Le calamità naturali che si sono susseguite negli ultimi tempi insieme ad una vistosa variazione del clima stagionale hanno portato ad indagare sempre più il tema del ‘global warming’ e dei conseguenti cambiamenti climatici a livello mondiale.
Ma esiste un netto consenso scientifico? I media spesso fanno confusione e riportano un quadro di una comunità scientifica divisa attorno al tema.
Già nel 2005 Naomi Oreskes cercava di dare una risposta a tale quesito pubblicando un articolo scientifico su Science dall’emblematico titolo ‘Oltre la torre d’avorio: il consenso scientifico sul cambiamento climatico’; si tratta di una meta-analisi che ha esaminato 928 articoli scientifici pubblicati nel decennio tra il 1993 e il 2003 concludendo che, a dispetto di quanto i media lascino intendere, esiste tra gli scienziati un notevole consenso intorno al tema del cambiamento climatico senza nessuna posizione contraria in merito.
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Più di recente James Lawrence Powell ha realizzato uno studio simile includendo un maggior numero di articoli scientifici in relazione alla tematica in questione.
Nello specifico, dei 13,950 articoli scientifici pubblicati tra il primo gennaio 1991 ed il 9 novembre 2012 ne ha trovati 24 che rifiutano nettamente la tesi del riscaldamento globale o ritengono che esso sia dovuto a cause diverse dall’aumento di anidride carbonica nell’aria (indotto dall’uomo).
Non solo, questi 24 articoli sono citati mediamente meno rispetto ai 13,900 e passa che invece sostengono la tesi dominante.
Se è vero che gli scienziati (e i politici) sono divisi circa i rimedi al problema, dunque, non altrettanto si può dire riguardo alle cause del global warming.
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