Alga wakame: proprietà, benefici e valori nutrizionali
Usata nella cucina orientale, è un ottimo integratore e aiuta a perder peso
L’alga wakame, ormai diffusa anche in Occidente, è un alimento dalle eccellenti proprietà nutrizionali molto amato dai popoli orientali. In questa guida, ne scopriamo insieme benefici e usi.
Sommario
Utilizzata per scopi alimentari, rappresenta una risorsa molto importante nella dieta dei popoli orientali, grazie al notevole apporto proteico e di sali minerali.
Oltre l’Oriente, questo tipo di alga tende oggi ad essere piuttosto nota e diffuso grazie anche al grande successo ottenuto dai ristoranti nipponici in molte città italiane e internazionali.
Cos’è l’alga wakame
L’Undaria pinnatifida – questo il suo nome botanico – fa parte della famiglia delle alghe brune, come l’alga kombu e l’alga kelp. Si tratta di una famiglia di alghe commestibili appartenenti al genere Laminaria.
Cresce spontaneamente fino a 7 m di profondità sui fondali delle aree marine di alcune regioni del Giappone, della Corea e della Cina. Molto simile all’Alaria esculenta che abbonda nelle acque atlantiche, dagli anni ’80 è coltivata anche lungo le coste Bretoni del Finistère, nord della Francia.
Vive dove ci sono forti correnti e acque profonde dai 6 ai 12 m. Alta 30 cm si sviluppa nei mesi invernali e la raccolta avviene in primavera usando un gancio e una fune. Non è dunque possibile raccoglierla spontaneamente sul litorale come la salicornia.
Si deve subito sbollentare per evitare che proliferino batteri e microrganismi, che fermentando e la fanno marcire. Questa procedura serve anche per conferirle anche un più invitante colore verde brillante.
Proprietà nutrizionali dell’alga wakame
Dal punto di vista nutrizionale è decisamente degno di nota il fatto che si tratta di un alimento eccellente per una corretta dieta, poiché contiene tutti gli aminoacidi essenziali.
- vitamine: presenta un’alta percentuale, tra cui quelle del gruppo A, C, E e K
- sali minerali: è una buona fonte di calcio, iodio e selenio. Si tratta anche di uno degli alimenti ricchi di ferro non di origine animale.
L’alga wakame per dimagrire
La presenza del triptofano, inoltre, rende quest’alga una fonte proteica che fa da complemento ad altre fonti vegetali, come i legumi e i cereali. Si tratta, quindi, di un cibo utile da consumare anche all’interno di una dieta vegetariana, proprio per il ricco apporto proteico.
Può essere considerata per tutti un vero e proprio ricostituente, consigliabile in caso di insufficienze alimentari o per un aumentato fabbisogno di nutrienti.
Presenta interessanti proprietà benefiche per la salute del nostro organismo: queste alghe, infatti, esercitano una significativa azione antiossidante grazie alla fucoxantina, un particolare pigmento accessorio alla clorofilla che attribuisce il tipico colore brunastro, ritenuto responsabile di accelerare il metabolismo favorendo il calo ponderale ed il consumo dei grassi.
Questo carotenoide è considerato molto importante per la sua efficacia nell’eliminazione dei grassi, tenuto conto dell’accumulo di adipe corporeo, in particolare a carico dell’addome (causa di patologie come il diabete senile e le malattie cardiovascolari), ormai diffuso in Occidente a causa di diete ipercaloriche e abitudini alimentari poco corrette.
Anche grazie all’alta percentuale di fibre solubili, il suo consumo permette di ottenere un effetto saziante e lassativo che contribuisce a favorire l’azione dimagrante. Quest’alga fornisce anche i lignani, potenti sostanze antiossidanti, utili per contrastare e combattere patologie tumorali.
Altri benefici dell’alga wakame
Altra caratteristica d’eccezione è l’elevata concentrazione di acidi grassi come omega 3, di cui può vantare il più alto contenuto rispetto alle altre alghe.
Grazie proprio al ricco contenuto vitaminico e di sali minerali, l’assunzione di questo tipo di alghe è funzionale a prevenire l’invecchiamento cellulare garantendo una pelle giovane, se consumate ovviamente all’interno di una dieta varia ed equilibrata.
L’elevata concentrazione di iodio e selenio, nello specifico, la rendono particolarmente indicata per favorire la corretta funzionalità della tiroide.
Inoltre, i polisaccaridi solforati presenti hanno un forte potere anticoagulante, che li rende simili all’eparina, ed anche proprietà antibiotiche.
Contiene anche un polisaccaride – l’acido alginico – dal potere gelificante che lo rende simile alla pectina, per cui a contatto con l’acqua forma un denso gel colloidale, specie in ambienti acidi come lo stomaco, dalle caratteristiche simili alle mucillagini di alcune piante come i semi di psillio, i semi di lino, semi di canapa e la malva.
Il gel forma dunque un rivestimento gastrico e dona un senso di sazietà, per cui è perfetto nelle diete dimagranti e come lassativo. Priva di calorie, ma ricca di fibre, favorisce infatti il transito intestinale.
Utilizzi in cucina dell’alga wakame
In Giappone è consumata fresca appena scottata ed è una delle alghe più conosciute e consumate, dopo l’alga nori e l’alga dulse.
È utilizzata come ingrediente di minestre o zuppe (come quella di miso), in insalata o in abbinamento alle verdure, crude o cotte. Come la kombu, inoltre, può essere aggiunta ai legumi durante la cottura, al fine di renderli più teneri e morbidi.
Un piatto a base di queste alghe molto amato e gradito dagli orientali per il tipico sapore delicato e agrodolce, spesso arricchito dall’aggiunta di salsa di soia, è l’insalata di cetriolo e wakame. Questo piatto potrebbe presentare una consistenza e un gusto poco familiari per i palati occidentali.
Nel mondo occidentale, invece, si trova in commercio soprattutto l’alimento secco, che acquista un sapore più leggero e più gradito a chi non ha particolare familiarità con il gusto intenso delle alghe.
È consigliato reidratare l’alga lasciandola in ammollo in acqua tiepida per 20 minuti fino a che non si ripristina l’aspetto frondoso e il colore brillante. In alternativa, è possibile trovarla anche in polvere, soprattutto nel caso in cui si voglia assumere come integratore.
A seconda della parte dell’alga, si distinguono due parti e diversi loro utilizzi:
- Ita-wakame: le fronde più tenere sono ridotte in polpa, pressate e poi seccate per ottenere fogli, come la nori, da tostare e usare per ricoprire riso o sbriciolare come condimento.
- Mekabu: la parte riproduttiva alla base della pianta. Se immersa in un liquido si apre a fiore; ricchissima di minerali, ha un sapore forte e salato dalla consistenza collosa che la rende ideale per zuppe e verdure cotte, ma anche fritta. Si usa sminuzzata in cottura ed è venduta fresca o secca.
Controindicazioni dell’alga wakame
In relazione proprio all’elevata quantità di nutrienti apportati, l’alga va consumata senza eccedere nella frequenza. Sarebbero, quindi, indicati periodi di non utilizzo alternati a quelli di assunzione, allo scopo di evitare un sovraddosaggio di iodio.
Per quanto riguarda, invece, l’uso come integratore, è sempre preferibile un precedente consulto specialistico da parte del proprio medico.
Il consumo è controindicato durante la gravidanza e l‘allattamento, nei bambini con età inferiore a 12 anni e per chi presenta un’ipersensibilità allo iodio.
Wakame e tiroide
Un consumo moderato di queste alghe aiuta ad introdurre una quota dello iodio richiesto dall’organismo. Bisogna però sapere che ne basta una modesta quantità: 150 mcg di iodio al giorno, presenti in appena 95 gr di alghe coma la wakame e la kombu.
Per soddisfare il fabbisogno di iodio quindi è consigliato consumare 1 gr di alga (un pezzetto da 3 cm) alla settimana.
In particolare:
- per chi soffre d‘ipotiroidismo, l’apporto extra di iodio può giovare, facilitando l’eliminazione dei liquidi e stimolando il metabolismo.
- per soggetti ipertiroidei e per l’ipertiroidite di Hashimoto, è sconsigliato assumere alte dosi di iodio, che possono danneggiare l’equilibrio ormonale innalzamento della pressione arteriosa con un aumento dell’attività cardiaca.
Alga wakame e Eutirox
Nel caso di patologie o disfunzioni a carico della tiroide, in cui si è in terapia con farmaci quali l’Eutirox, un ormone tiroideo sintetico identico a quello naturale, che aiuta la ghiandola a lavorare correttamente, andrebbe evitata l’assunzione delle alghe ricche di iodio come la wakame, la kombu e la nori.
Dove si trova l’alga wakame e altre informazioni
Forse al di fuori delle grandi città potrebbe essere complicato riuscire a reperire questo tipo di alimento. Tuttavia, spesso si può trovare in commercio l’alga essiccata sia nei supermercati con vasti assortimenti sia nelle erboristerie, ma anche online:
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Ultimo aggiornamento il 28 Novembre 2024 da Rossella Vignoli
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Salve, in merito a questa parte: “Per soddisfare il fabbisogno di iodio quindi è consigliato consumare 1 gr di alga (un pezzetto da 3 cm) alla settimana.”
1 grammo di alga a settimana?
mg di Iodio per 100g di prodotto essiccato: Wakame 26±2.4 DRI 0,095
Se la dose consigliata per un adulto è 0,095 mg, ogni grammo di Wakame ne contiene 0,26 quindi 1 grammo secco di alga ogni 2,7 giorni. Quindi poco più di 2 grammi secchi a asettimana.
E’ corretto? Mi sembra pochissima come quantità , però sembra che sia la vostra che quella che esce dai miei conti sia molto bassa.
Ma se vai ad un ristorante e ti portano un piatto di questa alga…ne mangi solo un pezzettino?
bho. Grazie della risposta