In questo articolo analizzeremo quello che c’è da sapere e come comportarsi in caso di puntura di insetti. A tutti, non solo in estate, capita di venire punti da qualche insetto e di solito, si tratta di una seccatura che provoca solo un gran prurito, ma poi, il tutto si risolve spontaneamente nel giro di qualche ora. Tuttavia, quando si viene punti da un insetto è opportuno non sottovalutare mai la situazione. Anzitutto, perché non si può essere sicuri che si tratti solo di una comune zanzara. Esistono infatti altri insetti che possono provocare reazioni e malesseri più gravi, se non addirittura vere e proprie reazioni allergiche. In questi casi, è bene quindi intervenire nella maniera più corretta e tempestiva.
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Ecco quindi una pratica guida su come riconoscere, prevenire e curare le punture di insetto.
Quando si viene punti da un insetto, in genere, la zona prossima alla puntura appare arrossata, un po’ gonfia e fa prurito. Nella maggior parte dei casi, si tratta di una cosa del tutto innocua, specie se si tratta di una comune zanzara. La situazione si risolve spontaneamente quindi nel giro di poche ore, massimo 1-2 giorni.
Una reazione più estesa, invece, si presenta nel momento in cui l’area di gonfiore supera i 4 cm e i sintomi evidenti tendono ad aggravarsi nei 2 giorni successivi al contatto con l’insetto. In questi casi, per la completa risoluzione, bisogna attendere circa 10 giorni.
Esistono poi reazioni più gravi, con orticaria, eruzione cutanea e angioedema. Nei casi più gravi di allergia si può verificare anche un grave calo pressorio o, addirittura, lo shock anafilattico.
Quando si viene punti da un insetto, si tende a pensare immediatamente ad una zanzara. Soprattutto in estate. In realtà, però, di insetti ne esistono migliaia. Per capire da quale insetto siamo stati punti, bisogna quindi osservare come si presenta la zona del morso e i sintomi che compaiono. Qui di seguito andremo a prendere in esame i casi più comuni.
La sostanza iniettata dalle zanzare provoca un pomfo arrossato che dà prurito.
Le reazioni variano da persona a persona. In alcune, infatti, i pomfi possono essere molto grossi.
Spesso confusi con le zanzare, i pappataci possono trasmettere varie patologie all’uomo e agli animali, facendo da vettore di virus, batteri e parassiti. Agiscono perlopiù di notte e, in genere, sugli arti inferiori. Le punture dei pappataci provocano arrossamenti estesi, prurito, rigonfiamenti e spesso anche dolore.
Cominciamo col dire che la vespa è un insetto particolarmente aggressivo. Può infatti pungere più volte lo stesso soggetto perché, differenza delle api, non lascia conficcato il pungiglione nella pelle. Al contrario, l’ape lascia spesso il pungiglione che va estratto al più presto utilizzando una pinzetta disinfettata.
Se la puntura non provoca alcuna reazione allergica, i principali sintomi sono gonfiore, bruciore intenso e forte prurito nella sede della puntura. L’area può gonfiarsi ulteriormente nelle 24 ore successive. Nei soggetti sensibili, le punture di api e vespe possono però provocare anche una reazione allergica. In questo caso, i sintomi sono gli stessi appena descritti, ma estesi a una zona più ampia. Inoltre, possono comparire anche altri sintomi sistemici come edema delle labbra e delle palpebre, nausea, vomito, difficoltà alla deglutizione, febbricola, palpitazioni e astenia. Infine, nei casi più severi, può svilupparsi uno shock anafilattico.
Di solito, i ragni domestici non provocano grandi problemi. Esistono però alcune specie di ragni il cui morso è altamente pericoloso per l’uomo. A tal proposito ricordiamo il ragno violino, presente per lo più in Sardegna, Sicilia e sulle isole minori; la tarantola, presente in centro e sud Italia; e la vedova nera, diffusa in tutto il centro, sud Italia e nelle isole. In presenza di necrosi dei tessuti e/o sintomi neurologici, bisogna recarsi immediatamente al Pronto Soccorso o, meglio ancora, in un Centro antiveleni.
Nel caso della zecca non è corretto parlare di morso. La zecca, infatti, si insinua sotto la cute della sua vittima e comincia a succhiare il sangue emettendo veleno.
Una volta che ci si accorge della sua presenza, è fondamentale rimuoverla subito e poi monitorare eventuali sintomi postumi. Le zecche possono fare da vettori di gravi patologie, come la Malattia di Lyme o l’Encefalite da zecca.
Di solito, le pulci aggrediscono i nostri animali domestici. Sull’uomo, possono però annidarsi nei capelli o mordere gambe e braccia. Provocano pruriginose reazioni cutanee su cui applicare del ghiaccio o delle pomate al cortisone per uso topico.
Quando si viene punti da un insetto, per prima cosa, è fondamentale evitare di grattarsi, soprattutto con le mani magari sporche.
In caso di punture di un insetto con pungiglione, come ad esempio l’ape, rimuoverlo immediatamente con una pinzetta disinfettata. Successivamente, lavare subito con acqua e sapone ed applicare del ghiaccio per recare sollievo.
Nel caso di una puntura d’insetto più generica, e senza pungiglione, ecco cosa fare:
È consigliabile andare al Pronto Soccorso se si viene punti in zone sensibili come bocca, naso o occhi, o se si hanno molte punture a seguito di un attacco da parte di uno sciame. Se il prurito e l’arrossamento della cute lesa peggiorano o non tendono a risolversi dopo pochi giorni, è consigliabile rivolgersi al proprio medico.
I soggetti allergici alle punture di api, vespe e calabroni, devono sempre avere con sé farmaci antistaminici o un preparato monouso a base di adrenalina.
Contattare un medico se:
È invece opportuno recarsi direttamente al Pronto Soccorso o chiamare il 112 o il 118 in presenza di sintomi gravi immediati come:
Di solito, eventuali reazioni allergiche al veleno degli insetti si manifestano nel giro di pochi minuti. Se si tratta di una reazione molto grave, magari addirittura con shock anafilattico, è fondamentale il tempestivo intervento del medico.
Il trattamento di emergenza per le reazioni allergiche, di solito, prevede infatti la somministrazione di antistaminici e di cortisone per via endovenosa così da ridurre la reazione infiammatoria e migliorare la respirazione.
Se l’allergia alle punture degli insetti viene poi conclamata, il medico potrebbe decidere di prescrivere al paziente un autoiniettore di epinefrina (farmaco salvavita portatile) e indicargli come usarlo correttamente in condizioni di emergenza.
In genere, le punture degli insetti sono comuni ed innocue. I sintomi di una puntura di zanzara tendono a risolversi entro un paio di giorni. Per i postumi da puntura di ape, vespa o calabrone, possono invece volerci anche una decina di giorni.
Tutte le punture d’insetto provocano la comparsa di un pomfo. In caso di gonfiore particolarmente esteso, si può ricorrere ad una crema cortisonica, accompagnata al solito ghiaccio. Se però il gonfiore supera i 10 centimetri e si protrae per più di 24 ore, è meglio contattare il medico che prescriverà un antistaminico.
Se, in concomitanza all’eccessivo gonfiore, si avverte anche una reazione generalizzata, con sintomi respiratori e/o cardiocircolatori, è meglio recarsi immediatamente al Pronto Soccorso.
Se a seguito della puntura di un insetto dovessero comparire bolle o vescicole, con molta probabilità, è in atto un’infezione. Per prima cosa, è molto importante resistere alla tentazione di scoppiare queste vesciche perché possono infettarsi facilmente. Dopodiché, disinfettare bene la zona e applicare una medicazione morbida e sterile per proteggere l’area.
Ovviamente, se la situazione non dovesse migliorare, contattare il medico.
Le punture di insetto possono infettarsi, specie se si cede all’istinto di grattarle ripetutamente. Questo gesto, infatti, può creare delle lesioni cutanee attraverso le quali i batteri possono penetrare e infettare la zona lesa.
Chiari segni di un’infezione localizzata sono:
Talvolta, gli insetti, tramite il loro morso, possono anche veicolare agenti infettivi che hanno trovato, all’interno della zanzara – o altro animale – l’habitat ideale per il proprio ciclo di replicazione.
L’esempio più comune è quello della malaria, ma vediamo altri casi:
Tutte queste patologie, presentano sintomi che vanno ben oltre la comune sintomatologia da puntura dell’insetto. Talvolta restano addirittura silenti durante il periodo incubazione per poi sfociare con sintomi molto gravi. Tempo di incubazione e zona geografica di contatto sono di grande aiuto al medico per fare una diagnosi specifica e, di conseguenza, stabilire il trattamento più opportuno.
Oltre al classico impacco di ghiaccio, vediamo ora quali sono i principali e più efficaci rimedi naturali per alleviare i sintomi da puntura di insetti.
Molti oli essenziali possiedono proprietà antisettiche e antibiotiche. Non ungono e svolgono azione lenitiva e protettiva. Si applicano direttamente sulla zona interessata, anche più volte al giorno. Ricordiamo che, in ogni caso, gli oli essenziali non vanno mai usati puri ma sempre diluiti in un olio vettore.
Vediamo ora quali sono gli oli essenziali più efficaci per dare sollievo ai sintomi da puntura di insetto:
Vediamo invece ora quali sono i rimedi omeopatici che si possono utilizzare in caso di punture di insetto.
Per quanto riguarda il dosaggio, in genere se ne prendono 3-4 granuli anche ogni 10 minuti in fase acuta, per poi ridurre la frequenza di assunzione in maniera graduale.
Prevenire le punture di insetto è fondamentale. Ecco alcuni utili consigli da adottare perché limitano il rischio di essere punti dagli insetti:
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