Il pesce palla è un pesce velenoso che assume la caratteristica forma di palla quando scruta il pericolo. Ecco dove vive e tutto quello che bisogna sapere sulla sua tossicità per noi esseri umani.
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Il pesce palla appartiene alla famiglia dei Tetraodontiti, parola di origini greche che significa “quattro denti”. Questo perché il pesce ha quattro denti anteriori molto aguzzi e sottili che gli consentono di aprire cozze e vongole per il proprio nutrimento.
Se ne contano diverse specie, ma tutte sono accomunate dalla peculiare forma del corpo ovale e dall’utilizzo della pinna dorsale ed anale per favorire il movimento. Non viene dunque impiegata la coda come accade per tutti gli altri pesci.
Di certo variano le dimensioni, che possono andare da pochi centimetri, come per la specie nana, fino ai 130 centimetri del pesce palla gigante. La durata media della vita è di circa 10 anni.
In alcune specie tutto il corpo è ricoperto da piccoli aculei. La pelle nel complesso è molto spessa e ruvida e cambia colore in base al contesto. Diventa di colore scuro quando c’è poca luce, riuscendo così a mimetizzarsi, oppure diventa più chiara nelle zone più luminose.
Un’altra caratteristica tipica è la forma delle mascelle sporgenti, simili al becco del pappagallo.
Per la riproduzione bisogna aspettare i 5 anni di vita. Quando il maschio è pronto, corteggia la femmina e la avvicina lungo la riva, dove l’acqua è più bassa. Lì vengono rilasciate le uova (da 3 a 7).
Al contrario di quanto ci si aspetti, sarà il maschio a prendersene cura. Queste restano a galla per poco meno di una settimana e poi finalmente si schiudono.
Recentemente sono stati avvistati numerosi pesci palla maculati (Lagocephalus sceleratus) anche nelle acque del sud Italia. Questo ha dato il via ad una serie di allerte nazionali per portare la popolazione a conoscenza della velenosità della specie.
Di norma stiamo parlando comunque di un pesce che vive nei pressi delle coste, non superando i 30 metri di profondità dell’acqua. Lo troviamo per lo più nell’Oceano Atlantico, Pacifico e Indiano, ma anche nel bacino del Mar Mediterraneo.
Quando avverte il pericolo, il pesce palla risale subito in superficie e si trasforma in un vero e proprio palloncino, per un periodo di circa 15 minuti.
Questa trasformazione avviene gonfiando di acqua il diverticolo, una specie di sacco interno allo stomaco. In questo modo si garantisce che i suoi predatori non riescano ad inghiottirlo. Raggiunge dimensioni molto importanti, fino a 7 volte rispetto alle sue misure iniziali.
Quando sente che la situazione è tranquilla e non vi è più alcun pericolo, il pesce inizia a sgonfiarsi rilasciando una sorta di fischio. L’acqua viene espulsa dalle branchie e dalla bocca.
In questo modo riesce anche a compensare le sue scarse abilità di nuotatore che gli impedirebbero di allontanarsi velocemente.
Tuttavia il suo veleno può essere mortale anche per gli altri pesci. Fa eccezione lo squalo, che ne risulta immune.
Abbiamo già specificato che il pesce palla è velenoso, in quanto contiene la tetrodotossina. Le quantità presenti in un solo esemplare potrebbero uccidere fino a 30 persone.
Stiamo parlando di una neurotossina concentrata nella cistifellea, nel fegato, nelle ovaie e nella pelle del pesce.
Questo veleno è talmente forte da riuscire a paralizzare tutti i muscoli attraverso il blocco della trasmissione degli impulsi nervosi. Consumato in grandi quantità, rischia di portare alla morte per asfissia.
Tuttavia negli ultimi anni questa neurotossina è stata oggetto di numerosi studi che hanno riscontrato alcuni effetti terapeutici per la cura dell’aritmia cardiaca. Inoltre sembra che possa fungere da analgesico per alcune forme di tumori.
Una volta ingerito, uno dei primi sintomi che deve subito far allarmare è l’intorpidimento della lingua, insieme a vomito, diarrea, convulsioni e successiva paralisi.
Attraverso una serie di manovre eseguibili solo da chef esperti, è possibile rendere il pesce palla commestibile. Di certo si tratta di un’operazione che non può essere messa in pratica da chiunque, poichè il rischio è davvero alto. Basti pensare che in Giappone è richiesta una licenza specifica per poterlo cucinare.
Dovete sapere difatti che questo veleno non viene annientato mediante la semplice cottura, ma bisogna isolare le parti interessate.
Proprio nelle zone tra Giappone, Cina e Corea il pesce palla è considerato uno degli alimenti più pregiati, dal costo esorbitante. Questa pietanza prende il nome di fugu. In Italia la sua vendita è considerata illegale.
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