Piante e fiori

Tutto quel che c’è da sapere sul Papiro

Dagli utilizzi che ne facevano gli Antichi Egizi alla coltivazione in appartamento

Dici papiro e subito viene in mente l’affascinante mondo dell’Antico Egitto. La pianta di papiro è stata infatti fondamentale per lo sviluppo del mondo. Secoli fa, lo si poteva trovare solo in prossimità delle zone più umide del delta del Nilo, ma oggi può essere coltivato ovunque.

Tutto quel che c’è da sapere sul Papiro

Ecco un articolo dedicato a questa pianta dalla storia interessante e strettamente connessa alla cultura.

Papiro significato del nome

Il termine papiro risale all’espressione “pa-en-per-aa” che significa “faraonico” o “ciò che appartiene al re”. Esplicito riferimento all’utilizzo di tale pianta per la produzione della prima forma di carta conosciuta nell’antichità, attività che generava notevoli profitti ed era perciò monopolio del faraone.

papiro
Da questa pianta viene la prima forma di carta nella storia dell’umanità.

Papiro pianta, caratteristiche

Il papiro, Cyperus papyrus, è una pianta erbacea perenne della famiglia delle Ciperacee, originaria dell’Africa settentrionale e diffusa in tutta Europa allo stato spontaneo nelle zone con clima caldo-umido.

Molto banalmente, si tratta di una canna da palude.

Ecco le sue caratteristiche:

  • apparato radicale: di tipo rizomatoso che dà origine a numerosi fusti cilindrici
  • fusti o steli: lisci e privi di foglie per tutta la loro lunghezza, di un bel verde brillante, possono superare i 3 metri di altezza
  • foglie: a ciuffi e disposte a corona, compaiono sulla parte apicale dei fusti. Generalmente di colore verde scuro, sono brattee arcuate e nastriformi
  • fiori: infiorescenze ombrellifere, lunghe da 10 a 30 centimetri, costituite da numerose spighe di colore paglierino o verdastro
  • frutti: acheni allungati contenenti piccoli semi scuri

Papiro, pianta acquatica

Il suo habitat ideale coincide con le zone acquitrinose, ricche di acqua e molto umide. Va da sé che, ovunque venga coltivata (in giardino o dentro casa), è una pianta che non va mai lasciata asciutta.

Varietà di papiro

Esistono circa 700 varietà diverse di papiro. Vediamo le più famose.

Cyperus papyrus

Originaria dell’Africa settentrionale, è la specie più conosciuta in assoluto. I suoi fusti possono raggiungere anche 2 metri di altezza. Presenta inoltre un ciuffo di brattee sottili, filiformi, disordinate, dall’aspetto leggero e piumoso.

Di questa specie esistono anche le varietà nane, che non superano i 25-35 cm in altezza, sono le più idonee per la coltivazione in vaso. Pur sopportando temperature abbastanza basse, questo cypero teme molto il gelo. Questo papiro è diffusissimo, si è infatti ampiamente naturalizzato in molte zone tropicali e subtropicali: in Italia se ne possono vedere molti allo stato selvatico nel meridione. In estate fanno la loro comparsa piccoli fiori color verde-marrone.

Cyperus Alternifolius (o involucratus)

Specie proveniente dalle zone umide del Madagascar, è quella che più facilmente si può trovare nei vivai. Di facile coltivazione, ha dimensioni contenute (150-180 cm di altezza), produce sottili fusti cilindrici, le brattee apicali sono costituite da ciuffi non troppo densi, forma a nastro e punta acuminata.

In estate produce piccoli fiori verdi o marrone chiaro, cui seguono piccole capsule contenenti i semi. Anche questa specie teme il gelo invernale, per questo viene spesso coltivata in vaso in modo da poterla facilmente riparare in casa all’arrivo della stagione fredda.

Cyperus gracilis

Specie molto decorativa e dalle caratteristiche interessanti, si trova purtroppo con difficoltà in Italia. Proveniente dalla zona orientale dell’Australia, questo papiro forma densi cespi appiattiti di brattee sottili, simili a spesse foglie d’erba, alte al massimo 35-45 cm. In estate, tra le brattee, emergono sottili fusti, che a loro volta portano piccoli ciuffi di brattee con minuscoli fiori poco appariscenti.

A differenza della maggior parte di Cyperus, la varietà gracilis riesce a sopportare periodi di siccità estrema. Per le sue caratteristiche estetico-morfologiche, questo papiro viene spesso coltivato per preparare tappeti erbosi in grado di resistere anche in condizioni di forte umidità del terreno.

Cyperus niger

Diffuso nell’America centrale e negli Stati Uniti meridionali, questa specie di Cyperus si sviluppa in ampie colonie nelle zone paludose. Questa specie si presenta con sottili fusti allungati, eretti o arcuati, che formano densi ciuffi, simili a erba spessa e rigida. In estate si sviluppano ulteriori fusti sottili che portano fiori minuscoli sottesi da una piccola brattea marrone o scura (colore da cui deriva il nome della specie).

Il Cyperus niger sopporta bene il freddo invernale, ma purtroppo non è facile da trovare in Italia.

Cyperus laevigatus

Di origine americana, si tratta di una specie diffusa un po’ in tutto il globo, ovviamente nelle zone umide. Questa varietà riesce a svilupparsi ovunque, anche in condizioni di acqua salmastra o ricca di sali minerali. I suoi fusti sottili, alti massimo 60 centimetri, somigliano tanto a quelli del cyperus niger. I fiori, che compaiono in estate, sono riuniti in una specie di spighette cilindriche, verdi o marroni.

Cyperus haspan

Specie molto elegante, proviene dal Messico ma viene spesso coltivata anche in Europa, più che altro come pianta da appartamento, in quanto teme il freddo e non riesce a sopravvivere con temperature inferiori ai 7-10°C. I suoi fusti sottili sono alti circa 45-65 cm e portano all’estremità sottili brattee nastriformi, corte, che formano un ciuffo denso e compatto.

Fioritura

Il papiro fiorisce in estate, da luglio a settembre.

papiro

Coltivazione del Papiro

Prima di darvi tutte le indicazioni per mantenere in buona salute il vostro papiro, la prima scelta da fare è stabilire dove coltivarlo. Le opzioni sono sostanzialmente due:

  • in un laghetto artificiale: crescerà in modo rigoglioso, donando un tocco esotico al giardino. Opzione da scegliere in zone con inverni miti
  • in appartamento, all’interno di un vaso e di un portavasi sufficientemente grandi per poterlo contenere. In questo caso è fondamentale essere costanti nelle irrigazioni, la pianta deve infatti essere sempre letteralmente inzuppata. Opzione da prediligere nelle zone in cui le temperature invernali scendono sotto i 10/15 °C.

Vediamo quindi i parametri da rispettare per coltivarlo al meglio e mantenerlo in buona salute.

  • Esposizione: ama i luoghi luminosi ma non i raggi diretti del sole
  • Clima: la temperatura media ideale è attorno ai 22°
  • Terreno: ama i terreni profondi, umidi, fertili e ben drenati

Cura e manutenzione

Le cure colturali sono poco impegnative.

Concimazione

Da marzo a settembre, somministrare ogni 2 settimane un fertilizzante liquido diluito nell’acqua delle annaffiature. La concimazione va sospesa in inverno, ma il terreno va mantenuto sempre umido.

Annaffiatura

Data la specificità della pianta, l’annaffiatura costituisce la sua esigenza primaria. Trattandosi infatti di una pianta acquatica, il papiro deve essere annaffiato frequentemente e in maniera regolare. Il terreno non deve mai asciugare, ma deve essere sempre bagnato, ben inzuppato di acqua I ristagni idrici non sono un problema.

Per la coltivazione in vaso, si consiglia di utilizzare un portavaso ampio e profondo, da mantenere sempre pieno di acqua, in questo modo i rizomi si troveranno sempre sommersi da almeno 10-15 cm di acqua.

In inverno le annaffiature vere e proprie possono essere sospese, comunque sia il terreno deve essere mantenuto costantemente umido facendo ricorso a periodiche nebulizzazioni con acqua non calcarea sulla chioma.

Potatura

Si potano solamente gli steli secchi e quelli spezzati, utilizzando cesoie ben affilate e disinfettate.

Moltiplicazione del Papiro

Il papiro si riproduce per:

  • seme: in primavera i semi vengono stratificati in un letto di semina composto da torba e sabbia mantenuto costantemente umido fino alla comparsa dei germogli
  • talea: in un recipiente d’acqua si mettono a radicare i ciuffi apicali a testa in giù, quando le talee emettono le radici, è il momento di procedere con la messa a dimora. Questa tecnica è praticabile in qualsiasi periodo dell’anno
  • divisione dei cespi: la tecnica più utilizzata. In autunno, dalla pianta madre si staccano alcune porzioni di rizomi aventi radici ben sviluppate. I cespi si piantano direttamente in vasi contenenti terriccio ricco, soffice e ben drenato.

Rinvaso

Nel caso di coltivazione in vaso, quando le radici non hanno più spazio sufficiente per continuare a crescere, è il momento di trasferire la pianta in un contenitore più grande colmo di terriccio nuovo. Tale operazione va effettuata in primavera.

Malattie e avversità di vario tipo

Come tante altre piante ornamentali, il papiro viene spesso attaccato dagli afidi, e da due specie di cocciniglia, quella farinosa e quella a scudo.

Papiro significato simbolico

Fin dai tempi antichi, il papiro simboleggia gioia, fertilità e giovinezza.

Nell’Antico Egitto era inoltre considerato un simbolo della rinascita del defunto nell’aldilà. Nei Testi delle piramidi è infatti riportata una formula in cui il defunto dichiara di impugnare uno scettro di papiro per proteggersi nell’oltretomba.

Papiro foglio

Oltre alla pianta, il termine papiro indica gli antichi fogli utilizzati dagli egizi per la scrittura. Non a caso, in molte lingue occidentali, la carta viene nominata con termini derivati dall’antico papiro, un esempio su tutti è il vocabolo inglese “paper”.

Fonte economica

Per la società egizia, la coltivazione del papiro costituiva un vero e proprio business. Sulle sponde del Nilo crescevano infatti in abbondanza enormi esemplari di cyperus; tale pianta rappresentava quindi un materiale a basso costo, di facile reperimento e dal quale ricavare poi un prodotto importantissimo da rivendere in tutto il mondo.

Produzione

I fogli di papiro venivano preparati utilizzando direttamente i fusti di papiro, che venivano tagliati in strisce, fatti macerare per ore nell’acqua, e poi affiancati e pressati fino a formare dei grandi foglie robusti. A riprova della loro resistenza basti ricordare che ne sono stati trovati alcuni addirittura nelle tombe dei faraoni.

Dimensioni

Le dimensioni dei fogli di papiro variavano a seconda delle epoche: durante il Medio Regno il foglio standard era largo tra i 38 e i 42 centimetri ed era alto tra i 42 e i 48; tali misure si ridussero nel Nuovo Regno, quando la larghezza passò a 16-20 centimetri e l’altezza a 30-33.

Vantaggi

Come supporto scrittorio, il papiro offriva evidenti vantaggi:

  • leggero e resistente
  • adattabile a qualsiasi tipo di testo

Scrittura e scribi

Gli scribi non usavano fogli separati ma rotoli, che svolgevano sulle ginocchia mentre scrivevano, sostenendoli con la mano sinistra.

Ogni rotolo era costituito da 20 fogli in totale, che venivano sovrapposti per un paio di centimetri lungo il bordo laterale, e quindi incollati con un composto di acqua e farina.

La scrittura era da destra a sinistra, e in genere si scriveva sulla faccia con le fibre orizzontali. A causa degli alti costi di produzione, spesso si scriveva anche sul retro.

Preparazione della carta papiro

Le informazioni su come avvenisse la produzione del papiro sono scarse, e neppure si sa in quale stagione dell’anno si procedesse alla coltivazione o alla raccolta (probabilmente in primavera o in estate). Certo è che i laboratori di produzione della carta si trovavano nelle vicinanze della zona del delta del Nilo perché il fusto andava lavorato fresco.

Da quanto emerge dalle fonti in nostro possesso, queste sono le fasi del processo di produzione del papiro:

  • raccolta dei fusti adatti alla fabbricazione
  • pulitura dei fusti: la corteccia verde esterna viene eliminata, mentre si conserva il tronchetto bianco interno dalla consistenza spugnosa
  • taglio del tronchetto in listelli dallo spessore regolare
  • immersione dei listelli ottenuti in acqua e sali minerali per un’intera notte

A questo punto, trascorse circa 12 ore dall’inizio del processo, si procede alla creazione del foglio vero e proprio.

  • Su una superficie rigida, ricoperta da un panno asciutto, i listelli vengono sistemati prima in orizzontale e poi nel verso opposto
  • Si sottopone la superficie ad una pressione mediante un rullo particolare in modo da regolarizzare il foglio
  • Su primo strato viene posto un altro panno per assorbire l’acqua durante la fase di pressatura

Quest’ultima operazione viene ripetuta fino a quando il foglio non sarà perfettamente asciutto.

Papiro egiziano

Nell’Antico Egitto, il papiro, oltre ad essere usato per la produzione della famosa carta, era usato anche per altri scopi. Eccoli:

  • il rizoma serviva per produrre combustibile
  • con fusti e radici si fabbricavano pentole, utensili vari, corde, cesti e calzature, ma le stesse parti venivano anche consumate come cibo, sia cotte che crude
  • il midollo era usato come alimento e come fonte di fibre tessili
  • i fiori servivano per confezionare ghirlande beneaugurali

Papiro egizio scuola primaria

In ogni scuola primaria, nel momento in cui il programma di storia è focalizzato sull’Egitto, viene organizzato il laboratorio pratico per la realizzazione della carta di papiro.

Poichè il processo originale richiederebbe molto tempo, grande abilità e grande quantità di papiro, ecco un modo più semplice per ottenere un risultato soddisfacente.

Strumenti necessari

  • un foglio di cartoncino abbastanza resistente
  • colla vinilica
  • acqua
  • caffè
  • polvere di caffè
  • garze telate

Procedimento

  • Mescolare tre quarti di colla vinilica con un quarto di acqua e mezza tazzina di caffè espresso
  • Aggiungere un cucchiaino di caffè in polvere per dare l’idea di usura
  • Spennellare le garze leggermente sovrapposte con il composto di colla caffè e acqua
  • Fare un primo strato e poi subito sopra il secondo strato
  • Mettere i fogli-papiro ad asciugare per almeno due giorni
  • Eseguire su un foglio di carta ‘normale’ il disegno che più aggrada
  • Trasferirlo quindi sul foglio-papiro utilizzando la carta carbone
  • Rifinire con la matita
  • Colorare con i pastelli a cera

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Federica Ermete

Nata a Busto Arsizio nel 1982, dopo il diploma si trasferisce a Cremona – dove vive tutt’ora – per conseguire la laurea in ambito umanistico. Sia per formazione professionale che per passione personale, i suoi ambiti di specializzazione sono l’alimentazione, la salute, il fitness di cui è appassionata anche nella vita quotidiana, ed il benessere naturale. Collabora con entusiasmo con la redazione di Tuttogreen dal giugno 2020.

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