Erbe medicinali e aromatiche

Raperonzolo: tutto sulla pianta resa celebre dall’omonima fiaba

I segreti di questa piantina utilizzata sia in cucina che in fitoterapia

Reso molto noto dall’omonima fiaba, il raperonzolo è una pianticella interessante dal punto di vista culinario e fitoterapico. Scopriamo perché e come utilizzarla.

Raperonzolo: tutto sulla pianta resa celebre dall’omonima fiaba

Il raperonzolo (nome scientifico Campanula rapunculus) è una pianta utilizzata sia in cucina che in ambito fitoterapico. Appartenente al genere delle Campanulaceae, è contraddistinta da peculiari fiori lilla e dalle caratteristiche radici simili alla rapa.

Cresce spontaneamente ed è piuttosto diffusa in tutta Italia, tranne sulle isole. Foglie e radici sono commestibili e vengono usate come rimedi naturali per contrastare lievi disturbi.

L’uso fitoterapico di questa pianta era noto fin dall’antichità. Attualmente il nome botanico è noto anche per la fiaba dei Fratelli Grimm ispirata dall’antico mito di Danae.

Campanula rapunculus

Durante il periodo estivo la pianta fiorisce producendo i caratteristici calici lilla a forma di campanella. Solitamente la sua crescita non supera i 10 centimetri di altezza. L’etimologia del nome rapunculus è dovuta alla forma delle sue radici.

Queste ultime, infatti, tendono ad ingrossarsi e sembrano delle piccole rape. La pianticella del rapunculus cresce nei boschi, in montagna e in campi incolti lungo tutta la penisola. Risulta, invece, meno diffusa nelle principali aree insulari, come Sicilia e Sardegna. Trattandosi di una pianta spontanea, risulta di facile coltivazione.

Le zone italiane non montuose offrono le condizioni climatiche e l’habitat ideali per la sua crescita. Può essere coltivata in vaso oppure direttamente nel terreno. Va assicurata una posizione semi ombreggiata e un terreno mantenuto umido con annaffiature costanti. La fioritura estiva, inoltre, rende la pianta adatta ad uno scopo decorativo.

raperonzolo
Raperonzolo: è una pianticella bassa dai caratteristici fiori lilla a forma di campanella che fioriscono da maggio a settembre.

Raperonzolo proprietà

Questa pianta è rinomata soprattutto per la sua capacità di potenziare e rinforzare il sistema immunitario. Ciò è dovuto all’elevato contenuto di acido ascorbico e alla presenza di altri oligoelementi.

Ha anche effetti lassativi, diuretici e un buon potere antinfiammatorio. Per questo può rivelarsi utile come rimedio naturale per le infiammazioni a carico del cavo orale.

È consigliato infatti per il trattamento di afte, gengiviti e ascessi in fase iniziale. Inoltre, è utile per il suo effetto ricostituente e rinvigorente. Ciò è riconducibile alla quota di vitamina C in essa contenuta e all’apporto proteico vegetale.

Contiene, infine, flavonoidi, tra cui un’abbondante quantità di luteolina, e un’elevata dose di fibre. Nella dieta delle persone diabetiche, le radici di questa pianta sono considerate un alimento dall’elevato potere nutrizionale.

Raperonzolo controindicazioni

Non esistono particolari effetti collaterali o controindicazioni al consumo di questa verdura selvatica. Alcune accortezze vanno, tuttavia, prestate per la pulizia. Quando si utilizzando le parti sotterranee della pianta, come le radici, è bene assicurarsi della qualità del terreno.

In ogni caso le radici vanno accuratamente pulite prima del consumo. Questa operazione richiede tempo e pazienza ma è necessaria per evitare rischi per la salute.

Raperonzolo come usarlo

Per beneficiare delle proprietà di questa piccola pianta, se ne possono usare sia le foglie che le radici. La verdura selvatica in questione è adatta sia in cucina sia come rimedio naturale per alcuni lievi disturbi. Di questa pianta i fiori tendono ad essere impiegati essenzialmente per uno scopo decorativo.

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Raperonzolo: foglie e radici sono le parti della pianta più utilizzate in ambito culinario e fitoterapico.

Raperonzolo foglie

Le foglie, dal tipico sapore amarognolo, possono essere masticate per favorire la salute del cavo orale. Si possono usare anche come ingredienti per l’insalata oppure consumarle scottandole leggermente. Le foglie possono rivelarsi utili anche per un uso esterno in caso di verruche.

Per questo scopo le foglie possono essere pestate o tritate per ricavare l’impasto da applicare sulla zona interessata. In alternativa, lasciando le foglie in ammollo si può ottenere una soluzione ricca di mucillagini. Si potrà applicare l’impacco sulle mani per alleviare i dolori dovuti alle screpolature per il freddo.

Raperonzolo radici

Anche le radici possono essere adoperate in cucina all’interno di varie ricette. Prima di consumarle, tuttavia, devono essere accuratamente pulite e lavate dal terriccio. Utilizzate crude, le radici hanno un tipico sapore dolciastro dovuto alla presenza di inulina. In alternativa, si possono bollire per poi accostarle ad altri ortaggi.

Essendo prive di amido, possono essere consumate anche da chi è affetto da diabete. Mangiate in modo regolare, costituiscono un valido aiuto anche per problemi di stitichezza. Con le radici si può preparare un infuso da utilizzare per i gargarismi con effetto lenitivo o rinfrescante sul cavo orale.

3 g di radici essiccate in 100 ml di acqua bollente sono sufficienti per preparare questo collutorio fai-da-te, da filtrare.

Si può anche preparare un impacco per disinfettare piccole ferite. Utilizzando 2 cucchiai di radice secca in mezzo litro di acqua, si lascia bollire. Filtrato e raffreddato, si applica sulla ferita.

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Il raperonzolo è facilmente riconoscibile per i suoi caratteristici calici lilla a forma di campanella.

Approfondimenti utili

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