Hanno iniziato a far parlare di sé nel 2013, ma in Giappone erano già note all’inizio del secolo scorso: sono le spugne tawashi. Tradizionalmente usate per pulire le stoviglie ed il corpo, oggi vengono realizzate in cotone dagli appassionati di DIY.
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È una spugna per la pulizia a umido, molto nota in Giappone. La tawashi sponge tradizionale è fatta di foglia di canapa; ad oggi, qualunque spugna usata per pulire e strofinare prende lo stesso nome.
La spugna di luffa viene infatti chiamata hechima tawashi, quella in nylon: nylon tawashi. In tempi più recenti, le tawashi vengono realizzate all’uncinetto, con filo di cotone per essere più ecologiche, ma esistono anche varianti in acrilico (akuriru tawashi).
Presso il negozio Kamenoko Tawashi, in Giappone, si trovano vari tipi di tawashi. La Shiroi Tawashi, dalla forma a conchiglia, viene realizzata con foglie d’agave, ed è più delicata di quella tradizionale.
Per lavori di pulizia fuori casa, c’è la Shima Shima: stesso design ma tascabile. È fatta di poliuretano e foglie di palma.
Ma la più moderna è la Kamenoko Sponge. Una spugna abrasiva rettangolare, in poliuretano con ioni in argento, che la rendono anti-batterica.
Queste spugne sono ecologiche perché sono in grado di togliere via lo sporco senza l’uso di saponi e detergenti, e perché durano più a lungo delle comuni spugne presenti in commercio.
A seconda delle dimensioni, possono essere utilizzate anche per la pulizia del viso e del corpo. Sono ideali anche per struccarsi, con un leggero effetto scrub.
La versione eco-friendly viene usata per pulire i piatti e per piccoli lavori di pulizia in casa, essendo, inoltre, delicata sulle superfici. Può essere lavata in lavatrice ed è anche economica, perché per realizzarla è necessario poco filato.
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Si presume che l’inventore sia stato Shozaemon Nishio. Nato da famiglia povera, volle creare un accessorio per la casa che rendesse più facili le pulizie alla madre. L’azienda fu fondata nel 1907, con il nome Kamenoko Tawashi.
Il primo esemplare, la Kamenoko Tawashi No.1, viene ancora realizzata in foglie di palma e ha vinto, nel 2013, il Good Design ed il Long Life Design Award.
Per farne una, si può utilizzare del semplice spago, ma anche riciclare dei vecchi calzini o una t-shirt. Tutto dipende da quanto si vuole sia abrasiva.
Può essere monocolore, ma anche bicolor e multicolor, come negli esempi di seguito.
Lo schema di una spugna di questo tipo è molto semplice.
Per farla a maglia, vi servono:
Materiali:
Procedimento:
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Per realizzarne una all’uncinetto sono necessari:
Materiali:
Procedimento:
Su internet è possibile trovare tantissimi tutorial, anche video, per realizzare spugne di vari colori e forme, sia all’uncinetto che con il lavoro a maglia.
Tawashi è la parola giapponese per spugna. La variante tradizionale vede l’aggiunta del termine kamenoko (‘tartaruga’). Data la sua forma, molto simile a quella del carapace di una tartaruga, animale-simbolo, in Giappone, di longevità e buona sorte.
Lo spoon o ondulante è uno strumento che viene utilizzato per la cosiddetta trout area, cioè la pesca sportiva alle trote in laghetto. La tecnica, che arriva dal Giappone, si serve di questi ‘cucchiai’, esche artificiali, coloratissime e di diverse dimensioni e forme.
Il tawashi spoon, in particolare, ha una superficie pelosa e morbida, ideale per vertical fishing o bottom fishing, ovvero per recuperare le trote sul fondo. Queste esche hanno infatti l’obiettivo di facilitare la pesca a spinning, data la loro somiglianza a piccoli pesci.
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