Le alghe brune sono organismi pluricellulari che si distinguono per il colore scuro del loro corpo, detto tallo. Ricche di importanti proprietà, vengono utilizzate sia in ambito erboristico ma anche in agricoltura, come concime organico. Scopriamo qualcosa di più su questo gruppo di alghe.
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Le alghe brune presentano una caratteristica colorazione scura del corpo (il tallo) per la presenza di pigmenti come i caroteni e le xantofille.
Diffuse nei mari freddi, come il Mare del Nord, il Baltico e gli Oceani Atlantico e Pacifico, possono raggiungere dimensioni notevoli, con lunghezze di svariate decine di metri.
Sono tutte pluricellulari e si presentano in forme diverse: filiformi, ramificate e discoidali.
Ve ne sono 1.500 specie, a loro volta suddivise in 250 generi. Ogni tipologia presenta caratteristiche morfologiche proprie.
Si tratta di organismi pluricellulari, ricchi di clorofilla e altri pigmenti, che le colorano in varie gradazioni, così da essere differenziate per colore in:
Le alghe brune più note e diffuse sono la Kombu, la Wakame, la Kelp, l’alga Fucus, la Laminaria, l’Ecklonia cava e vari tipi di Sargasso e la Arame e la Hijiki.
Questo gruppo di alghe appartiene al phylum delle rodofite. Devono il color ‘rosso’ alla clorofilla di tipo A e alla presenza di un pigmenti rossastri la ficoeritrina e la ficocianina. Quelle caratterizzate da un basso contenuto di ficoeritrina, possono avere un colore tendente al verde o al blu.
Questi organismi multicellulari hanno la capacità di secernere carbonato di calcio, pertanto svolgono un ruolo molto importante nella costruzione delle barriere coralline tropicali.
La maggior parte delle alghe rosse si trova in acqua salata, ma ci sono alcune specie d’acqua dolce.
In questi organismi pluricellulari è presente la fotosintesi per via della clorofilla. Appaiono rosse perché assorbono il colore blu, una lunghezza d’onda ad alta energia. Poiché la radiazione blu può penetrare più in profondità nell’oceano, queste alghe riescono a vivere nelle profondità oceaniche, a differenza di molte altre alghe.
Per l’elevato contenuto di vitamine e proteine, sono utilizzate come alimenti, soprattutto nella cucina giapponese e come addensanti.
Le verdi sono il gruppo più ampio e vivono in molti habitat. Il loro colore deriva dalla clorofilla e altri pigmenti, e questo le rende simili a delle piante a livello strutturale ed evolutivo. Ce ne sono di unicellulari o pluricellulari, e di diverse forme, sferiche, flagellate, filamentose o filiformi. In condizioni ambientali avverse, possono apparire anche rosse.
La maggior parte si trova in acqua dolce, come ad esempio come la Klamath, nei terreni umidi, attaccate alle rocce e alla corteccia degli alberi, ma alcune si trovano anche in ambienti marini, come la lattuga di mare.
Hanno la fotosintesi e, assorbondo la luce rossa, che è una lunghezza d’onda a bassa energia rispetto alle alghe rosse, si trovano nelle zone di bassa marea e attaccate alle rocce superficiali. Infatti, la luce rossa non può penetrare molto in profondità.
Alcune formano associazioni simbiotiche con funghi e lichene.
Oltre a contenere clorofilla, caroteni e xantofille, sono ottime fonti di:
Si rilevano anche tracce di zinco, cromo, iodio e selenio.
Si ritengono essere rimedi naturali aventi proprietà antireumatiche, antibatteriche, antiossidanti e anticoagulanti.
Gli impieghi sono di vario tipo.
In ambito farmaceutico ed erboristico, considerata l’importante presenza di iodio, vengono usate per la produzione di prodotti contro l’ipotiroidismo e come stimolanti del metabolismo.
Per uso esterno, vengono impiegate in caso di ipertiroidismo, reumatismi, ingrossamento dei linfonodi, disturbi circolatori, problemi endocrini, presenza di grasso corporeo e/o cellulite.
Tramite uso interno, sono ottimi decongestionanti dalle proprietà diuretiche. Ricche di mucillagini, sono poi anche utili per la formulazione di integratori dalle proprietà sazianti, da assumere durante le diete ipocaloriche.
Considerano le loro proprietà, riassumiamo i loro benefici:
In generale, la regola è che le alghe aiutano l’ipotiroidismo, perchè permettono di assumere iodio. Al contrario, se si soffre di ipertiroidismo, è meglio evitare lo iodio e quindi non consumare alghe, o almeno consumare alghe che non contengano troppo iodio.
Alcune specie di alghe sono particolarmente ricche di iodio, come la Laminaria e la Saccharina, e la Gracilaria verruca, tuttavia i livelli di iodio nei prodotti a base di alghe possono variare a seconda delle:
Pertanto, alle persone con disfunzioni tiroidee, malattie cardiache o insufficienza renale e a coloro che assumono farmaci contenenti iodio, è sconsigliato il consumo di alimenti e integratori alimentari contenenti alghe.
Reperibili in erboristeria, farmacia, parafarmacia e nei negozi di prodotti biologici, in genere si trovano essiccate o in polvere, più raramente fresche.
Ovviamente, le alghe essiccate, vanno reidratate. Prima dell’assunzione vanno messe in ammollo per almeno mezz’ora. Si noterà un aumento di volume fino a 5 volte maggiore rispetto alla situazione d’origine.
In commercio si trova anche l’estratto secco titolato. Di norma, la dose quotidiana è di circa 500-600 mg, a colazione e pranzo. Assumere ogni giorno per un mese. Fare una pausa di 30 giorni e poi riprendere un altro ciclo.
Meglio assumerle a pranzo o colazione. Evitare l’assunzione serale perché possono portare insonnia.
Per la presenza di vitamine e proteine, costituiscono un ottimo concime a lento rilascio. Vanno sparse direttamente sul terreno oppure si aggiungono al compost.
Qui di seguito andremo a spiegare come trattare le alghe brune per ottenerne un fertilizzante naturale.
Se ne sconsiglia l’assunzione in caso di disturbi emorragici, problemi alla tiroide, in gravidanza e allattamento, e se ci si deve sottoporre ad un intervento chirurgico.
Inoltre, potrebbero interferire con gli anticoagulanti, gli antiaggreganti e i farmaci contro l’ipotiroidismo. Si fa poi presente che potrebbero anche ridurre la fertilità femminile.
Prima di assumerle, consultare sempre il proprio medico.
Scoprite anche le proprietà e gli usi di altri tipi di alghe:
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