Le felci sono piante prive di fiori, frutti e semi e sono incluse nelle famiglie botaniche delle Briofite e Gimnospermae. Sono piante perenni rustiche ed antiche: oggi vengono coltivate a scopo ornamentale come piante da interni per la bellezza del loro fogliame sempreverde che può variare per forma e dimensioni a seconda della specie. Andiamo a scoprirle in questa nuova guida.
Le felci sono tra le piante più antiche del pianeta. Pensate che sono piante preistoriche, tra le prime ad adattarsi alla vita di terraferma. Riconoscerle è facilissimo. Le loro foglie sono dette fronde e quelle più giovani si presentano arrotolate con una forma caratteristica, detta bastone pastorale.
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Moltissime sono le specie raggruppate sotto il termine generico di felci: diverse migliaia, tra cui esistono pianticelle alte pochi centimetri e imponenti felci arboree (provenienti dall’Australia) che sono veri e propri alberi alti anche 25 metri.
Esistono specie spontanee (presenti anche in Italia) e specie di origine esotica, coltivate come piante da appartamento.
Ecco ad esempio i video di un insieme di felci spontanee che abbiamo visto durante una gita nella riserva naturale della Val di Mello in Valtellina.
La particolarità delle felci consiste nel fatto che, pur essendo ben formate in tutte le loro parti (radici, fusti, foglie, vasi, midollo) non posseggono gli organi di riproduzione. Le felci non sono dotate di semi, ma si diffondono nell’ambiente mediante spore.
Per riprodursi, la felce produce delle spore che si trovano all’interno di sporangi ossia di capsule (che si trovano al di sotto delle foglie come piccoli ammassi disposti lungo le venature). Gli sporangi sono a loro volta raggruppate in sori.
Quando la spora cade nel terreno trasportata dal vento, germina e da’ vita ad una pianta del tutto indipendente produttrice di gameti.
Esistono molte varietà di felci adatte alla coltivazione nei nostri giardini. Anche se generalmente prediligono gli ambienti caldi, alcune specie crescono spontaneamente nei sottoboschi ombrosi e umidi: queste specie di felci hanno bisogno soprattutto di acqua e sarà dunque importante mantenere il terreno sempre inumidito, evitando però ristagni.
D’estate, bisognerà anche provvedere a vaporizzare la chioma della felce, per mantenere il giusto livello di umidità.
La pianta della felce trova il suo ambiente ideale in appartamento ma richiede un po’ di attenzione nella cura perché il fogliame tende ad ingiallire ed a cadere.
La pianta di felce in appartamento deve essere:
Le felci in casa necessitano di luce soffusa e naturale e non devono essere esposte ai raggi diretti del sole, vanno tenute lontano dai caloriferi o dei camini, temono l’aria secca e le correnti d’aria.
La temperatura dell’ambiente in cui vengono coltivate dovrebbe essere tra i 15 ed i 18° C. una volta alla settimana è opportuno ruotarle di mezzo giro, per consentire uno sviluppo armonico della chioma.
Il terreno per far crescere bene una felce deve essere umido, leggermente acido composto da una parte di terriccio universale, una parte di sabbia e due parti di torba.
Le felci richiedono frequenti annaffiature:
Le felci necessitano di un alto grado di umidità e pertanto il vaso che le contiene deve essere collocato su uno strato di ciottoli bagnati ma non a contatto diretto con l’acqua. I
n estate sono utili anche le nebulizzazioni della chioma con acqua a temperatura ambiente non calcarea o quantomeno fatta decantare per alcune ore.
Per le annaffiature è opportuno utilizzare acqua priva di calcare. Le annaffiature devono essere effettuate in modo che il terriccio appaia sempre fresco ma non troppo inzuppato d’acqua.
Attenzione: non lasciare costantemente un piatto con acqua sotto i vasi delle felci perché le radici corrono il rischio di asfissiare. Per evitare il ristagno d’acqua si consiglia di utilizzare argilla espansa o ciottolini sotto il vaso.
Ogni settimana è necessario irrorare le fronde con acqua e 5 gocce di stimolante ormonico.
La concimazione della felce deve essere mensile ogni mese da primavera ad autunno con fertilizzanti ricchi di azoto solubili e ben diluiti.
Il concime specifico per piante verdi va diluito nell’acqua delle annaffiature. In alternativa, ad inizio primavera spargere sul terreno, intorno alle felci, del concime granulare a lento rilascio.
Il rinvaso si effettua ogni qualvolta le radici escono dai fori di drenaggio dell’acqua di scolo. Nel mese di marzo si cambia il vaso e si rinnova il terriccio facendo attenzione a non rompere il pane di terra che avvolge le radici. Nell’effettuare il rinvaso, la corona della pianta deve essere posizionata a livello del terriccio.
Tutte le specie di felci non necessitano di interventi di potatura ma vanno ripulite solo dalle foglie secche o danneggiate per evitare che marcendo possano essere veicolo di malattie fungine.
Se si vuole ottenere un nuovo esemplare della pianta madre, è sufficiente suddividere il cespo.
La suddivisione si esegue alla fine dell’inverno, prima che avvenga l’emissione di nuove fronde:
Le felci soffrono attacchi di:
Se il terreno di coltivazione non è ben drenato le felci come la maggioranza delle piante ornamentali si ammalano del marciume delle radici che in breve tempo si estende anche al colletto.
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