In Italia, in applicazione delle direttive emanate negli scorsi anni dall’Unione Europea, è in vigore l’obbligo della certificazione energetica APE per individuare la classe energetica della propria casa e conseguire così un attestato necessario per tutte le compravendite di edifici. Tale certificazione dal 2013 ha sostituito il precedente ACE (Attestato di Certificazione Energetica) per uniformarsi alla direttiva 2010/31/UE. Vediamo di capire meglio di cosa si tratta, come ottenerla e quando è obbligatoria.
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L’Attestato di Prestazione Energetica è un documento che descrive le caratteristiche energetiche di un edificio, di un’abitazione o di un appartamento. Attesta il consumo annuo di energia primaria necessaria all’uso standard di un edificio e presenta anche dei suggerimenti su eventuali interventi per la riduzione dei consumi dell’edifico.
In buona sostanza, si tratta di documento attestante due dati molto importanti:
Grazie a questo documento, è possibile conoscere nel dettaglio i consumi della nostra casa in termini di energia. Il consumo energetico viene indicato all’interno dell’APE mediante una scala cromatica, più il colore è chiaro e più è basso il consumo energetico.
L’APE ha un formato standard valido su tutto il territorio nazionale ed è strutturato in modo tale da fornire informazioni semplici e chiare sull’efficienza, le prestazioni e il fabbisogno energetico dell’edificio e degli impianti termici di un’abitazione e di un condominio.
Una certificazione energetica redatta in maniera corretta riporta le seguenti informazioni:
La suddivisione in classi energetiche avviene su una scala che classifica i consumi in ordine crescente. I vari step sono indicati da lettere dell’alfabeto.
Si parte dalla classe A4, che è la più performante, fino ad arrivare alla G che, ovviamente, è la peggiore.
In totale, le classi energetiche sono 10: G, F, E, D, C, B, A1, A2, A3 e A4. Più è bassa la lettera associata all’immobile e maggiore è il suo consumo energetico.
I fattori che determinano l’appartenenza di un edificio a una classe energetica piuttosto che ad un’altra sono:
Si tratta di un sistema di classificazione simile alle classi di efficienza energetica degli elettrodomestici.
Dal 2005 la dichiarazione energetica o APE (Attestato di Prestazione Energetica) è diventata obbligatoria.
Oggi questo documento può essere redatto unicamente da professionisti accreditati, iscritti ad uno specifico albo, la cui formazione ed accredito professionale vengono gestiti direttamente dalle Regioni, e possono essere geometri, architetti o ingegneri.
Al termine della compilazione l’esperto dovrà sottoscrivere l’APE, trasmetterlo alla Regione o Provincia autonoma competente e consegnarlo al richiedente entro i 15 giorni successivi a tale trasmissione.
Le Regioni e le Province autonome archiviano gli APE nel proprio catasto e trasmettono le informazioni raccolte al SIAPE, il Sistema Informativo sugli Attestati di Prestazione Energetica gestito dall’ENEA.
Se il professionista sbaglia a certificare un’immobile, classificandolo in maniera errata, potrebbe andare incontro a diverse responsabilità:
Il certificatore è sottoposto a controllo da parte degli enti preposti ed alle conseguenti sanzioni nel caso in cui le certificazioni vengano emesse senza il rispetto dei criteri delle leggi vigenti.
Le sanzioni diventano più gravi nel caso in cui i documenti siano non veritieri.
Una volta emesso, l’attestato ha validità di 10 anni. Tuttavia, in caso di lavori che vanno a modificare le prestazioni energetiche dell’immobile l’attestato stesso va necessariamente rinnovato. Ad esempio interventi come:
Permettono di migliorare notevolmente le prestazioni energetiche ed il comfort abitativo di un appartamento e di un edificio tanto da aumentare il posizionamento della classe e far risparmiare sul riscaldamento domestico ed abbattere i costi.
Per procedere con la redazione dell’attestato energetico occorrono i seguenti documenti:
Per produrre l’attestato di certificazione energetica, l’esperto abilitato deve fare uno, o più, sopralluoghi e poi eseguire vari calcoli e disegni.
Pertanto, il tempo necessario per redigere l’atto è variabile e si va da pochi giorni fino a qualche settimana.
Oltre a ciò, vanno anche considerati i tempi necessari al Comune di competenza per protocollare la certificazione. Di solito, per questa incombenza, serve un tempo che va da 1 a 3 giorni.
Non c’è un tariffario fisso perché i parametri da valutare per redigere un APE sono svariati. I fattori che vengono presi in esame per poter redigere la certificazione sono i seguenti:
Premesso ciò, e ribadito il fatto che non ci sono costi fissi e sempre uguali, possiamo comunque stimare delle cifre indicative.
Vediamo qui di seguito quali sono le fasce all’interno delle quali oscillano i prezzi:
La legge 90/2013 ha apportato un ulteriore chiarimento in merito all’APE, specificando i casi specifici in cui vige l’obbligo di redazione della certificazione energetica.
L’APE è obbligatorio:
L’APE è richiesto per:
L’APE è necessario per poter accedere agli incentivi fiscali messi a punto dalla Legge di Bilancio 2022.
Nello specifico, per ottenere le detrazioni fiscali al 110%, si deve conseguire un miglioramento di almeno 2 classi energetiche dell’edificio o della classe più alta, da dimostrare appunto mediante l’APE. Il passaggio di 2 classi serve anche in caso di installazione di impianti fotovoltaici.
Per la nuova agevolazione Superbonus 110% è stato definito un nuovo tipo di certificazione energetica, il cosiddetto APE convenzionale che è diverso da quello che di solito si usa per locazione o per compravendita. Vediamo le differenze principali.
L’APE convenzionale, rispetto ad un APE standard, si differenzia per i seguenti aspetti:
L’attestato di prestazione energetica viene rilasciato da professionisti certificati in base a criteri che variano di regione in regione. I professionisti a volte si affiliano in network altre volte lavorano in proprio.
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