Servite infine in tavola, magari decorando ed insaporendo con un po’ di aneto.
Una curiosità, che tiene sempre banco quando si parla di questo piatto. Perché si chiama russa? In realtà ha tanti nomi: in Germania e in alcuni paesi balcanici è conosciuta come insalata all’italiana e in Russia, Insalata Olivier, dal nome del cuoco belga che l’avrebbe creata.
L’origine di questo piatto è piuttosto controversa, proprio per via delle diverse ricette e versioni regionali che esistono in ogni paese del Mondo. A seconda del luogo, perfino il nome non è mai lo stesso. In Danimarca è conosciuta come insalata all’italiana. In Germania a volte è chiamata Insalata Olivier, altre Insalata italiana. In Croazia, Slovenia e Ungheria è nota come Insalata francese. Finanche in Russia la denominazione del piatto ha subito diverse modifiche dopo essere stato conosciuto per tanto tempo come Insalata capitolina.
Ma la domanda che tutti si pongono è la seguente: l’insalata russa è davvero russa? Nonostante il nome con cui noi europei la conosciamo, la risposta non sembra essere poi così scontata. L’ipotesi più accreditata, infatti, farebbe risalire la sua creazione al XIX secolo. Siamo in Russia, al ristorante Hermitage di Mosca, dove il cuoco belga Lucien Olivier sfornò dalla sua cucina la prima, autentica, insalata russa.
La leggenda narra che un cliente abbia mischiato senza troppi complimenti gli ingredienti di una pastiche di petti di pernici, quaglie e code di gamberi ricoperti da gelatina e maionese. Il risultato fu una specie di insalata che nel giro di poco tempo riscosse un enorme successo su tutte le tavole della città.
In Russia e nell’Est Europa, la ‘vera’ insalata russa viene preparata con la panna acida e non con la maionese come erroneamente si pensa. Solo successivamente, la sua diffusione in Europa impose la sostituzione di questo ingrediente con la maionese. Originariamente questo piatto non era poi così povero. In effetti gli ingredienti erano piuttosto costosi (carne fredda, salsiccia, prosciutto, tartufo), tipici del
In origine l’insalata russa era quindi fatta da ingredienti costosi ma tipici della tradizione culinaria russa come carne fredda, salsiccia, prosciutto, tartufo, era decorata con capperi e filetti d’acciuga, e in qualche caso il tutto veniva unito con dell’aspic.
Diffondendosi in tutto il territorio, fu ripensata con gli ingredienti che crescono con il clima freddo (diffusi anche nel Nord Europa). In particolare, divennero centrali patate, cavoli e cetrioli.
Oggi è, a tutti gli effetti, una ricetta vegetariana.
Se preferite fare voi la maionese (consigliato!) allora eccovi anche la ricetta della vera salsa alla maionese o la ricetta della salsa alla maionese senza uova, per vegani.
Eccovi proprio una versione vegan dell’insalata russa.
Il segreto per preparare un’ottima insalata russa in versione vegan è sostituire la maionese classica con quella vegana senza uova. Il risultato sarà un’insalata molto più leggera e digeribile, adatta sia a chi segue questo regime alimentare che agli onnivori. Non pensate, infatti, che la ‘finta maionese’ sia semplicemente una versione ‘povera’ – e magari meno gustosa – dell’originale.
In realtà è buonissima e si prepara facilmente anche in casa con latte di soia e olio di semi di girasole. Qui trovate la ricetta e le istruzioni passo passo per preparare una maionese vegana a dir poco perfetta.
Se poi volete preparare l’insalata russa con il Bimby, potete cuocere le verdure a vapore.
Mettete 1 litro di acqua nel boccale e portatela ad ebollizione (8 minuti Varoma vel 1). unite i piselli nel campana, le carote e le patate tagliate a dadini nel vassoio. Cuocete per 15 minuti, varoma vel 2. Lasciate raffreddare prima di servire.
Buona insalata russa a tutti!
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