La scorzonera, anche nota come “asparago d’inverno”, è un ortaggio poco conosciuto ma dalle rilevanti caratteristiche nutritive e curative. Scopriamone di più.
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Conosciuta nel mondo dell’Antica Grecia come “barba di becco”, la scorzonera era considera in epoca medioevale un valido antidoto contro i morsi dei serpenti. Il nome di questa pianta ha un’etimologia incerta, che potrebbe forse derivare dalla parola catalana ‘escorso’ che significa ‘vipera’ e richiama proprio l’uso delle radici della pianta come antidoto.
Tra le numerose specie di questa pianta, la più conosciuta è la scorzonera Horticola, anche nota come ‘asparago d’inverno’. Dal sapore leggermente amarognolo ma piacevole, la scorzonera rappresenta un alimento ipocalorico ma è in grado di apportare sostanze nutrizionali dalle notevoli proprietà.
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La scorzonera è una pianta originaria dell’Europa Centrale e Orientale, che fa parte della famiglia della Asteracee, la stessa a cui appartengono il topinambur insieme ad altri tipi di piante più diffuse e familiari nella nostra gastronomia, quali il carciofo ed il radicchio. Le infiorescenze di questa pianta presentano un aspetto simile quello delle comuni margherite.
La scorzonera si presenta molto ricca di vitamine, in particolare quelle del gruppo B (B1, B2, B3 B6), vitamina C, A ed E, e sali minerali, tra cui prevalgono manganese, ferro, fosforo, potassio e zinco, mentre si rileva una scarsa concentrazione di sodio. L’apporto vitaminico e di oligoelementi la rendono in particolare una ottima fonte energetica, indicata in special modo per anziani e persone in convalescenza.
Vediamo alcuni benefici per la salute che assicura questo ortaggio:
Dal punto di vista nutrizionale 100 grammi di scorzonera contengono:
Questa pianta perenne cresce in modo spontaneo nel nord Italia ma viene anche coltivata in alcune regioni, come Liguria e Piemonte. Prima di intraprendere l’attività di coltivazione di questo ortaggio è bene valutare le condizioni climatiche, poiché la scorzonera predilige un clima mediterraneo. Per coltivare questa pianta occorre utilizzare un terreno morbido e profondo, concimandolo con concimi organici, quali compost e letame, per favorire una crescita ottimale della scorzonera.
La semina può essere realizzata sia in primavera che sul finire dell’estate e occorre, di conseguenza, regolare la richiesta d’acqua in base alle temperature esterne. In ogni caso, è preferibile annaffiare ogni giorno nel periodo immediatamente successivo alla semina per almeno una decina di giorni, senza esagerare con le quantità d’acqua per evitare che si formino dei ristagni.
Inoltre, si può scegliere se coltivare la scorzonera in orto o nel vaso, sebbene questa secondo opzione sia meno pratica e diffusa, ad eccezione di un impiego ornamentale della pianta.
Sebbene non sia molto diffuso e conosciuto nelle nostre cucine, la scorzonera è un valido alimento: si consiglia di consumarne le radici privandole della spessa buccia nerastra, magari grazie all’aiuto di un pelapatate, dopo averle lavate in abbondante acqua acidulata con succo di limone.
La polpa bianca che si ottiene può essere assaporata al naturale con l’aggiunta di olio extravergine d’oliva, un pizzico di sale, una spruzzata di succo di limone e un po’ di pepe nero macinato.
Ora vediamo concretamente come servire in tavola questo ortaggio. Una ricetta semplice è la seguente.
La scorzonera può diventare un ingrediente da aggiungere per il condimento di pasta e risotto oppure può essere gustato come contorno insieme ad altre verdure. Le radici più giovani possono essere consumate anche crude, ma tendenzialmente si preferisce lessarle o saltarle in padella dopo aver eliminato la spessa corteccia.
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