Oggi andiamo alla scoperta dell’orso, questo grande mammifero che vive sia in America sia in Asia sia In Europa. E’ un animale di grande mole, che vive in solitudine finché non ha dei cuccioli che accudisce per i primi anni di vita. E’ per lo più onnivoro e grande cacciatore. In inverno va in letargo.
Contenuti
Scopriamo alcune caratteristiche salienti, habitat e altre cose interessanti da sapere su questi animali.
L’orso appartiene alla famiglia degli Ursidi, sono mammiferi carnivori che ad oggi sono rappresentati da 8 specie viventi con differenti habitat e caratteristiche. Si trovano in Nordamerica, Sudamerica, Europa e Asia.
Tutte le specie di orsi hanno in comune la dimensione notevole del corpo, le zampe tozze plantigrade dotate di cinque artigli non retrattili, il muso allungato e le orecchie tonde, la pelliccia folta e ispida e la coda corta.
Le quattro specie più comuni di orsi sono:
Gli orsi sono stati cacciati fin dai tempi preistorici, sia per la carne sia per la loro pelliccia.
Data la loro ferocia e prestanza fisica nelle epoche più recenti sono stati spesso utilizzati a scopo di intrattenimento o per combattimenti.
Come succede per molte specie animali, anche gli orsi si sono dovuti scontrare con gli esseri umani che li hanno cacciati per secoli fino quasi a sterminarli.
In particolare non va dimenticato il commercio illegale di alcune parti del loro corpo, in particolare della loro bile, molto richiesta sul mercato asiatico. Il trattamento riservato all’animale per raggiungere tale scopo è intollerabile.
Il bracconaggio e il commercio illegale di bile, a cui si sono poi aggiunti il cambiamento climatico e il surriscaldamento globale, hanno fatto si che oggi nel mondo ben 6 specie di orsi siano a rischio di estinzione.
L’orso bianco è il predatore più feroce che vive nel circolo polare artico ed è anche uno dei più grossi mammiferi esistenti. Sebbene abbia vita semi-acquatica, questo plantigrado è considerato il più grande carnivoro terrestre.
L’orso polare vive in tutta la regione artica che circonda il Polo Nord e facilmente si trovano in Alaska, Siberia, Canada, Groenlandia e nelle isole Svalbard. Oggi, il numero totale di esemplari stimato è tra i 21 e 31.000 esemplari.
L’orso polare ha una corporatura molto robusta.
Questo mammifero polare conduce una vita semi-acquatica ed è un ottimo nuotatore. La sua folta pelliccia lo aiuta a sopportare il freddo artico e lo isola termicamente, mentre le zampe sono larghe appositamente per non sprofondare nella neve
Come vivono normalmente? Per gran parte della giornata gli orsi polari sono inattivi e si riposano sul ghiaccio. Invece, per cacciare sono abituati invece agli spostamenti sia via terra sia in acqua. Nonostante la loro corporatura pesante e l’andatura goffa, sono abili corridori, scalatori e nuotatori.
L’orso vive per lo più in solitudine ha rapporti sociali solo con la madre e con i suoi cuccioli e con la femmina durante il solo periodo di riproduzione.
Il periodo di riproduzione per la femmina è intorno ai 5-6 anni e poi ogni 2-3 anni.
Ogni volta partorisce in media 2 cuccioli nella tana scavata nel ghiaccio. La mamma si prende cura dei suoi cuccioli per 2 anni insegnando loro a cacciare e migrare e sopravvivere.
L’orso bianco è carnivoro e cacciatore eccellente grazie anche al suo ottimo olfatto.
Le principali prede sono tipicamente i mammiferi marini quali i trichechi, uccelli marini, piccoli mammiferi, pesci e anche di carogne.
L’orso bianco sopporta lunghi periodi di digiuno grazie alle scorte di grasso accumulate durante la bella stagione, che gli permette sopportare anche le temperature artiche.
Gran parte della specie polare utilizza durante l’inverno come tane i rifugi naturali ossia caverne e alberi cavi e li trascorre la stagione ghiacciata fino a 100 giorni in ibernazione.
Quali sono le prime cause del rischio estinzione degli orsi bianchi?
Il Wwwf ha pubblicato che ‘nel 2007 la calotta polare artica ha fatto registrare il record minimo di estensione, perdendo oltre un milione di chilometri quadrati rispetto al 2005, un’area pari a sei volte la California. Le previsioni mostrano che i ghiacci che ricoprono i mari dell’Artico potrebbero scomparire già nelle estati del 2030’.
Se il ghiaccio scomparirà, anche l’orso polare non avrà più il suo habitat.
Bisogna fermare l’emissione di gas serra che causano il surriscaldamento del pianeta: l’obiettivo è ridurre le emissioni entro il 2050 (oggi introno ai 26 miliardi di tonnellate) riportandole a circa 11 miliardi di tonnellate.
Come noto, la principale causa delle emissioni di gas serra è l’utilizzo di carbone come fonte fossile.
L’orso bruno è un grosso mammifero onnivoro considerato tra i grandi predatori ancora presenti sulla terra. Sono animali molto forti e resistenti, nonostante la mole corrono più veloci di un cavallo e si arrampicano sugli alberi e sulle rocce senza problemi.
Lungo 1-2,8 m e alto fino alla spalle 90-150 cm, ma quando si erige sulle zampe sulle zampe posteriori, nella classica postura intimidatoria, raggiunge i 2,5 m.
Vive sia in Asia, in Nordamerica e in Europa: il suo habitat preferito sono foreste e boschi di alta montagna, lontano dalle città e dove sia possibile cacciare e procurarsi abbondante cibo..
Oggi sono presenti al mondo circa 200mila esemplari e quindi è da considerrasi ancora a basso rischio di estinzione.
L’orso è un animale dal comportamento solitario: solo le femmine e il proprio cucciolo hanno un legame.
L’accoppiamento avviene da maggio a luglio tra animali adulti (circa 6 anni) e di solito porta al parto di 2 cuccioli che vengono allattati e rimangono con la mamma per un paio di anni. La mamma insegna loro a cacciare, fare una tana e sopravvivere nel bosco.
Hanno un’aspettativa di vita di 20-30 anni, ma per un concorso di ragioni difficilmente ci arrivano.
Si nutre prima di tutto di vegetali: radici, funghi…ma è onnivoro e quindi integra la sua dieta con pesci e carne di piccoli animali come topi, scoiattoli e marmotte e grandi mammiferi come i cervi.
Gli orsi bruni molto forti e riescono a combattere anche da soli contro interi branchi per difendere la loro preda.
Il momento della caccia è il mattino presto o la sera. Durante le ore più caldi di solito riposa. Infine,mdurante la caccia si sposta anche per tanti chilometri. Grazie all’ottimo olfatto sente odore di cibo anche a distanze enormi.
Cadono in letargo tra ottobre e dicembre: l’orso bruno si ritira nella sua tana e dorme fino alla primavera. A marzo vi è il lento risveglio. Durante il letargo l’animale non si nutra ma sfrutta il grasso accumulato nell’estate precedente.
Il surriscaldamento globale nuoce anche modificando le abitudini di vita necessarie degli orsi: il caldo che si protrae oltre l’autunno rende difficile il loro stato di letargo disorientando così l’animale..
L’orso grizzly orso grigio è un mammifero tipico del Canada. Molti esemplari hanno il pelo scuro altri hanno il manto di un colore che si avvicina al beige, al grigio o al bruno rossiccio. Si distingue dagli altri Ursidi per la presenza di una gobba pronunciata all’altezza delle spalle e il particolare aspetto brizzolato del manto.
L’orso grizzly è un animale molto grande.
Il grizzly è il più famoso orso nordamericano: vive nei boschi di conifere in montagna ma si spinge anche fino alle praterie degli Stati Uniti.
Si contano ad oggi 60.000 orsi viventi.
In passato questa specie abitava una vasta area dal Messico fino al Canada ma la caccia perpetuata dall’uomo lo ha spinto fino ad uno spazio limitato. Oggi se ne trovano nel Wyoming, nel Parco di Yellowstone del quale e simbolo e in parte del Montana e nelle Montagne Rocciose del Canada.
Questo animale di grossa taglia è onnivoro ma predilige salmoni, alci e capre di montagna, vegetali e piccoli roditori ma si nutre se necessario anche di carogne.
L’orso bruno marsicano è una razza endemica dell’Italia centro meridionale, sottospecie dell’orso bruno. Si tratta di una sottospecie unica al mondo e preziosissima per la biodiversità, sopravvive infatti con una quantità di animali che variano tra 55 e le 85 unità concentrati prevalentemente in Abruzzo.
Un numero molto basso che porta la sottospecie sull’orlo dell’estinzione e rende necessarie misure di protezione eccezionali.
Presenta corporatura tozza e tarchiata di dimensioni ridotte rispetto ad altri della specie.
Ha una testa grande, un muso un po’ schiacciato con un tartufo nero. Il pelo è bruno gli occhi color nocciola e le orecchie tonde. La coda un moncherino di circa 10 cm.
Il marsicano è tipico della regione storico-geografica della Marsica, dove, nell’areale centrale corrispondente al parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise.
L’habitat dell’orso bruno marsicano è costituito da boschi dell’Appennino centrale…negli anni a causa dell’avvicinarsi dell’uomo si sono spostati sempre più in alto in regioni con fitti boschi o rocciose dove l’uomo difficilmente può arrivare.
Anche questa specie è solitaria e schiva: ogni orso delimita un proprio territorio che si estende dai 10 ai 200 kmq.
Per procurarsi cibo affrontano anche lunghi viaggi e a volta arrivano ad attraversare involontariamente zone abitate.
Questi animali in inverso si si scavano una tana ed entrano in letargo: durante l’estate si nutrono appositamente in abbondanza per creare dei grossi cuscinetti adiposi che servirà loro per sopravvivere durante il periodo di inattività.
La loro dieta è composta per quasi il 90% da vegetali: radici, bacche, tuberi, frutta selvatica come castagne, nocciole, ciliegie, prugne e pere.
Ma non sono erbivori, bensì onnivori: quindi in alcuni periodi dell’anno integrano la loro dieta vegetale nutrendosi anche di piccoli animali come conigli o uccelli o esemplari più grossi come cervi, cinghiali, camosci e daini.
Può succedere di avere incontri ravvicinati con questo poderoso mammifero che di indole non sarebbe aggressivo nei confronti degli uomini ma lo può diventare in taluni casi.
Ecco alcuni consigli da poter dare a chi si trova in presenza di un orso
Utilizziamo i cookie insieme ai nostri partner per personalizzare i contenuti e gli annunci pubblicitari, fornire le funzioni dei social media e analizzare il nostro traffico.