In questa guida scopriremo meglio lo iodio e le sue funzioni. Fondamentale per il metabolismo e il funzionamento della tiroide, è un elemento fondamentale per il nostro organismo.
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Lo iodio è un microelemento appartenente alla famiglia dei sali minerali. Venne scoperto per caso nel 1812 e lo troviamo per lo più nel terreno e nelle rocce. In alcuni casi viene poi trasportato dalle piogge fino ai fondali marini. Lì va ad accumularsi sulle alghe e nei pesci.
A livello di organismo questo minerale si concentra tutto nella tiroide, dal momento che ne agevola il processo di sintesi degli ormoni relativi.
Nel nostro corpo lo ritroviamo in micro-quantità di 15-20 mg, quindi la sua presenza è davvero esigua. Tuttavia ciò non vuole dire che sia trascurabile, anzi un’insufficiente quantità determina gravi conseguenze.
I benefici dello iodio per il nostro organismo sono spesso sottovalutati. In realtà questo minerale è prezioso per il corretto funzionamento della tiroide, ma non solo. Proviamo a fare un po’ di chiarezza.
Tutte le ricerche hanno oramai attestato da tempo il ruolo prioritario del minerale nella sintesi di due ormoni, tirosina (T4) e triiodiotironina (T3).
Questi ultimi intervengono in vari processi metabolici e anche nelle prime fasi della crescita. In particolare la loro presenza è fondamentale nei processi di sviluppo del cervello.
Per il feto e il neonato, anche una lieve carenza di questo microelemento può produrre danni gravi. Si è riscontrato ad esempio che se la futura mamma non ne aumenta l’apporto quotidiano all’inizio della gravidanza, possono verificarsi lievi ritardi cognitivi, autismo, iperattività e deficit dell’attenzione.
L’apporto giornaliero di iodio in un adulto sano dovrebbe essere di circa 150 µg: nel caso di una donna in gravidanza, questo apporto dovrebbe salire fino a 200-250 µg giornalieri.
Al mondo d’oggi sono ancora tanti i casi di carenza da iodio. C’è da dire che sicuramente in Italia la situazione è più controllata rispetto ad altri Paesi. Tuttavia l’informazione non è mai abbastanza e spesso si tende a trascurare questo sale minerale rispetto ad altri.
Quando ciò accade possono verificarsi diverse problematiche come ipotiroidismo, deficit intellettivi, ritardo nella crescita. A volte questa condizione si accompagna a stanchezza cronica, calvizie precoce, senso di apatia.
Potrebbe formarsi anche il classico gozzo. Si tratta di un vero e proprio rigonfiamento della tiroide dovuto alla necessità di assimilare quantità maggiori di iodio per compensazione.
Si è stimato che le persone più a rischio sono i bambini, le donne in gravidanza e durante l’allattamento. In questi casi infatti la richiesta del minerale aumenta.
Per evitare questi casi di carenza, sarebbe necessario fare il pieno di specifici alimenti in cui è presente il minerale. Stiamo parlando di:
Quest’ultimo è un tipo di sale a cui viene aggiunta una quantità discreta di iodio. Lo stesso Ministero della Salute suggerisce da tempo di consumare questa tipologia di sale, proprio per favorirne una corretta assimilazione quotidiana.
Purtroppo solo con gli alimenti è difficile fare una stima dello iodio presente. Tutto dipende dal terreno o dall’acqua in cui essi sono cresciuti. Inoltre alcuni sono alimenti non propriamente comuni (vedi le alghe) o che comunque non vengono mangiati così spesso (pensiamo al pesce e ai molluschi).
Proprio per questo, soprattutto per le persone vegetariane e vegane, possono essere suggeriti degli integratori.
In ogni caso bisogna sapere che il nostro fabbisogno giornaliero è pari a 150 microgrammi. Nel caso di gravidanza, il valore sale a 200/250, mentre durante l’allattamento è di 200.
Intorno a questo microelemento girano spesso dicerie non vere, tramandate di generazione in generazione.
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