Eccovi la nostra guida pratica al solare termico per riscaldamento per permettervi di capirlo ed orientarvi in una possibile scelta per la vostra abitazione.
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Scoprite qual è il principio del riscaldamento solare termico, come attuarlo nelle ristrutturazioni e nelle nuove costruzioni e quali sono le attuali sovvenzioni per finanziarlo.
Tra le varie fonti rinnovabili la tecnologia oggi permette di usare facilmente e gratuitamente l’energia fornita dai raggi solari per riscaldare, produrre elettricità, riscaldare l’acqua per uso domestico, il cosiddetto solare termico.
Basta un semplice impianto di pannelli solari per avere dell’energia pronta da consumare per uso privato. Gli impianti di questo tipo sono, infatti, dispositivi che consentono di catturare l’energia solare, immagazzinarla e utilizzarla per diversi fini. Ed è una valida alternativa sostenibile, che coniuga risparmio ed efficienza.
Ai pannelli si può collegare:
Inoltre, si può abbinare un impianto di questo tipo ad un’altra fonte, qualora non fosse sempre presente la luce solare.
Immaginate che ci sia una fonte infinita di energia sopra la vostra testa, che non usate. E che non la usiate, preferendo pagarne un’altra! Proprio quello che succede nella maggior parte delle volte.
Siamo così abituati a utilizzare gas, olio combustibile o elettricità da sistemi di approvvigionamento energetico convenzionali che l’energia solare non ci sembra la prima soluzione a cui pensare!
L’energia solare ai fini del riscaldamento utilizza questi pannelli per sfruttare l’energia disponibile liberamente dal sole. I vari sistemi oggi sul mercato consentono di recuperare calore e luce solare, trasformandola in energia da usare per riscaldare la casa.
Non è sempre possibile utilizzare il 100% dell’energia solare per riscaldamento, illuminazione e acqua calda sanitaria, ma questa fonte rinnovabile consente di risparmiare fino al 75% dei costi che in genere si sostengono utilizzando un operatore energetico tradizionale.
L’energia termica da fonte solare utilizza il calore del sole per produrre calore a bassa temperatura (45-65°). La radiazione solare dà in media 1.250 KWh/m²/anno e fornisce dal 30% al 70% del fabbisogno di acqua calda, a seconda della regione.
Distinguiamo tra diverse forme:
È un impianto che cattura l’energia solare e la trasforma in energia termica. Il calore così ricavato in una abitazione può essere usato per la produzione di acqua calda e per l’energia elettrica.
Possiamo distinguere tra:
Gli impianti termici possono lavorare:
L’applicazione più conveniente per i privati è il solare termico attivo a bassa temperatura. Vediamo da quali componenti è costituito.
Quando si parla di fotovoltaico e impianto solare termico, spesso si fa una gran confusione perché si pensa che si tratti della stessa cosa. Ma così non è. Sicuramente, entrambe le tecnologie sfruttano i raggi solari per produrre energia, ma vi sono delle differenze sostanziali. Esaminiamole più nel dettaglio.
Un impianto termico è costituito essenzialmente da un collettore, i pannelli solari, mediante il quale la radiazione solare è assorbita e trasformata in energia termica e da un serbatoio che accumula il calore, pronto per essere utilizzato.
I collettori (in genere in vetro) sono installati sul tetto. Al loro interno circola un fluido termovettore (acqua + antigelo) che, riscaldato dal sole, trasmette il suo calore e riscalda l’acqua presente nel serbatoio del boiler. Una volta raffreddato, il fluido ritorna ai collettori per essere riscaldato di nuovo mediante irraggiamento solare.
È necessario aggiungere uno scaldabagno elettrico o a gas per i mesi invernali o quando c’è basso irraggiamento, perché in questi casi il rendimento può scendere al 25%.
Questo sistema beneficia dell’ecobonus con una una detrazione del 110% se accoppiato a lavori di miglioramento energetico (cappotto termico esterno, cambio serramenti) che permettono di saltare di 2 classi, e usufruisce comunque della detrazione fiscale per efficienza energetica del 65% e del Conto Termico.
Oltre all’utilizzo per la produzione di acqua calda sanitaria, il fluido riscaldato nei collettori può anche essere utilizzato per integrare il sistema di riscaldamento.
Tale sistema fornisce un supporto interessante al funzionamento dell’unità di riscaldamento ed offre un elevato potenziale di risparmio energetico. A temperature moderate, l’unità di riscaldamento può perfino rimanere spenta.
Per sfruttare questa opportunità è necessaria la presenza di un bollitore bivalente, ovvero un boiler combinato con l’unità dell’acqua calda.
Nel caso in cui la temperatura diminuisca, l’unità di riscaldamento sarà azionata al bisogno, tramite il secondo circuito.
Si può avere solo il riscaldamento di casa collegato a pannelli solari. Si possono usare sia riscaldamento a pavimento che riscaldamento domestico con radiatori a bassa temperatura.
Nei nuovi impianti di riscaldamento a pavimento nei tubi passa acqua ad una temperatura più bassa dei vecchi sistemi, producendo un calore uniforme e non troppo elevato.
Il fluido termovettore o l’acqua dei collettori solari circola direttamente nell’impianto a pavimento. La temperatura del pavimento sale a 27° e riscalda gli ambienti. Dotata di una buona inerzia termica, la soletta del pavimento accumula calore durante il giorno, per ripristinarlo di sera e di notte, quando le temperature scendono.
Attenzione: per poter installare questo tipo di riscaldamento solare è necessario eseguire lavori importanti. Si consiglia solo in caso di una ristrutturazione radicale o di nuove costruzioni.
Il sistema di riscaldamento con termosifoni invece può essere adattato all’utilizzo dell’energia solare.
Attenzione. Se la vostra casa è dotata dei tradizionali radiatori ad alta temperatura (che usano l’acqua ad una temperatura elevata tra 60° e 80°), sarà necessario rinnovare tutti gli elementi riscaldanti. Non è infatti garantita la medesima efficienza dell’impianto di riscaldamento se si mantengono i vecchi corpi scaldanti.
Anche in questo caso si può accedere alle detrazioni del superbonus 110% per gli interventi destinati alla riqualificazione energetica di un edificio preesistente in abbinamento ad altri lavori di efficientamento energetico che permettano il salto di 2 classi energetiche e gode comunque sempre delle detrazioni al 65% e del Conto Termico.
Si tratta di un impianto solare che produce sia l’acqua calda sanitaria che quella destinata al riscaldamento della casa.
Il principio è sempre lo stesso, i raggi solari riscaldano un fluido termovettore contenuto negli elementi riscaldanti all’interno della casa e contemporaneamente l’acqua calda ad uso domestico.
L’impianto solare termico a circolazione naturale è un sistema estremamente facile, versatile ed economico.
Di piccole dimensioni (2-4 m²), è la tipologia di impianto ideale per soddisfare le esigenze delle utenze domestiche. Questo impianto assicura, infatti, la produzione di acqua calda sanitaria sia per abitazioni piccole e famiglie poco numerose, sia per strutture più grandi con molti utilizzatori e un ampio fabbisogno di acqua calda. Non a caso, molte strutture ricettive come campeggi, B&B e attività di ristorazione optano per questa soluzione.
Si può installare su tetti, terrazze e nei giardini. Tra i suoi benefici:
In genere, i sistemi a circolazione naturale vengono proposti in kit monoblocco, completi di collettori, serbatoio, struttura di sostegno e di tutti i raccordi idraulici e gli accessori necessari per il montaggio.
A causa delle continue variazioni climatiche, l’impianto solare termico necessita di un sistema integrativo del calore di tipo tradizionale (gas, gasolio, elettricità, biomasse, pompa di calore), al fine di garantire continuità alla produzione di calore.
Il sistema può essere sufficiente per diversi mesi, ma è necessario comunque valutare le caratteristiche del territorio per un’eventuale installazione.
In Italia le zone geografiche che presentano condizioni favorevoli sono le aree del Sud (sud-est, sud-ovest, con limitata perdita di produzione).
Le prestazioni variano anche in base all’inclinazione apportata ai collettori. In caso di fabbisogno costante di acqua calda durante l’anno, l’inclinazione consigliata è pari indicativamente alla latitudine del luogo (35°-45°). In caso di fabbisogno di acqua calda invernale destinata al riscaldamento, l’inclinazione consigliata è pari alla latitudine del luogo aumentata di 15° (50°-60°).
L’effettiva convenienza o meno di un impianto solare termico dipende da molti fattori:
Anzitutto vanno considerati dei parametri indispensabili per l’installazione di un impianto solare termico, che sono:
Sicuramente il solare termico conviene per il notevole risparmio in bolletta che permette di ottenere. Rispetto a un impianto a gas o a gasolio, con il solare termico infatti si può tagliare fino al 50% dei consumi utilizzati per la produzione di acqua calda. Il che si traduce in bollette più leggere e minori emissioni di CO2.
In buona sostanza, un impianto solare termico dà la possibilità di spegnere la caldaia per 6-8 mesi all’anno!
Ricordiamo infine che l’installazione di un impianto solare termico contribuisce all’innalzamento della classe energetica del sistema di riscaldamento, aumentando di conseguenza l’efficienza e il valore di mercato dell’immobile stesso.
Può sembra difficile da credere, ma i pannelli solari termici funzionano benissimo anche in inverno. Sfruttano infatti l’energia solare generata dalla luce del sole e non dal calore.
Anche se non con la stessa potenza dei mesi estivi, il sole continua a sprigionare i suoi raggi solari anche nei mesi invernali. I raggi del sole hanno sì una temperatura minore, ma sono comunque in grado di fornire il calore sufficiente per azionare i pannelli solari termici.
Vi è però una serie di elementi da valutare prima di installare un impianto anche per poter scegliere un impianto di elevata qualità.
Se tutti questi requisiti non dovessero essere sufficienti per garantire la copertura del servizio, non ci sono problemi. Infatti, se il calore prodotto dai collettori non fosse sufficiente, in automatico si va ad azionare la caldaia.
È possibile abbattere i costi legati alla manodopera installando un impianto solare termico per la produzione di acqua calda da soli.
In effetti ha una tecnologia piuttosto elementare. Già nei paesi del Nord è incentivata l’autocostruzione di questo tipo di impianti.
Esistono sia video tutorial su internet, che documenti e corsi che permettono di imparare la posa dei pannelli fotovoltaici ed il loro collegamento agli impianti esistenti. Si può dunque apprendere come:
I kit solari termici sono sistemi che comprendono i principali componenti di un impianto solare termico a circolazione naturale o forzata.
Sul sito di Solar Energy Point ve n’è un’ampia gamma tra cui poter scegliere. Tra l’altro con la possibilità di contattare l’azienda per avere un consulto e poter così fare la scelta migliore per il proprio caso.
Anche Bosch offre svariate soluzioni per gli impianti solari termici. Dai kit completi a quelli specifici, da quelli a circolazione naturale fino a quelli a circolazione forzata.
Possibilità di acquistare il proprio kit solare termico ovviamente anche on-line. Su Amazon se ne trovano davvero tanti.
In Italia, chi installa un impianto solare termico può usufruire di ben 2 agevolazioni:
Analizziamoli entrambi.
Prevede, per un’abitazione singola, una detrazione del 65% sulla spesa sostenuta per l’impianto solare (oltre che per altre tipologie di interventi). Ed una detrazione maggiore, pari al 75%, per i condomini.
La Legge di Bilancio 2021 del Governo Conte II ha prorogato le detrazioni fiscali per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici fino al 31 dicembre 2021. Fino a questo termine, l’aliquota di sgravio IRPEF è del 65%. Per un valore massimo di detrazione pari a 60.000 euro.
Per poter accedervi è necessario che l’impianto sia installato secondo le direttive europee.
Inoltre, è fondamentale collegare il lavoro degli impianti dei pannelli solari ai cosiddetti ‘interventi trainanti’, quali:
Si eroga una detrazione in 5 anni dell’equivalente del 110% di tutte le spese necessarie a maxi-interventi di isolamento termico (il cosiddetto cappotto termico interno) e sostituzione degli impianti di riscaldamento e climatizzazione con versioni ad alta efficienza, che interessano tutto l’edificio o casa singola, e che permettono di migliorare la classe energetica di due gradi, o comunque raggiungere la miglior classe energetica possibile.
La possibilità di uno scontro in fattura di pari importo della detrazione o di una cessione del credito d’imposta ad un ente terzo (questi ultimi 2 dietro il pagamento di una certa percentuale del valore) sono un ulteriore incentivo previsto all’avvio di questi lavori di efficienza termica.
Il solare termico fa parte degli interventi trainati per il miglioramento termico, come il cambio di infissi termici.
Fornisce un incentivo in conto capitale in 2 o 5 anni per diversi interventi di efficientamento energetico che, nel caso del solare termico, possono coprire una quota variabile (tra il 40 e il 65%) della spesa sostenuta.
Più nel dettaglio:
Per poter usufruire degli incentivi, i pannelli solari devono:
Anche il solare termico gode di un regime fiscale agevolato con detrazione d’imposta del 65% fino a un massimo di 96.000 € in fase di dichiarazione dei redditi.
Vi rimandiamo al sito dell’Agenzia delle Entrate per maggiori chiarimenti e per capire anche le detrazioni legate all’efficientamento energetico previsto con il 110%.
Pensare che si possa installare un impianto a costo zero è abbastanza utopistico ed illogico. Di certo, avvalendosi delle agevolazioni fiscali di cui abbiamo parlato più sopra, è possibile ottenere un bel rimborso nel tempo. Ma un esborso iniziale è per forza necessario.
Si potrebbe parlare di “solare termico a costo zero” in senso lato. Andando ad esempio a fare in conti di quando si andrebbe a risparmiare in bolletta e andando a vedere dopo quanti anni si riesce ad ammortizzare la spesa dell’impianto e della sua installazione.
In poche parole, tra ricavi a lungo termine e agevolazioni fiscali, si può parlare effettivamente di “costo zero” solo dopo mesi, o meglio, anni.
I costi di realizzazione variano a seconda della tipologia e della potenza desiderate, un sistema unifamiliare (3-5 persone) da 5 m2 a circolazione forzata per la produzione di acqua calda sanitaria viene valutato in circa 5.000-8.000 euro (IVA al 10% esclusa).
I costi di manutenzione sono stimabili in circa il 2,5% del costo dell’impianto all’anno.
Tra le principali aziende che si occupano di questa tecnologia in Italia vi segnaliamo infine Solarys, Alteaenergia ed Enel.
I prezzi variano in base a diversi parametri. Mettiamo a confronto i costi per le due tipologie principali di impianto.
Alle cifre suddette vanno aggiunti il costo dell’installazione e della progettazione. In genere, pari a circa il 50% del totale.
Attenzione! Per quanto riguarda l’installazione, non è possibile affidarsi a chiunque. Sono abilitate all’installazione degli impianti solo le imprese regolarmente iscritte nel Registro delle ditte o nell’Albo provinciale delle imprese artigiane e che possiedono gli specifici requisiti tecnico-professionali.
La durata minima di un impianto è stimata in circa 20 anni.
Dal punto di vista burocratico, le autorizzazioni necessarie da ottenere riguardano:
Per orientarsi nella scelta del tipo di riscaldamento più adatto e per saperne di più sulle questioni di risparmio energetico della nostra casa, ecco le nostre utili guide:
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