Il gufo è un rapace notturno considerato spesso come portafortuna, ma quanti di voi conoscono realmente le sue abitudini? Ecco la nostra guida per sapere tutto quello che riguarda questo splendido uccello.
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Il gufo appartiene all’ordine degli Strigiformi ovvero rapaci notturni, come i barbagianni, gli allocchi e le civette. La famiglia è quella delle Strigidae.
Un tratto tipico di questa specie è la presenza di ciuffetti sulle orecchie. Gli occhi sono frontali e circondati da due cerchi scuri, tagliati da una striscia chiara nel mezzo. Le pupille sono arancioni.
Gli occhi non riescono a compiere un movimento di rotazione, essendo fissi. Per cui quando il gufo deve girarsi ruota direttamente la testa, facendo un movimento di 270 gradi. Ma non lasciatevi ingannare, perché la sua vista è ottima anche di notte, così come l’udito, finissimo.
Il corpo ricoperto di piume presenta varie sfumature: collo, testa e parte superiore delle ali sono marroni, con macchie più scure. Il resto del corpo, nella zona inferiore, è più chiaro, dal castano al giallo ocra, con strisce più scure.
Queste tonalità aiutano il gufo a mimetizzarsi nell’incavo degli alberi, dove trascorre le sue giornate.
Esistono diverse specie di gufi:
Questo simpatico uccello ha una sua notorietà, ma non tutti sono a conoscenza delle sue abitudini.
Il gufo si adatta a vari climi e contesti. Lo troviamo in tutta Europa, ma anche in alcune zone dell’Asia e del Nord America.
Predilige i boschi di conifere e le campagne, ma non è raro trovarli anche sui cartelli stradali o in altri luoghi contaminati dalla presenza dell’uomo.
Non è un animale solitario, anzi durante la notte, soprattutto d’inverno, si raduna in piccoli gruppi.
Stiamo parlando di un animale notturno che va a caccia delle sue prede al calare del buio, mentre trascorre le ore diurne dormendo. Per dormire si nasconde negli incavi dei tronchi, dove riesce a mimetizzarsi benissimo sfuggendo all’occhio dei suoi nemici.
Questo uccello è carnivoro e si nutre principalmente di insetti, altri uccelli, serpenti e roditori. In alcuni casi, se il gufo è di dimensioni abbastanza consistenti, è in grado anche di afferrare animali più grandi, come la lepre.
La sua tecnica è molto fine: plana silenziosamente sulla preda, poi la afferra con i suoi artigli e infine la stordisce con il becco. La preda non viene masticata, ma ingoiata per intero.
Gli scarti (come le ossa o il pelo) vengono letteralmente rigurgitati sotto forma di borra, una sorta di palla.
Il corteggiamento è tutto un gioco di suoni e richiami emessi dal maschio. Questi raggiungono la femmina anche a diversi km di distanza, determinando così la formazione di una coppia monogama.
La produzione delle uova avviene a primavera con un tempo di covata che non supera 1 mese. In alcuni casi si hanno anche due covate all’anno. Spetta al maschio scegliere il luogo esatto della covata.
Vengono deposte da 3 a 5 uova e in questo lasso di tempo è il maschio a procacciare il cibo, mentre la femmina è impegnata con la covata. Generalmente i piccoli restano nel nido per un mesetto per poi partire in autonomia.
In realtà sono tante le simbologie che ruotano intorno a questo rapace, spesso del tutto opposte fra loro.
Ad esempio esiste una credenza popolare che li associa alla sventura: si tratta di una reminiscenza medievale che considerava i gufi come streghe travestite, per cui incontrarne uno era sinonimo di cattivo presagio. O ancora in Madagascar i gufi rappresentano l’anima degli stregoni.
Del resto, non a caso è entrata nel vocabolario italiano la parola “gufare”.
Per contro, questo uccello viene spesso considerato anche come un simbolo di portafortuna. Un’antica leggenda dei popoli del Nord Europa narra infatti che abbia portato fortuna alle principesse della dinastia scandinava Clementinum.
Per i pellerossa nativi americani invece il gufo era un animale totem, considerato portatore di saggezza e patrimonio di conoscenza universale. Non a caso anche nelle fiabe viene spesso rappresentato sotto questa forma.
Spesso le persone si chiedono se sia possibile allevare in casa un gufo. Sembra difatti che si stia diffondendo questa moda.
In realtà, a meno che non ci siano leggi speciali in un determinato Paese, è possibile avere un gufo in casa, ma questo non significa che sia un bene per l’animale stesso.
Per quanto possa essere innocuo per l’uomo, la nostra abitazione non è di certo l’habitat naturale di questo rapace e il rischio è quello di far soffrire inutilmente in gabbia una bestiola.
Il gufo necessita di ampi spazi per poter volare e bisognerebbe ricreare il più possibile il suo contesto, per andare incontro alle sue esigenze. Anche l’alimentazione è particolare, dal momento che si nutre di piccoli animali e insetti, quindi non potrete cavarvela con del comune mangime.
Siete certi di esserne in grado? O non sarebbe meglio piuttosto lasciare che questo uccello viva tranquillamente la sua libertà? Noi non abbiamo particolari dubbi…
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