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Quello che non tutti sanno sul pipistrello, un animale prezioso per l’ambiente e l’uomo

Il pipistrello è ritenuto erroneamente da molte persone un uccello per il fatto di sapere volare. In realtà è un mammifero più simile a un topo, e quelle che usa per librarsi in aria non sono ali, bensì membrane che avvolgono quasi completamente il suo corpo. Di certo, la peculiarità che tutti conoscono e ricordano di questo animale è la curiosa abitudine a dormire testa in giù.

Quello che non tutti sanno sul pipistrello, un animale prezioso per l’ambiente e l’uomo

Il pipistrello appartiene all’ordine dei chirotteri che include anche la Nottola (o Pipistrello comune), l’Orecchione (per le grandi orecchie) ed il vampiro d’America. Il pipistrello comune esce in volo di sera per procurarsi il cibo e la sua dieta è basata sopratutto sugli insetti che riesce ad acchiappare volando.

Durante il giorno, invece, si nasconde dentro grotte, muri di case disabitate e dirupi. L’importante è che possa contare sempre su un sostegno a cui aggrapparsi. Ecco tutto quello che c’è da sapere su questo prezioso amico della natura e dell’uomo.

Pipistrello comune

Il pipistrello comune appartiene alla famiglia dei Vespertilionidi. Le sue dimensioni sono modeste, il corpo è lungo poco più di 6 cm, la coda corta e compressa e ha un’ apertura alare di circa 20 cm. Il suo corpo è coperto da peli fitti e morbidi, mentre sul dorso ha un folta pelliccia bruna che diventa grigia sul ventre.

Gli occhi sono tondi e neri, la bocca piena di denti aguzzi e acuminati. Anche le orecchie sono piuttosto piccole e avvolte da uno strato di pelle molto spesso.

Le zampe posteriori sono munite di una membrana che lascia libero solo il pollice e si ricongiunge gli arti posteriori ad eccezione di zampe e coda. Per volare distende completamente questa membrana lasciandosi andare dalla posizione di riposo (a testa in giù). Le zampe posteriori, infatti, sono talmente deboli che non gli consentirebbero di spiccare il volo da terra.

Per mantenere lubrificata la sua membrana, il pipistrello usa la secrezione di alcune ghiandole posizionate tra le narici e gli occhi che le conferiscono elasticità e robustezza.

In volo è rapidissimo nei movimenti e anche se non vede nulla utilizza un complesso sistema di orientamento ad ultrasuoni con cui individua ostacoli, prede e blocchi. In pratica, è come se disponesse di un radar con il quale riesce ad avere una mappatura completa e in tempo reale dell’ambiente circostante.

Il suo habitat naturale sono i boschi di conifere e in generale la macchia mediterranea e le praterie. Di notte va a caccia di insetti e altre prede come mosche, zanzare e farfalle notturne. Per questo motivo, è ritenuto un animale molto utile poiché stermina una gran quantità di insetti nocivi all’agricoltura e all’uomo.

Inoltre, i suoi escrementi costituiscono un ottimo fertilizzante noto anche con il nome di ‘guano di pipistrello’.

Il periodo riproduttivo di questo animale è maggio-giugno quando le femmine gravide cercano riparo in nascondigli sicuri dove si appendono attaccate l’una all’altra. Esse partoriranno un unico piccolo che dopo un paio di mesi sarà in grado di utilizzare il suo patagio per volare e provvedere autonomamente a se stesso.

Cosa mangia

Durante la loro lunga e complessa evoluzione i pipistrelli hanno imparato a sfruttare una grande varietà di risorse alimentari. Ci sono specie di pipistrelli nel mondo che si nutrono di polline e nettare e la loro funzione è paragonabile a quella degli insetti impollinatori. Senza il loro contributo, infatti, molte specie di piante e vegetali non esisterebbero.

Altre specie mangiano prevalentemente frutta e contribuiscono a disperdere i semi delle piante in territori molto ampi attraverso i loro escrementi. Ci sono poi specie carnivore la cui dieta è basata prevalentemente su piccoli mammiferi come rane, uccelli, pesci e rettili.

I pipistrelli comuni diffusi in Italia e in Europa, infine, sono insettivori e divorano quantità enormi di zanzare, mosche e altri insetti nocivi sia per l’uomo che per l’agricoltura.

E poi ci sono loro, i famigerati e temutissimi vampiri, pipistrelli diffusi soprattutto nei paesi dell’America Latina che succhiano il sangue da grossi mammiferi durante il sonno. Per riuscirvi, praticano sull’animale dei tagli minuscoli con i loro denti aguzzi.

Pipistrello vampiro

Di pipistrello vampiro ne esistono 3 specie, tutte concentrate nel Centro e Sud America: il pipistrello vampiro comune (Desmodus rotundus), il pipistrello vampiro dalle zampe pelose (Diphylla ecaudata) e il pipistrello vampiro dalle ali bianche (Diaemus youngi).

Il più rappresentato è sicuramente il Desmodus rotundus,  il cui nome italiano del pipistrello è vampiro vero di Azara.

Si tratta di un mammifero appartenente alla famiglia dei Fillostomidi che può vivere anche fino a 20 anni, sempre più numeroso grazie all’aumento degli allevamenti di bestiame.

È un pipistrello di medie dimensioni (9 cm) ma dotato di grandi incisivi superiori molto affilati. Come denota il suo nome, si nutre del sangue di altri vertebrati, in particolare del bestiame. E se questa fonte di nutrimento non è disponibile può attaccare gli esseri umani.

pipistrello
La classica posizione a testa in giù del pipistrello.

Grazie alla sua leggendaria destrezza e abilità riesce ad attaccare la sua preda all’improvviso e senza farsi notare. La pericolosità del suo morso risiede sopratutto nel rischio di infezioni, come rabbia e tripanosomiasi, una malattia tropicale molto seria che se non trattata tempestivamente può provocare la morte.

In Perù, ad esempio, tra il 2011 e il 2013 il pipistrello vampiro ha provocato la morte di 19 bambini e anno dopo anno questo pericoloso predatore non smette di mietere nuove vittime.

Pipistrello gigante

Quando si parla di pipistrello gigante in realtà fil riferimento è a ben 130 specie tutte appartenenti alla famiglia dei pteropidi. Queste specie sono stanziate nella fascia tropicale africana, in Australia e nelle isole polinesiane.

La caratteristica comune, in effetti, sono le dimensioni molto grandi e la folta pelliccia. Il più grande di tutti è detto ‘volpe volante malese‘, la cui apertura alare arriva fino a un metro e mezzo.

Letargo

Sia i pipistrelli stanziali  che quelli migratori cadono in letargo durante l’inverno. Per prepararsi al lungo sonno cercano un rifugio sicuro in grotte, edifici abbandonati o nei buchi degli alberi.

In realtà il loro non è un vero e proprio letargo, ma un sonno abbastanza profondo interrotto continuamente dal loro metabolismo super efficiente e dagli sbalzi termici continui. Se disturbati troppo spesso, il più delle volte cercano un altro luogo più riparato in cui continuare a riposare.

Ciò che rende davvero unico il letargo di questo animale è che avviene in gruppo. Intere colonie di pipistrelli si dispongono in file ordinate e fitte in cui ogni esemplare mantiene caldo il vicino di ‘letto’.

Lo stesso patagio gli fa da cappotto e avvolgendolo intorno al corpo il pipistrello riesce a mantenere una temperatura corporea media superiore anche di 20° rispetto a quella esterna.

Casetta per pipistrelli

Detta anche Bat-box‘, la casetta per pipistrelli può essere un buon rifugio per i nostri amici chirotteri. Da posizionarsi sotto al tetto, in balcone o in giardino.

Questa dimora fai-da-te può essere facilmente costruita a casa con pochi e semplici strumenti e consentire al mammifero di stabilizzarsi nel nostro giardino per tenere alla larga gli ospiti indesiderati come mosche, zanzare e altri insetti nocivi.

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Altre informazioni

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Erika Facciolla

Giornalista pubblicista e web editor free lance. Nata nel 1980, si trasferisce a Bologna dove si laurea in Scienze della Comunicazione. Dal 2005 è pubblicista e cura una serie di collaborazioni con redazioni locali, uffici stampa e agenzie editoriali. Nel 2011 approda alla redazione di tuttogreen.it per occuparsi di bellezza e cosmetica naturale, fonti rinnovabili e medicine dolci.

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