foglie potrebbero bruciarsi. Bisogna prestare attenzione anche agli afidi e alla cocciniglia.
Il rivestimento ceroso ha una sua spiegazione scientifica: aiuta la pianta a non deperire durante le frequenti piogge o sotto i raggi potenti del sole. Questo è un espediente che la natura ha trovato per garantirle la giusta sopravvivenza nelle zone d’origine.
Scoprite le nostre schede monografiche sui fiori ad ombrello, proprio come la Hoya:
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