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Tutto sul picchio, noto per martellare tronchi d’albero, ma anche facciate di case

Principali specie con relative caratteristiche e vari metodi per tenerli lontani dalle case

Il picchio è una specie di volatile appartenente al genere Picidae. Ogni specie ha caratteristiche ed abitudini proprie. Il tratto comune, cui fa riferimento anche il nome stesso, sta nella loro attività di “martellamento” col forte becco sulle superfici lignee. I picchi, tra l’altro, poiché sono diffusi anche nelle città, possono danneggiare rovinosamente travi, tralicci e facciate di case. In questo articolo dedicato al picchio andremo a conoscere le principali specie e i metodi per allontanarli da casa senza far loro del male.

Tutto sul picchio, noto per martellare tronchi d’albero, ma anche facciate di case

Che tipo di animale è il picchio

Il picchio è un uccello rientrante nella categoria “Uccelli Piciformi”, che fanno parte della famiglia Picidi. A sua volta, questa famiglia comprende più di 200 specie, di varie dimensioni, dalle più piccole a quelle massicce.

Quante razze di picchio ci sono

Diffuse nel Mondo ci sono circa 440 specie di picchi. In Italia ne abbiamo 9. Qui di seguito vedremo le caratteristiche delle principali tipologie di picchio.

Picchio rosso maggiore

Molto diffuso dei boschi, si tratta di un uccello facilmente adattabile tanto che è facile incontrarlo nei parchi e nei giardini delle nostre città. Presente in Eurasia, in Italia è diffuso soprattutto in Pianura Padana. Lo si trova di meno in Puglia e nelle grandi isole.

  • Descrizione fisica: piumaggio bianco, rosso e nero con due grandi macchie bianche sul dorso. Il petto è bianco. Idem il ventre, con però una colorazione rossa nella parte bassa. Le piume che ricoprono le ali sono bianco-nero. Il capo è rosso negli esemplari giovani, mentre diventa nero negli adulti. I maschi presentano una macchia rossa a livello della nuca. Le femmine, invece, non presentano questa particolarità. Ha un becco molto robusto. Nelle zampe si riconoscono 2 dita avanti e 2 indietro
  • Voce: emette un “cik” bello forte. Durante la primavera tambureggia al fine di delimitare il suo territorio
  • Alimentazione: si nutre di larve e di insetti che estrae dal legno. In inverno, mangia anche noci, semi e bacche
  • Nidificazione: con il forte becco a scalpello riesce a creare cavità anche nei legni più duri per andarvi a nidificare. Depone dalle 5 alle 7 uova bianche

Picchio verde

Tipologia di picchio piuttosto grande, che può arrivare ad una lunghezza di 30-33 cm, per un peso di 150-250 grammi. Diffuso in Eurasia, in Italia lo si trova soprattutto al centro nord, specialmente nei boschi di latifoglie. Meno di frequente lo si trova al sud e nelle isola maggiori. Ha un’apertura alare di 50 cm.

  • Descrizione fisica: verde-giallastro sul dorso e sulla coda, il maschio ha due macchie rosse sui mustacchi neri. La parte inferiore del corpo è bianco grigiastra, e la testa è coperta da piume rosse.
  • Voce: ripete una serie di note stridule ravvicinate che, da lontano, sembrano una risata. Emette questo particolare suono soprattutto in autunno, in primavera e durante l’accoppiamento
  • Alimentazione: si nutre soprattutto di insetti e larve nascosti sotto la corteccia dei tronchi. Mangia anche insetti xilofagi, catturati nei fori del legno grazie alla sua lunga lingua. Poiché sta spesso anche sul terreno, qui si nutre di formiche. Di rado mangia semi, bacche e lombrichi
  • Nidificazione: da marzo fino all’inizio della stagione estiva nidifica all’interno dei buchi scavati negli alberi. Qui depone da 5 a 7 uova, di un bel bianco brillante. Le uova vengono covate da tutti e due i genitori per 15 giorni circa

Picchio nero

Il picchio più grande d’Europa, diffuso lungo le Prealpi, nel Giura e in alcune valli alpine ad una altitudine dai 900 ai 1.500 metri s. l.m. Negli ultimi 100 anni si è registrato un forte aumento di questi esemplari, sia per il cambiamento climatico con inverni sempre più miti, sia per la maggiore disponibilità di alberi senescenti.

  • Descrizione fisica: completamente nero, ha la nuca rossa e il becco chiaro. Le zampe presentano 2 dita avanti e 2 indietro
  • Alimentazione: il suo cibo principale è composto prevalentemente da formiche e larve di coleotteri, spesso scovate nel legno vecchio o morto di conifere
  • Nidificazione: per nidificare va alla ricerca di querce ultracentenarie

Picchio rosso minore

Picchio di piccole dimensioni, diffuso in Eurasia. In Italia è facile incontrarlo in Pianura Padana, mentre è meno frequente in Puglia e nelle isole più grandi.

  • Descrizione fisica: piccolo, di colore nero e bianco. I maschi hanno al testa rossa. Ha 2 dita avanti e 2 indietro
  • Alimentazione: il suo cibo principale è costituito da insetti che scova sotto la corteccia degli alberi grazie alla lunga lingua
  • Nidificazione: nidifica nelle cavità degli alberi

Picchio dorsobianco

Picchio di dimensioni medie, diffuso dall’est-Europa fino al Giappone. Molto raro in Italia, si trova solo in una zona limitata dell’Abruzzo e nel Gargano, in Puglia.

  • Descrizione fisica: dal piumaggio di colore nero, rosso e bianco, ha 2 dita in avanti e 2 all’indietro
  • Alimentazione: si nutre principalmente di insetti, come ad esempio le larve di coleottero
  • Nidificazione: nidifica nelle cavità degli alberi

Picchio rosso mezzano

Picchio di dimensioni medie. Diffuso in Asia e in Europa, in Italia è piuttosto raro.

  • Descrizione fisica: presenta un piumaggio di colore bianco, rosso e nero. Ha le zampe con 2 dita avanti e 2 indietro
  • Alimentazione: il suo cibo principale è composto da insetti scovati sotto la corteccia degli alberi
  • Nidificazione: nidifica nelle cavità degli alberi

Picchio cenerino

Picchio di medie dimensioni, riscontrabile nel nord-est italiano, soprattutto in primavera.

  • Descrizione fisica: presenta un piumaggio di colore verde-oliva sul dorso e grigino a livello del ventre. Redini e mustacchio sono neri. Il maschio lo si riconosce per via di una macchia rossa sulla fronte. Ha le zampe con 2 dita avanti e 2 indietro
  • Alimentazione: il suo cibo principale è costituito da insetti scovati sotto la corteccia degli alberi, come le larve dei coleotteri
  • Nidificazione: nidifica nelle cavità degli alberi

Picchio tridattilo

Picchio di medie dimensioni, diffuso in Eurasia. In Italia lo si trova soprattutto dalla Lombardia al Friuli, nei boschi di conifere di zone sia alpine che prealpine. Lo si trova più che altro da maggio a settembre

  • Descrizione fisica: la sua caratteristica peculiare sta nel fatto di avere 3 dita
  • Alimentazione: si nutre principalmente di insetti scovati sotto la corteccia degli alberi, come le larve dei coleotteri
  • Nidificazione: nidifica nelle cavità degli alberi

Picchio torcicollo

Tipo di picchio migratore del vecchio Mondo, il cui habitat principale sono i boschi.

  • Descrizione fisica: le sue piume hanno un colore grigio-bruno che gli permette di mimetizzarsi facilmente. Il ventre è barrato, ed ha anche una barra scura che attraversa l’occhio. Il becco corto è appuntito.
  • Alimentazione: si nutre di insetti scovati sotto la corteccia degli alberi, in particolar modo di formiche
  • Nidificazione: nidifica nelle cavità degli alberi
picchio uccello
Questo è un picchio diffuso in Canada. dove è noto col nome di Northern Flicker.

Come riconoscere un picchio

A seconda della specie d’appartenenza, il picchio si riconosce per specifiche caratteristiche fisiche. Come visto prima, il picchio rosso maggiore ha piume bianco-nere e un sottocoda rosso, e il maschio, a differenza della femmina, ha la nuca rossa. Il picchio verde, invece, ha il dorso verde una colorazione grigio-verdastra sulla parte inferiore del corpo.

In generale, il picchio ha una lunga lingua vistosa: di forma cilindrica e provvista sulla superficie di setole a forma di uncino. Può uscire dal becco di minimo 10 cm. Gli è utile per sfilare insetti e larve dai buchi presenti nei tronchi.

Altra caratteristica comune a molte specie di picchi riguarda le loro zampe: 2 dita (il 1° e il 4°) poggiano all’indietro, mentre le altre 2 dita (2° e 3° dito) poggiano in avanti.

La coda del picchio, a cuneo semplice o doppio, è robusta e da puntello così che il picchio riesca ad arrampicarsi e rimanere fermo sui tronchi per lungo tempo in posizione longitudinale.

Quanti anni vive un picchio

Fino a 14 anni.

Qual è l’habitat del picchio

In generale, il picchio vive in una grande varietà di foreste: conifere, latifoglie o miste. È ormai presente anche in habitat antropizzati, come parchi e giardini. A seconda della tipologia, lo si può incontrare a diverse altitudini: fino a 2.000 metri in Europa, 2.200 in Marocco e 2.500 in Asia centrale.

Cosa mangia il picchio

Quasi tutti i picchi si nutrono di insetti e larve scovati nel legno ed estratti con la lunga lingua. Alcuni tipi di picchio, come il picchio rosso maggiore, mangiano anche semi, bacche e noci.

Perché il picchio picchia l’albero

Ci sono fondamentalmente 3 motivi per cui il picchio picchia sulla corteccia degli alberi:

  • scavare delle cavità nei tronchi dove potervi costruire il nido e deporre le uova
  • cercare larve, formiche, termiti e insetti vari di cui cibarsi
  • definire il proprio territorio

Quanti colpi fa

Ogni specie di picchio ha un proprio ritmo di tambureggiamento. Il picchio nero, ad esempio, emette un rullio di 38- 43 colpi vibrati tra i 2 ed i 2,70 secondi di tempo.

Il picchio cenerino, invece, vibra circa 30 colpi al secondo, compiendo una sequenza ripetuta che va da 12 a 14 volte al minuto.

Perché il picchio non si fa male la testa

La caratteristica peculiare del picco sta nel fatto che martella il legno. Di media, un picchio riesce a dare fino a 20 colpi al secondo, per un totale di 12.000 colpi al giorno. Nel compiere questo gesto imprime una forza che si può paragonare a quella di una moto che si schianta contro un muro a 25 km/h. Il picchio non subisce danni perché è naturalmente dotato di uno speciale “equipaggiamento”:

  • gran parte dell’impatto viene ammortizzato dal fatto che il becco scarica l’energia tramite la spina dorsale, mentre costole e zampe verso il tronco
  • la parete del cranio è molto spessa
  • le ossa del cranio del picchio sono spugnose in varie parti
  • l’osso ioide curvo costituisce un ulteriore ammortizzatore
  • nel cervello del picchio c’è molto meno fluido rispetto al cervello umano
  • la lunga lingua stabilizza il cranio come una sorta di casco

Quando canta il picchio

Nel periodo tra aprile e maggio, ovvero durante la stagione riproduttiva, il maschio del picchio segnala la sua presenza emettendo un canto molto caratteristico che ricorda una risata sonora e squillante.

Come vola il picchio

In genere, si riconosce il picchio per il suo volo ondulato; ogni 2 battiti, accosta le ali al corpo.

Quando fa il nido il picchio

Quando giunge il periodo dell’anno della nidificazione (di solito tra aprile e maggio), il picchio va alla ricerca di un luogo adatto dove nidificare. Di solito scava cavità nei tronchi degli alberi, appositamente per questo scopo. Talvolta, però, può anche capitare che vada ad occupare cavità già disponibili, come ad esempio cavità naturali presenti nei tronchi o vecchi nidi di altri picchi.

Come si riproduce il picchio

Dopo aver creato delle cavità nei tronchi degli alberi, i picchi depongono, di media, dalle 5 alle 7 uova. Di solito le uova dei picchi sono bianche. Entrambi i genitori le covano per un periodo di tempo di 2 settimane circa.

Dove dormono i picchi

Oltre che per nidificare e deporre le uova, i picchi scavano cavità nei tronchi degli alberi anche per dormire.

Come allontanare il picchio da casa

Nelle zone antropizzate, è facile imbattersi nei picchi. Seppur animali gradevoli, i picchi possono costituire un problema in quanto, per via della loro tipica abitudine di “martellare”, possono danneggiare superfici e strutture come travi, facciate delle case, pilastri di legno, pali del telefono e assi di copertura.

Precisiamo fin da subito che molte specie di picchio rientrano nella fauna avicola protetta. Pertanto, è consentito allontanarli, ma è vietato ucciderli, ferirli o arrecare danno ai loro luoghi di nidificazione.

Le murature più massicce e le coperture dotate di placche metalliche non dovrebbero temere gli “attacchi” dei picchi. Inoltre, esistono sistemi di isolamento termico “inattaccabili”.

Poiché le zone della casa preferite dai picchi sono gli angoli, si consiglia di applicare su entrambi i lati, a 2,5 m dal suolo e per una lunghezza di 20-30 cm, coperture in plastica dura, latta o materiale simile.

Per non permettere ai picchi di posarsi sugli edifici, è possibile anche tirare dei cavetti in acciaio a 5-7 cm lungo la parte di facciata da proteggere, ad una distanza di max 8 cm l’uno dall’altro.

picchio uccello
Toc toc! Chissà che uccello potrà mai essere…

Semplici metodi fai da te per allontanare i picchi

Prima di procedere con interventi drastici, ci sono comunque dei sistemi fai da te per tenere lontani gli uccelli. Basta sistemare sulle facciate più a rischio oggetti riflettenti e fluttuanti, come:

  • piccole girandole
  • palloncini ad elio
  • bandierine
  • nastri di plastica
  • strisce di fogli metallici, tipo carta stagnola
  • sagome di rapaci

Avendo un giardino a disposizione, piantare arbusti con bacche tipo il corbezzolo e/o alberi da frutto lontani dall’abitazione, è utile per tenere lontani i volatili. Picchi e uccelli in genere, infatti, si indirizzeranno verso queste varietà botaniche per nutrirsi dei loro frutti.

Per deviare i picchi da casa, sarà inoltre utile sapere che questi volatili vanno ghiotti per la sugna, il grasso adiposo del maiale. Un’idea per distrarli può allora essere quella di creare una mangiatoia di sugna e sistemarla in un punto molto lontano da casa.

Infine, esistono anche dei dissuasori acustici che emanano suoni che sono insopportabili alle “orecchie” dei picchi. Questi dispositivi, dunque, allontanano questi uccelli in maniera totalmente pacifica ed innocua.

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Federica Ermete

Nata a Busto Arsizio nel 1982, dopo il diploma si trasferisce a Cremona – dove vive tutt’ora – per conseguire la laurea in ambito umanistico. Sia per formazione professionale che per passione personale, i suoi ambiti di specializzazione sono l’alimentazione, la salute, il fitness di cui è appassionata anche nella vita quotidiana, ed il benessere naturale. Collabora con entusiasmo con la redazione di Tuttogreen dal giugno 2020.

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