Prodotti a km 0: cosa sono e dove trovarli
I vantaggi economici, ambientali e in termini di salute
Quando si parla di prodotti a km 0 si fa riferimento a prodotti, solitamente generi alimentari, la cui vendita avviene in un’area distante pochi chilometri da quella di produzione.
Si tratta, quindi, di un’alternativa alla commercializzazione di alimenti tipica del sistema della grande distribuzione organizzata. A differenza della GDO, la filiera corta punta alla riduzione dei passaggi che altrimenti intercorrerebbero tra il produttore ed il consumatore determinando anche un netto abbattimento delle spese legate alla distribuzione e al trasporto.
Sommario
Cosa si intende per prodotti a km 0
I prodotti a filiera corta sono alimenti che vengono venduti nella medesima zona in cui sono stati prodotti. Più nello specifico, stando alla definizione specifica, il prodotto dovrebbe fare non più di 70 km per raggiungere il consumatore.
In genere, sono locali, freschi, garantiti dal produttore stesso. In pratica, gli alimenti a km 0 si inseriscono a pieno titolo in un’ottica di sostenibilità in agricoltura, fatta di cooperazione tra produttori locali e strettamente legata al territorio, volta alla riscoperta ed alla salvaguardia sia delle risorse naturali che degli antichi sapori. Il tutto in un’ottica di sostenibilità ambientale.
Definizione di prodotti a km 0
Questo è il corrispettivo dell’espressione inglese food miles. Definisce tutti quegli alimenti in cui la distanza tra agricoltore e consumatore è ridotta al minimo, con conseguente ed inevitabile riduzione della produzione di emissioni nell’ambiente.
La dicitura ‘chilometro zero’ è entrata nel linguaggio comune nel periodo 2004-2007, in concomitanza con la volontà di dar vita a canali d’acquisto sostenibili per l’ambiente e particolarmente attenti per la salute e l’economica dei consumatori, unitamente al desiderio di raggiungere una certa emancipazione dalle grandi catene della GDO.
È infatti palese, il fatto che gli alimenti di prossimità subiscono pochissimi passaggi per arrivare dalla campagna alla nostra tavola. In netto contrasto, invece, con i numerosissimi passaggi della filiera lunga. Prima di arrivare al punto vendita finale, infatti, nella GDO, i passaggi che gli alimenti subiscono sono davvero tanti: dalla lavorazione (raccolta, pulitura, lavaggio, primo stoccaggio) al confezionamento fino all’arrivo nel punto vendita che implica svariati passaggi intermediari, con inevitabile inquinamento atmosferico causato dai vari trasporti.
D’altra parte, come sostiene Al Gore “È stato stimato che un pasto medio percorre più di 1.900 km per camion, nave e/o aereo, prima di arrivare sulla nostra tavola, quindi è molto più ragionevole comprare alimenti che non devono fare tutta quella strada perché ci vogliono più calorie di energia per portare il pasto al consumatore di quanto il pasto stesso provveda in termini nutrizionali, senza contare gli effetti sull’atmosfera e sui cambiamenti climatici provocati dall’emissione di gas ed effetto serra”.
Differenza tra prodotti a km 0 e filiera corta
Spesso l’espressione “prodotti a km 0” viene utilizzata come sinonimo di filiera corta, e viceversa. In realtà, i due concetti non sono proprio la stessa cosa. Per questo, è stata introdotta una normativa specifica a tal proposito. Trattasi della legge numero 61, pubblicata in Gazzetta ufficiale l’11 giugno 2022, e poi entrata in vigore il giorno 26 del medesimo mese.
La normativa precisa che possono venir considerati a Km zero tutti quei prodotti alimentari che:
- sono stati prodotti entro il raggio massimo di 70 km dal luogo di vendita/consumo;
- provengono dalla stessa provincia del luogo di vendita/consumo
- sono sbarcati entro il raggio di 70 km dal luogo di vendita/consumo, nel caso del pescato
La cosiddetta filiera corta invece, si riferisce ai prodotti che giungono al consumatore finale passando tramite un solo intermediario la massimo.
Quali sono i prodotti a km 0
Per le caratteristiche e peculiarità che li contraddistinguono, in genere, i prodotti di prossimità rientrano nel settore agroalimentare. E, nello specifico, si tratta di: frutta, verdura, uova, latte, legumi, carne, cereali, vino, miele e i loro vari derivati.
Attualmente, si tende ad ampliare l’espressione anche oltre i semplici prodotti alimentari. Si pensi ad esempio alle vacanze km 0.
Quali sono i vantaggi dei prodotti a km 0
Hanno numerosi vantaggi di vario genere.
- Sono garanzia di prodotti stagionali, freschi e genuini che mantengono intatte le loro proprietà nutrizionali ed organolettiche
- Rappresentano una scelta eco-sostenibile in quanto sono prodotti di stagione, ottenuti da agricoltura bio, che non fa utilizzo di fertilizzanti né pesticidi, ed evita le coltivazioni in serra che richiedono un maggior dispendio di energia elettrica
- Concorrono a ridurre le emissioni di CO2 grazie al drastico abbattimento dei trasporti
- Sono più economici grazie all’eliminazione dei vari intermediari
- Garantiscono acquisti trasparenti e consapevoli, grazie al rapporto diretto fra produttore e consumatore
Perché è preferibile consumare i prodotti a km 0
Sulla base di tutti i vantaggi appena esposti, scegliere di acquistare questi alimenti è una scelta sana e consapevole, che rispetta la natura e il corso delle stagioni.
- Offre la possibilità di consumare alimenti stagionali freschi e genuini
- Permette di supportare le piccole imprese e il territorio, valorizzando al tempo stesso le tradizioni locali
- Fa risparmiare fino al 30% in meno rispetto al prezzo del supermercato per lo stesso prodotto
- Permette di partecipare alla valorizzazione della ecosostenibilità e all’abbattimento di inquinamento e sprechi, compresi gli imballaggi
Dove acquistare i prodotti a km 0
Cresce sempre di più la volontà di fare acquisti consapevoli e in ottica ecosostenibile. Andiamo quindi a scoprire come comprare alimenti che provengano dalle realtà circostanti.
Una prima opportunità per nutrirsi degli alimenti prodotti “sotto casa” potrebbe essere rappresentata dalla vendita diretta produttore-consumatore e dai cosiddetti farmers market che possono interessare soprattutto le piccole realtà urbane o le zone rurali e di cui si può trovare traccia anche sul sito Mercati del Contadino. I
n tal senso, sono ormai tante le Regioni italiane che aderiscono alle proposte di Coldiretti di promuovere, periodicamente, con cadenza settimanale o mensile, i loro prodotti attraverso i mercatini a km 0. proprio la Coldiretti ha reso noto il fatto che “l’Italia è il Paese della Ue con la più estesa rete organizzata di mercati contadini con 12.000 agricoltori coinvolti in circa 1.200 farmers market di Campagna Amica per un fatturato nazionale della filiera corta con vendita diretta che raggiunge i 6 miliardi di euro all’anno”.
Altre opportunità per comprare prodotti a km 0
Anche rivolgersi direttamente ai contadini che praticano agricoltura biologica e che si trovano nei dintorni della propria città si può rivelare una buona soluzione.
Dedicare alcuni week-end a visitare le fattorie e conoscere chi le gestisce, controllando i loro metodi di coltivazione e di allevamento in presa diretta è il miglior test per decidere di diventare loro clienti. A volte il contadino stesso si occupa di consegnare in un punto prestabilito o direttamente a domicilio, altre volte ci si deve recare presso di lui per far scorta di prodotti. Il sito dell’AIAB, l’Associazione Italiana per l’Agricoltura Biologica, può aiutare a districarsi tra le migliaia di attività agricole bio, fattorie didattiche e parchi agricoli che spesso si sviluppano dalla periferia delle città verso la campagna e comprare online.
Per il resto, occorre avere un po’ di fortuna o essere in grado di stimolare un cambiamento, come quello avvenuto, ad esempio, nel comune di Capannori in cui si vendono alimenti prodotti nel raggio di 70 km, o nel comune di Reggio Emilia.
In alternativa, si può cercare di aderire anche ai gruppi di acquisto solidale – GAS della propria città, che effettuano ordini di alimenti (e non solo) per gruppi di persone, spesso rivolgendosi a coltivatori diretti. Per trovare il Gruppo che opera nella propria zona si può andare sul sito nazionale ReteGAS.
Infine, in molti supermercati sono allestiti reparti ad hoc per i prodotti locali.
Siti web per acquistare prodotti a km 0
Se non si conoscono direttamente aziende agricole o caseifici, oppure se si desidera conoscere il calendario dei farmers market, è possibile fare una rapida ricerca sui vari siti web. Utili da consultare in tal senso sono, ad esempio:
- prodotti-a-km-zero.it, che segnala aziende agricole, agriturismi, mercati e fattorie didattiche
- laspesadelcontadino.com, dov’è riportato l’elenco delle aziende agricole in cui è possibile acquistare direttamente dai produttori
- campagnamica.it, il sito della Fondazione Campagna Amica promossa da Coldiretti, con la lista completa dei farmer’s market cui partecipano i suoi produttori
Per chi non ha modo di spostarsi in autonomia per raggiungere mercatini, fattorie o agriturismi, l’associazione Porta Natura offre la possibilità di fare acquisti tramite internet direttamente dalle aziende agricole e poi ricevere il tutto a casa. Ovviamente, questo tipo di servizio implica costi maggiori.
App per acquistare prodotti a km 0
Utile per venditori e consumatori, è poi l’app mangioakm0.it, dove cercare – e trovare – i prodotti della terra più vicini e riceverli da chi li produce.
Il contadino ed il produttore può aderire a questa utile app semplicemente inserendo i suoi prodotti. Ogni volta che un acquirente effettua un acquisto, sempre tramite l’app, il venditore può gestire i vari ordini, confermando le prenotazioni ed organizzando le consegne. Il tutto avendo sempre tutto sotto controllo.
Dal punto di vista del consumatore, questi può cercare i prodotti desiderati, contattare il produttore e prenotare i prodotti scegliendo luogo, giorno ed orario in cui ritirare l’ordine. In alternativa, è anche possibile usufruire del servizio di consegna a domicilio.
Se ti interessa, puoi acquistare la guida su dove trovare prodotti a km o in fattorie e mercati:
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Ci auguriamo che la tendenza a scegliere prodotti a km 0, coltivati in zona, di stagione e biologici, sia sempre più consistente e coinvolga fasce di popolazione sempre più ampie fino a diventare la norma: l’ambiente ringrazierà e la nostra economia pure.
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