Ridurre l’acido ossalico nella propria dieta è importante per evitare carenze e potenziali rischi per la salute. Sono sufficienti alcuni accorgimenti per evitare di assumere questi antinutrienti.
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Si tratta di un antinutriente presente in molti alimenti, soprattutto di origine vegetale. Una volta assunto, esso si combina con minerali, come il ferro, il magnesio e soprattutto il calcio, con cui forma dei sali, gli ossalati, che ne limitano o impediscono l’assorbimento.
Tra i numerosi cibi contenenti questo fattore antinutrizionale troviamo vegetali, come bietole, spinaci, rabarbaro e cavoli, cereali integrali ma anche cacao amaro. In questi alimenti il rapporto tra la presenza di questo acido e la biodisponibilità del calcio li rende una cattiva fonte di questo minerale.
Fatta eccezione per gli antinutrienti, invece, le verdure sono generalmente degli ottimi alimenti da cui ricavare il calcio, necessario per la salute delle nostre ossa.
L’azione di questo antinutriente, che limita l’assorbimento di minerali importanti per il nostro organismo, può esporre a vari disturbi. Tra questi, in particolare, si riscontrano osteoporosi e anemie a cui si può andare incontro per il verificarsi di stati di carenza di minerali. Inoltre, legandosi con il calcio, questo acido può portare alla formazione di cristalli di ossalato.
Questi ultimi potrebbero irritare intestino e reni, provocando anche i calcoli renali. Ingerito in dosi elevate, questa sostanza rischia anche di irritare le pareti dell’intestino fino ad avere possibili conseguenze letali.
Per ridurre la presenza di questo composto antinutrizionale si può ricorrere ad alcune semplici strategie. Con la bollitura o la cottura a vapore, ad esempio, si possono limitare gli ossalati di calcio contenuti nei vegetali a foglia verde.
Per chi segue una dieta vegetariana o vegana, è sufficiente non esagerare con l’assunzione di spinaci e bietole. Per garantire un corretto apporto di calcio, si possono consumare altri vegetali che ne sono ricchi, come le altre verdure a foglia verde, rape e broccoli ad esempio, ma anche lattuga, rucola e radicchio.
Inoltre, anche l’acqua minerale è in grado di apportare un buon contenuto di questo minerale nella dieta. L’ammollo dei cereali che presentano concentrazioni di ossalati può contribuire a ridurne l’assunzione e prevenire eventuali rischi.
La curiosità: il nome ossalico viene dal francese “oxalique”, che a sua volta greco antico “oxos”, aceto. Le ossalidacee sono una famiglia di piante angiosperme dicotiledoni. Tra di loro sono comprese diverse piante erbacee e arbusti diffusi soprattutto nelle regioni a clima temperato.
La formula chimica dell’acido ossalico è H2C2O4. Si tratta di un acido bicarbossilico che si presenta sotto forma di cristalli privi di colore o di granuli bianchi.
Questo acido si trova all’interno di determinati aliment, tuttavia, è un prodotto che viene utilizzato per vari scopi.
Potete reperire l’acido in polvere in buste di diverso formato sia nei negozi di ferramenta che nelle drogherie e nei brico center, oltre che nei centri per il giardinaggio e naturalmente online ad un prezzo di circa 8-10 euro per 500 gr:
Gli apicoltori lo conoscono molto bene in quanto è un prodotto molto efficace nella lotta contro la varroa, un acaro parassita che si attacca al corpo delle api e che è in grado di svilupparsi e proliferare molto rapidamente.
Le infestazioni da varroa sono un problema molto grave negli alveari perché, se non tenute sotto controllo, le infestazione più gravi di questo parassita possono provocare la morte di interi sciami.
Questa sostanza viene usata in 3 modalità:
Se il trattamento viene eseguito in maniera corretta ed utilizzando le giuste quantità di prodotto, si riesce ad ottenere un’azione acaricida del 95% e più.
La soluzione va applicata tiepida e in assenza di covata. Indicativamente, il periodo migliore è quello tra la fine di ottobre e gli inizi di novembre. In caso di infestazione è possibile procedere anche durante il mese di dicembre.
Questo prodotto è utile per togliere macchie e tracce di ruggine da varie superfici perché esercita una blanda azione corrosiva, simile all’acqua ossigenata. Vediamo i vari casi a seconda dei materiali macchiati dalla ruggine.
Questo prodotto è un ottimo sbiancante, ed è molto efficace per eliminare le macchie dalle superfici in marmo.
Per questo utilizzo, preparare una soluzione costituita da 100 gr di acido in 1 l di acqua. Versate la soluzione così ottenuta sulle parti del marmo macchiate e far agire alcuni minuti. Quindi risciacquate con sola acqua e, nel caso le macchie non fossero scomparse del tutto, ripetete il trattamento.
In 1 l di acqua tiepida o di alcool, far sciogliere 200 gr di acido e applicate in maniera uniforme sul legno da trattare usando un pennello fine. Poiché la soluzione indicata è piuttosto leggera, ripetete più passaggi fino a ottener la tonalità del legno corretta.
Al termine delle operazioni, risciacquate con cura il legno con acqua in modo da rimuovere eventuali residui di acido. Se non rimossi del tutto, potrebbero dar vita ad antiestetiche macchie lucide.
Per qualunque scopo si utilizzi il prodotto, è sempre bene proteggersi indossando guanti, occhiali di protezione e maschera dotata di filtri in modo tale da evitare evitare l’inalazione di vapori e il contatto diretto con pelle e mucose. Infatti, è corrosivo per gli occhi, la cute e il tratto respiratorio.
Inoltre, è sempre consigliato operare in un ambiente adeguatamente areato.
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