Animali

Aquila arpia, il volatile più grande esistente

Caratteristiche, habitat, abitudini e pericolo di estinzione

Oggi scopriremo meglio l’aquila arpia, una delle tante specie di aquile presenti al mondo. Enorme e molto potente, si tratta del rapace più potente e temibile del suo areale. Diffusa in Centro America, soprattutto in Brasile, è uno degli uccelli più affascinanti al mondo ed è a rischio estinzione.

Aquila arpia, il volatile più grande esistente

Che tipo di animale è l’aquila arpia

L’aquila arpia (Harpia harpyja la sua denominazione scientifica) è una specie di uccello appartenente alla famiglia Accipitridae. Si tratta dell’aquila più grande dell’Emisfero Occidentale e dell’Emisfero Australe ed è l’unica specie del genere Harpia.

Imparentata con altri rapaci, come l’aquila della Guinea e l’aquila della Nuova Guinea, è l’uccello nazionale di Panama, nonché la specie simbolo della diversità biologica dell’Ecuador.

Venne descritta la prima volta nel 1758 da Linneus.

Significato del nome

Il nome del genere e quello della specie (Harpia e harpyja) rimandano alle arpie della mitologia greca: creature dal corpo di uccello e il volto di donna, il cui compito era quello di accompagnare i morti nel Tartaro o nell’Ade.

Caratteristiche dell’aquila arpia

Andiamo a vedere più da vicino quali sono le caratteristiche fisiche di questo rapace.

Dorso e ali sono color nero ardesia. Il ventre, invece, è bianco. Anche le piume interne dell’ala sono bianche. Petto e testa sono separate da una fascia scura, di solito nera.
La testa è bianca e in cima presenta una strana cresta costituita da piume grigie che, quando erette, sembrano delle corna.
La coda è bicolore: la parte superiore è nera, con tre bande grigie che la attraversano in senso orizzontale, mentre la parte inferiore è attraversata da tre strisce bianche.
Il potentissimo becco è grigio intenso.
Le zampe, di colore giallo chiaro, sono dotate di artigli grigi, molto robusti, che possono essere lunghi 15 cm.
L’iride può essere marrone, grigia o rossa.
Questi rapaci sono molto longevi, possono vivere fino a 40 anni.

Dimensioni

L’aquila arpia è il più grande uccello vivente nell’America centrale. Per dare l’idea, è di poco più grande dei pellicani. Fatto curioso, le femmine sono più grandi dei maschi.
Le femmine possono infatti arrivare a misurare 100 cm di lunghezza.

Altre misure di riferimento sono:

  • coda: 37-42 cm
  • corda alare: 54-63 cm
  • tarso: 11,4-13 cm
  • artigli: 8,6 cm nei maschi e 12,3 cm nelle femmine

Peso

Di media, un esemplare femmina pesa 9 kg, mentre i maschi si attestano sui 6 kg. Ma ci sono alcuni esemplari che addirittura sono arrivati a pesare 13kg!

Apertura alare

L’apertura alare va dai 176 ai 224 cm.

Dove vive l’aquila arpia

Vive principalmente nelle foreste pluviali dell’America centrale e meridionale, ad un’altezza compresa tra 600 e 2.000 metri. Il suo territorio ideale è in Brasile, ma è possibile avvistare questa aquila gigantesca anche in altri Stati, come Messico, Costa Rica, Belize, Honduras, Guatemala,  Panama, Bolivia, Colombia, Perù, Venezuela, Ecuador, Argentina e Paraguay.

Cosa mangia l’aquila arpia

Nel suo ambiente, l’aquila arpia è una super predatrice, ovvero si trova in cima alla piramide alimentare. Si nutre principalmente di mammiferi erbicoli, tipo scimmie e bradipi, ed anche di altri tipi di uccelli, in special modo i pappagalli, così come anche di rettili e di specie terresti, quali cervi e armadilli. Di rado si ciba anche di animali domestici come galline, maialini, capre e agnelli.

Nonostante le sue gigantesche dimensioni, l’aquila arpia riesce a penetrare tra le fronde più fitte per cacciare le sue prede. Le sue ali, infatti, non sono molto lunghe rispetto al corpo, e questo le dà la possibilità di volare agilmente nella parte più alta degli alberi fitti.

Quando attacca è rapida e molto abile.

Caccia solo 2 volte a settimana. Per questo le sue prede sono di grandi dimensioni.

Quanto solleva un’aquila arpia

Possiede una forza straordinaria tanto che può sollevare fino a 18 kg di preda, ovvero quasi 3 volte il suo peso massimo.

Riproduzione dell’aquila arpia

L’età riproduttiva comincia attorno ai 4-5 anni di età.

Costruisce il nido intrecciando rami e bastoni sulle cime di alberi ad alto fusto (tra i 20 e i 40 m da terra). Qui, le femmine depositano 1 o 2 uova, che si schiudono dopo 56 giorni. Una volta nati, i piccoli vengono alimentati tutti i giorni e ci impiegano più di 4 anni per completare il piumaggio.

aquila arpia

La riproduzione avviene ogni 2 anni circa.

Sono uccelli piuttosto solitari e costituiscono coppie che durano tutta la vita.

Che verso fa l’aquila arpia

In genere, lontano dal nido, l’aquila arpia è piuttosto silenziosa.

Durante la cova, i maschi emettono grida e versi lamentosi. Idem le femmine, anche se a volume un po’ più basso. Quando poi il maschio si avvicina al nido col cibo, emette cinguettii rapidi che ricordano un’oca e occasionali urla più acute.

Nel caso degli umani si avvicinino al nido, i pulcini emettono fischi, starnazzi e gracidii.

aquila arpia
Questa specie di aquila non ama troppo che qualcuno si avvicini

Rischio estinzione

A causa della distruzione delle foreste pluviali e del bracconaggio, l’aquila arpia è una specie in pericolo di estinzione. Il numero di esemplari sta diminuendo in maniera progressiva tanto che è molto difficile riuscire ad avvistare un esemplare in quanto la deforestazione intensiva ha distrutto gran parte del suo habitat di riferimento.

La IUCN la ritiene una “specie vulnerabile”, mentre la CITES la inserisce nell’elenco delle specie a rischio estinzione.

Per questo motivo, sono nate varie iniziative per tutelare gli esemplari già esistenti tramite monitoraggi e progetti di conservazione e ricerca soprattutto in Brasile, azioni mirate e campagne di sensibilizzazione.

In Panama e in Perù, l’aquila arpia è divenuta, rispettivamente, simbolo nazionale e ambasciatore della biodiversità, per sensibilizzare i cittadini al rispetto dell’ambiente e alla salvaguardia delle aree verdi, che sono essenziali per la vita di molte specie di animali ed anche per l’uomo.

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Federica Ermete

Nata a Busto Arsizio nel 1982, dopo il diploma si trasferisce a Cremona – dove vive tutt’ora – per conseguire la laurea in ambito umanistico. Sia per formazione professionale che per passione personale, i suoi ambiti di specializzazione sono l’alimentazione, la salute, il fitness di cui è appassionata anche nella vita quotidiana, ed il benessere naturale. Collabora con entusiasmo con la redazione di Tuttogreen dal giugno 2020.

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