Piante e fiori

Le caratteristiche del pino marittimo e il suo ruolo nella tradizione mediterranea

Un vero alleato dell'ambiente

Il pino marittimo è una varietà di pino che è originaria dell’Europa meridionale e occidentale e del Nord Africa. Questo albero sempreverde, conosciuto anche come pino da resina o pino a ombrello, svolge un ruolo importante nella conservazione dell’ambiente e nella produzione di materie prime sostenibili.

Le caratteristiche del pino marittimo e il suo ruolo nella tradizione mediterranea

Andiamo insieme ad esplorarne le caratteristiche distintive e il contributo alla salvaguardia dell’ambiente ma anche come venga utilizzato per produrre resina e come materiale da costruzione.

Quali sono le caratteristiche del pino marittimo

Questo albero maestoso (Pinus pinaster) può raggiungere un’altezza di 20-40 m.

  • Il tronco è dritto e cilindrico, con una corteccia spessa e ruvida di colore grigio scuro a scaglie rugose
  • Le foglie sono aghiformi, lunghe da 10 a 20 cm e di colore verde brillante.
  • Le pigne, che in realtà si chiamano coni, sono caratteristici per la loro forma allungata e dimensioni considerevoli (10-20 cm di lunghezza).

Si tratta di una specie molto  resistente e adattabile, che riesce a crescere in differenti tipi dii terreno, anche in quelli sabbiosi e poveri di nutrienti.

È in grado di tollerare la salsedine e i venti forti, il che lo rende ideale per la coltivazione in zone costiere.

Eccovi un video di splendidi pini marittimi che si trovano fra Ruta e San Rocco di Camogli, in Liguria.

Come capire se è un pino marittimo o domestico

Ci sono diversi elementi da notare per differenziare il pino domestico da quello marittimo. Intanto il pino domestico (Pinus pinea) fa i pinoli, mentre quello marittimo (Pinus pinaster) non li fa.

  • Chioma. Una delle caratteristiche principali di questo albero è la classica forma ad ombrello, tanto che in francese si chiama pin parasol, cioè pino ombrellone. Il pino comune invece ha una chioma più piatta che tende a perdere i rami bassi e restare solo la parte alta tendente all’orizzontale.
  • Corteccia. Nel marittimo è a scaglie ovali più sottili, e di un grigio-argento, tendente al rossastro. Nel domestico sono profonde screpolature allungate verso il basso, con colore dal rosa al rosso mattone
  • Coni o pigne. Nel marittimo sono di forma allungata e simili a fusi (in botanica è l’apparato riproduttore e si chiama strobilo), nel pino domestico sono coni allargati e arrotondati.

Infine, per riconoscere un pino marittimo da quello domestico, quello che fa i pinoli per intenderci, basterà stropicciare i suoi aghi. Se emette un aroma di pino, leggermente balsamico e quasi resinoso, che è dato da un terpene chiamato pinolo, si tratta del pino domestico. Il marittimo ha invece un forte odore intenso e aspro.

Qual’è il frutto del pino marittimo

Fa piccoli semi neri e opachi ospitati nel cono, derivati dai fiori che si aprono tra aprile a giugno.

Dove cresce il pino marittimo

È molto diffuso nell’area mediterranea, ma si trova soprattutto in Francia e Spagna, nelle aree occidentali e sulle coste oceaniche, arrivando fino a 1000 m di altitudine. In Italia è più diffuso il pino domestico, ma esistono diverse pinete di pini marittimi con intento di fare da frangivento, piantate per proteggere le coltivazioni dalla salsedine e dai venti marini.

Quali sono i benefici per l’ambiente del pino marittimo

Sono molteplici, vediamoli in dettaglio cominciando dai principali.

Protezione del suolo e prevenzione dell’erosione del pino marittimo

Il pino marittimo è particolarmente adatto alla protezione del suolo e alla prevenzione dell’erosione.

Grazie al suo apparato radicale profondo e ramificato, questo albero è in grado di stabilizzare il suolo e ridurre il rischio di erosione, soprattutto in aree costiere e in zone soggette a frane.

Inoltre, il suo fogliame e i suoi rami aiutano a proteggere il suolo dall‘azione diretta delle piogge, rallentando il deflusso delle acque superficiali e favorendone l’infiltrazione nel terreno.

A cosa serve il pino marittimo

Questo albero è anche una specie di grande valore economico e ambientale, grazie alla sua capacità di fornire materie prime sostenibili per diversi settori.

Il legno del pino marittimo

Il legno è resistente, elastico e di colore giallo-rossastro. Viene utilizzato per la realizzazione di mobili, infissi, impalcature e per la costruzione di case in legno.

La coltivazione sostenibile del pino marittimo per la produzione di legname contribuisce a ridurre la pressione sulle foreste primarie e a promuovere la gestione responsabile delle risorse forestali.

La resina del pino marittimo

Come tutte le conifere, produce una resina naturale, cioè una sostanza viscosa utilizzata in diversi settori industriali, come quello chimico, in cosmetica e farmaceutica.

L’estrazione della resina è un processo sostenibile che non danneggia l’albero e che permette di ottenere prodotti eco-compatibili.

Produzione di biomassa dal pino marittimo

La biomassa ottenuta dai rami, dalle foglie e dai residui di lavorazione del pino marittimo può essere utilizzata come fonte di energia rinnovabile.

Attraverso processi di combustione o gassificazione, la biomassa può essere trasformata in calore o elettricità, riducendo la dipendenza dai combustibili fossili e contribuendo alla lotta contro il cambiamento climatico.

Il pino marittimo nei gardini e nel paesaggismo

Queste piante mediterranee sono una specie ornamentale apprezzata per il portamento maestoso e perchè come piante sempreverdi sono interessanti nella realizzazione di parchi, giardini e aree verdi urbane,

Contribuiscono a migliorare la qualità dell’aria e a creare spazi di benessere per gli abitanti delle città.

Si tratta di una specie vegetale di grande interesse ambientale, economico e paesaggistico. La sua capacità di adattarsi a diverse condizioni di terreno e clima, unita ai suoi benefici ambientali e alle sue potenzialità produttive, lo rendono un alleato prezioso nella conservazione dell’ambiente e nella transizione verso un’economia più sostenibile.

Attraverso la promozione di pratiche di coltivazione e gestione responsabile, può continuare a svolgere un ruolo cruciale nella salvaguardia del suolo, nella conservazione della biodiversità e nella produzione di materie prime ecocompatibili.

La sua presenza nelle aree urbane e nei parchi contribuisce a migliorare la qualità della vita delle persone e a sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza della natura e delle risorse forestali.

Quante varietà di pino marittimo esistono

Esistono diverse varietà di Pinus pinaster, che differiscono per alcune caratteristiche botaniche e geografiche. Alcune delle varietà più comuni sono:

  • Pinus pinaster subsp. pinaster: conosciuto come pino marittimo comune o ‘pino della Lande’, è la varietà più diffusa e si trova soprattutto in Francia e Spagna.
  • Pinus pinaster subsp. hamiltonii: è una varietà che si trova principalmente in Marocco e Algeria.
  • Pinus pinaster subsp. renoui: è una varietà che si trova in Tunisia e Algeria
  • Pinus pinaster subsp. canariensis: è una varietà che si trova nelle Isole Canarie, in Spagna
  • Pinus pinaster subsp. forestieri: è una varietà che si trova in Sicilia, Italia

La classificazione delle varietà di pino marittimo non è sempre chiara e definita, e ci sono alcune sovrapposizioni e incertezze nella tassonomia.

Conservazione della biodiversità

Contribuisce alla conservazione della biodiversità, offrendo un habitat ideale per numerose specie di fauna selvatica.

Mammiferi, uccelli, rettili e insetti trovano riparo e nutrimento nelle sue chiome e nei suoi rami.

In particolare, alcune specie di uccelli, come il picchio rosso maggiore, si nutrono degli insetti che vivono sotto la corteccia del pino, contribuendo al controllo dei parassiti.

Assorbimento di CO2 e produzione di ossigeno del pino marittimo

Come tutti gli alberi, assorbe anidride carbonica dall’atmosfera e la converte in ossigeno attraverso la fotosintesi. In questo modo, contribuisce alla riduzione dei gas serra e all’abbattimento dell’inquinamento atmosferico.

Erika Facciolla

Giornalista pubblicista e web editor free lance. Nata nel 1980, si trasferisce a Bologna dove si laurea in Scienze della Comunicazione. Dal 2005 è pubblicista e cura una serie di collaborazioni con redazioni locali, uffici stampa e agenzie editoriali. Nel 2011 approda alla redazione di tuttogreen.it per occuparsi di bellezza e cosmetica naturale, fonti rinnovabili e medicine dolci.

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