Salute naturale

Pubalgia: sintomi e rimedi naturali consigliati

Come riconoscerla, diagnosticarla e curarla

Pubalgia: sintomi e rimedi naturali per alleviare i suoi sintomi, senza necessariamente ricorrere all’uso di medicine.

Pubalgia: sintomi e rimedi naturali consigliati

Pubalgia: che cos’è e come riconoscerla? Riconoscere questo disturbo caratterizzato da uno stato doloroso che colpisce la zona inguinale, all’altezza del pube, per poi scendere sulla faccia interna delle cosce è importante per prevenirlo e curarlo al meglio.

Questo problema di origine traumatica può infatti colpire la persona che ne è afflitta solo al momento del risveglio mattutino e poi diminuire di intensità e del tutto scomparire con il progressivo riscaldamento della muscolatura durante la giornata.

Si tratta di un disturbo che colpisce soprattutto gli sportivi, ma non solo loro: scopriamo come mai e soprattutto come diagnosticare e curare questo fastidioso disturbo.

Pubalgia sintomi e rimedi naturali

I sintomi della pubalgia sono ben noti a chi pratica un’attività sportiva, come il calcio, il rugby o la corsa, in cui la muscolatura è sottoposta ad una notevole sollecitazione, ma anche ad arresti e successivi scatti che possono provocare traumi alla zona pubica: è proprio la frequenza di situazioni di sovraccarico delle strutture muscolari e tendinee della zona pubica che può causare infiammazione ed alterazioni della normale funzionalità di questi elementi. Se questo stato infiammatorio si cronicizza, può formare delle microcalcificazioni nell’articolazione.

Questa sintomatologia può colpire anche le donne in stato di gravidanza e dedicheremo a loro un approfondimento ad hoc.

Pubalgia: come diagnosticarla

L’esame da svolgere per una diagnosi differenziale, specialmente in confronto alle ernie inguinali, è senza dubbio rappresentata dall’ecografia. Dopo aver completato questo passo, è possibile considerare l’integrazione con una risonanza magnetica, anche se, in generale, un’ecografia e una radiografia del bacino risultano ampiamente soddisfacenti.

Il primo intervento? Il riposo

Il primo intervento utile per alleviare il dolore consiste nell’interruzione dell’attività sportiva con un periodo di riposo pari ad almeno 20 giorni. Può essere necessario anche sottoporsi ad una terapia farmacologica a base di antinfiammatori e farmaci miorilassanti ma possono essere di notevole aiuto anche i rimedi naturali.

Un rimedio semplice e di pronto utilizzo per alleviare, almeno in prima battuta, i sintomi di questo disturbo consiste nell’impiego di ghiaccio da applicare sulla zona dolorante così da ridurre dolore e gonfiore.

Per cercare di alleviare in modo naturale il dolore provocato dalla pubalgia si può partire dall’introdurre nella propria dieta degli alimenti dal notevole potere antinfiammatorio: è il caso, ad esempio, di spezie come lo zenzero o la curcuma.

Anche alcuni specifici esercizi possono servire a contrastare l’infiammazione muscolare permettendo una graduale ripresa della loro funzionalità:

  • si tratta di esercizi di stretching e rafforzamento della zona da eseguire camminando sul tapis roulant, allungando i muscoli adduttori, rinforzando i muscoli addominali o assumendo la posizione della farfalla (magari facendosi seguire da un allenatore se non si è molto pratici).

Pubalgia sintomi in gravidanza e consigli pratici

I sintomi della pubalgia per le donne incinte si manifestano prevalentemente negli ultimi mesi della gravidanza e la causa è proprio nel “peso” del pancione che va a gravare sui muscoli e lo scheletro del basso ventre.

Va detto che per fortuna non è un problema che interessa tutte le future mamme.  Quando si manifesta, comporta dolori al basso ventre e difficoltà oltre che a camminare anche nello stare seduti.

Importante in questo caso è la prevenzione con un controllo del peso, una moderata attività fisica in gravidanza e l’utilizzo di calze contenitive come quelle ad esempio che potete trovare su Amazon qui di seguito:

Molto importante per le donne in gravidanza che soffrono di pubalgia è anche evitare di sollevare pesi ed essere accorte nel mantenere una postura corretta da sedute.

Fortunatamente i sintomi della pubalgia in gravidanza scompaiono appena dopo il parto, senza lasciare strascichi.

Pubalgia dello sportivo

Diversa è invece la situazione di chi pratica sport, soprattutto a livello agonistico. Come anticipavamo, sono soprattutto gli sportivi a soffrire di questa patologia. In particolare i calciatori compiono con frequenza una serie di movimenti che facilitano l’insorgere della pubalgia.

Movimenti quali:

  • continui e repentini cambi di direzione;
  • scatti;
  • tiri e passaggi;
  • salti;

fanno sì che chi pratica il calcio ne sia particolarmente colpito. Soprattutto se si pratica su fondo duro o accidentato, le sollecitazioni possono essere notevoli. Anche altri sport di squadra, come il basket, la pallamano, l’hockey richiedono movimenti che possono favorire l’insorgere della pubalgia.

Le cause scatenanti possono essere diverse. E a seconda della causa, si distingue tra diversi tipi di pubalgia:

  • Sindrome della guaina del retto addominale. Quando la causa è un movimento che abbia provocato una eccessiva tensione nella muscolatura addominale, con conseguente stiramento e compressione del nervo perforante.
  • Sindrome sinfisiaria. In questo caso, la pubalgia è causata da dei microtraumi indotti dai muscoli adduttori. Se non funzionano in modo bilanciato, possono produrre uno squilibrio al bacino.
  • Tendinopatia inserzionale. Qui la causa è invece il susseguirsi di microtraumi a carico della muscolatura addominale e della coscia.

Le cause potenziali della pubalgia dello sportivo sono tantissime e non tutte legate al tipo di attività svolte. Ultimamente, si segnala anche come un allineamento non corretto dei denti e della mandibola possa  collegamento non consono tra i denti e la mandibola possa avere effetti sulla corretta postura (e di conseguenza sulle sollecitazioni muscolari attorno alla zona pubica).

Non va sottovalutato anche il concorso di altre patologie, quali la colite o situazioni di sovrappeso e in generale inadeguata forma fisica.

SPECIALE: Tunnel carpale, cos’è e come trattarlo

Pubalgia sintomi nello sportivo

Nel caso degli sportivi, i sintomi tipici sono:

  • dolore locale nella zona inguinale;
  • dolore al pube;
  • continuo bisogno di svuotare la vescica, anche se vuota.
pubalgia
I calciatori, a causa della natura del gioco che coinvolge spesso movimenti improvvisi e ripetitivi, sono più suscettibili a questo tipo di problematica.

I rimedi tipici per la pubalgia dello sportivo

La riabilitazione si basa su:

  • un’attività di allungamento dei muscoli adduttori e di rinforzo dei muscoli addominali;
  • un miglioramento del quadro posturale;

Spesso gli sportivi ricorrono a sessioni di stretching e allungamento a fine allenamento o gara. E’ però necessario svolgere correttamente tali esercizi, si rischia di incorrere nei problemi tipici dello stretching svolto in maniera non corretta.

Per limitare il dolore, si fa comunemente ricorso a:

  • Tecarterapia o Tecar (una terapia basata sulla stimolazione delle fisiologiche capacità di recupero dell’organismo).
  • Laserterapia;
  • Terapia a base di onde d’urto.

Va ribadito che queste terapie lavorano sull’effetto, ossia il dolore, non sulle cause della pubalgia. Queste ultime vanno investigate e corrette con interventi a parte, soprattutto sull’assetto posturale. Spesso è utile il ricorso a plantari ad hoc.

Altra cosa importante è sapere riconoscere tempestivamente i sintomi della pubalgia. Fermarsi in tempo utile, prima di un aggravamento del quadro generale, è alla fine la migliore delle prevenzioni.

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Ecco altri approfondimenti da leggere per rimedi naturali in caso di infiammazioni o problemi muscolari di varia natura:

Ultimo aggiornamento il 13 Marzo 2024 da Rossella Vignoli

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Alessia Fistola

Nata in Abruzzo nel 1982, si trasferisce a Roma per conseguire una laurea e un master in psicologia, ma dopo una decina d'anni rientra nel suo piccolo paese ai piedi della Majella, fuggendo dalla vita metropolitana. Attualmente coniuga l'attività di psicologa libero professionista con la passione per la scrittura, un hobby coltivato sin dalle scuole superiori. Collabora con la redazione di Tuttogreen dal 2011, cura un blog personale di taglio psicologico e scrive articoli per un mensile locale. Nel tempo libero ama passeggiare nei boschi e visitare i piccoli borghi, riscoprendo le antiche tradizioni d'un tempo.

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