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Il petauro dello zucchero: tutto su questo marsupiale sempre più popolare

Allevarlo in casa non è facile: richiede spazi, accortezze e tempo

Il Petauro dello zucchero è noto anche con il nome di scoiattolo volante: andiamo a conoscerne le caratteristiche fisiche, comportamentali e tutto quello che bisogna sapere per poterlo allevare in casa.

Il petauro dello zucchero: tutto su questo marsupiale sempre più popolare

Il Petauro dello zucchero (Petaurus breviceps, dal latino “acrobata con la testa corta”) appartiene alla famiglia dei Petauridi ed è un piccolo marsupiale.

Negli ultimi anni si sta diffondendo sempre più come animale domestico, anche se non è proprio così semplice allevarlo in casa. Innamorarsene è facile, prendersene cura correttamente, come è necessario, non è facilissimo e richiede tempo, spazi e accortezze di un certo tipo.

Petauro dello zucchero: caratteristiche fisiche

Questo marsupiale è lungo fino a 30 cm, compresa la coda che può essere lunga quanto tutto il corpo. Quest’ultima è molto importante perchè rappresenta un ottimo strumento per raccogliere il cibo o reggersi sugli alberi.

Viene chiamato scoiattolo volante non a caso, in quanto vola a tutti gli effetti! Queste planate sono dovute alla presenza di una membrana detta patagio. Il patagio attraversa tutto il corpo nella parte inferiore, estendendosi dalle zampe posteriori a quelle anteriori.

Il suo volo è frutto di un calcolo matematico dove tiene conto di tanti fattori per arrivare a raggiungere la sua destinazione. Riescono a spiccare balzi, o meglio piccoli voli, lunghi anche fino a 60-70 cm.

Il petauro ha un peso di circa 115 grammi per le femmine e di 140 grammi per i maschi. Inoltre i maschi si distinguono anche perchè hanno una piccola zona priva di pelo sulla testa.

Il pelo è grigio e caratterizzato da strisce più scure. Si presenta folto ma corto. La pancia è completamente bianca e le femmine, proprio come i canguri, hanno un marsupio per accogliere i cuccioli. Notevole la lunghezza della coda, che va dai 15 ai 23 centimetri.

La testa ha una forma triangolare, con occhi grandi e orecchie molto piccole che riescono a captare la presenza della preda al buio. Lo scoiattolo volante vive all’incirca una decina d’anni. Gli esemplari più longevi arrivano fino all’età di 14 anni.

Essendo originario della foresta pluviale e costiera di Australia e Nuova Guinea, va considerato a tutti gli effetti come un animale esotico.

petauro dello zucchero

Petauro dello zucchero: carattere

A dispetto di quanto si possa immaginare, il petauro dello zucchero si presenta come un animale tendente alla socializzazione. Desidera sempre la compagnia, per questo spesso si suggerisce di acquistarli in coppia.

Inoltre ama anche stare nelle grazie del suo padrone e in alcuni casi si è visto come sia in grado di mostrare affetto volando verso di lui quando rientra a casa.

Tuttavia non è adatto ai bambini, in quanto non può essere trattato alla stregua di un pupazzo da coccolare, è particolarmente delicato. Prima di lasciarsi accarezzare (tentazione cui è difficile resistere), dovrete avere guadagnato la sua fiducia, cosa per cui è necessaria un po’ di pazienza e tempo. Non dimenticate che il petauro dello zucchero ha unghie e denti affilati e, anche se non è un animale aggressivo, morderà nel momento in cui si dovesse sentire minacciato o spaventato.

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Petauro dello zucchero: prezzo e allevamento in casa

Il costo di questo animaletto è di circa 180/200 euro. Visto che va acquistato in coppia, dovete considerare una spesa doppia. Se non volete ritrovarvi un vero e proprio allevamento di petauri, evitate di acquistare maschio e femmina.

Prima di avventurarvi in questa scelta, tenete in considerazione tutte le sue esigenze, in primis il fatto che, lasciato libero, vola da un angolo all’altro. Per qualcuno potrebbe non essere piacevole ritrovarsi uno scoiattolo volante saltare da una stanza all’altra.

Inoltre dovete sapere che emette anche un suo verso caratteristico e che essendo un animale notturno potrebbe fare qualche rumore mentre voi dormite.

petauro dello zucchero
Ecco come vola tra un ramo e l’altro questo sorprendente animaletto.

Dove allevarlo

Dovrete munirvi di una uccelliera abbastanza ampia da favorirgli il movimento. Tenerlo in una gabbietta sarebbe una vera e propria tortura per lui, quindi se non avete spazio, evitate di adottarlo.

Inoltre, considerate che i maschi hanno un odore più pesante e pungente. Va quindi valutato bene anche il luogo.

All’interno di questa uccelliera (che deve essere alta almeno 2 metri), andrete a posizionare tutto l’occorrente per mangiare e bere, inclusi piccoli giochi. Dovete posizionarla in un angolo buio e assicurarvi che non sia esposto agli sbalzi termici. Cercate di ricreare il suo habitat naturale, inserendo rami da cui poter saltare.

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petauro dello zucchero
Il petauro dello zucchero è popolare soprattutto in Nord America, ma anche da noi comincia ad avere i suoi estimatori. Fondamentale, però è conoscerlo bene prima di innamorarsene e prendere decisioni d’istinto.

Cibo

Dovrete preparare il cibo ogni sera, in quanto si tratta di un animale notturno. Mangia per lo più vegetali, frutta e insetti. Ovviamente per compensare la mancanza di proteine dovrete puntare su grilli, locuste e quant’altro, che troverete sicuramente nei negozi per animali.

Ogni settimana dovrete aggiungere alla dieta un integratore di calcio, in quanto ne necessita per le sue ossa. Purtroppo in commercio ad oggi non esiste ancora un unico prodotto che riesca a fornire tutti gli elementi nutritivi al petauro.

Petauro dello zucchero
Cosa mangia questo grazioso animaletto? Occhio alla corretta alimentazione…

Di conseguenza dovrete armarvi di pazienza e cercare di bilanciare la sua alimentazione, evitando che accumuli peso.

Per qualsiasi dubbio e per visite periodiche, è sempre bene rivolgersi a veterinari che siano esperti in animali esotici.

Approfondimenti su animali domestici e non

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Ultimo aggiornamento il 23 Aprile 2024 da Rossella Vignoli

Alessia Fistola

Nata in Abruzzo nel 1982, si trasferisce a Roma per conseguire una laurea e un master in psicologia, ma dopo una decina d'anni rientra nel suo piccolo paese ai piedi della Majella, fuggendo dalla vita metropolitana. Attualmente coniuga l'attività di psicologa libero professionista con la passione per la scrittura, un hobby coltivato sin dalle scuole superiori. Collabora con la redazione di Tuttogreen dal 2011, cura un blog personale di taglio psicologico e scrive articoli per un mensile locale. Nel tempo libero ama passeggiare nei boschi e visitare i piccoli borghi, riscoprendo le antiche tradizioni d'un tempo.

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