Carbonato di rame dal bellissimo color azzurro, l’azzurrite è una pietra conosciuta e utilizzata fin dall’antichità. In cristalloterapia le si attribuiscono numerose proprietà benefiche: si ritiene infatti che aiuti a ridurre lo stress e il nervosismo, a portare equilibrio mentale, consapevolezza interiore e apertura nei confronti delle nuove esperienze. Ecco tutto ciò che c’è da sapere su questa pietra speciale.
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Minerale della famiglia dei Carbonati, l’azzurrite è un carbonato di rame dal caratteristico color azzurro, disponibile in una molteplicità di sfumature che vanno dall’azzurro chiarissimo al blu scuro. La pietra si forma per ossidazione di minerali contenenti rame, cui si deve il caratteristico colore.
Simile alla malachite, ma con una quantità inferiore di acqua, la sua formula è Cu2[(OH)2/(CO2)2]. La pietra ha lucentezza vitrea e sistema cristallino monoclino. Il suo nome a quanto pare deriva dall’arabo “al-lazward” o forse dal persiano “lajward”, che significa colore blu.
L’azzurrite era considerata sacra già ai tempi degli Antichi Egizi e anche gli Antichi Romani la ritenevano speciale perché credevano che favorisse il contatto con gli Dei e aiutasse a interpretare meglio i loro messaggi. Durante l’epoca medievale i pittori la utilizzavano spesso sotto forma di pigmento.
Molto utilizzata in cristalloterapia, l’azzurrite lavora e armonizza soprattutto il chakra della Gola e il chakra del Terzo Occhio. Inoltre viene spesso utilizzata per aiutare le persone a liberarsi da pensieri negativi che ne ostacolano l’apertura mentale e la conoscenza.
Sono numerose le proprietà benefiche tradizionalmente attribuite all’azzurrite in cristalloterapia, ecco le principali.
A livello fisico l’azzurrite è altrettanto benefica, si ritiene infatti che favorisca la guarigione da infezioni alle tonsille e alla gola, sia utile per attivare la tiroide, ed è anche consigliata in caso di dolori cervicali, artrite, scoliosi, osteoporosi.
Sono molteplici i significati attribuiti a questa bellissima pietra, considerata la pietra del riposo, ma anche della consapevolezza interiore e del desiderio di conoscere. Si dice che abbia la straordinaria capacità di far emergere i pensieri più nascosti portando lucidità e chiarezza a livello mentale.
I chakra corrispondenti sono quelli della Gola, ovvero il Chakra Vishuddha associato all’espressione, e del Terzo Occhio, chiamato Ajna Chakra, centro della percezione, della coscienza e dell’intuizione, posizionato al centro della testa. Entrambi possono essere ripuliti attraverso l’impiego dell’azzurrite, che ne favorisce l’apertura.
Sono due pietre simili che si differenziano per la quantità di ioni carbonato. Spesso l’azzurrite è associata in natura alla malachite e in questo caso il suo azzurro vira verso il verde, tonalità tipica della malachite.
Ecco altre due pietre simili ma diverse, che un tempo venivano riconosciute arroventando un frammento di minerale e lasciandolo poi raffreddare. In questo modo le si poteva riconoscere perché a differenza del lapislazzuli, l’azzurrite anneriva una volta raffreddata.
Anche gli azzurri che si ricavano dalle due pietre sono leggermente diversi: dall’azzurrite si ottiene l’azzurro citramarino, dalla lavorazione del lapislazzuli si ottiene invece il blu oltremarino. Inoltre il lapislazzuli è una pietra più dura.
L’azzurrite può essere usata in abbinamento a diverse pietre tra cui:
L’azzurrite, come pietra talismano, è ideale per i segni zodiacali dell’Acquario e della Bilancia, a cui dona intuizione e capacità di prendere le decisioni in modo ponderato. Tuttavia possono beneficiarne anche il segno della Vergine, il Toro, il Sagittario e i Pesci, aiutandoli a seguire la via giusta. Sconsigliata invece ai Gemelli.
Potete pulire l’azzurrite grezza con un piccolo pennello e quella burattata con un panno in fibre naturali. Non pulitela con l’acqua. Per ricaricarla è possibile sottoporla a bagni di luna.
Posizionatela in un sacchettino in fibre naturali, da appendere al collo. Potete in alternativa conservarla in tasca o sotto al cuscino, o ancora indossarla sotto forma di bracciale, in modo da tenerla a contatto diretto con la pelle. Viene spesso consigliata durante le prime meditazioni.
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