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Capibara o carpincho: quello che c’è da sapere sul roditore di maggiori dimensioni esistente

Il capibara è un roditore originario delle aree tropicali del Sud America. Ama vivere a ridosso di fiumi e laghi e, per il suo carattere docile, è stato spesso catturato per farne un animale domestico e consumarne, occasionalmente, le carni.

Capibara o carpincho: quello che c’è da sapere sul roditore di maggiori dimensioni esistente

In Argentina, l’allevamento di capibara è particolarmente fiorente (si producono circa 400 tonnellate di carne ogni anno).

Fortunatamente in Italia non è più permesso allevare o crescere i capibara, nemmeno come animale da affezione o pet, dal 1996. L’animale è infatti nella lista delle specie selvatiche e pericolose.

Capibara: storia

Per venire incontro alle esigenze dei nativi americani, la Chiesa cattolica asserì, nel XVIII secolo, che la carne di capibara potesse essere assimilabile a quella del pesce, e dunque consumabile durante la Quaresima.

La sua carne ha in realtà un sapore molto simile a quello del maiale; ma ad oggi l’animale viene ancora catturato, sia nel Brasile meridionale, che in Uruguay che in Argentina settentrionale, anche per pelle e setole.

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Il capibara ha un muso lungo e tronco e occhi piccoli e distanti. La loro conformazione gli è utile quando riposa o nuota

Capibara: caratteristiche

L’Hydrochoerus hydrochaeris, noto anche con il nome portoghese di carpincho o spagnolo di capivara, è un vegetariano dall’alimentazione piuttosto variegata. Preferisce infatti erbe acquatiche e cortecce d’albero, ma anche mais, canna da zucchero, tuberi ed occasionalmente pesce. Infatti il suo nome comune vuole dire proprio “mangiatore d’erba”.

Sarà anche per colpa dei loro denti, lunghi fino a 8 cm, che, come accade per altri roditori, hanno crescita continua. Una curiosità: sono facili da individuare, in quanto vengono spesso considerati “le sedie” del mondo animale. Non è infatti insolito trovare capibara in compagnia di uccelli, scimmie e conigli, appollaiati sulla loro schiena!

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Il carpincho passa la maggior parte del suo tempo in acqua

Quello scientifico invece, unisce le parole greche “maiale” ed “acqua”. Sarà forse anche colpa del suo fisico poco aggraziato, capace di pesare fino a 70 kg, e della sua grandissima abilità come nuotatore. Il chigüire adulto può arrivare ad una lunghezza di 105-135 cm; i lineamenti tozzi e la corporatura massiccia, fanno il paio con una testa pesante e muso tronco e squadrato.

Il labbro superiore presenta un’incisione profonda, e gli occhi sono sporgenti e particolarmente distanti. Le orecchie sono piccole, così come la coda, caratterizzata da un mantello di setole ispide, corte e rade di color marrone. Anche gli arti sono corti, con unghie forti e dita robuste ed in parte palmate: quattro sono disposte nelle zampe anteriori, tre in quelle posteriori.

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I capibara amano vivere in branchi

Capibara: comportamento

I capibara tendono a vivere in gruppo e a ripararsi presso la vegetazione, che utilizzano soprattutto nel periodo produttivo. Sono dotati di udito ed olfatto finissimi, che sfruttano per nascondersi dai predatori (in acqua), tipicamente giaguari, alligatori, aquile, caimani ed anaconda. Hanno infatti notevoli e molteplici abitudini acquatiche: usano paludi, laghi e corsi d’acqua per cercare il cibo, starvici immersi e dormire.

Il loro carattere piuttosto mite li porta a spendere diverse ore del giorno “di vedetta”. Se ne stanno a lungo immobili sulle sponde guardandosi intorno, oppure amano pascolare e rotolarsi presso le pozze fangose, utili anche a proteggere le zone di pelo rado dall’irraggiamento solare. Tendenzialmente diurni e territoriali, tendono ad agire più di notte se a stretto contatto con l’Uomo.

Le femmine danno alla luce dai 4 agli 8 cuccioli che allattano in posizione seduta. I piccoli sono in grado di seguire la madre già poche ore dopo il parto, ma diventano indipendenti solo svariati mesi più tardi. Al quindicesimo mese, raggiungono la maturità sessuale. Gli adulti possono vivere fino ai 12 anni.

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La Ica

Web editor freelance per portali e siti che si occupano di viaggi, lifestyle, moda e tecnologia. Districatrice di parole verdi per TuttoGreen dal maggio 2012, nello stesso anno ha dattiloscritto anche per ScreenWeek. Oggi, pontifica su Il Ruggito della Moda, scribacchia di cinema su La Vie En Lumière, tiene traccia delle sue trasvolate artistiche su she)art. e crea Le Maglie di Tea, una linea di magliette ecologiche.

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