Salute naturale

Come far passare il singhiozzo: i rimedi più efficaci e quando però preoccuparsi

Le cause scatenanti, i rimedi della tradizione e le possibili patologie connesse al problema

A chi non è mai capitato di avere il singhiozzo? Piccoli e grandi, a tutti ogni tanto capita. Provocato da una contrazione involontaria del diaframma, di per sé, il singhiozzo, seppur fastidioso e imbarazzante, non è nulla di grave ed è un disturbo che si risolve spontaneamente nel giro di pochi minuti. Tuttavia, se il problema persiste per ore o addirittura per giorni, allora può essere la spia di un qualche problema più serio. Nella maggior parte dei casi, però, si tratta di un fenomeno innocuo e transitorio. Per bloccarlo possono essere attuati vari stratagemmi, solo alcuni dei quali validati scientificamente. Analizzeremo la questione in questo articolo e andremo a vedere come far passare il singhiozzo.

Come far passare il singhiozzo: i rimedi più efficaci e quando però preoccuparsi

Che cos’è il singhiozzo e in cosa consiste

Il singhiozzo è una contrazione involontaria e spasmodica del diaframma. Si manifesta con una ispirazione, a cui fa seguito l’improvvisa, quanto rumorosa, chiusura della glottide.

In pratica, avvertiamo un sussulto a livello dello stomaco, accompagnato dal classico “hic”.

Sarebbe causato dall’irritazione del nervo frenico, che controlla le contrazioni del diaframma. Questo, che normalmente, si contrae e si distende quando si inspira e quando si espira, se per una qualche ragione viene irritato, provoca questi movimenti ripetuti e involontari. Pensate che addirittura i feti, ancora nella pancia della mamma, possono averlo.

In linea generale, questo è un disturbo occasionale, che si risolve spontaneamente in breve tempo. Tuttavia, ci sono anche casi in cui il singhiozzo diventa un problema vero e proprio, che dura anche ore e giorni, tanto da incidere negativamente sulla qualità della vita. In tal caso, è bene rivolgersi al proprio medico per andare a indagare quali possono essere le cause scatenanti del tic.

Talvolta, infatti, il singhiozzo persistente o che si manifesta in maniera piuttosto ricorrente, è la spia di qualche patologia più seria.

Quanto dura il singhiozzo

Un episodio saltuario può durare da pochi secondi ad alcuni minuti. Se però diventa persistente, e dura ore e addirittura giorni,  può essere il sintomo di una qualche patologia.

Le cause più comuni che provocano il singhiozzo

È un fenomeno molto comune e può colpire indistintamente tutti: donne e uomini, bambini e adulti, lattanti e addirittura i feti nel grembo materno.

Le cause sono numerose e delle più varie. Ecco le più comuni:

  • risate continue
  • pasti troppo abbondanti
  • bevande gassate
  • pasti consumati troppo rapidamente
  • cibo piccante
  • tosse
  • sbalzi di temperatura repentini
  • gonfiore di stomaco causato da ingestione di aria (masticare chewing-gum, mangiare troppo velocemente…)
  • fumo
  • abuso di alcolici
  • fumo
  • forti emozioni: stress, ansia, gioia, paura…

In tutto i casi appena elencati, su tratta di un fenomeno transitorio, che si risolve spontaneamente nel giro di breve tempo. Se invece il problema persiste per 48 ore e anche più, allora, con grande probabilità, la causa è da ricercare in una qualche patologia.

Le patologie che causano il singhiozzo

Le patologie che possono provocare il singhiozzo sono:

  • Respiratorie: asma
  • Gastrointestinali: reflusso gastroesofageo, ernia iatale, sindrome del colon irritabile, gastrite, tumore gastrico
  • Legate all’irritazione del nervo vago: laringite, mal di gola, meningite, tumore all’esofago
  • Metaboliche: diabete, ipoglicemia, iperglicemia
  • Legate al sistema nervoso centrale: ictus, sclerosi multipla, tumore al cervello, lesioni traumatiche cerebrali
  • Esito di interventi chirurgici: anestesia generale, intubazione, distensione addominale, manipolazione degli organi interni

Inoltre, sarà utile sapere che anche vari farmaci possono causare il singhiozzo; in particolare:

  • cortisone
  • oppiacei
  • benzodiazepine
  • barbiturici

Come far passare il singhiozzo: tutti i metodi conosciuti

Da tempi immemori, si tramandano varie tecniche per far cessare il singhiozzo.

Come far passare il singhiozzo col metodo di Ippocrate

Il rimedio più antico per far passare il singhiozzo risale a oltre 2000 anni fa e fu Ippocrate a suggerirlo.

Tutt’oggi è uno dei sistemi più utilizzati ed anche più efficaci. Bisogna inspirare profondamente e trattenere il fiato, restando in apnea per un periodo dai 10 ai 25 secondi. In questo modo, il diaframma smette di contrarsi, rilassandosi.

Come far passare il singhiozzo con i metodi della tradizione

Passiamo ora ai “rimedi della nonna” per far passare il singhiozzo.

  • Indurre uno starnuto
  • Bere piccoli sorsi d’acqua
  • Assumere un cucchiaino di succo di limone puro o d’aceto
  • Mordere 1 fetta di limone
  • Inghiottire 1 cucchiaio di zucchero
  • Trattenere il respiro per almeno 20 secondi di tempo
  • Bere rapidamente un bicchiere d’acqua tenendo il naso tappato
  • Eruttare a comando, aiutandosi bevendo acqua gassata
  • Da seduti, portare le ginocchia al petto e restare in questa posizione per 30-60 secondi

Come far passare il singhiozzo con metodi scientificamente provati

Gran parte dei metodi sopra elencati sono frutto della tradizione popolare e, come tali, non hanno valenza scientifica.

Ci sono però due metodi per bloccare il singhiozzo, la cui efficacia ha valenza scientifica in quanto vanno a stimolare il nervo vago.

  • La manovra di Valsalva. Dopo aver fatto un bel respiro profondo, tenendo bocca e naso chiusi, si deve espirare con forza
  • Respirare in un sacchetto di carta. Serve per aumentare la pressione parziale di CO2

Come far passare il singhiozzo velocemente

Tra i rimedi comuni, quelli che di solito riescono a far passare il singhiozzo velocemente sono:

  • mordere uno spicchio di limone
  • bere 1 bicchiere di acqua molto velocemente
  • masticare dei pezzetti di ghiaccio
  • mettere 1/2 cucchiaino di zucchero sulla parte retrostante della lingua

Come far passare il singhiozzo ai neonati

Il singhiozzo è molto frequente nei neonati. Il motivo non è chiaro ma, molto probabilmente, a causare il disturbo nei lattanti è la presenza di aria nel pancino e nello stomaco.

Per farlo passare, di solito basta allattare il bambino porgendogli il seno o il biberon, o anche il semplice ciuccio.

Si può anche provare a cercare di far starnutire il piccolo, solleticandogli il nasino con delicatezza.

Come già detto, il singhiozzo nei bambini piccoli e un fenomeno piuttosto comune e diffuso. Tuttavia, se gli episodi dovessero presentarsi troppo di frequente, causando di conseguenza problemi a respirare, mangiare o dormire, e soprattutto se l’episodio dovesse durare per svariate ore, allora è bene consultare il pediatra.

Come far passare il singhiozzo al feto

Anche il feto, nella pancia della mamma, può avere il singhiozzo. Si tratta di un fenomeno normalissimo, che non costituisce un problema. Anzi, è sintomo che il piccolo si sta sviluppando e che, in particolare, si stanno sviluppando in maniera corretta sia il suo sistema respiratorio che quello nervoso.

Per far smettere il singhiozzo del feto, è possibile provare a cambiare posizione, ad esempio sdraiandosi su un fianco o sollevandosi un poco. Oppure si può provare anche a bere un goccio d’acqua.

Come far passare il singhiozzo con rimedi naturali fitoterapici

Anche la fitoterapia può essere un valido aiuto per far passare il singhiozzo. In particolare, può essere utile sorseggiare infusi a base di vegetali ad effetto calmante e spasmolitico. In particolare:

Quando preoccuparsi per il singhiozzo

Poiché, come spiegato, il singhiozzo può anche essere la spia di una patologia anche grave, e non un semplice episodio fastidioso ma transitorio, si consiglia di contattare il proprio medico quando:

  • il singhiozzo dura da più di 48 ore

E se il singhiozzo è associato ad altri sintomi, quali:

  • Impossibilità di bere o mangiare
  • Perdita di peso inspiegabile
  • Insonnia

Al fine di poter effettuare una diagnosi di singhiozzo cronico o intrattabile, il medico, dopo aver eseguito un esame obiettivo e analizzato i sintomi, può prescrivere analisi del sangue, raggi X, TAC o risonanza magnetica.

Sulla base del sospetto diagnostico, il medico curante può inoltre suggerire un consulto da parte di uno specialista, come un gastroenterologo, un neurologo o un otorinolaringoiatra.

Come far passare il singhiozzo persistente

Se il singhiozzo è particolarmente persistente, ci si deve rivolgere al proprio medico curante o direttamente al Pronto Soccorso dove, attraverso esami di accertamento, possono subito fornire una diagnosi sulla causa scatenante il problema.

Prima di risolvere il problema che sta alla base, per bloccarlo, può essere utile la somministrazione di farmaci rilassanti, sedativi e antispasmodici.

Consigli utili per prevenire il singhiozzo

Escludendo patologie serie e considerando il singhiozzo come un fastidio passeggero e temporaneo, ecco alcuni accorgimenti da mettere in atto e a cui prestare attenzione per prevenire l’insorgere del problema.

  • Mangiare con calma e seduti a tavola: il pasto deve durare non meno di 20-30′
  • Masticare lentamente e più volte ogni singolo boccone, evitando di ingerire tanta aria
  • Durante i pasti rilassarsi, “staccare la mente dai problemi del lavoro”, non accendere la Tv e non guardare il telefono o, peggio ancora, le mail
  • Evitare di bere bevande gassate
  • Limitare l’assunzione di alcolici
  • Non ingerire cibi troppo caldi o troppo freddi

Come far passare il singhiozzo da reflusso

Alcune patologie gastroesofagee possono provocare il singhiozzo; in particolare, il reflusso gastroesofageo. In questo caso, come in tutti i casi in cui il singhiozzo è solo un effetto secondario, bisogna agire sul disturbo sottostante.

In genere, in presenza di malattia da reflusso gastroesofageo, i medici prescrivono gli inibitori della pompa protonica. Inoltre, se si soffre di reflusso, è bene fare attenzione a tavola, seguendo la dieta per reflusso gastroesofageo. Molto sinteticamente, evitare i cibi e i condimenti troppo grassi, e le porzioni troppo abbondanti.

Altri approfondimenti

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Ultimo aggiornamento il 7 Aprile 2025 da Rossella Vignoli

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Federica Ermete

Nata a Busto Arsizio nel 1982, dopo il diploma si trasferisce a Cremona – dove vive tutt’ora – per conseguire la laurea in ambito umanistico. Sia per formazione professionale che per passione personale, i suoi ambiti di specializzazione sono l’alimentazione, la salute, il fitness di cui è appassionata anche nella vita quotidiana, ed il benessere naturale. Collabora con entusiasmo con la redazione di Tuttogreen dal giugno 2020.

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