Vi è mai capitato di entrare in un ristorante, rimanere rapiti dalla sua atmosfera, il suo design e dalla sue prelibatezze, ma non terminare quello che avevate ordinato? Vi siete mai chiesti che fine fa tutto quel cibo che non vien venduto a fine giornata?
La risposta è semplice: spazzatura! Ogni anno assistiamo in Europa, consapevolmente o non, allo spreco del 50% del cibo da parte di ristoranti, supermercati, bar, mentre i poveri aumentano. Quello che non tutti sanno è che più della metà del cibo che viene gettato via può essere invece consumato!
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Grazie all’operosità di alcune persone, sono nate – dapprima negli Stati Uniti, successivamente in Europa – delle associazioni che si occupano del recupero e della distribuzione del cibo in eccedenza.
Per citarne alcune: diverse associazioni di food sharing (sulla scia del car sharing) come la piattaforma online tedesca foodsharing.de (di cui abbimao già parlato nel post Un sito per la condivisione del cibo: ecco la novità tedesca di food sharing), l’italiana Last Minute Market, che si occupa delle eccedenze provenienti dai supermercati e la ridistribuisce a chi ne ha più bisogno.
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Da qualche anno, ha debuttato anche ‘Qui Foundation’ con il progetto ‘Pasto Buono’. La fondazione recupera (soprattutto da ristoranti) e distribuisce ben 50.000 pasti l’anno ad associazioni no profit per contribuire a risolvere il problema della povertà e lottare contro lo spreco alimentare.
‘Pasto Buono’ è un’ iniziativa destinata quindi a tutti coloro che non hanno la possibilità di provvedere a se stessi, ai pensionati, disoccupati, invalidi e persone senza fissa dimora, dando loro quello che la parte di società più ricca si permette di buttare via.
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Dopo Genova e Firenze, il progetto è arrivato anche a Roma, grazie al patrocinio di Roma Capitale. Chiunque lo desideri può partecipare attivamente e dare un contributo per sostenerlo.
In una società consumistica, dove è il mercato che detta le leggi, è bello sapere che ci sono persone e associazioni come Qui Foundation che continuano a promuovere la cultura della solidarietà e che concretamente aiutano giorno per giorno i più bisognosi.
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