Tutto sulla nutria, da dove vengono, cosa mangiano, sono veramente dannose e perchè?

Un animale ingegnoso ma contestato e poco apprezzato

La nutria (Myocastor coypus), conosciuta anche come coypu, è un mammifero semi-acquatico che ha suscitato interesse e preoccupazione a livello globale a causa del suo impatto sull’ambiente e dell’adattabilità eccezionale.

Tutto sulla nutria, da dove vengono, cosa mangiano, sono veramente dannose e perchè?

Vediamone in dettaglio le caratteristiche fisiche, l’origine, la dieta, l’habitat, gli effetti ambientali e la consanguineità con altre specie, rispondendo anche alle domande più frequenti relative a questo intrigante animale.

Come sono fatte: descrizione fisica e video

E’ facilmente riconoscibile per alcune caratteristiche fisiche distintive. Diciamolo subito, il suo punto di forza estetico NON è la coda, molto lunga e simile a quella di un topo, fatto che le penalizza a livello estetico rispetto ad animali simili.

Vediamole dal vivo in questo video.

La nutria è un roditore di medie dimensioni, che può misurare fino a 60 cm di lunghezza, con una coda di circa 30-40 cm. Il suo peso varia normalmente tra i 5 e i 10 kg.

Questo animale possiede una pelliccia marrone densa e impermeabile, che lo protegge dalle temperature fredde, e una coda lunga e cilindrica che utilizza per la navigazione nell’acqua.

Le sue zampe posteriori sono leggermente palmate per facilitare il nuoto, mentre le zampe anteriori, dotate di artigli affilati, sono adattate per scavare.

Da dove vengono: origine

La nutria è nativa delle regioni paludose e dei bacini fluviali del Sud America ma è stata introdotta in Nord America, Europa, Asia e Africa principalmente per il commercio della pelliccia.

Dopo il declino di tale industria, dovuto per fortuna in generale al crollo della domanda di pelliccie, molti esemplari sono stati rilasciati o sono scappati, stabilendo popolazioni selvatiche in ambienti non nativi.

Cosa mangia la nutria

La nutria è un erbivoro e si nutre principalmente di piante acquatiche, radici, steli e talvolta frutta e cereali. Questo regime alimentare può portare a conflitti con gli esseri umani, soprattutto quando le nutrie si alimentano di coltivazioni agricole o erodono gli argini dei fiumi con la loro attività di foraggiamento.

Dove vive

L’habitat naturale della nutria include zone umide, fiumi, laghi e paludi. Preferiscono ambienti con abbondante vegetazione acquatica che fornisce sia cibo che protezione.

Le nutrie sono abili nuotatrici e possono rimanere sott’acqua per diversi minuti, il che le rende particolarmente adatte alla vita in ambienti acquatici.

Effetti sull’Ambiente

Gli effetti delle nutrie sull’ambiente possono essere significativi, soprattutto in regioni dove sono considerate specie invasive.

La loro alimentazione e le abitudini di scavo possono provocare l’erosione delle sponde dei fiumi e la distruzione di habitat nativi importanti per altri animali e piante. Inoltre, possono competere con le specie autoctone per il cibo e gli habitat, a volte con conseguenze disastrose per gli ecosistemi locali.

Specie e animali simili

Gli animali più simili alla nutria sono altri roditori semi-acquatici come il castoro e il ratto muschiato. Il castoro è più grande e si distingue per la sua abilità di costruire dighe, mentre il ratto muschiato è più piccolo e noto per il suo muso caratteristico.

Come distinguere una nutria da un castoro

Sono due roditori semi-acquatici che possono essere facilmente confusi a prima vista a causa delle loro somiglianze. Tuttavia, ci sono diverse caratteristiche distintive che possono aiutarti a differenziare questi due animali:

Dimensioni e Forma del Corpo

  • Nutria: Più piccola rispetto al castoro, la nutria ha una lunghezza corporea di circa 40-60 cm e una coda di 30-45 cm. Ha un corpo tozzo e zampe relativamente corte.
  • Castoro: Il castoro è più grande, con una lunghezza corporea che può raggiungere 75-100 cm e una coda di circa 25-37 cm. Il castoro ha un corpo robusto e una struttura più compatta.

Coda

  • Nutria: Ha una coda lunga e sottile, rotonda in sezione trasversale e coperta di peli.
  • Castoro: Possiede una coda piatta e larga, a forma di pagaia, caratteristica distintiva dell’animale. La coda è squamosa e priva di peli.

Pelliccia

  • Nutria: Il mantello della nutria è composto da peli lunghi e ruvidi che possono variare dal marrone scuro al giallastro. Sotto questi peli vi è un sottopelo più denso e morbido.
  • Castoro: Il castoro ha una pelliccia molto densa e impermeabile che serve a mantenerlo caldo. Il colore varia dal marrone chiaro al quasi nero, spesso con sfumature rossastre.

Orecchie e occhi

  • Nutria: Le orecchie della nutria sono piccole e arrotondate, e gli occhi sono piccoli rispetto alla dimensione del corpo.
  • Castoro: Anche il castoro ha orecchie piccole, ma i suoi occhi sono proporzionalmente più grandi e più evidenti rispetto a quelli della nutria.

Ambiente e Comportamento

  • Nutria: La nutria è un animale non indigeno in molti luoghi, introdotto per l’allevamento della pelliccia e poi sfuggito o rilasciato nell’ambiente naturale. Tende a vivere in zone paludose, fiumi, stagni e canali, spesso in gruppi.
  • Castoro: Il castoro è conosciuto per la sua abilità di costruire dighe e rifugi (castoriere) nei corsi d’acqua. Questi comportamenti influenzano l’ecosistema circostante, creando nuovi habitat acquatici.

Impronte

  • Nutria: Le impronte della nutria mostrano cinque dita, sia sulle zampe anteriori che su quelle posteriori, con segni visibili delle unghie e una forma leggermente palmata.
  • Castoro: Anche le impronte del castoro hanno cinque dita, ma quelle posteriori sono molto palmate e adatte al nuoto.

Suono e verso

  • Nutria: Le nutrie emettono suoni che possono essere descritti come fischi o guaiti quando sono allarmate.
  • Castoro: I castori sono noti per battere la loro coda piatta sull’acqua come segnale di allarme, producendo un rumore forte e caratteristico.

Domande Frequenti sulla nutria

Eccovi altri chiarimenti su questi roditori.

La nutria è pericolosa per l’uomo?

In generale, la nutria non è pericolosa per l’uomo. Tuttavia, può difendersi se si sente minacciata e i suoi morsi possono causare infezioni. Inoltre, possono danneggiare le infrastrutture agricole e le opere idrauliche.

Come posso distinguere una nutria da un castoro o un ratto muschiato?

La nutria si differenzia dal castoro per la coda, che è lunga e rotonda piuttosto che piatta. Dal ratto muschiato si distingue per le dimensioni più grandi e per la mancanza del caratteristico muso.

Sono buone nuotatrici?

Sì, le nutrie sono eccellenti nuotatrici grazie alle loro zampe posteriori palmate e alla loro coda che utilizzano come timone.

Sono specie a rischio protette dalla legge?

In alcune parti del mondo, le nutrie sono considerate una specie protetta.

In Italia invece con la riclassificazione da ‘specie tutelata’ a ‘specie dannosa’, questi animali non sono più regolamentati dalle normative e dalle procedure di gestione che erano in vigore prima del Decreto Legge 91/2014.

Questo provvedimento legislativo, successivamente convertito in legge, le ha escluse dall’ambito di applicazione della Legge 157/1992, che si occupa della protezione della fauna selvatica.

Tabella di sintesi sulle nutrie

Chiudiamo questo approfondimento con un a tabella sintetica che riassume tutto su questi animali.

Caratteristica Descrizione
Nome scientifico Myocastor coypus
Dimensioni Fino a 1 metro (compresa la coda)
Peso 5-10 kg
Pelliccia Marrone, densa e impermeabile
Zampe Posteriori palmate, adatte al nuoto
Dieta Erbivora (piante acquatiche, radici, steli)
Habitat Fiumi, laghi e paludi
Impatto ambientale Possibile specie invasiva, può danneggiare ecosistemi locali
Stato di conservazione Da specie protetta a specie nociva (esclusa dalla Legge 157/1992 dopo il DL 91/2014)

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Rossella Vignoli

Fondatrice e responsabile editoriale, è esperta di bioedilizia, design sostenibile e sistemi di efficienza energetica, essendo un architetto e da sempre interessata al tema della sostenibilità. Pratica con passione Hatha yoga, ed ha approfondito vari aspetti dello yoga. Inoltre, è appassionata di medicina dolce e terapie alternative. Dopo la nascita dei figli ha sentito l’esigenza di un sito come tuttogreen.it per dare delle risposte alla domanda “Che mondo stiamo lasciando ai nostri figli?”. Si occupa anche del sito in francese toutvert.fr, e di designandmore.it, un magazine di stile e design internazionale.

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