Il cavalluccio marino è un pesce molto insolito. Gli antichi Greci lo consideravano una creatura mitologica. Diffuso praticamente ovunque, tranne che nei mari artici, è un elegante animale acquatico che vive a temperature basse e temperate. Ne esistono più di 30 specie differenti, che presentano svariate combinazioni di colori. Andiamo a conoscerlo meglio.
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L’Ippocampo Syngnathus è un animale acquatico molto piccolo. Colore e dimensioni variano in base alla specie, tuttavia, di media, misura 15 cm circa.
È strettamente imparentato con il pesce ago dal punto di vista genetico.
Al posto delle squame presenta una struttura ossea composta da piccole placche ricoperte da una pelle sottile.
Il particolare muso allungato gli serve per succhiare il cibo, mentre l’altrettanto particolare coda prensile, è utile per aggrapparsi alle alghe, al corallo ed alle piante acquatiche.
Per quanto riguarda le pinne, non ci sono quelle ventrali, mentre le pettorali sono molto ridotte e si trovano dietro gli opercoli branchiali. L’unica dorsale costituisce anche il suo solo organo di locomozione.
Appartiene alla famiglia dei Signatidi e al genere Hippocampus, come i pesci ago e i dragoni di mare. Il suo nome scientifico hippocampus deriva dall’unione di ἵππος che in greco vuol dire ‘cavallo’ e κάμπος, ovvero un ‘mostro marino’.
Nel Mediterraneo ve ne sono 2 specie:
Nei mari tropicali ve sono varie specie, anche di dimensioni importanti. L’Hippocampus ingens, ad esempio, può raggiungere e superare i 20 cm. Ma vi sono anche altre specie molto piccole, come i cavallucci pigmei, grandi appena alcuni centimetri. A seconda della specie può pesare diversi grammi.
Eccetto i mari glaciali, queste creature incredibili sono diffuse in tutte le acque del mondo, soprattutto laddove i fondali sono più bassi.
Si trovano nel Mar Mediterraneo, nel Mar Nero e nell’Oceano Atlantico orientale, dalle isole britanniche al Marocco, fino alle isole Canarie, le Azzorre e Madeira.
In ogni caso, prediligono i fondali sabbiosi e le praterie di alghe a scarsa profondità.
Si nutre principalmente di piccoli crostacei, pesci, invertebrati e larve di pesci che galleggiano sulla superficie dell’acqua.
Per via delle sue dimensioni ridotte è un animale assai vulnerabile. Infatti, nel suo habitat ha svariati predatori. In particolare, i suoi principali nemici sono i crostacei come i granchi, ma anche i pesci e le razze.
Tra i suoi predatori ci sono anche gli uomini che li cacciano per uso medicinale o per il commercio di animali vivi, da vendere per gli acquari.
Questo curioso animale è uno dei rari esempi di gravidanza invertita’, ossia è il maschio a conservare le uova e a partorire i piccoli, per maggiori probabilità di sopravvivenza della specie.
Altre particolarità sono:
Si tratta di uno dei rari casi in natura in cui è il maschio a condurre a termine la ‘gravidanza’. La femmina, infatti, riesce a depositare fino a 1.500 uova, che depone in una sorta di sacca-incubatrice che si trova nel ventre del maschio.
Questo le feconda e le ospita per l’intera durata dello stadio larvale (28 giorni circa). La gestazione può durare dai 10 ai 28 giorni.
Da quanto detto, è quindi facile comprendere che ci troviamo di fronte ad un esempio di ‘gravidanza invertita’, in cui è il maschio a partorire e non la femmina.
Ciò avviene per consentire alla femmina di poter produrre nuove uova da trasferire al maschio appena dopo la nascita degli avannotti.
Così facendo, la coppia darà vita ad una progenie numerosa. Si tratta di una strategia spesso messa in atto da quei pesci che producono una quantità di uova limitata.
Attraverso una serie di contrazioni ritmiche e piuttosto violente, del tutto simili ad un parto parto umano, il pesce espelle da 20 a 1000 ippocampi, lunghi circa 7 millimetri.
Teoricamente, i piccoli appena nati dovrebbero essere autosufficienti. Estremamente suscettibili agli attacchi da parte dei predatori, sono davvero molto pochi quelli che riescono a sopravvivere.
Non sono grandi nuotatori. Di solito, tendono a restare immobili, mimetizzandosi tra la vegetazione del fondale. Grazie alla particolare coda in grado di arricciarsi, si attaccano ad alghe e coralli così da cacciare i piccoli crostacei del plancton.
Quando si muovono, nuotano orizzontalmente, come qualsiasi altro pesce, ma mantengono la posizione verticale. Nuotano lentamente sospinti dal movimento dell’unica pinna dorsale, a forma di ventaglio, che costituisce il loro unico organo di locomozione.
Si tratta di un animale piuttosto costoso. A seconda della taglia può arrivare facilmente a costare oltre 100 euro.
Un piccolo esemplare da 4-5 cm costa circa 88 euro, mentre quelli da 6-8 cm hanno un prezzo da 115 euro e quelli di taglia più grande, da 8-10 cm, oltrepassano i 125 euro.
Questo curioso animale ha un significato molto benevolo sia nelle culture europee che in quelle asiatiche. Fin dall’antichità, gli asiatici lo ritenevano una sorta di drago che portava fortuna.
A livello simbolico, questa creatura viene in genere associata alla forza, all’energia maschile e alla persistenza.
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