Dal nardo un prezioso olio essenziale dall’odore esotico
Olio pregiato che arriva dall'Himalaya usato per la meditazione e la preghiera
L’olio essenziale di nardo ha un odore esotico, dolce e legnoso, che subito ci riporta all’ Oriente e ai suoi rituali spirituali. Originario della zona dell’Himalaya veniva utilizzato dai monaci del Tibet per le tante proprietà in aromaterapia agendo come fautore della meditazione. Il suo aroma mette in comunicazione profonda allievi e maestri. Nel passato questo suo aroma era molto diffuso durante i riti religiosi e spirituali agendo sulla sfera spirituale andando ad agire direttamente sui centri nervosi permettendo di combattere gli stati ansiosi e predisponendo la mente al rilassamento.
Sommario
Oggi questo olio essenziale viene apprezzato sia in aromaterapia sia per massaggi e utilizzato contro gli stati d’ansia, l’agitazione, l’insonnia, l’emicrania. Aiuta a regolarizzare la circolazione venosa e arteriosa.
Da dove arriva, quale è la storia dell’olio di nardo e come usarlo con efficacia. Scopriamo il nardo.
Olio essenziale di nardo: descrizione
L’olio essenziale di nardo è un olio viscoso, dal colore ambrato, molto profumato, il suo aroma è speziato e facilmente riconoscibile.
L’olio estratto dal nardo è ricco e nutriente viene utilizzato fin dall’antichità in aromaterapia.
Il suo profumo paragonabile all’incenso infonde tranquillità anche allo spirito più irrequieto e induce alla meditazione, per questo veniva utilizzato nei monasteri tibetani.
In età moderna l’olio essenziale di nardo è divenuto di uso comune oltre che per alleviare la sfera spirituale anche per le riconosciute proprietà antinfiammatorie, antipiretiche, toniche ed antimicrobiche. Utilizzato sulla pelle può ridurre allergie, infiammazioni, pelle secca e rughe. Usato nella medicina ayurvedica contro i disturbi del sonno, depressione e stanchezza cronica.
Conosciamo meglio la storia di questa essenza dall’antichità ai giorni nostri.
Origini e storia
L’olio di nardo ha origini nei paesi asiatici vicini all’Himalaya come Nepal e Cina e India. Usato anche in Occidente fin dall’antichità soprattutto durante i riti religiosi.
Il profumo di questo olio era già utilizzato per i rituali spirituali degli Egizi e ne sono ritrovate tracce nelle tombe dei Faraoni.
Nell’ Antica Roma veniva utilizzato e se ne trova traccia nel Vangelo, per ungere il capo o i piedi di Gesù. Veniva preparato dagli unguentari e come descritto nel Vangelo era un olio talmente pregiato da costare tantissimo. Era considerato un olio prezioso, perché difficile da reperire e dalle proprietà uniche legate alla guarigione dello spirito ed anche del corpo.
L’olio di nardo fa parte delle 11 erbe profumate usate per le fumigazioni rituali nel Tempio di Gerusalemme.
Come si ricava
È un olio ricavato dalla distillazione in corrente di vapore delle radici della pianta di Nardostachys jatamansi appartenente alla famiglia delle Valerianceae che cresce nelle valli dell’Himalaya ad altitudini di circa 3000 metri. Tipica dell’India del Nord essa è, ad oggi, coltivata anche in Cina e Giappone.
L’olio essenziale si distilla dai rizomi e dalle radici seccate e pressate, in corrente di vapore. Il profumo, dolcemente speziato, è aspro e caldo.
La pianta di nardo
La pianta di nardo è una delicata erba aromatica con radici rizomatose pungenti che appartiene alla famiglia delle Valerianaceae. Simile infatti alla Valeriana officinalis, con la quale condivide alcune caratteristiche. La pianta, alta circa 1 metro, fiorisce con fiori rosa a forma di campana.
La coltivazione della pianta di nardo è strettamente legata alla produzione di fragranze e profumi.
Olio essenziale di nardo: a cosa serve
L’ olio essenziale ricavato dal Nardo emette un odore dolce e legnoso che ha un notevole effetto sulla mente agendo come calmante: per questo viene usato durane la meditazione e le cerimonie religiose in diverse culture.
L’olio massaggiato sulla pelle ha un effetto riscaldante ed essiccante e svolge una funzione curativa contro imperfezioni cutanee, acne, cellulite e rughe.
Ha inoltre un effetto calmante del sistema nervoso e riduce anche il mal di testa massaggiandone qualche goccia sulle tempie.
Come si usa
L’olio viene utilizzato in più modi.
- in aromaterapia per rilassare lo spirito: bastano poche gocce nel bruciatore di olii o nel diffusore da lasciar bruciare durante la meditazione o la pratica yoga
- come olio per il massaggio unendo 5 gocce di olio di nardo con quello da massaggio – olio di jojoba o di mandorla – ed eseguire un massaggio in tutto il corpo per alleviare mal di testa, dolori muscolari e crampi mestruali
- massaggiare lievemente 1-2 gocce di olio di nardo due volte al giorno come antisettico su ferite o tagli
- massaggiare sul petto 2 gocce di nardo e 2 di olio di mandorle dolci per aiutare la respirazione, magari prima di dormire
- nel pediluvio o per un massaggio ai piedi bastano 2 gocce per abbassare la pressione sanguigna
- favorisce la crescita dei capelli se utilizzato per un bel massaggio al cuoio capelluto. Si consiglia di usare dalle 5-10 gocce di olio essenziale di nardo.
- come rilassante nel bagno soprattutto se si soffre di insonnia, in aggiunta all’acqua del bagno: usare circa 4 gocce
- una miscela di olio di oliva e olio di nardo si può applicare direttamente sulla pelle per ridurre rughe e inestetismi della pelle anche cellulite
Olio essenziale di nardo: tutti I benefici
L’olio estratto dalle radici della pianta di Nardo con il suo aroma speziato viene utilizzato per
- combattere l’insonnia. L’olio di nardo grazie alle sue proprietà sedative può influire positivamente per chi soffre d’insonnia. In caso di mancanza di sonno legata a problemi digestivi, l’olio di nardo diventa doppiamente utile.
- contro i radicali liberi grazie alla sua capacità ipotensiva, ovvero è in grado di abbassare la pressione sanguigna. Gli estratti di questo fiore sono anche in grado di combattere l’infiammazione. Proteggere il corpo dai radicali liberi è fondamentale per restare in salute, e prevenire i danni dello stress ossidativo
- le proprietà antimicotiche e antibatteriche naturali. Il nardo in particolare essere efficace contro la crescita batterica responsabile delle intossicazioni alimentarti.
Qualche goccia di olio nei bagni e pediluvi può essere utili anche in caso di funghi delle unghie dei piedi, e micosi come il piede d’atleta. - la ricrescita dei capelli. Stimola infatti la crescita dei capelli se massaggiato sul cuoio capelluto
- contro le infiammazioni cutanee
- rilassare mente e spirito, l’olio essenziale di nardo è un rimedio ideale. E’ in grado di sedare la sensazione di inquietudine e depressione, allevia lo stress in modo naturale.
Curiosità. In Giappone l’olio essenziale di nardo è stato sperimentato per verificare le sue proprietà sedative tramite una somministrazione spontanea via vapore. I risultati ne hanno confermato la validità soprattutto se utilizzato in miscela con altri oli come galanga, patchouli e sandalo.
- per curare inestetismi della pelle, come eczema e dermatite. Ottimo se usato in aggiunta all’olio vettore di cocco.
- lenitivo e rigenerante per la cura della pelle irritata, danneggiata, matura o acneica.
- anticellulite naturale, è in grado di ridurre la cellulite, la pelle a buccia d’arancia ed il ristagno dei liquidi
Utilizzi in medicina Ayurvedica
L’olio è stato utilizzato per secoli nella medicina ayurvedica come rimedio naturale per
- ridurre i dolori mestruali favorendo il flusso del ciclo mestruale
- afrodisiaco, utile contro l’impotenza,
- favorire la riproduzione
- per eliminare i gonfiori
- lenire le infiammazioni
Olio di nardo: controindicazioni
L’utilizzo di questo olio in aromaterapia o per eseguire massaggi è considerato privo di controindicazioni.
Si consiglia però di utilizzare uno olio di alta qualità, puro e biologico al 100%, anche se il prezzo non è bassissimo.
Risulta essere NON:
- tossico
- irritante
- sensibilizzate.
Alcuni oli possono però causare irritazione o reazioni allergiche. Sempre meglio testarlo sulla pelle prima di eseguire un massaggio.
Comunque è sconsigliato, senza un parere del medico, nei seguenti casi:
- durante l’allattamento
- in gravidanza
- se sono presenti patologie croniche
Ultimo aggiornamento il 30 Aprile 2021 da Rossella Vignoli